L’attuale crisi economica rappresenta in molti casi la fonte primaria della difficoltà di liquidità per le imprese, che si ripercuotono sul regolare pagamento dei contributi e dei premi assicurativi. In tale situazione vi è un rimedio che consiste nella dilazione dei versamenti, al fine di evitare la formazione degli avvisi di addebito e dei ruoli esattoriali, eliminando il rischio di eventuali procedure esecutive. Altro vantaggio, della dilazione dei contributi agli enti previdenziali, è rappresentato dal rilascio del Durc, il documento unico di regolarità contributiva.
In questa sede si evidenzia la circostanza della contribuzione dovuta all’Inps in cui il mancato versamento delle quote a carico dei lavoratori (trattenute dal datore di lavoro in busta paga) configura una condotta sanzionabile penalmente: in seguito a recenti interventi, queste procedure interessano anche i pagamenti destinati alla gestione separata.
Le modalità per la dilazioni Inps.
Per la rateizzazione dei debiti Inps la circolare 48/2012 ha previsto l’obbligo dell’invio telematico delle istanze e il monitoraggio della pratica fino al provvedimento di accoglimento o di rigetto.
Tutti i datori di lavoro che operano con il sistema Uniemens e gli intermediari abilitati (consulenti del lavoro e professionisti) sono obbligati a trasmettere le domande di dilazione usando la funzionalità predisposta appositamente all’interno del «cassetto previdenziale aziende» denominata «istanze on-line».
La possibilità di rateizzazione, con istanza all’Inps, è limitata ai soli crediti in fase amministrativa, come disciplinato sia dalla circolare n. 4/2011 che dalla circolare n. 106/2010: si tratta cioè delle posizioni debitorie non ancora oggetto dell’avviso di addebito e della contestuale consegna a Equitalia.
Particolare attenzione deve essere posta per la compilazione dei moduli riguardanti l’esposizione debitoria dell’azienda avendo in considerazione le disposizioni di prassi che regolano la materia. Nella domanda di rateizzazione occorre indicare tutte le posizioni aziendali che presentano una scopertura contributiva in capo allo stesso datore di lavoro, in mancanza la pratica non sarà accettata.
Inoltre qualora il datore di lavoro sia tenuto al versamento della contribuzione a più gestioni previdenziali (dipendenti, autonomi, gestione separata), dovrà presentare una domanda per ognuna delle gestioni previdenziali, secondo la rispettiva competenza. Con questo sistema può essere richiesta una dilazione con un numero di rate non superiori a 24, per un numero maggiore alle 24 rate occorre il nulla-osta ministeriale.
Qualora le scoperture, oggetto della domanda di dilazione, derivano da debiti maturati nel corso di precedenti rateazioni, per le quali era già stata autorizzata al pagamento rateale, è tenuta alla presentazione di un’idonea garanzia fideiussoria (messaggio Inps n 9075/2011).
Qualora l’istanza venga accolta il datore di lavoro è tenuto a versare la prima rata indicata dall’Inps nel piano di ammortamento ed esibire il pagamento (da effettuare mediante modello F24), contestualmente alla sottoscrizione dello stesso piano, che deve avvenire non oltre dieci giorni dall’emissione.
Il mancato pagamento di due rate consecutive (messaggio Inps 5508/2012) comporta la revoca della rateazione: i crediti residui non potranno più essere oggetto di dilazione amministrativa e saranno inseriti nell’avviso di addebito affidato all’agente della riscossione. Neanche l’agente potrà concedere successivi provvedimenti di rateazione sugli stessi importi.
Al fine di conservare il beneficio della rateazione occorre non solo rispettare le scadenze delle rate indicate nel piano di ammortamento ma anche il regolare versamento della contribuzione corrente. Nel caso in cui venga meno una delle due condizioni oppure entrambe l’azienda decade dalla rateazione e comporta il mancato rilascio di eventuali Durc richiesti dall’azienda, e la perdita delle agevolazioni contributive, i cui requisiti sono verificati col sistema del «Durc interno».
Le modalità di rateazioni Inail.
Le procedure di riscossione per i debiti non ancora iscritti a ruolo prevedono la possibilità di richiedere all’Inail il pagamento rateale con piani fino a cinque anni. Devono però sussistere alcune condizioni: il debito non deve essere inferiore a mille euro ed è necessario presentare un’istanza motivata da cui si evinca – in modo dettagliato – la temporanea situazione di obiettiva difficoltà a pagare il debito in un’unica soluzione.
La richiesta di un numero di rate superiori alle 24 necessita, altresì, della garanzia fideiussoria.
In seguito all’accoglimento della domanda, il debitore dovrà prestare attenzione al rigoroso rispetto delle scadenze delle rate: infatti, in caso di mancato pagamento della prima mensilità o, successivamente, di due rate, si decade automaticamente dal beneficio della dilazione. Questa situazione porta a effetti pesanti sul rilascio del Durc, perché sarà attestata l’irregolarità contributiva, salvo regolarizzazione entro 15 giorni, su invito dell’Istituto. In questa ipotesi, una nuova istanza non potrà più essere richiesta prima che siano trascorsi due anni, fatta salva l’estinzione totale del debito.
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