A partire dal 2 settembre la richiesta del documento unico di regolarità contributiva (Durc) sarà ammesso solo se il richiedente indicherà la casella di posta certificata a cui dovrà essere spedito. L’Inps, con il messaggio 13414 diffuso ieri, ricorda che a tale data termina la proroga, rispetto alla scadenza del 1° luglio, concordata con Inail e Casse edili. Da settembre, dunque, la richiesta del Durc sarà consentita solo se il sistema dello Sportello unico previdenziale rileverà la registrazione, nell’apposito campo, dell’indirizzo Pec della stazione appaltante/stazione procedente, delle società di attestazione, e delle imprese. Sempre dal 2 settembre, inoltre, il Durc sarà inviato esclusivamente tramite posta elettronica certificata sia perle pubbliche amministrazioni che per le imprese.
A diramare la notizia è stata la CNCE – Commissione Nazionale paritetica Casse Edili – che attraverso la nota N° 521/2013, informa INPS, INAIL e Casse Edili del fatto che non potranno più emettere il DURC in formato cartaceo in favore dell’utilizzo della posta elettronica certificata sia per ciò che riguarda le domande presentate dalle imprese sia per ciò che riguarda le successive e relative trasmissioni documentali da parte degli Enti sopra citati. Anche questa innovazione è relativa all’ormai in parte conosciuto “Decreto del Fare”, realizzato recentemente dall’attuale governo e fa riferimento alla semplificazione in materia di DURC così come è stata prevista dallo stesso decreto.
Una nota da ricordare: in special modo quando il DURC deve essere inoltrato dalle imprese per la verifica della regolarità contributiva, il decreto prevede che esse dovranno avvalersi dell’assistenza di consulenti del lavoro o altri professionisti quali Avvocati e Commercialisti, così da poter segnalare – all’atto della compilazione della domanda – non la PEC aziendale ma quella relativa al professionista di riferimento che espleterà l’iter in via telematica. Un altro motivo del coinvolgimento di tali professionisti è anche quello di mettere in grado le imprese non regolari con i versamenti contributivi di poter regolarizzare la propria posizione previo invio della documentazione. Ancora una volta quindi, la parola d’ordine è: semplificazione burocratica e attento controllo delle pratiche e delle posizioni contributive.
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