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sezione dedicata alle notizie - missione dello studio e del blog

Per l’intervento del Fondo di garanzia è sufficiente che il fallimento della società datrice sia pronunciato incidentalmente dal giudice del lavoro chiamato a pronunciarsi sull’intervento del Fondo di Garanzia dell’INPS

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l'ordinanza n. 19591 depositata il 16 luglio 2024, intervenendo in tema di intervento del fondo di garanzia e fallimento del datore di lavoro, ha ribadito il principio secondo cui "... In tema di intervento del Fondo di garanzia gestito dall'INPS, il presupposto della non assoggettabilità a fallimento dell'imprenditore, sia in astratto che in concreto, costituisce una tipica questione pregiudiziale in senso logico rispetto alla domanda giudiziale concernente la prestazione previdenziale, che può essere accertata dal giudice adito in via incidentale, ai sensi dell'art. 34 c.p.c., senza che sia necessaria una preventiva verifica da parte del Tribunale fallimentare con il concorso degli altri creditori” (Cass. n. 1887/20). ..." La vicenda ha riguardato un dipendente che aveva presentato domanda per  l’intervento del Fondo di Garanzia per il pagamento in suo [...]

L’esenzione delle sanzioni amministrative, di cui all’art. 8 del dlgs n. 546/92 e dell’art. 10 l. n. 212/2000, trova applicazione in caso di obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l'ordinanza n. 18071 depositata il 1° luglio 2024, intervenendo in tema di sanzioni amministrative tributarie, ha affermato, in ordine alla non applicabilità delle sanzioni, che la giurisprudenza ha stabilito "una serie di parametri (c.d. fattori indice) per la verifica della sussistenza dell'incertezza normativa oggettiva" quale causa di esenzione del contribuente dalla responsabilità amministrativa tributaria, ai sensi dell'art. 10, comma 3, della legge n. 212/2000 ("le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria (…)") e dell'art. 8 del D.Lgs. n. 546/1992 ("la commissione tributaria dichiara non applicabili le sanzioni non penali previste da leggi tributarie quando la violazione è giustificata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione delle disposizioni [...]

Bancarotta impropria per affitto di azienda eclusa se il canone è congruo e la società fallita non è in grado di svolgere la propria attività tipica

La Corte di Cassazione. sezione penale, con la sentenza n. 14405 depositata il 9 aprile 2024, intervenendo in tema di reati fallimentari, ha statuito che "l'affitto del ramo aziendale è modalità idonea a ricavare dal bene un reddito al pari della sua diretta utilizzazione. In secondo luogo, ai fini della configurabilità del reato contestato, è necessario stabilire se effettivamente la società, al momento della realizzazione del fatto, fosse effettivamente in grado di svolgere la propria attività tipica e, dunque, di produrre un reddito comparabile a quello ricavabile dall'affitto del ramo aziendale utilizzando in proprio i beni che lo costituiscono." La vicenda l'amministratore di una società fallita accusato del reato di bancarotta impropria da operazioni dolose e di aver aggravato il dissesto societario a causa dell'affitto, per di più verso un canone incongruo riscosso solo in [...]

Processo tributario: la motivazione del ricorso per relationem non è consentita in quanto il processo è calibrato sul singolo atto oggetto di impugnazione

Gli articoli 18 e 24 del D. Lgs. n. 546 del 1992 (codice di procedura tributaria) statuiscono la rigorosa delimitazione dell'oggetto del contenzioso tributario che il contribuente rivolge contro l’atto impositivo nei mezzi d’impugnazione. I motivi del ricorso sono la «causa petendi», cioè i motivi sulla base dei quali si chiede l’annullamento dell’atto impugnato. Il loro mutamento oppure l'inserimento di nuovi temi di indagine sono inammissibili. Per cui risulta evidente che non solo non è consentito richiamare motivi di gravame formulati in un altro ricorso, anche se relativo a una causa connessa, ma anche il rinvio ai mezzi d’impugnazione declinati all’interno di un allegato al ricorso. La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l'ordinanza n. 23251 depositata il 28 agosto 2024, intervenendo in tema di motivazione del ricorso, ha statuito il seguente principio di diritto [...]

In tema di sanzioni tributarie l’applicazione della sanzione alla sola società dotata di personalità giuridica non esclude il concorso del terzo nella condotta illecita, quando essa si concretizzi in una compartecipazione interessata e autonoma al perseguimento di finalità illecite

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 23229 depositata il 28 agosto 2024, intervenendo in tema di sanzioni tributaria e coinvolgimento di soggetti terzi, ha statuito il principio di diritto secondo cui "... In tema di sanzioni amministrative relative al rapporto tributario, la ratio che giustifica ai sensi dell’art. 7, d.l. n. 269 del 2003, convertito con modificazioni in l. n. 326 del 2003, l’applicazione della sanzione alla sola società dotata di personalità giuridica non esclude il concorso del terzo nella condotta illecita, quando essa si concretizzi in una compartecipazione interessata e autonoma al perseguimento di finalità illecite, con conseguente applicazione nei suoi confronti dell’art. 9 del d.lgs. n. 472 del 1997 ..." La vicenda ha riguardato una consulente del lavoro a cui l'Agenzia delle entrate aveva notificato due provvedimenti con cui [...]

L’indennità di disoccupazione non decorre dalla presentazione della domanda ma dalla dichiarazione di disponibilità a rioccuparsi (DiD)

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 22993 depositata il 21 agosto 2024, intervenendo in tama di decorrenza della NAspi, ha affermato che "... Il legislatore subordina l’erogazione dell’indennità mensile ai seguenti requisiti: i lavoratori devono essere «in stato di disoccupazione ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni» (art. 2, comma 4, lettera a, della legge n. 92 del 2012) e devono vantare «almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione» (art. 2, comma 4, lettera b, della legge n. 92 del 2012). (...) Quanto allo stato di disoccupazione, l’art. 1, comma 2, lettera c), del d.lgs. n. 181 del 2000, nella formulazione ratione temporis applicabile, lo definisce come «la condizione [...]

Processo tributario: litisconsorzio necessario anche per le società di fatto e per l’IRAP

La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l'ordinanza n. 22705 depositata il 12 agosto 2024, intervenendo in tema di configurabilità, o meno, di una società di fatto, ha ribadito il principio secondo cui "... nel processo tributario, la controversia relativa alla configurabilità o meno di una società di fatto comporta il litisconsorzio necessario di tutti i soggetti coinvolti, che sussiste, oltre che nelle ipotesi espressamente previste dalla Legge, nei casi in cui, per la particolare natura o configurazione del rapporto giuridico dedotto in giudizio e per la situazione strutturalmente comune ad una pluralità di soggetti, la decisione non possa conseguire il proprio scopo se non sia resa nei confronti di tutti" (ex multis Cass. n. 23261 del 27/09/2018; Cass. n. 24025 del 03/10/2018; Cass. n. 14387 del 25/06/2014); ..." Per il Supremo consesso "... ne consegue [...]

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