La Corte di Cassazione con la sentenza n. 8795 del 5 aprile 2017 intervenendo in tema di cessione di azienda ed imposta di registro ha affermato che la chiusura delle utenze e la risoluzione di tutti i contratti di lavoro dipendente dimostrano che la cessione ha avuto ad oggetto l’intera azienda e non soltanto un suo ramo.
La vinda ha riguardato una società che aveva ceduto un ramo di azienda a cui l’Agenzia delle Entrate notificavano un avviso di liquidazione, poichè l’Amministrazione finanziaria riteneva che si fosse realizzata la cessione dell’intera azienda è non il ramo di azienda, che la società avverso tale atto impositivo proponeva ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale, i cui giudici accoglievano le doglianze della ricorrente. L’Agenzia delle Entrate impugnava la sentenza dei giudici di primo grado innanzi alla Commissione Tributaria Regionale che riformava la sentenza impugnata è confermava la legittimità dell’avviso di liquidazione di maggiore imposta di registro notificato a una Srl in relazione a una cessione aziendale.
Per i giudici di appello, l’Ufficio aveva giustamente ravvisato la cessione di un’intera azienda e non soltanto di un suo ramo, considerato che la ricorrente aveva successivamente cessato l’attività mediante chiusura delle utenze e risoluzione dei contratti di lavoro.
La società contribuente proponeva ricorso avverso la decisione della CTR con ricorso in cassazione. I giudici di legittimità hanno confermato la decisione della Commissione Tributaria Regionale.
Gli Ermellini hanno ritenuto adeguatamente motivata l’impugnata sentenza in quanto essa ha richiamato la convergenza di vari elementi idonei a sostenere l’interpretazione del contratto nel senso della cessione dell’intera azienda, quali: “- la lettera del contratto, facente appunto riferimento all’azienda in quanto tale; – la chiusura delle utenze di esercizio, da parte della società cedente, dopo la cessione; – la risoluzione dei rapporti di lavoro dipendente. Si tratta di elementi volti a logicamente e giuridicamente sostenere la decisione del giudice di merito e che non potrebbero essere smentiti se non a prezzo di una – appunto inammissibile – rivisitazione del quadro istruttorio. In forza, per giunta, di elementi dimostrativi, principalmente di natura contabile, che – come rilevato dalla CTR – la società omise di mettere a disposizione dell’amministrazione finanziaria in sede di risposta al questionario da quest’ultima preventivamente propostole”.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 28 gennaio 2022, n. 2631 - In tema di accertamento dei redditi con metodo sintetico, gli indici presuntivi di cui al d.m. 10 settembre 1992 possono ritenersi superati soltanto se il contribuente dimostra che per lo…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 12 maggio 2020, n. 8795 - Contratto di lavoro a tempo parziale, superiore al limite percentuale previsto dal CCNL edile ed applicazione della regola della retribuzione virtuale
- INPS - Messaggio 08 maggio 2023, n. 1645 Telematizzazione del TFR per i dipendenti pubblici di cui al D.P.C.M. 20 dicembre 1999, e successive modificazioni Con la circolare n. 185 del 14 dicembre 2021 è stato comunicato l’avvio del nuovo processo di…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 31 luglio 2020, n. 16492 - Il cedente del credito IVA perde, per effetto del conferimento d'azienda, ogni legittimazione, mentre l'intera posizione resta traslata sul cessionario, che, dunque, può utilizzare il credito…
- CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 37611 depositata il 22 dicembre 2022 - In tema di legittimazione ad agire degli ex soci di società di capitali estinta, per i rapporti facenti capo a questa ed ancora pendenti dopo la cancellazione dal registro delle…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 24969 depositata il 2 settembre 2020 - In tema di confisca per equivalente deve applicarsi il principio solidaristico che implica l'imputazione dell'intera azione e dell'effetto conseguente in capo a…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Gli amministratori deleganti sono responsabili, ne
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n 10739 depositata il…
- La prescrizione quinquennale, di cui all’art. 2949
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n. 8553 depositata il 2…
- La presunzione legale relativa, di cui all’a
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 10075 depos…
- Determinazione del compenso del legale nelle ipote
La Corte di Cassazione, sezione III, con l’ordinanza n.10367 del 17 aprile…
- L’agevolazione del c.d. Ecobonus del d.l. n.
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza n. 7657 depositata il 21 ma…