quando si procede all’attribuzione di ufficio di un nuovo classamento ad un’unita immobiliare a destinazione ordinaria, l’Agenzia competente deve specificare se il mutamento e dovuto a una risistemazione dei parametri relativi alla microzona in cui si colloca l’unita immobiliare e, nel caso, indicare l’atto con cui si e provveduto alla revisione dei parametri relativi alla microzona, a seguito di significativi e concreti miglioramenti del contesto urbano […], trattandosi di uno dei possibili presupposti del riclassamento […]. In particolare, quando si tratta di un mutamento di rendita inquadrabile nella revisione del classamento delle unita immobiliari private site in microzone comunali ai sensi della L. 30/12/2004, n. 311, art. 1, comma 335, la ragione giustificativa non e la mera evoluzione del mercato immobiliare, ne la mera richiesta del Comune, bensi l’accertamento di una modifica nel valore degli immobili presenti nella microzona, attraverso le procedure previste dal successivo comma 339 ed elaborate con la determinazione direttoriale del 16/02/2005 (G.U. n. 40 del 18/02/2005), cui sono allegate linee guida definite con il concorso delle autonomie locali. Nello specifico, l’intervento e possibile nelle microzone «per le quali il rapporto tra il valore medio di mercato […] e il corrispondente valore medio catastale si discosta significativamente dall’analogo rapporto relativo all’insieme delle microzone comunali»
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30521 – ICI – I requisiti primi dell’atto di accertamento, laddove esso tragga impulso da una cd “verifica per microzone” secondo la previsione del comma 335, sono costituiti dalla determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio di cui al successivo comma 339, dalla richiesta del Comune dalla quale il potere di rettifica ha tratto impulso e dai dati essenziali del procedimento estimativo delineato dal ridetto comma 335 e dalle citate fonti normative integrative
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: ATTI IMPOSITIVI, cassazione tributi, tributi locali
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30407 – In tema di dichiarazione dei redditi, l’errore relativo all’indicazione di dati inerenti all’esercizio di un’opzione offerta dal legislatore, costituente, come tale, espressione di volontà negoziale, è emendabile e ritrattabile solo se il contribuente fornisce la prova della sua essenzialità e obiettiva riconoscibilità da parte dell’Amministrazione finanziaria
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, Dichiarazione fiscali
In tema di dichiarazione dei redditi, l’errore relativo all’indicazione di dati inerenti all’esercizio di un’opzione offerta dal legislatore, costituente, come tale, espressione di volontà negoziale, è emendabile e ritrattabile solo se il contribuente fornisce la prova della sua essenzialità e obiettiva riconoscibilità da parte dell’Amministrazione finanziaria
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30405 – Il ricorso per cessazione non introduce un terzo grado di giudizio tramite il quale far valere la mera ingiustizia della sentenza impugnata, caratterizzandosi, invece, come un rimedio impugnatorio, a critica vincolata ed a cognizione determinata dall’ambito della denuncia attraverso il vizio o i vizi dedotti – Vizio di omessa od insufficiente motivazione
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, processo tributario
il vizio di omessa od insufficiente motivazione è configurabile soltanto qualora dal ragionamento del giudice di merito, come risultante dalla sentenza impugnata, sia evincibile la totale obliterazione di elementi che potrebbero condurre ad una diversa decisione ovvero l’obiettiva carenza, nel complesso della medesima sentenza, del procedimento logico che lo ha indotto, sulla base degli elementi acquisiti, al suo convincimento — detto vizio non ricorre «quando, invece, vi sia difformità rispetto alle attese ed alle deduzioni della parte ricorrente sul valore e sul significato dal primo attribuiti agli elementi delibati, risolvendosi, altrimenti, il motivo di ricorso in un’inammissibile istanza di revisione delle valutazioni e del convincimento di quest’ultimo tesa all’ottenimento di una nuova pronuncia sul fatto, certamente estranea alla natura ed ai fini del giudizio di cessazione»
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30402 – Non ricorre il vizio di omessa pronuncia nel caso in cui il Giudice d’appello fondi la decisione su una costruzione logico-giuridica incompatibile con la domanda
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
