Archivi mensili: Febbraio 2020

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2020, n. 4871 – Licenziamento per giusta causa per la violazione del divieto di eseguire interrogazioni sui conti correnti non sostenute da ragioni di servizio

CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 24 febbraio 2020, n. 4871 Licenziamento per giusta causa - Divieto di eseguire interrogazioni sui conti correnti non sostenute da ragioni di servizio - Pregiudizio alla riservatezza e alla sicurezza della clientela - Idonea notizia al lavoratore delle modalità d’uso degli strumenti di lavoro Fatti di causa 1. Con sentenza [...]

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 febbraio 2020, n. 4885 – Il diritto al benefici contributivi ex art. 8, commi 4 e 4-bis, L. n. 223/1991 per le assunzioni agevolate va escluso ove tra le due imprese sia intervenuto un contratto di affitto del complesso dei beni aziendali, idoneo a configurare un trasferimento di azienda che, ai sensi dell’art. 2112 c.c., importa la continuazione dei rapporti di lavoro con l’acquirente

Il diritto al benefici contributivi ex art. 8, commi 4 e 4-bis, L. n. 223/1991 per le assunzioni agevolate va escluso ove tra le due imprese sia intervenuto un contratto di affitto del complesso dei beni aziendali, idoneo a configurare un trasferimento di azienda che, ai sensi dell'art. 2112 c.c., importa la continuazione dei rapporti di lavoro con l'acquirente

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 21 febbraio 2020, n. 4624 – In tema di notifiche telematiche si può ritenere che nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della PEC e di consegna della stessa nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario, gravando sul destinatario l’obbligo di rendere edotto il mittente incolpevole delle difficoltà di cognizione del contenuto della comunicazione legate all’utilizzo dello strumento telematico

In tema di notifiche telematiche si può ritenere che nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della PEC e di consegna della stessa nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario, gravando sul destinatario l'obbligo di rendere edotto il mittente incolpevole delle difficoltà di cognizione del contenuto della comunicazione legate all'utilizzo dello strumento telematico

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 21 febbraio 2020, n. 4616 – Inammissibilità del ricorso in cassazione se un motivo di ricorso contiene censure astrattamente riconducibili ad una pluralità di vizi, in quanto questa tecnica di redazione del ricorso per cassazione, evidenzia “la impossibilità di convivenza in seno al medesimo motivo di ricorso, di censure caratterizzate da irrimediabile eterogeneità”

Inammissibilità del ricorso in cassazione se un motivo di ricorso contiene censure astrattamente riconducibili ad una pluralità di vizi, in quanto questa tecnica di redazione del ricorso per cassazione, evidenzia "la impossibilità di convivenza in seno al medesimo motivo di ricorso, di censure caratterizzate da irrimediabile eterogeneità"

CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 6567 depositata il 20 febbraio 2020 – In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, il datore di lavoro quale responsabile della sicurezza, è gravato non solo dell’obbligo di predisporre le misure antinfortunistiche, ma anche di sorvegliare continuamente la loro adozione da parte degli eventuali preposti e dei lavoratori, in quanto, in virtù della generale disposizione di cui all’art. 2087 cod. civ., egli è costituito garante dell’incolumità fisica dei prestatori di lavoro

In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, il datore di lavoro quale responsabile della sicurezza, è gravato non solo dell'obbligo di predisporre le misure antinfortunistiche, ma anche di sorvegliare continuamente la loro adozione da parte degli eventuali preposti e dei lavoratori, in quanto, in virtù della generale disposizione di cui all'art. 2087 cod. civ., egli è costituito garante dell'incolumità fisica dei prestatori di lavoro

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 20 febbraio 2020, n. 4385 – Nelle controversie soggette al rito del lavoro, l’omessa lettura del dispositivo all’udienza di discussione determina la nullità della sentenza, da farsi valere secondo le regole proprie del mezzo di impugnazione esperibile in base al principio generale sancito dall’art. 161 co. 1 cpc

Nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'omessa lettura del dispositivo all'udienza di discussione determina la nullità della sentenza, da farsi valere secondo le regole proprie del mezzo di impugnazione esperibile in base al principio generale sancito dall'art. 161 co. 1 cpc

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 febbraio 2020, n. 4196 – In tema di decadenza delle azioni giudiziarie volte ad ottenere la riliquidazione di una prestazione pensionistica parzialmente riconosciuta, la novella dell’art. 38, comma 1, lett. d), del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, non trova applicazione ai giudizi pendenti alla data di entrata in vigore delle nuove disposizioni, per i quali vale il generale principio dell’inapplicabilità del termine decadenziale

In tema di decadenza delle azioni giudiziarie volte ad ottenere la riliquidazione di una prestazione pensionistica parzialmente riconosciuta, la novella dell'art. 38, comma 1, lett. d), del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, non trova applicazione ai giudizi pendenti alla data di entrata in vigore delle nuove disposizioni, per i quali vale il generale principio dell'inapplicabilità del termine decadenziale

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