il danno non patrimoniale da lesione della salute costituisce una categoria ampia ed omnicomprensiva, nella cui liquidazione il giudice deve tenere conto di tutti i pregiudizi concretamente patiti dalla vittima, ma senza duplicare il risarcimento attraverso l’attribuzione di nomi diversi a pregiudizi identici. Ne consegue che è inammissibile, perché costituisce una duplicazione risarcitoria, la congiunta attribuzione alla vittima di lesioni personali, ove derivanti da reato, del risarcimento sia per il danno biologico, sia per il danno morale, inteso quale sofferenza soggettiva, il quale costituisce necessariamente una componente del primo -posto che qualsiasi lesione della salute implica necessariamente una sofferenza fisica o psichica, come pure la liquidazione del danno biologico separatamente da quello c.d. estetico, da quello alla vita di relazione e da quello cosiddetto esistenziale. Tuttavia, non è ammissibile nel nostro ordinamento l’autonoma categoria di “danno esistenziale”, inteso quale pregiudizio alle attività non remunerative della persona, atteso che: ove in essa si ricomprendano i pregiudizi scaturenti dalla lesione di interessi della persona di rango costituzionale, ovvero derivanti da fatti-reato, essi sono già risarcibili ai sensi dell’art. 2059 cod. civ., interpretato in modo conforme a Costituzione, con la conseguenza che la liquidazione di una ulteriore posta di danno comporterebbe una duplicazione risarcitoria; ove nel “danno esistenziale” si intendesse includere pregiudizi non lesivi di diritti inviolabili della persona, tale categoria sarebbe del tutto illegittima, posto che simili pregiudizi sono irrisarcibili, in virtù del divieto di cui all’art. 2059 cod. civ..
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 ottobre 2018, n. 26996 – Il danno non patrimoniale derivante dalla lesione di diritti inviolabili della persona, come tali costituzionalmente garantiti, è risarcibile anche quando non sussiste un fatto – reato
il 27 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Corte di Cassazione ordinanza n. 26842 depositata il 23 ottobre 2018 – Per i crediti derivanti da omesso versamento dei contributi previdenziali e\o assistenziali, costituiscono prove idonee ai fini della emissione del decreto ingiuntivo anche le attestazioni del direttore della sede provinciale dell’ente creditore
il 27 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
per i crediti derivanti da omesso versamento dei contributi previdenziali e\o assistenziali, costituiscono prove idonee ai fini della emissione del decreto ingiuntivo ai sensi dell’art. 635, comma secondo cod. proc. civ., anche le attestazioni del direttore della sede provinciale dell’ente creditore, che possono fornire utili elementi di valutazione anche nell’eventuale, successivo giudizio di opposizione pur non essendo forniti di completa efficacia probatoria, posto che la sentenza impugnata ha ritenuto che le difese della società non fossero riuscite a scalfire il complesso delle specifiche allegazioni contenute negli attestati elaborati dall’Inps
Leggi tuttoCorte di Cassazione ordinanza n. 26835 depositata del 23 ottobre 2018 – Clausola risolutiva espressa del contratto di agenzia – Nei giudizi soggetti al rito del lavoro, la circostanza che l’appellante principale abbia ricevuto la notifica dell’appello incidentale meno di dieci giorni prima di quello fissato per la discussione, in violazione del termine di cui all’art. 436 cod. proc. civ., non rende inammissibile l’appello incidentale
il 27 Ottobre, 2018in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Nei giudizi soggetti al rito del lavoro, la circostanza che l’appellante principale abbia ricevuto la notifica dell’appello incidentale meno di dieci giorni prima di quello fissato per la discussione, in violazione del termine di cui all’art. 436 cod. proc. civ., non rende inammissibile l’appello incidentale, se la comparsa di risposta sia stata comunque tempestivamente depositata, e la richiesta di notifica all’ufficiale giudiziario sia avvenuta prima dello spirare del termine suddetto. In tale ipotesi, tuttavia, poiché l’appellante principale ha comunque diritto a godere per intero del termine di dieci giorni per preparare la propria difesa, dinanzi all’eccezione di tardività della notifica dell’appello incidentale, è onere di chi l’abbia proposto chiedere al giudice la fissazione di un nuovo termine per rinnovarla, restando altrimenti inammissibile l’impugnazione incidentale ove manchi detta istanza
