La Corte di Cassazione sez. lavoro con la sentenza n. 11828 depositata il 05 giugno 2013 intervenendo in tema di retribuzione del lavoratore ha statuito che il tempo impiegato dai dipendenti per indossare la divisa o gli indumenti di lavoro deve essere considerato interno all’orario di lavoro.
Il principio statuito dalla sentenza in commento trova applicazione sia nelle Pubbliche amministrazioni sia nelle aziende private e può essere derogato solamente in presenza di specifiche clausole del contratto nazionale, oppure se il datore di lavoro lascia un ampio margine di autonomia ai lavoratori.
La vicenda ha avuto origine dalla richiesta al Tribunale, in veste di giudice di lavoro, di un lavoratore obbligato ad indossare la divisa di lavoro venisse riconosciuto il tempo occorrente per indossarla e per la svestizione come fosse considerato orario di lavoro e fosse come tale retribuito. Il Tribunale adito rigettava la domanda dei lavoratori. Avverso la decisione dei giudici di prime cure i dipendenti proponevano ricorso alla Corte d’appello. I giudici di secondo grado accoglievano l’impugnazione solo per parte dei dipendenti, in favore dei quali condannava il datore al pagamento delle differenze retributive maturate per il titolo dedotto. Le parti soccombenti impugnavano la sentenza della corte di appello inanzi alla Corte Suprema.
I giudici della Corte Suprema accolgono parzialmente le doglianze del ricorrente.
Gli Ermellini accolgono i motivi terzo, quarto e quinto e indicano nelle loro motivazioni che : «il tempo occorrente per la vestizione e la svestizione degli indumenti di lavoro rientra nell’orario di lavoro effettivo, e deve essere retribuito come tale, ove dette operazioni, con apposita disciplina del momento e del luogo di esecuzione, siano imposte dal datore di lavoro, mentre non deve essere retribuito ove la scelta di momento e luogo sia lasciata al lavoratore».
I giudici di legittimità hanno utilizzato come chiave interpretativa, al fine di distinguere se questo tempo debba essere considerato interno o meno all’orario di lavoro, il criterio di seguito enunciato nelle motivazioni: «Ove sia data facoltà al lavoratore di scegliere il tempo e il luogo ove indossare la divisa o gli indumenti (anche eventualmente presso la propria abitazione, prima di recarsi al lavoro), la relativa operazione fa parte degli atti di diligenza preparatoria allo svolgimento dell’attività lavorativa, e come tale il tempo necessario per il suo compimento non deve essere retribuito.
Se, invece, le modalità esecutive di detta operazione sono imposte dal datore di lavoro, che ne disciplina il tempo ed il luogo di esecuzione, l’operazione stessa rientra nel lavoro effettivo e di conseguenza il tempo ad essa necessario deve essere retribuito». La sentenza evidenzia infine che queste indicazioni sono perfettamente coerenti con la definizione di orario di lavoro dettata dal Digs 66/2003 e dalle indicazioni comunitarie: l’orario di lavoro è «qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni».
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, ordinanza n. 33937 depositata il 5 dicembre 2023 - Nel rapporto di lavoro subordinato, anche alla luce della giurisprudenza comunitaria in tema di orario di lavoro di cui alla direttiva n. 2003/88/CE (v. Corte di Giustizia UE del…
- CORTE di CASSAZIONE - Ordinanza n. 33930 depositata il 5 dicembre 2023 - Nel rapporto di lavoro subordinato, anche alla luce della giurisprudenza comunitaria in tema di orario di lavoro di cui alla direttiva n. 2003/88/CE, il tempo necessario ad…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 01 luglio 2019, n. 17635 - Nel rapporto di lavoro subordinato, il tempo necessario a indossare l'abbigliamento di servizio ("tempo-tuta") costituisce tempo di lavoro soltanto ove qualificato da eterodirezione, in difetto…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 21 febbraio 2020, n. 4625 - Il principio della territorialità dell'obbligo contributivo le assicurazioni per l'invalidità e per la vecchiaia, per la tubercolosi e per la disoccupazione involontaria, salvo le esclusioni…
- Il tempo di vestizione e svestizione della divisa rientra nell'orario di lavoro qualora è assoggettato al potere di conformazione del datore di lavoro
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 14 maggio 2021, n. 13087 - L’opposizione avverso l'ordinanza ingiunzione emessa dall'Agenzia delle entrate a carico del privato che abbia conferito un incarico retribuito a un dipendente pubblico in violazione dell'art.…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Processo tributario: i dati tratti da server non c
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 7475 deposi…
- Le liberalità diverse dalle donazioni non sono sog
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 7442 depositata…
- Notifica nulla se il messo notificatore o l’
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5818 deposi…
- Le clausole vessatorie sono valide solo se vi è ap
La Corte di Cassazione, sezione II, con l’ordinanza n. 32731 depositata il…
- Il dipendente dimissionario non ha diritto all’ind
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 6782 depositata…