le censure, da esaminare congiuntamente, in quanto strettamente connesse, sono fondate atteso che la sentenza impugnata risulta lacunosa ed illogica, esaminando separatamente i singoli elementi di giudizio sebbene le dichiarazioni indizianti del legale rappresentante della società citata e di altra persona informata vadano lette complessivamente ed alla luce degli elementi dì prova logica e circostanziale relativi alle allarmanti irregolarità e incongruenze riscontrate dal Fisco ed evidenziate nell’appello trascritto nel ricorso alle pag. 10 e 11 -a) scritture contabili vidimate ma “in bianco”; b) assenza di un impianto strutturale/contabile a fronte di un giro d’affari di oltre 2,5 milioni di euro; c) mancanza di magazzino; d) assenza di personale idoneo; e) vendita sottocosto di merce acquistata in sospensione d’imposta; f) assenza di risorse economiche sufficienti a giustificare gli acquisti; g) totale omesso versamento dell’IVA sulle operazioni attive; h) discrasie temporali tra movimentazione attive e fatture di acquisti; assenza di pagamenti posteriori alle fatture;
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30397 – Legittima la notifica dell’avviso di accertamento da cui si ricava accanto al nome del soggetto destinatario la qualifica di “incaricato” alla ricezione
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, NOTIFICHE
Legittima la notifica dell’avviso di accertamento da cui si ricava accanto al nome del soggetto destinatario la qualifica di “incaricato” alla ricezione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30352 – In tema di imposte sui redditi le norme per la deducibilità degli accantonamenti ai fondi per le indennità di fine rapporto e ai fondi di previdenza del personale dipendente, “valgono anche per gli accantonamenti relativi alle indennità di fine rapporto di cui alle lettere c) […] del comma primo dell’art. 16”
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, PROCEDURE DEFLATTIVE, TUIR
in tema di imposte sui redditi, e con riguardo alla determinazione del reddito d’impresa, l’art. 70, terzo comma, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, nello stabilire che le disposizioni dei precedenti commi secondo e terzo, concernenti la deducibilità degli accantonamenti ai fondi per le indennità di fine rapporto e ai fondi di previdenza del personale dipendente, “valgono anche per gli accantonamenti relativi alle indennità di fine rapporto di cui alle lettere c) […] del comma primo dell’art. 16” dello stesso t.u. – norma quest’ultlma secondo la quale l’imposta si applica separatamente alle “indennità percepite per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di cui al comma secondo dell’art. 49, se il diritto all’indennità risulta da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto” – , opera un rinvio non ai soli fini dell’identificazione della categoria del rapporto sottostante cui si riferisce l’indennità (nel qual caso sarebbe stato sufficiente il rinvio al secondo comma dell’art. 49 – pure menzionato alla lettera c dell’art. 16 -, che individua appunto i redditi di lavoro autonomo, fra i quali rientra quello dell’amministratore […]), ma altresì ai fini della sussistenza delle condizioni richieste dalla stessa lettera c) dell’art. 16, e cioè che “il diritto all’indennità risulta da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto”
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 novembre 2018, n. 30344 – L’avviso bonario di cui all’art. 6 comma 5 della legge n. 212 del 2000 deve essere inviato dalla amministrazione finanziaria, a pena di nullità , nei soli casi in cui sussistono incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione e non anche se non risulti dall’atto impositivo l’esistenza di incertezze e rilevanti questioni interpretative
il 28 Novembre, 2018in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, NOTIFICHE, RISCOSSIONE
L’avviso bonario di cui all’art. 6 comma 5 della legge n. 212 del 2000 deve essere inviato dalla amministrazione finanziaria, a pena di nullità , nei soli casi in cui sussistono incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione e non anche se non risulti dall’atto impositivo l’esistenza di incertezze e rilevanti questioni interpretative
Leggi tuttoAGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 23 novembre 2018, n. 314644 – Comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA che hanno omesso di presentare la Comunicazione liquidazioni periodiche Iva, prevista dall’articolo 21-bis del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, per il trimestre di riferimento, ancorché in presenza di fatture emesse comunicate dai contribuenti e dai loro clienti all’Agenzia delle Entrate
il 27 Novembre, 2018in TRIBUTItags: NORMATIVA TRIBUTARIA, OPERAZIONI OGGETTO DI COMUNICAZIONE
AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 23 novembre 2018, n. 314644 Attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA che hanno omesso di presentare la Comunicazione liquidazioni periodiche Iva, prevista dall’articolo 21-bis del decreto […]
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