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sezione dedicata alle notizie - missione dello studio e del blog

Irrilevante per la validitò della notifica l’illeggibilità della firma del consegnatario

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l'ordinanza n. 27664 depositata il 25 ottobre 2024, intervenendo in tema di firma illeggibile del destinatario di un atto impositivi, ha ribadito il principio secondo cui " è irrilevante, ai fini della validità della notificazione, la deduzione della circostanza della illeggibilità della firma del consegnatario, sia in quanto l’omessa indicazione delle generalità non comporta alcuna nullità (Cass. 11/03/2021, n. 6910), sia in quanto l’omessa deduzione della estraneità alla sede dell’impresa del consegnatario non fa venir meno la presunzione di conoscenza dell’atto da parte del destinatario, una volta accertata [...] la consegna presso la sede o i locali dell’impresa." La vicenda ha riguardato una società a responsabilità limitata a cui veniva notificato, da parte dell'agente della riscossione, la presa in carico  di un avviso di accertamento  emesso dall’Agenzia delle Entrate. [...]

Il pignoramento dell’intero patrimonio della società non esclude l’applicazione della normativa sulle società di comodo

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 30607 depositata il 28 novembre 2024, intervenendo in tema di società c.d. di comodo, ha ribadito il principio secondo cui " l'applicazione della disciplina delle società di comodo è subordinata all'esito negativo di un test basato su specifici coefficienti matematici, finalizzato ad accertare la condizione di non operatività. Detta ultima si ritiene sussistente quando l'ammontare complessivo dei ricavi, degli incrementi delle rimanenze e dei proventi ordinari, imputati al conto economico, è inferiore a quello dei ricavi figurativi. Si tratta, dunque, di una mera operazione matematica incentrata sull'applicazione di un coefficiente stabilito per legge sul valore di taluni cespiti. La determinazione dell'imponibile è effettuata sulla base di precisi criteri di legge, che escludono qualsiasi discrezionalità deduttiva, imponendosi sia in sede di accertamento, sia di determinazione giudiziale, [...]

Legittimo il licenziamento a seguito dei c.d. controlli difensivi eseguibili anche durante la prestazione di lavoro, in quanto sono diretti ad accertare specificamente condotte illecite. Tali controlli possono essere effettuati anche con strumenti tecnologici, non avendo ad oggetto la normale attività del lavoratore, si situano all’esterno del perimetro applicativo dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori

Legittimo il licenziamento a seguito dei c.d. controlli difensivi eseguibili anche durante la prestazione di lavoro, in quanto sono diretti ad accertare specificamente condotte illecite. Tali controlli possono essere effettuati anche con strumenti tecnologici, non avendo ad oggetto la normale attività del lavoratore, si situano all'esterno del perimetro applicativo dell'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori

In tema di rilevanza ed effetti del documento di regolarità contributiva (DURC), la circostanza che l’INPS non abbia provveduto a segnalare eventuali irregolarità ostative al rilascio del DURC non determina in alcun modo l’inesigibilità delle differenze contributive rispetto agli sgravi

In tema di rilevanza ed effetti del documento di regolarità contributiva (DURC), la circostanza che l'INPS non abbia provveduto a segnalare eventuali irregolarità ostative al rilascio del DURC non determina in alcun modo l'inesigibilità delle differenze contributive rispetto agli sgravi

Per la configurabilità del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti non ha rilievo il loro utilizzo

La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 42819 depositata il 22 novembre 2024, intervenendo in tema del reato di fatture per operazioni inesistenti, ha stabilito il principio secondo cui " la consapevolezza, nel soggetto emittente fatture per operazioni inesistenti, dell'alta probabilità dell'uso delle stesse da parte di coloro che le ricevono al fine di evadere le imposte, implica, nel medesimo, la consapevolezza e volontà di realizzare di una condotta finalizzata a consentire a questi l'evasione. Invero, chi forma una fattura relativa ad operazioni inesistenti e poi la consegna ad altro soggetto, prevedendone come certo o altamente probabile il successivo utilizzo da parte del medesimo a fine di risparmio delle imposte, "vuole" mettere a disposizione del destinatario un "mezzo" fisiologicamente funzionale ad "abbatterne" il carico fiscale, nella consapevolezza della concreta prospettiva di tale [...]

Acconto IVA da versare entro il 27 dicembre 2024

L'articolo 6 della legge n. 405 del 1990 ha introdotto l'obbligo, a carico dei soggetti titolari di partita IVA, di versare entro il 27 dicembre di ogni anno di un acconto dell’Iva relativa all’ultimo periodo dell’anno: su base mensile (articolo 1, D.P.R. 100/1998 ); su base trimestrale “per natura”, indipendentemente dal volume d’affari realizzato nell’anno precedente (articolo 74, comma 4, D.P.R. 633/1972 ); su base “trimestrale per opzione” (articolo 7 D.P.R. 542/1999). Il comma 4 dell'articolo 6 della legge n. 405/1990 prevede che il versamento dell’acconto IVA non debba essere eseguito qualora  l’importo è inferiore a 103,29 euro. Soggetti esonerati Non sono soggetti all'obbligo del pagamento dell'acconto IVA i seguenti contribuenti: operano in regime di esonero per i produttori agricoli ex articolo 34, comma 6, D.P.R. 633/1972 ; esercitano attività di intrattenimento in regime speciale ex articolo 74, [...]

Il giudice tributario, una volta accertata l’effettività fattuale degli specifici elementi indicatori di capacità contributiva esposti dall’Ufficio, non ha il potere di privarli del valore presuntivo connesso dal legislatore alla loro disponibilità, ma può soltanto valutare la prova contraria offerta dal contribuente

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l'ordinanza n. 28022 depositata il 30 ottobre 2024, intervenendo in tema di redditometro, ha ribadito il principio secondo cui "il giudice tributario, una volta accertata l'effettività fattuale degli specifici elementi indicatori di capacità contributiva esposti dall'Ufficio, non ha il potere di privarli del valore presuntivo connesso dal legislatore alla loro disponibilità, ma può soltanto valutare la prova contraria offerta dal contribuente (cfr. Cass. 13/06/2023, n. 16904 Cass. 22/06/2021, n. 17837, Cass. 24/09/2019, n. 3715). Si è precisato, tuttavia, che nel contenzioso conseguente ad accertamenti sintetici-induttivi mediante c.d. redditometro, per la determinazione dell'obbligazione fiscale del soggetto passivo d'imposta, a tutela della parità delle parti e del regolare contraddittorio processuale, opera il principio per il quale, all'inversione dell'onere della prova, che impone al contribuente l'allegazione di prove contrarie a dimostrazione [...]

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