Nei licenziamento collettivo il limite del controllo giudiziale è circoscritto alla verifica dell’effettività e della ragionevolezza della riduzione del personale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 dicembre 2019, n. 31523 – Nei licenziamento collettivo il limite del controllo giudiziale è circoscritto alla verifica dell’effettività e della ragionevolezza della riduzione del personale
il 9 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 dicembre 2019, n. 31519 – Il collegamento economico – funzionale tra imprese gestite da società del medesimo gruppo non è di per sé sufficiente a far ritenere che gli obblighi inerenti ad un rapporto di lavoro subordinato, formalmente intercorso fra un lavoratore ed una di esse, si debbano estendere anche all’altra, a meno che non sussista una situazione che consenta di ravvisare – un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro
il 9 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro, licenziamenti
il collegamento economico – funzionale tra imprese gestite da società del medesimo gruppo non è di per sé sufficiente a far ritenere che gli obblighi inerenti ad un rapporto di lavoro subordinato, formalmente intercorso fra un lavoratore ed una di esse, si debbano estendere anche all’altra, a meno che non sussista una situazione che consenta di ravvisare – un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 dicembre 2019, n. 31395 – L’esercizio del diritto di critica da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro può essere considerato comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che è alla base del rapporto di lavoro, e costituire giusta causa di licenziamento, quando avvenga con modalità tali che, superando i limiti della continenza formale, si traduca in una condotta gravemente lesiva della reputazione, con violazione dei doveri fondamentali alla base dell’ordinaria convivenza civile
il 9 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
l’esercizio del diritto di critica da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro può essere considerato comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che è alla base del rapporto di lavoro, e costituire giusta causa di licenziamento, quando avvenga con modalità tali che, superando i limiti della continenza formale, si traduca in una condotta gravemente lesiva della reputazione, con violazione dei doveri fondamentali alla base dell’ordinaria convivenza civile
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 novembre 2019, n. 30664 – L’interpretazione del contratto – attività riservata al giudice di merito censurabile in sede di legittimità solo per violazione dei canoni ermeneutici o vizio di motivazione – va eseguita non solo in base all’elemento letterale ma anche, in base al richiamo contenuto nell’art. 1362 cod.civ., alla comune intenzione delle parti
il 9 Dicembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
L’interpretazione del contratto – attività riservata al giudice di merito censurabile in sede di legittimità solo per violazione dei canoni ermeneutici o vizio di motivazione – va eseguita non solo in base all’elemento letterale ma anche, in base al richiamo contenuto nell’art. 1362 cod.civ., alla comune intenzione delle parti
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 05 dicembre 2019, n. 31838 – Ricorso in cassazione inammissibile per difetto di specificità, facendo rinvio ad atti processuali di altro giudizio
il 9 Dicembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Ricorso in cassazione inammissibile per difetto di specificità, facendo rinvio ad atti processuali di altro giudizio
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 04 dicembre 2019, n. 31705 – Non è più deducibile quale vizio di legittimità il semplice difetto di sufficienza della motivazione
il 9 Dicembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Non è più deducibile quale vizio di legittimità il semplice difetto di sufficienza della motivazione
Leggi tuttoCorte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 45707 depositata il 11 novembre 2019 – Il “principio dell’impignorabilità dell’immobile costituente prima casa del contribuente” non trova applicazione per i reati di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000 ed inoltre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto corrispondente all’imposta evasa può essere applicato anche ai beni acquistati dall’indagato in epoca antecedente all’entrata in vigore della L. n. 244 del 2007, art. 1, comma 143, che ha esteso tale misura ai reati tributari, in quanto il principio di irretroattività attiene solo al momento di commissione della condotta, e non anche al tempo di acquisizione dei beni oggetto del provvedimento
il 8 Dicembre, 2019in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
Il “principio dell’impignorabilità dell’immobile costituente prima casa del contribuente” non trova applicazione per i reati di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000 ed inoltre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto corrispondente all’imposta evasa può essere applicato anche ai beni acquistati dall’indagato in epoca antecedente all’entrata in vigore della L. n. 244 del 2007, art. 1, comma 143, che ha esteso tale misura ai reati tributari, in quanto il principio di irretroattività attiene solo al momento di commissione della condotta, e non anche al tempo di acquisizione dei beni oggetto del provvedimento
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 28189 depositata il 12 novembre 2019 – Qualora l’ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto il contribuente ha la facoltà di dimostrare che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta”, con documentazione idonea a comprovare “l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso”
il 8 Dicembre, 2019in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
Qualora l’ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto il contribuente ha la facoltà di dimostrare che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta”, con documentazione idonea a comprovare “l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso”
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