In tema di condono fiscale, la causa ostativa alla definizione agevolata, contemplata dall’articolo 15, comma 1, della Legge n. 289 del 2002, si applica alle società i cui rappresentanti legali siano stati destinatari dell’azione penale per i reati previsti dal Dlgs. n. 74 del 2000
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28 Agosto, 2019
I giudici del palazzaccio con la sentenza n.2400/2018 hanno chiarito che in tema di condono fiscale, la causa ostativa alla definizione agevolata, contemplata dall’articolo 15, comma 1, della Legge n. 289 del 2002, si applica alle società i cui rappresentanti legali siano stati destinatari dell’azione penale per i reati previsti dal Dlgs. n. 74 del 2000, qualora il contribuente abbia avuto formale conoscenza di tale esercizio entro la data di perfezionamento della definizione, poiché non è necessario che l’indagato/imputato ed il soggetto, a cui è preclusa la definizione agevolata, coincidano, tenuto conto che il reato è sempre contestato ad una persona fisica mentre l’esclusione della definizione agevolata può riguardare anche le società (Cfr., in tal senso, Cass. 20088/14).
Sentenza n. 24000 del 3 ottobre 2018 (udienza 23 maggio 2018)
Cassazione civile, sezione V – Pres. Bruschetta Ernestino Luigi – Est. Triscari Giancarlo
Causa ostativa alla definizione agevolata ex articolo 15, comma 1, della Legge n. 289 del 2002 – La società, i cui rappresentanti legali sono stati destinatari dell’azione penale per i reati di cui al Dlgs. n. 74 del 2000, non può aderire al condono – Il reato è sempre contestato a una persona fisica, l’esclusione della definizione agevolata può riguardare anche le società
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FAQs – tributi
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