CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 luglio 2019, n. 19668 Rapporto di lavoro – Visita medica di controllo – Assenza del lavoratore dalla propria abitazione – Onere di reperibilità Fatti di causa 1. Con sentenza depositata il 15.7.2013 la Corte d’appello di Lecce, in riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Brindisi, ha accolto l’appello […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 luglio 2019, n. 19668 – L’obbligo di reperibilità alla visita medica di controllo comporta che l’allontanamento dall’abitazione indicata all’ente previdenziale quale luogo di permanenza durante la malattia sia giustificato solo quando tempestivamente comunicato agli organi di controllo. Qualora tale comunicazione sia stata omessa o sia tardiva, non viene automaticamente meno il diritto, ma l’omissione o il ritardo devono a loro volta essere giustificati
il 23 Luglio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 luglio 2019, n. 19579 – Licenziamento disciplinare per abbandono del posto di lavoro – Reiterata violazione di disposizioni aziendali
il 23 Luglio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 luglio 2019, n. 19579 Licenziamento disciplinare – Abbandono del posto di lavoro – Reiterata violazione di disposizioni aziendali – Sussistenza della insubordinazione Fatto Con sentenza del 9 aprile 2018, la Corte d’appello di Trieste dichiarava illegittimo e annullava il licenziamento disciplinare intimato con lettera 30 marzo 2015 da D. […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 luglio 2019, n. 19577 – Nel giudizio promosso dal contribuente per l’accertamento negativo del credito previdenziale, incombe all’INPS l’onere di provare i fatti costitutivi della pretesa contributiva che l’Istituto fondi su rapporto ispettivo ed, a tal fine, il rapporto ispettivo dei funzionari dell’ente previdenziale, pur non facendo piena prova fino a querela di falso, è attendibile fino a prova contraria, quando esprime gli elementi da cui trae origine
il 23 Luglio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
nel giudizio promosso dal contribuente per l’accertamento negativo del credito previdenziale, incombe all’INPS l’onere di provare i fatti costitutivi della pretesa contributiva che l’Istituto fondi su rapporto ispettivo ed, a tal fine, il rapporto ispettivo dei funzionari dell’ente previdenziale, pur non facendo piena prova fino a querela di falso, è attendibile fino a prova contraria, quando esprime gli elementi da cui trae origine
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 luglio 2019, n. 19574 – Vincolo di subordinazione – Accertamento ispettivo – Contribuzione INPGI
il 23 Luglio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 luglio 2019, n. 19574 Inpgi – Vincolo di subordinazione – Accertamento ispettivo – Contribuzione Rilevato che, con sentenza del 9 settembre 2013, la Corte d’Appello di Roma, in parziale riforma della decisione resa dal Tribunale di Roma nel giudizio di opposizione promosso da Radio B. S.r.l. nei confronti dell’Istituto […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 22 luglio 2019, n. 19713 – L’indennità sostitutiva del riposo settimanale, come pure l’indennità per ferie non godute, è da ritenere soggetta a tassazione a norma degli artt. 46 e 48 del d.P.R. n. 917 del 1986 (TUIR)
il 23 Luglio, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI, TUIR
‘indennità sostitutiva del riposo settimanale, come pure l’indennità per ferie non godute, è da ritenere soggetta a tassazione a norma degli artt. 46 e 48 del d.P.R. n. 917 del 1986 (TUIR), sia perché, essendo in rapporto di corrispettività con le prestazioni lavorative effettuate nel periodo di tempo che avrebbe dovuto essere dedicato al riposo, ha carattere retributivo e gode della garanzia apprestata dall’art. 2126 cod. civ. in favore delle prestazioni effettuate con violazione delle norme poste a tutela del lavoratore; sia perché un eventuale suo concorrente profilo risarcitorio non ne escluderebbe la riconducibilità all’ampia nozione di retribuzione imponibile delineata dai citati articoli, costituendo essa comunque un’attribuzione patrimoniale riconosciuta a favore del lavoratore in dipendenza del rapporto di lavoro e non essendo ricompresa nell’elencazione tassativa delle erogazioni escluse dalla contribuzione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 luglio 2019, n. 19572 – Di «motivazione apparente» o di «motivazione perplessa e incomprensibile» può parlarsi laddove essa non renda «percepibili le ragioni della decisione, perché consiste di argomentazioni obiettivamente inidonee a far conoscere l’iter logico seguito per la formazione del convincimento, di talché essa non consenta alcun effettivo controllo sull’esattezza e sulla logicità del ragionamento del giudice
il 23 Luglio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
di «motivazione apparente» o di «motivazione perplessa e incomprensibile» può parlarsi laddove essa non renda «percepibili le ragioni della decisione, perché consiste di argomentazioni obiettivamente inidonee a far conoscere l’iter logico seguito per la formazione del convincimento, di talché essa non consenta alcun effettivo controllo sull’esattezza e sulla logicità del ragionamento del giudice
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 luglio 2019, n. 19571 – In caso di morte dell’aderente ad una forma pensionistica complementare prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica l’intera posizione individuale maturata è riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati, siano essi persone fisiche o giuridiche
il 23 Luglio, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
In caso di morte dell’aderente ad una forma pensionistica complementare prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica l’intera posizione individuale maturata è riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati, siano essi persone fisiche o giuridiche
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 18 luglio 2019, n. 19389 – Qualora, in sede penale, sia stata pronunciata in primo o in secondo grado la condanna, anche generica, alle restituzioni e al risarcimento dei danni cagionati dal reato a favore della parte civile, ed il giudice di appello o la corte di cassazione, nel dichiarare il reato estinto per amnistia o per prescrizione, decidano sull’impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili, una tale decisione, se la predetta condanna resta confermata, comportando necessariamente, quale suo indispensabile presupposto, l’affermazione della sussistenza del reato e della sua commissione da parte dell’imputato, dà luogo a giudicato civile
il 22 Luglio, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Qualora, in sede penale, sia stata pronunciata in primo o in secondo grado la condanna, anche generica, alle restituzioni e al risarcimento dei danni cagionati dal reato a favore della parte civile, ed il giudice di appello o la corte di cassazione, nel dichiarare il reato estinto per amnistia o per prescrizione, decidano sull’impugnazione ai soli effetti delle disposizioni e dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili, una tale decisione, se la predetta condanna resta confermata, comportando necessariamente, quale suo indispensabile presupposto, l’affermazione della sussistenza del reato e della sua commissione da parte dell’imputato, dà luogo a giudicato civile
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