Abitazione di lusso è onere del contribuente provare, tramite idonea documentazione tecnica, che parte dell’immobile in questione non è utilizzabile a scopo abitativo
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28 Agosto, 2019
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24051 del 3 ottobre 2018, intervenendo in tema di calcolo della superficie utile dell’immobile, al fine di stabilire se esso debba essere considerato di lusso ai sensi dell’articolo 6 del D.M. 2 agosto 1969, va compiuto a prescindere dalla circostanza che parte degli ambienti non sia conforme alle prescrizioni urbanistiche sotto il profilo dell’abitabilità, in quanto quel che unicamente rileva ai fini del computo della superficie utile è l’idoneità di fatto degli ambienti allo svolgimento di attività proprie della vita quotidiana (cfr., in tal senso, Cassazione 23591/2012). A fronte dell’irrilevanza del mero dato catastale, grava sul contribuente l’onere di provare, tramite idonea documentazione tecnica, che i vani in questione non sono utilizzabili a scopo abitativo.
Ordinanza n. 24051 del 3 ottobre 2018 (udienza 10 luglio 2018)
Cassazione civile, sezione V – Pres. Chindemi Domenico – Est. Fasano Anna Maria
Immobile di lusso ai sensi dell’articolo 6 del D.M. 2 agosto 1969 – Il calcolo della superficie utile va compiuto a prescindere dalla non abitabilità di parte degli ambienti – Rileva unicamente l’idoneità di fatto degli ambienti allo svolgimento di attività proprie della vita quotidiana – Il contribuente ha l’onere di provare che i vani in questione non sono utilizzabili a scopo abitativo
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FAQs – tributi
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