Per la TARI (tassa sui rifiuti), a seguito dell’interrogazione parlamentare del 18 ottobre 2017 sul calcolo della quota variabile della TARI, il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno definitivamente aperto la strada a possibili richieste collettive, con ricorsi al giudice tributario per la disapplicazione delle delibere illegittime se la risposta del Comune è negativa”.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato, a seguito della predetta interrogazione parlamentare, la pubblicazione di un documento che chiarisce le modalità di corretta applicazione” della tassa sui rifiuti e sulle modalità di rimborso
La tassa sui rifiuti (Tari) viene determinata da una quota fissa, legata ai metri quadrati dell’abitazione, ed una quota variabile il cui importo viene determinato dal numero dei componenti della famiglia. Questa quota variabile è stata moltiplicata – nel caso dei conteggi sbagliati – per ogni singola pertinenza, ovvero anche sulla base di garage e cantina. Pertanto alcune amministrazioni comunali calcolano la quota variabile non una sola volta sull’insieme di abitazione e pertinenze (garage, cantine) ma replicandola per l’appartamento e per ogni pertinenza.
Facciamo un esempio per una casa di 125 metri metri quadrati in totale, di cui 100 di abitazione, 15 di garage e 10 di cantina. La quota variabile, in questo caso, non sarebbe stata pagata una sola volta come previsto da legge, ma tre volte, arrivando quindi quasi al raddoppio della tariffa.
La verifica è abbastanza semplice è sufficiente prendere una bolletta della tassa rifiuti e controllare se oltre all’utenza “domestica” principale sono presenti altre voci “domestica – accessorio” e se è presente il valore “tariffa variabile“
Le domande di rimborso della quota illegittima di Tari calcolata sulle pertinenze può essere presentata per gli importi di tassa rifiuti versati negli ultimi 5 anni come stabilito dall’art. 1, comma 164 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007)
La domanda di rimborso dovrà essere indirizzata direttamente al Comune, dopo aver verificato se questi ha effettuato il calcolo della quota variabile della Tari in maniera distinta su immobile e pertinenze. Qualora la gestione della riscossione della tassa rifiuti sia affidata un soggetto terzo, è necessario inviare domanda di rimborso direttamente a tale ente e non al Comune.
È necessario inviare la richiesta con raccomandata a.r. o posta elettronica certificata, firmata dal titolare dell’utenza e citando gli estremi dell’interrogazione parlamentare n. 5-10764 del 18 ottobre 2017.
Alla richiesta vanno allegati gli avvisi di pagamento della Tari che contengono:
- il riepilogo dell’importo da pagare e il dettaglio delle somme,
- i dati catastali dell’immobile,
- la superficie tassata,
- il numero degli occupanti,
- la quota fissa e variabile distinta per ogni unità immobiliare.
Se non si riceve risposta o risposta negativa è possibile presentare ricorso nei 60 giorni successivi alla Commissione Tributaria Provinciale.
Di seguito un fac-simile della domanda di rimborso
Raccomandata A/R
Spett.le Comune di ___________
Ufficio Tributi
Via _____________
CAP – NOME COMUNE
Oggetto: istanza di rimborso eccedenza TARI
(Per persona fisica)
Il/la sottoscritto/a………………………………………………………………………………………
nato/a …………………………il……………………… e residente a ……………………………….
in Via/Piazza ……………………………………………….num. ……………………………………
C.F…………………………………………… tel. …………………email…………………………..
in qualità di ……………………………………………………………………………………………
(precisare se titolare o erede; in questo caso indicare le generalità ed il codice fiscale del de cuius)
(Per soggetti diversi da persone fisiche):
Il/la sottoscritto/a………………………………………………………………………………………
nato/a …………………………il……………………… e residente a ……………………………….
in Via/Piazza ……………………………………………….num. ……………………………………
C.F…………………………………………… tel. …………………email…………………………..
in qualità di ……………………………………………………………………………………………
(precisare la natura della rappresentanza: legale rappresentante; curatore fallimentare; liquidatore; altro)
della ditta………………………………………………………………………………………………
(indicare tipologia e denominazione completa dell’ente rappresentato)
con sede a ……………………………….in Via/Piazza …………………………………..num. ……
C.F……………………………………….. P.IVA ……………………………………………………
tel. …………………email…………………………………………………………………………….
CHIEDE
il rimborso della somma di € …………… versata erroneamente in eccedenza a titolo di TARI quantificata come segue:
ANNO D’IMPOSTA
DATA VERSAMENTO
IMPOSTA VERSATA
IMPOSTA DOVUTA
IMPOSTA A RIMBORSO
TOTALE
Dichiara che l’errato versamento è dovuto a errato calcolo, in quanto la quota variabile è stata calcolata da Codesto Ufficio più volte per la stessa unità abitativa.
A tal proposito si richiama infatti la risposta del Governo in data 18 ottobre 2017 all’interrogazione parlamentare n. 5-10764.
Allega alla presente copie delle ricevute attestanti l’erroneo versamento, nonché copia del documento di identità.
Dichiaro di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), che i dati personali raccolti sono obbligatori per
il corretto svolgimento dell’istruttoria e saranno trattati, anche con strumenti informatici, nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa ed autorizzo il
trattamento delle informazioni fornite con la presente comunicazione, per l’istruttoria e le verifiche necessarie.
Luogo e data __________________
Firma
__________________
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 22 settembre 2020, n. 19767 - In tema di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sulla base degli artt. 62 e 64 del d.lgs. 15 novembre 1993, n. 507, i Comuni devono istituire una apposita tassa annuale su…
- CORTE di CASSAZIONE - Ordinanza n. 27687 depositata il 2 ottobre 2023 - Nel processo tributario, quando il contribuente impugni il silenzio-rifiuto formatosi su una istanza di rimborso, costui, rivestendo la qualità di attore non solo formale ma anche…
- CORTE di CASSAZIONE - Ordinanza n. 11335 del 2 maggio 2023 - In tema di contenzioso tributario, il contribuente quando impugna il silenzio rifiuto su di un'istanza di rimborso d'imposta, deve dimostrare, in punto di fatto, che non sussiste alcuna delle…
- CORTE di CASSAZIONE - Ordinanza n. 29619 depositata il 25 ottobre 2023 - In tema di contenzioso tributario, il contribuente quando impugna il silenzio rifiuto su di un'istanza di rimborso d'imposta, deve dimostrare, in punto di fatto, che non sussiste…
- CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 14 maggio 2020, n. C-446/18 - Non ostano a una normativa nazionale che non prevede la possibilità per l’amministrazione tributaria di concedere, prima della conclusione di un procedimento di verifica fiscale relativo…
- MINISTERO FINANZE - Circolare 22 novembre 2019, n. 3/DF - Chiarimenti sulla tassa sui rifiuti (TARI). Rimborso da parte dei comuni e conseguente modalità di copertura dei costi. Possibili soluzioni
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Caparra penitenziale soggetto ad imposta di regist
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 12398 depositata…
- ISA 2024: regime premiale (compensazioni fino a 70
Con il provvedimento n. 205127 del 22 aprile 2024 dell’Agenzia delle Entra…
- Legittima la sanzione disciplinare del dirigente p
La Corte di Cassazione. sezione lavoro, con l’ordinanza n. 8642 depositata…
- Valido l’accordo collettivo aziendale che li
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10213 depositat…
- Non è configurabile l’aggravante del reato d
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 17140 depositata il 2…