nel caso in cui l’autorità doganale abbia allegato e dimostrato la irregolarità delle certificazioni presentate e si proceda al recupero a posteriori di una imposta, spetta al dichiarante dimostrare l’esistenza cumulativa di tutti i presupposti indicati dall’art. 220 CDC, ossia che i dazi in questione non siano stati riscossi a causa di un errore delle autorità competenti medesime, che l’errore di cui si tratta sia di natura tale da non poter essere ragionevolmente rilevato da un debitore che versi in buona fede, che il dichiarante abbia rispettato tutte le prescrizioni della normativa in vigore relative alla sua dichiarazione in dogana.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 26 febbraio 2019, n. 5560 – In presenza di sottofatturazione, conseguente alla introduzione di merci con dichiarazione doganale redatta su dati rivelatisi falsi la quale, per effetto di indicazione di falsi quantitativi e falsi valori di transazione, abbia comportato la mancata riscossione anche solo parziale dei dati dovuti per legge, resta ferma la responsabilità del dichiarante a termini dell’art. 201, commi 2 e 3, CDC
il 28 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, DIRITTI DOGANALI
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 febbraio 2019, n. 5451 – Le controversie aventi a oggetto il provvedimento di iscrizione di ipoteca sugli immobili – ai sensi dell’art. 77 d.P.R. n. 602 del 1973 – appartengono alla giurisdizione del giudice tributario solo qualora i crediti garantiti dalla ipoteca abbiano natura tributaria, spettando, altrimenti alla giurisdizione del giudice ordinario
il 28 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, RISCOSSIONE
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 25 febbraio 2019, n. 5451 Accertamento – Riscossione – Cartella di pagamento – Iscrizione ipotecaria – Giurisdizione tributaria – Controversie Fatti di causa 1. Con l’impugnata sentenza, la Corte d’Appello di Roma confermava la decisione del Tribunale di Tivoli che, pronunciando sulla domanda di «nullità dell’iscrizione ipotecaria» promossa da F.A., […]
Leggi tuttoProrogata la scadenza dello “spesometro” e dell'”esterometro” – MINISTERO FINANZE – Comunicato 27 febbraio 2019
il 27 Febbraio, 2019in TRIBUTItags: OPERAZIONI OGGETTO DI COMUNICAZIONE
MINISTERO FINANZE – Comunicato 27 febbraio 2019 Prorogata la scadenza dello “spesometro” e dell’”esterometro” Su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, è arrivato alla firma il decreto che proroga la scadenza relativa ai cosiddetti “Spesometro” ed “Esterometro”. Questi i punti essenziali del decreto: L’ art. 1, ai commi 1 e 2, prevede […]
Leggi tuttoProroga 2019 dello spesometro e liquidazione IVA
il 27 Febbraio, 2019in NOTIZIE, TRIBUTItags: OPERAZIONI OGGETTO DI COMUNICAZIONE
Reso disponibile il Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) che statuisce l’attesa proroga dello spesometro (comunicazione dati IVA del 3° e 4° trimestre 2018 e del 2° semetre del 2018 per coloro che hanno optato per l’invio semestrale). Il D.P.C.M. 27 febbraio 2019, che ha disposto la proroga, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 febbraio 2019, n. 5327 – La procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l’applicazione dei parametri o degli studi di settore, ai sensi dell’art. 62 bis e segg. del d.l. 331 del 1993, convertito in l. n. 427 del 1993, costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli “standards” in sé considerati
il 27 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi, parametrizzazione reddito
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 febbraio 2019, n. 5327 Dichiarazioni reddituali – Accertamento – Studi di settore – Maggiori redditi – Scostamento Rilevato che L’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso avverso la sentenza n. 771/40/11, depositata il 20.12.2011 dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio, Sez. staccata di Latina, di rigetto dell’appello dell’Ufficio avverso la […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 26 febbraio 2019, n. 5559 – L’onere della specificità ex art. 366 c.p.c., n. 4, secondo cui il ricorso deve indicare “i motivi per i quali si chiede la cassazione, con l’indicazione delle norme di diritto su cui si fondano”, non debba essere inteso quale assoluta necessità di formale ed esatta indicazione della ipotesi, né di precisa individuazione, nei casi di deduzione di violazione o falsa applicazione di norme sostanziali o processuali, degli articoli, codicistici o di alti testi normativi, comportando invece l’esigenza di una chiara esposizione
