CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 ottobre 2018, n. 24839 Proroga contratto a tempo determinato – Divieto ex art. 4 D.Lgs. n. 368/2001 – Ordinanza governativa – Potere di deroga – Serie di interventi di emergenza relativi a eccezionali eventi sismici – Norma non è espressamente richiamata nell’ordinanza Fatti di causa Con sentenza in data […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 ottobre 2018, n. 24839 – Illegittimità della seconda proroga, in violazione dell’art. 4 d.lg. 368/2001, del contratto a tempo determinato stipulato con ANAS s.p.a.
il 12 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 ottobre 2018, n. 24838 – Per il pubblico impiego l’art. 55-ter del d.lgs. n. 165 del 2001, come modificato dal d.lgs. n. 150 del 2009, ha introdotto la regola generale dell’autonomia del procedimento disciplinare da quello penale
il 12 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
l’art. 55-ter del d.lgs. n. 165 del 2001, come modificato dal d.lgs. n. 150 del 2009, ha introdotto la regola generale dell’autonomia del procedimento disciplinare da quello penale, contemplandone la possibilità di sospensione, dunque facoltativa e non obbligatoria, come ipotesi eccezionale, nei casi di illeciti di maggiore gravità, qualora ricorra il requisito della particolare complessità nell’accertamento, restando la Pubblica Amministrazione libera di valutare autonomamente gli atti del processo penale e di ritenere che essi forniscano, senza necessità di ulteriori acquisizioni e indagini, elementi sufficienti per la contestazione di illecito disciplinare al proprio dipendente.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 ottobre 2018, n. 24837 – Per la configurabilità del mobbing lavorativo, l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assume di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica
il 12 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo, l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assume di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica, sicché la legittimità dei provvedimenti può rilevare indirettamente perché, in difetto di elementi probatori di segno contrario, sintomatica dell’assenza dell’elemento soggettivo che deve sorreggere la condotta, unitariamente considerata; parimenti la conflittualità delle relazioni personali all’interno dell’ufficio, che impone al datore di lavoro di intervenire per ripristinare la serenità necessaria per il corretto espletamento delle prestazioni lavorative, può essere apprezzata dal giudice per escludere che i provvedimenti siano stati adottati al solo fine di mortificare la personalità e la dignità del lavoratore
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 ottobre 2018, n. 24745 – Riliquidazione retroattiva della pensione ed accreditamento figurativo dei contributi
il 12 Ottobre, 2018in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
«l’art. 8, L n. 36/1974, nel disporre che i contributi figurativi riconosciuti per periodi anteriori alla decorrenza della pensione “danno diritto […] alla riliquidazione delle prestazioni previdenziali in godimento dell’assicurato o dei suoi superstiti dalla data di decorrenza della pensione”, espressamente prevede che ciò avvenga “a domanda” dell’interessato. Di conseguenza, stante l’esigenza di assicurare che la materia pensionistica sia retta da disposizioni per quanto possibile uniformi (così Cass. n. 18569 del 2008, richiamata in subiecta materia da Cass. n. 20054 del 2016, cit.), di “ritardo” nella corresponsione della prestazione oggetto del beneficio può parlarsi soltanto allorché siano decorsi inutilmente i termini che l’art. 7 L. n. 533/1973, stabilisce al fine della formazione del silenzio rifiuto degli enti previdenziali, che net caso di specie – stante la necessità del previo accertamento dello status da parte della Commissione di cui all’art. 8, L. n. 96/1955 – vanno logicamente computati a decorrere dalla data della presentazione della domanda al Ministero competente: quest’ultima, infatti, oltre a segnare il momento in cui l’ente previdenziale è chiamato a provvedere (rectius: sarà chiamato a farlo, una volta positivamente riconosciuto lo status da parte della Commissione), condiziona lo stesso sorgere del diritto del privato da tutelare eventualmente davanti all’autorità giudiziaria, diritto che non può ritenersi sorto (unitamente allo speculare obbligo dell’ente previdenziale di provvedervi) anteriormente al perfezionamento della fattispecie a formazione progressiva che nella presentazione della domanda trova appunto il suo incipit
