Il reato di illecita influenza sull’assemblea della società, essendo un delitto di evento, si configura solo se l’atto fraudolento o la simulazione alterano la formazione della maggioranza nell’organo, per cui si presuppone che l’assemblea si sia effettivamente svolta, mentre non basta a integrare l’illecito la sola “messinscena”
Il reato di illecita influenza sull’assemblea della società, essendo un delitto di evento, si configura solo se l’atto fraudolento o la simulazione alterano la formazione della maggioranza nell’organo, per cui si presuppone che l’assemblea si sia effettivamente svolta, mentre non basta a integrare l’illecito la sola “messinscena”
Nel cambio di appalto, con ridotte necessità di servizio, la clausola sociale impone all’impresa subentrante l’onere di dimostrare di aver assunto i dipendenti più titolati
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l'ordinanza n. 18114 depositata il 2 luglio 2024, intervenendo in tema di cambio di appalto e clausole sociali, ha ribadito, nelle ipotesi di cambio di appalto con ridotte necessità di servizio, che "... in caso di cambio appalto e applicazione della ivi prevista clausola sociale, impone vincoli procedurali a garanzia della correttezza e trasparenza dell’operazione di subentro e la previsione della necessità di criteri verificabili riguardanti l’intero bacino dei lavoratori per il passaggio del personale, o di parte di esso, già impiegato nell’appalto; ..." La vicenda ha riguardato un gruppo di dipendenti della ex società appaltatrice, che a seguito della cessazione dell'appalto venivano licenziati. Gli ex dipendenti impugnavano il provvedimento di espulsione. Il Tribunale adito, in veste di giudice del lavoro, rigettava le doglianze dei dipendenti. Avverso la [...]
Prescrizione decennale per i crediti erariali e quinquennale per gli interessi e le sanzioni relative ai crediti erariali
La Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con la sentenza n. 11676 depositata il 30 aprile 2024, è intervenuta in tema di prescrizione dei tributi, ribadendo i principi di diritto secondo cui "... «La mancata impugnazione della cartella di pagamento nel termine di decadenza previsto dalla legge produce soltanto l'effetto sostanziale dell'irretrattabilità del credito, ma non anche la cd. conversione del termine di prescrizione breve - eventualmente previsto - in quello ordinario decennale, di cui all'art. 2953 c.c. Tale ultima disposizione, infatti, si applica soltanto nelle ipotesi in cui intervenga un titolo giudiziale divenuto definitivo, mentre la suddetta cartella, avendo natura di atto amministrativo, è priva dell'attitudine ad acquistare efficacia di giudicato» (Sez. U., 17 novembre 2016, n. 23397; Cass., 3 maggio 2019, n. 11760; 18 maggio 2018, n. 12200). ..." I giudici di legittimità, a conferma [...]
Processo tributario: litisconsorzio in appello solo per le cause inscindibili, l’integrazione del contraddittorio è esclusa per le parti del giudizio di primo grado che hanno perso interesse a proporre appello
La Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con la sentenza n. 11676 depositata il 30 aprile, è intervenuta per dirimere un contrasto giurisprudenziale inerente l'art. 53 del codice di procedura tributaria (D.Lgs. n. 546/1992) ed applicabilità degli artt. 331 e 332 cod. proc. civ. La Suprema corte ha quindi statuito i seguenti principi di diritto: «Nel processo tributario, in tema di giudizio con pluralità di parti, l’art. 53, comma 2, del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, laddove prevede la sua proposizione nei confronti di tutte le parti che hanno partecipato al giudizio di primo grado, non fa venir meno la distinzione tra cause inscindibili, dipendenti e scindibili, così come delineata dalle regole processual-civilistiche, e pertanto, nei limiti del rispetto delle regole prescritte dagli artt. 331 e 332, cod. proc. civ., applicabili al processo tributario, non [...]
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo l’obbligo datoriale di repéchage è limitato alle mansioni inferiori compatibili con il bagaglio professionale di cui il lavoratore sia dotato al momento del licenziamento
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo l’obbligo datoriale di repéchage è limitato alle mansioni inferiori compatibili con il bagaglio professionale di cui il lavoratore sia dotato al momento del licenziamento
Il tempo preparatorio della prestazione lavorativa rientra nell’orario di lavoro se le relative operazioni si svolgano sotto la direzione e il controllo del datore di lavoro
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l'ordinanza n. 16674 depositata il 17 giugno 2024, intervenendo in tema di orario di lavoro e tempo per recarsi sul luogo di lavoro, ha ribadito il principio di diritto secondo cui "... Il tempo preparatorio della prestazione lavorativa rientra nell'orario di lavoro se le relative operazioni si svolgano sotto la direzione e il controllo del datore di lavoro; ne consegue che - in ipotesi di personale tecnico "on field", addetto all'installazione e alla manutenzione degli impianti presso le abitazioni e i locali dei clienti, dotato di un terminale aziendale attraverso il quale visualizzare i luoghi degli interventi da compiere, "timbrare" l'orario di inizio del lavoro e ricevere le disposizioni datoriali - sono da considerare nulli gli accordi collettivi che prevedano una franchigia temporale, entro la quale è posto [...]
La Bancarotta fraudolenta patrimoniale è configurabile, in caso di contratto di cash pooling, quando non si riesce a escludere l’elemento soggettivo della distrazione per mancata formalizzazione del sistema di tesoreria unica del gruppo imprenditoriale accentrato nella holding
La Bancarotta fraudolenta patrimoniale è configurabile, in caso di contratto di cash pooling, quando non si riesce a escludere l’elemento soggettivo della distrazione per mancata formalizzazione del sistema di tesoreria unica del gruppo imprenditoriale accentrato nella holding
I premi e i contributi previdenziali – avendo natura pubblicistica e origine legale, in quanto prestazioni patrimoniali imposte per legge – sono equiparabili alle obbligazioni tributarie, per cui anche per i contributi si applica una deroga alla disciplina generale prevista dall’articolo 2506 quater, comma terzo, c.c.
I premi e i contributi previdenziali – avendo natura pubblicistica e origine legale, in quanto prestazioni patrimoniali imposte per legge – sono equiparabili alle obbligazioni tributarie, per cui anche per i contributi si applica una deroga alla disciplina generale prevista dall’articolo 2506 quater, comma terzo, c.c.