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il 28 Luglio, 2020in normativatags: NORMATIVA
MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 24 luglio 2020 – Proroga dei termini di decadenza per il compimento di taluni atti presso l’Ufficio Nep della Corte d’appello di Salerno
il 28 Luglio, 2020in normativatags: NORMATIVA
MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 24 luglio 2020 Proroga dei termini di decadenza per il compimento di taluni atti presso l’Ufficio Nep della Corte d’appello di Salerno Decreta: In conseguenza del mancato funzionamento dell’Ufficio Unep presso la Corte di appello di Salerno nel periodo dal 17 luglio 2020 al 26 luglio 2020, i termini di […]
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il 28 Luglio, 2020in GARANTI privacy - concorrenza, normativatags: ANAC, NORMATIVA
AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE – Regolamento 01 luglio 2020 Regolamento sulla organizzazione e sul funzionamento della Camera Arbitrale Art. 1 Organi 1. Sono organi della Camera Arbitrale il Presidente e il Consiglio. 2. Il Consiglio arbitrale è composto da cinque membri, scelti fra soggetti dotati di particolare competenza nella materia dei contratti pubblici di lavori, servizi […]
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il 28 Luglio, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 luglio 2020, n. 15934 Licenziamento per ragioni inerenti all’attività produttiva – Ridimensionamento dell’organico – Ipotesi di soppressione del servizio di portierato – Indennità di preavviso – Esorbitanza della somma riconosciuta – Interpretazione delle clausole collettive in base alle norme codicistiche di ermeneutica negoziale Ritenuto in fatto 1. Con sentenza […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 luglio 2020, n. 15812 – Nel rito del lavoro, il verificarsi di preclusioni o decadenze in danno delle parti non osta all’ammissione d’ufficio delle prove, trattandosi di potere diretto a vincere i dubbi residuati dalle risultanze istruttorie, ritualmente acquisite agli atti del giudizio di primo grado. Ne consegue che, essendo la “prova nuova” disposta d’ufficio funzionale al solo indispensabile approfondimento degli elementi già obbiettivamente presenti nel processo, non si pone una questione di preclusione o decadenza processuale a carico della parte
il 28 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Nel rito del lavoro, il verificarsi di preclusioni o decadenze in danno delle parti non osta all’ammissione d’ufficio delle prove, trattandosi di potere diretto a vincere i dubbi residuati dalle risultanze istruttorie, ritualmente acquisite agli atti del giudizio di primo grado. Ne consegue che, essendo la “prova nuova” disposta d’ufficio funzionale al solo indispensabile approfondimento degli elementi già obbiettivamente presenti nel processo, non si pone una questione di preclusione o decadenza processuale a carico della parte
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 luglio 2020, n. 15810 – La natura del giudizio di appello, “revisio prioris instantiae”, è rigorosamente circoscritto alle questioni specificamente dedotte con i motivi di impugnazione, principale o incidentale, ovvero con la riproposizione delle domande o eccezioni non accolte o rimaste assorbite
il 28 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
La natura del giudizio di appello, “revisio prioris instantiae”, è rigorosamente circoscritto alle questioni specificamente dedotte con i motivi di impugnazione, principale o incidentale, ovvero con la riproposizione delle domande o eccezioni non accolte o rimaste assorbite
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 22 luglio 2020, n. 15608 – Qualora venga dedotta nel giudizio di legittimità la violazione di norme di un contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti del settore privato, il contratto si ritiene conoscibile solo con la collaborazione delle parti, le quali sono tenute ad adempiere all’onere di allegazione e produzione, in base alle regole processuali sulla distribuzione dell’onere della prova e sul contraddittorio, le quali non vengono meno neppure nell’ipotesi di acquisizione giudiziale ex art. 425, comma 4, cod. proc. civ.
il 28 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Qualora venga dedotta nel giudizio di legittimità la violazione di norme di un contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti del settore privato, il contratto si ritiene conoscibile solo con la collaborazione delle parti, le quali sono tenute ad adempiere all’onere di allegazione e produzione, in base alle regole processuali sulla distribuzione dell’onere della prova e sul contraddittorio, le quali non vengono meno neppure nell’ipotesi di acquisizione giudiziale ex art. 425, comma 4, cod. proc. civ.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 17 luglio 2020, n. 15348 – Il principio relativo all’onere della prova, di cui all’art. 2697 cod.civ., non implica affatto che la dimostrazione dei fatti costitutivi del diritto preteso debba ricavarsi esclusivamente dalle prove offerte da colui che è gravato del relativo onere, senza poter utilizzare altri elementi probatori acquisiti al processo, poiché nel vigente ordinamento processuale vale il principio di acquisizione, secondo il quale le risultanze istruttorie, comunque ottenute e quale che sia la parte ad iniziativa o ad istanza della quale sono formate, concorrono tutte, indistintamente, alla formazione del convincimento del giudice, senza che la diversa provenienza possa condizionare tale formazione in un senso o nell’altro
il 28 Luglio, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Il principio relativo all’onere della prova, di cui all’art. 2697 cod.civ., non implica affatto che la dimostrazione dei fatti costitutivi del diritto preteso debba ricavarsi esclusivamente dalle prove offerte da colui che è gravato del relativo onere, senza poter utilizzare altri elementi probatori acquisiti al processo, poiché nel vigente ordinamento processuale vale il principio di acquisizione, secondo il quale le risultanze istruttorie, comunque ottenute e quale che sia la parte ad iniziativa o ad istanza della quale sono formate, concorrono tutte, indistintamente, alla formazione del convincimento del giudice, senza che la diversa provenienza possa condizionare tale formazione in un senso o nell’altro
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