il 27 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, IVA, processo tributario
in tema di Iva, il d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, art. 19-bis, comma 1, lett. i), esclude che l’imprenditore possa portare in detrazione l’imposta addebitatagli a titolo di rivalsa dal venditore quando l’operazione sia relativa a fabbricati a destinazione abitativa, salvo che per le imprese che hanno ad oggetto esclusivo o principale dell’attività esercitata la costruzione dei predetti fabbricati; ne consegue che, ove l’operazione non rientri nell’oggetto esclusivo o principale dell’attività, il compratore non ne dovrà dimostrare solo l’inerenza e la strumentalità in base a elementi oggettivi e in concreto, secondo la generale previsione di cui al D.P.R. n. 633 del 1972, art. 19, ma dovrà dimostrare anche che il bene non rientra più nella categoria dei beni a destinazione abitativa, per i quali, in base ad un criterio legale oggettivo, è prevista l’esclusione della detrazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 26 febbraio 2019, n. 5546 – Nel processo tributario, l’efficacia vincolante del giudicato penale di assoluzione del legale rappresentante della società contribuente per insussistenza del reato di esposizione di elementi passivi fittizi mediante utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, non opera automaticamente per i fatti relativi alla correlata azione di accertamento fiscale nei confronti della società
il 27 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
In materia di contenzioso tributario, nessuna automatica autorità di cosa giudicata può attribuirsi alla sentenza penale irrevocabile, di condanna o di assoluzione, emessa in materia di reati fiscali, ancorché i fatti esaminati in sede penale siano gli stessi che fondano l’accertamento degli Uffici finanziari, dal momento che nel processo tributario vigono i limiti in materia di prova posti dall’art. 7, comma quarto, del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, e trovano ingresso, invece, anche presunzioni semplici, di per sé inidonee a supportare una pronuncia penale di condanna. Ne consegue che l’imputato assolto in sede penale, anche con formula piena, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, può essere ritenuto responsabile fiscalmente qualora l’atto impositivo risulti fondato su validi indizi, insufficienti per un giudizio di responsabilità penale, ma adeguati, fino a prova contraria, nel giudizio tributario
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 26 febbraio 2019, n. 5544 – In tema di accertamento dei redditi con metodo sintetico la disponibilità di un alloggio e di un autoveicolo integra, ai sensi dell’art. 2 del d.P.R. citato, nella versione “ratione temporis” vigente, una presunzione di capacità contributiva “legale” ai sensi dell’art. 2728 c.c.
il 27 Febbraio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
In tema di accertamento dei redditi con metodo sintetico ex art. 38 del d.P.R. n. 600 del 1973, la disponibilità di un alloggio e di un autoveicolo integra, ai sensi dell’art. 2 del d.P.R. citato, nella versione “ratione temporis” vigente, una presunzione di capacità contributiva “legale” ai sensi dell’art. 2728 c.c., imponendo la stessa legge di ritenere conseguente al fatto (certo) di tale disponibilità l’esistenza di una “capacità contributiva”, sicché il giudice tributario, una volta accertata l’effettività fattuale degli specifici “elementi indicatori di capacità contributiva” esposti dall’Ufficio, non ha il potere di privarli del valore presuntivo connesso dal legislatore alla loro disponibilità, ma può soltanto valutare la prova che il contribuente offra in ordine alla provenienza non reddituale (e, quindi, non imponibile perché già sottoposta ad imposta o perché esente) delle somme necessarie per mantenere il possesso di tali beni
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