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 ottobre 2018, n. 24853 – L’appello successivo al verificarsi della cancellazione deve provenire (o essere indirizzato) dai soci (o nei confronti dei soci) succeduti alla società estinta, a pena di inammissibilità
il 12 Ottobre, 2018in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
«la cancellazione volontaria dal Registro delle imprese di una società, a partire dal momento in cui si verifica l’estinzione della società medesima impedisce che essa possa ammissibilmente agire o essere convenuta in giudizio. Se l’estinzione della società cancellata dal registro delle imprese intervenga in un giudizio del quale la società è parte, si determina un evento interruttivo del processo, disciplinato dagli artt. 299 ss cpc, con possibile successiva eventuale prosecuzione o riassunzione del medesimo giudizio da parte o nei confronti dei soci.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 ottobre 2018, n. 24852 – In materia di licenziamenti collettivi per riduzione di personale, la legge n. 223/1991 ha introdotto un controllo dell’iniziativa imprenditoriale, concernente il ridimensionamento dell’impresa, devoluto ex ante alle organizzazioni sindacali
il 12 Ottobre, 2018in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
in materia di licenziamenti collettivi per riduzione di personale, la legge n. 223/1991, nel prevedere agli artt. 4 e 5 la puntuale, completa e cadenzata procedimentalizzazione del provvedimento datoriale di messa in mobilità, ha introdotto un significativo elemento innovativo consistente nel passaggio dal controllo giurisdizionale, esercitato ex post nel precedente assetto ordinamentale, ad un controllo dell’iniziativa imprenditoriale, concernente il ridimensionamento dell’impresa, devoluto ex ante alle organizzazioni sindacali, destinatarie di incisivi poteri di informazione e consultazione secondo una metodica già collaudata in materia di trasferimenti di azienda.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 ottobre 2018, n. 24851 – Decorrenza del termine di impugnazione del licenziamento a partire dalla pubblicazione della sentenza mediante deposito in cancelleria
il 12 Ottobre, 2018in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
il termine per impugnare decorre dalla pubblicazione della sentenza mediante deposito in cancelleria a nulla rilevando la omessa ed a fortiori tardiva comunicazione di cui all’art. 133, comma 2, cod. proc. civ.; ciò perché l’ampiezza del termine consente al soccombente di informarsi tempestivamente della decisione che lo riguarda;
il ricorrente per cassazione che intenda dolersi dell’omessa o erronea valutazione di un documento da parte del giudice di merito, ha, ai sensi dell’art. 366, primo comma, n. 6, cod. proc. civ., il duplice onere, imposto a pena di inammissibilità del ricorso, di indicare esattamente nell’atto introduttivo in quale fase processuale ed in quale fascicolo di parte si trovi il documento in questione, e di evidenziarne il contenuto, trascrivendolo o riassumendolo nei suoi esatti termini, al fine di consentire al giudice di legittimità di valutare la fondatezza del motivo, senza dover procedere all’esame dei fascicoli d’ufficio o di parte
CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 04 ottobre 2018, n. 182 – Illegittimità costituzionale dell’art. 1 del decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179 nella parte in cui dichiara, alla voce n. 1266 dell’Allegato 1, l’indispensabile permanenza in vigore dell’art. 8 della legge 25 luglio 1952, n. 991
il 12 Ottobre, 2018in CORTE COSTITUZIONALEtags: CORTE COSTITUZIONALE
CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 04 ottobre 2018, n. 182 Abrogazione – Indispensabile permanenza in vigore dell’articolo 8 della legge n. 991 del 1952, con riferimento all’esenzione dal pagamento dei contributi unificati in agricoltura – Decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179 (Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la […]
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