Leggi tuttoConsiglio di Stato sezione V sentenza n. 2044 depositata il 3 aprile 2018 – Il principio della suddivisione in lotti può dunque essere derogato, seppur attraverso una decisione che deve essere adeguatamente motivata
il 26 Ottobre, 2018in APPALTI, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVAtags: GARE di APPALTO, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
Il principio della suddivisione in lotti può dunque essere derogato, seppur attraverso una decisione che deve essere adeguatamente motivata
Leggi tuttoConsiglio di Stato sezione V sentenza n. 2079 depositata il 3 aprile 2018 – Le stazioni appaltanti hanno l’obbligo di non invitare il gestore uscente, nelle gare di lavori, servizi e forniture negli “appalti cd. “sotto soglia”, al fine di evitare il consolidamento di rendite di posizione in capo al gestore uscente
il 26 Ottobre, 2018in APPALTI, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVAtags: GARE di APPALTO, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
in termini di obbligo per le stazioni appaltanti di non invitare il gestore uscente, nelle gare di lavori, servizi e forniture negli “appalti cd. “sotto soglia”, al fine di evitare il consolidamento di rendite di posizione in capo al gestore uscente (la cui posizione di vantaggio deriva soprattutto dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento), soprattutto nei mercati in cui il numero di agenti economici attivi non è elevato
Leggi tuttoANAC – Acquisti infungibili in ambito sanitario: indicazioni alle stazioni appaltanti
il 26 Ottobre, 2018in APPALTI, GARANTI privacy - concorrenzatags: ANAC, GARE di APPALTO
ANAC – Acquisti infungibili in ambito sanitario: indicazioni alle stazioni appaltanti Sono giunte diverse richieste di chiarimento in merito alla corretta applicazione delle Linee guida n.8, rilasciate dall’Autorità con delibera n. 950 del 13.9.2017, sul tema dell’infungibilità negli acquisti in ambito sanitario. Le segnalazioni sono motivate dall’esigenza di operare nel rispetto dei principi di legalità […]
Leggi tuttoTribunale Amministrativo Regionale per la Calabria sezione I sentenza n. 815 depositata il 4 aprile 2018 – E’ possibile che il RUP possa essere componente della commissione ma necessita di una motivazione e valutazione che attenga e focalizzi sulle attività effettivamente e concretamente svolte dal RUP nell’ambito della specifica procedura di gara
il 26 Ottobre, 2018in APPALTI, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVAtags: GARE di APPALTO, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
deve ritenersi che la “valutazione” richiesta dalla norma alle stazioni appaltanti debba attenere e focalizzarsi sulle attività effettivamente e concretamente svolte dal RUP nell’ambito della specifica procedura di gara allo scopo di prevenire il pericolo concreto di possibili effetti distorsivi e di favoritismi prodotti dalla partecipazione alle commissioni giudicatrici di soggetti (progettisti, dipendenti che abbiano emanato atti del procedimento di gara e così via) che siano intervenuti a diverso titolo nella procedura concorsuale definendone i contenuti e le regole (Tar Lazio, Latina, 13.4.2016, n. 226; Consiglio di Stato, 7.7.2015, n. 3352).
Leggi tuttoConsiglio di Stato in sede giurisdizionale (Adunanza Plenaria) sentenza n. 3 depositata il 6 aprile 2018 – Il provvedimento di cd. “interdittiva antimafia” determina una particolare forma di incapacità ex lege, parziale (in quanto limitata a specifici rapporti giuridici con la Pubblica Amministrazione) e tendenzialmente temporanea
il 26 Ottobre, 2018in APPALTI, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVAtags: GARE di APPALTO, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
“il provvedimento di cd. “interdittiva antimafia” determina una particolare forma di incapacità ex lege, parziale (in quanto limitata a specifici rapporti giuridici con la Pubblica Amministrazione) e tendenzialmente temporanea, con la conseguenza che al soggetto – persona fisica o giuridica – è precluso avere con la pubblica amministrazione rapporti riconducibili a quanto disposto dall’art. 67 d. lgs. 6 settembre 2011 n. 159”.
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