MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Piacenza Art. 1 1. E’ accertata la funzionalità dei servizi di comunicazione di cui all’art. 16, comma 10, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante «Ulteriori […]
Leggi tuttoMINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 – Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Piacenza
il 29 Giugno, 2020in normativatags: NORMATIVA
MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 – Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Cremona
il 29 Giugno, 2020in normativatags: NORMATIVA
MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Cremona Art. 1 1. E’ accertata la funzionalità dei servizi di comunicazione di cui all’art. 16, comma 10, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante «Ulteriori […]
Leggi tuttoMINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 – Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Chioggia, l’Ufficio del giudice di pace di Dolo e l’Ufficio del giudice di pace di San Donà di Piave
il 29 Giugno, 2020in normativatags: NORMATIVA
MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 13 maggio 2020 Avvio delle comunicazioni e notificazioni di cancelleria per via telematica nel settore civile presso l’Ufficio del giudice di pace di Chioggia, l’Ufficio del giudice di pace di Dolo e l’Ufficio del giudice di pace di San Donà di Piave Art. 1 1. E’ accertata la funzionalità dei […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 25 giugno 2020, n. C-762/18 e C-37/19 – L’articolo 7, paragrafo 1, della direttiva 2003/88/CE del Parlamento europeo e del Consiglio osta a una giurisprudenza nazionale in forza della quale un lavoratore illegittimamente licenziato e successivamente reintegrato nel suo posto di lavoro, conformemente al diritto nazionale, a seguito dell’annullamento del suo licenziamento mediante una decisione giudiziaria, non ha diritto a ferie annuali retribuite per il periodo compreso tra la data del licenziamento e la data della sua reintegrazione nel posto di lavoro, per il fatto che, nel corso di detto periodo, tale lavoratore non ha svolto un lavoro effettivo al servizio del datore di lavoro
il 29 Giugno, 2020in Corte CE-UE, lavorotags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, lavoro
L’articolo 7, paragrafo 1, della direttiva 2003/88/CE del Parlamento europeo e del Consiglio osta a una giurisprudenza nazionale in forza della quale un lavoratore illegittimamente licenziato e successivamente reintegrato nel suo posto di lavoro, conformemente al diritto nazionale, a seguito dell’annullamento del suo licenziamento mediante una decisione giudiziaria, non ha diritto a ferie annuali retribuite per il periodo compreso tra la data del licenziamento e la data della sua reintegrazione nel posto di lavoro, per il fatto che, nel corso di detto periodo, tale lavoratore non ha svolto un lavoro effettivo al servizio del datore di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 giugno 2020, n. 12031 – Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento, con specifico riferimento al requisito della proporzionalità della sanzione, occorre accertare in concreto se la specifica mancanza commessa dal dipendente, considerata e valutata non solo nel suo contenuto obiettivo, ma anche nella sua portata soggettiva, risulti obiettivamente e soggettivamente idonea a ledere in modo irreparabile la fiducia del datore di lavoro
il 29 Giugno, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento, con specifico riferimento al requisito della proporzionalità della sanzione, occorre accertare in concreto se la specifica mancanza commessa dal dipendente, considerata e valutata non solo nel suo contenuto obiettivo, ma anche nella sua portata soggettiva, risulti obiettivamente e soggettivamente idonea a ledere in modo irreparabile la fiducia del datore di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 giugno 2020, n. 12364 – Ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo devono ricorrere una serie di comportamenti di carattere persecutorio – illeciti o anche leciti se considerati singolarmente con intento vessatorio e deve essere l’evento lesivo della salute, della personalità o della dignità del dipendente e la presenza dell’elemento soggettivo, cioè l’intento persecutorio unificante di tutti i comportamenti lesiv
il 29 Giugno, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo devono ricorrere una serie di comportamenti di carattere persecutorio – illeciti o anche leciti se considerati singolarmente con intento vessatorio e deve essere l’evento lesivo della salute, della personalità o della dignità del dipendente e la presenza dell’elemento soggettivo, cioè l’intento persecutorio unificante di tutti i comportamenti lesivi
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 22 giugno 2020, n. 12134 – In materia di protezione umanitaria, il riconoscimento del diritto al permesso di soggiorno di cui all’art. 5, comma 6, del d.lgs. n. 286 del 1998, al cittadino straniero che abbia realizzato un grado adeguato di integrazione sociale in Italia, deve fondarsi su una effettiva valutazione comparativa della situazione soggettiva ed oggettiva del richiedente con riferimento al paese d’origine, al fine di verificare se il rimpatrio possa determinare la privazione della titolarità e dell’esercizio dei diritti umani, al di sotto del nucleo ineliminabile costitutivo dello statuto della dignità personale
il 29 Giugno, 2020in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, IMMIGRAZIONE
In materia di protezione umanitaria, il riconoscimento del diritto al permesso di soggiorno di cui all’art. 5, comma 6, del d.lgs. n. 286 del 1998, al cittadino straniero che abbia realizzato un grado adeguato di integrazione sociale in Italia, deve fondarsi su una effettiva valutazione comparativa della situazione soggettiva ed oggettiva del richiedente con riferimento al paese d’origine, al fine di verificare se il rimpatrio possa determinare la privazione della titolarità e dell’esercizio dei diritti umani, al di sotto del nucleo ineliminabile costitutivo dello statuto della dignità personale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 18 giugno 2020, n. 11899 – Obbligo di riassunzione di tutti i dipendenti dell’impresa cessante da parte di quella subentrante nell’appalto del servizio di pulizia
il 29 Giugno, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 18 giugno 2020, n. 11899 Appalto del servizio di pulizia – Cessazione – Obbligo di riassunzione di tutti i dipendenti dell’impresa cessante da parte di quella subentrante nell’appalto – Licenziamento verbale Premesso che G.C. – già dipendente di O.C. S.n.c. fino al 15 aprile 2011, data di cessazione dell’appalto del […]
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