MINISTERO INTERNO – Circolare 12 gennaio 2022, n. 1
Nulla osta prescritto dall’art. 116 del codice civile per lo straniero rifugiato che intenda contrarre matrimonio in Italia
L’articolo 116 del codice civile, primo comma, prevede quanto segue: “lo straniero che vuole contrarre matrimonio in Italia, deve presentare all’ufficiale dello stato civile una dichiarazione dell’autorità competente del proprio Paese, dalla quale risulti che, giusta le leggi a cui è sottoposto, nulla osta al matrimonio”.
La suddetta disposizione trova una deroga con riferimento alla posizione giuridica del rifugiato, in quanto l’atto non può essere fornito dall’autorità competente del Paese di origine, bensì da autorità internazionali o nazionali dello Stato di domicilio o di residenza dell’interessato, attraverso il rilascio di attestazioni compatibili con la funzione del citato nulla osta.
Conseguentemente, in Italia, in virtù della Convenzione di Ginevra del 1951, l’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR, United Nations High Commissioner for the Refugees) ha provveduto, finora, a rilasciare il nulla osta in parola.
A seguito dell’evoluzione normativa intervenuta in materia di riconoscimento dello status di rifugiato, che ha incardinato l’intera procedura d’asilo a questo Ministero, l’UNHCR ha rappresentato l’esigenza di definire nuove procedure, evidenziando l’impossibilità da parte del citato organismo, in assenza dei necessari elementi di conoscenza documentale, di procedere al rilascio della prescritta attestazione.
Si è ritenuto, pertanto, opportuno, attesa la rilevanza della problematica, chiedere un parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sulla possibilità – prospettata dall’UNHCR – di far ricorso all’analoga procedura prevista dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 19 gennaio 2017, n. 7, recante “Modifiche e riordino delle norme di diritto internazionale privato per la regolamentazione delle unioni civili, ai sensi dell’articolo 1, comma 28, della legge 20 maggio 2016, n. 76”.
Detta disposizione contempla, infatti, la possibilità di sostituire la dichiarazione di assenza di motivi ostativi dell’autorità straniera competente, con un “certificato o altro atto idoneo ad attestare la libertà di stato, ovvero … dichiarazione sostitutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445”.
La predetta Avvocatura Generale, in considerazione dell’importanza del diritto a contrarre matrimonio, sancito non solo dall’articolo 29 della Carta Costituzionale, ma da numerosi trattati internazionali cui l’Italia aderisce, delle rilevanti esigenze di tutela e di non discriminazione dei rifugiati politici nonché delle specifiche previsioni di cui all’articolo 12, comma 1, della menzionata Convenzione di Ginevra, ha espresso l’’avviso che la predetta disposizione contenuta nel d.lgs. n. 7/2017 “potrebbe costituire un’idonea soluzione normativa, al fine di superare le difficoltà discendenti dal sopraccitato spostamento di competenze, sebbene non sussista una perfetta coincidenza tra la fattispecie ivi contemplata e quelle rilevanti nel caso di specie”.
“In tal modo” – ad avviso dell’Avvocatura – “l’Amministrazione garantirebbe le opportune tutele in favore dello straniero rifugiato, … assicurando, altresì, la necessaria continuità della sua azione, e così evitando, al contempo, il rischio di compiere ingiustificabili discriminazioni in violazione dell’articolo 3 della Costituzione”.
Ciò premesso, preso atto di quanto rappresentato dall’UNHCR e alla luce del parere formulato dalla Avvocatura Generale dello Stato, si rappresenta la possibilità – per la fattispecie indicata nella presente circolare – di fare ricorso ad una delle dichiarazioni sostitutive, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
Si pregano le SS.LL. di portare a conoscenza dei Sigg.ri Sindaci il contenuto della presente circolare, ringraziando per la consueta, fattiva collaborazione.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE di CASSAZIONE, sezione tributaria, ordinanza n. 7422 depositata il 20 marzo 2024 - In materia di imposta sugli intrattenimenti, l'Amministrazione finanziaria è tenuta a inviare al contribuente il nulla osta che abbia rilasciato solo se sia stata…
- Commissione Tributaria Regionale per il Lazio sezione 13 sentenza n. 6115 depositata il 4 novembre 2019 - La rinuncia al diritto di abitazione non comporta una riespansione del diritto di piena proprietà deve essere pertanto ricondotta a "tutti quegli…
- MINISTERO FINANZE - Decreto ministeriale 01 febbraio 2024 Modalità di utilizzo dei dati fiscali relativi ai corrispettivi trasmessi al Sistema tessera sanitaria Art. 1 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si intende per: a) «dati fiscali», i…
- Corte di Giustizia dell'Unione Europea, prima sezione, sentenza dell' 11 gennaio 2024 causa C‑537/22 - La direttiva 2006/112 deve essere interpretata nel senso che essa osta, qualora l’amministrazione tributaria intenda negare a un soggetto passivo il…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 31 maggio 2019, n. 14962 - In tema di PREU sulle somme giocate mediante apparecchi e congegni da intrattenimento privi del prescritto nulla osta, ex art. 110, comma sesto, del TULPS, il possessore dei locali in cui essi…
- FONDAZIONE STUDI CDL - Comunicato 04 luglio 2020 - Covid-19: donne più esposte al rischio contagio - Sono 4 mln 345 mila le lavoratrici che svolgono attività ad alto rischio di contrarre malattie infettive respiratorie. Maggiormente esposti, inoltre,…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Processo tributario: competenza del giudice tribut
La sentenza n. 186 depositata il 6 marzo 2024 del Tribunale Amministrativo Regio…
- Prescrizione quinquennale delle sanzioni ed intere
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 11113 depos…
- L’utilizzo dell’istituto della compens
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 17116 depositata il 2…
- IMU: no all’esenzione di abitazione principa
La Corte di Cassazione. sezione tributaria, con l’ordinanza n. 9496 deposi…
- Il consulente tecnico d’ufficio non commette
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 15642 depositata il 1…