La Corte di Cassazione sez. tributaria con l’ordinanza n. 20346 depositata il 04 settembre 2013 ha statuito che è inammissibile il ricorso tributario “farcito” ossia quello presentato in Cassazione mettendo insieme in successione una serie di atti senza una esposizione sommaria dei fatti di causa che possa rendere agevole la comprensione della questione controversa.
A ribadire questo principio è stata la sesta sezione civile della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 20346/13 depositata il 4 settembre scorso e che ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate per violazione del criterio di autosufficienza.
Gli Ermellini con l’ordinanza in esame ha ribadito l’orientamento della stessa Corte (anche a Sezioni Unite 19255/2010) aveva sanzionato con l’inammissibilità i “ricorsi farciti”, ossia quelli confezionati in modo tale da riprodurre, con procedimento fotografico o con pedissequa trascrizione (o similare), gli atti dei pregressi gradi e i documenti ivi prodotti, tra di loro giustapposti (come una mera “compilation”, Cassazione n. 15180/10) con mere disposizioni di collegamento (“pagine–etichetta” Cassazione n. 15180/10). Tale modalità di presentazione grafica è stata sanzionata poiché è stato ritenuto che essa equivaleva – in sostanza – ad un rinvio puro e semplice agli atti di causa violando così il precetto dell’articolo 366 comma 1 n. 3 C.p.c. che impone l’esposizione sommaria dei fatti di causa. In tal senso il “ricorso farcito” rende indignitosa e complessa, nonché rimessa alla discrezionale valutazione del relatore, la verifica del contenuto degli atti di causa.
Per i giudici di legittimità la prescrizione relativa alla sommaria esposizione dei fatti di causa non può ritenersi osservata allorchè il ricorrente non prospetti alcuna narrativa degli antefatti e dei fatti di causa né determini con precisione l’oggetto della originaria pretesa, in quanto contravverrebbe proprio alla finalità primaria della norma, che è quella di rendere agevole la comprensione della questione controversa, e dei profili di censura formulati, in immediato coordinamento con il contenuto della sentenza impugnata.
In questo modo la redazione del ricorso, fatta attraverso la consecuzione di atti puramente giustapposti (o intervallati da semplici locuzioni di raccordo), se allevia la parte ricorrente dal necessario sforzo di selezione e di sintesi, grava però la Corte di un compito che le è istituzionalmente estraneo.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 46176 depositata il 13 novembre 2019 - Non integra il delitto di falsità materiale la condotta di colui che esibisca la falsa fotocopia di un documento (esistente o meno in originale) al fine di…
- CORTE COSTITUZIONALE - Sentenza n. 190 del 17 ottobre 2023 - Inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 12, comma 4-bis, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito), così come…
- ANPAL - Delibera 02 dicembre 2019, n. 54 - Criteri adottati nella valutazione dei ricorsi dal Comitato per i ricorsi di condizionalità di cui all’art. 21, comma 12 del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 150
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 08 giugno 2021, n. 15937 - In tema di ricorso per cassazione, sono inammissibili le censure fondate su atti e documenti del giudizio di merito qualora il ricorrente si limiti a richiamare tali atti e documenti, senza…
- Corte di Cassazione ordinanza n. 29809 depositata il 12 ottobre 2022 - In tema di ricorso per cassazione, sono inammissibili, per violazione dell'art. 366, comma 1, n. 6, c.p.c., le censure fondate su atti e documenti del giudizio di merito qualora il…
- Corte di Cassazione ordinanza n. 12696 depositata il 21 aprile 2022 - Sono inammissibili nel giudizio di cassazione censure che non siano dirette contro una statuizione della sentenza d'appello ma riguardino questioni sulle quali il giudice di secondo…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…
- L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione
L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione, infatti il risparmio fiscale…
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…