L’AFFITTACAMERE PUO’ OTTENERE CONTIBUTI A FONDO PERDUTO
L’attività di affittacamere è solitamente esercitata in strutture che offrono numero di camere superiore a 4 stanze e sono aperti l’intero anno Per esercitare l’attività di affittacamere occorre aprire la partita iva.
Il turismo italiano è rappresentato per la maggior parte da single e famiglie che desiderano trascorrere vacanze rilassanti, tranquille, immersi nel verde o nelle nostre splendide spiagge marine. Sicuramente le strutture ricettive extra-alberghiere diventano meta e punto di riferimento per tutti questi turisti.
Le attività di affittacamere negli ultimi anni hanno visto un aumento di prenotazioni importante, specialmente in quelle strutture che offrono anche servizi aggiuntivi come la disponibilità di una cucina con cui l’ospite può prepararsi da solo la prima colazione e i pasti giornalieri (pranzo e cena).
La domanda che mi sento spesso rivolgere è: ci sono contributi a fondo perduto e agevolazioni che mi aiutano a realizzare il mio sogno?
La risposta a questa domanda è molto semplice:
Si, esiste un bando attivo su tutto il territorio nazionale che finanzia le nuove attività ricettive con un contributo del 50% a fondo perduto e del 50% a tasso agevolato.
Le spese che vengono finanziate riguardano gli acquisti di attrezzature, arredamenti e impianti.
Solo in parte sulla ristrutturazione dei locali, alle utenze (telefono, luce, acqua ecc…), alle materie prime.
Prendiamo come esempio un’attività di affittacamere che possiede tutti i requisiti per accedere all’agevolazione. Il primo requisito fondamentale è che il titolare (ditta individuale) o almeno la metà dei soci (società di persone) siano non occupati.
ESEMPIO:
Supponiamo che il titolare possiede i requisiti per accedere il bando per il contributo a fondo perduto ha preventivato di spendere 30.000 nelle voci di spese ammissibili:
Il titolare quindi beneficerà di un finanziamento che dovrà restituirne solo la metà ad un tasso di interessi simbolico, quasi nullo (0,7% annuo).
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