Anas: accordo in materia di Modello Organizzativo Territoriale del 5 novembre 2019
In data 5 novembre 2019 si sono incontrati i rappresentanti aziendali di Anas spa con le Segreterie Nazionali delle OO.SS. firmatarie del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti Anas, in materia di Modello Organizzativo Territoriale.
PREMESSA
– L’ANAS Spa ha promosso un percorso di riorganizzazione delle strutture territoriali, illustrato alle OO.SS. nell’incontro del 6 giugno 2019 a garanzia di un più incisivo presidio delle attività sull’intero territorio nazionale, individuando n. 16 strutture territoriali, con l’obiettivo di assicurare ed implementare i seguenti processi:
– La progettazione degli interventi sulla rete stradale;
– l’esecuzione delle attività di esercizio, la gestione e la manutenzione ricorrente e programmata della rete viaria, da garantire anche attraverso processi di internalizzazione delle attività;
– la realizzazione dei lavori per nuove opere, monitorando lo stato delle commesse ed individuando eventuali riprogrammazioni/azioni correttive necessarie;
– la tutela del patrimonio aziendale, il controllo sullo stato d’uso delle strade, la prevenzione e l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, la sicurezza stradale attraverso la sorveglianza della rete stradale di competenza;
– le attività amministrativo-gestionali e legali, nonché di pianificazione e controllo;
– la sicurezza sul lavoro.
Sono stati pertanto istituiti, successivamente all’avvio del confronto con le OO.SS., con DOr n. 31 del 20 giugno 2019, n. 16 strutture territoriali, una per ogni regione, con sede nella città capoluogo, prevedendone n. 3 aggregate: Valle d’Aosta al Piemonte, Friuli Venezia Giulia al Veneto ed il Molise all’Abruzzo.
Per le sedi di Catania, Cosenza e Sassari, nonché per le tre strutture aggregate di cui sopra, si conviene di adottare l’articolazione organizzativa riportata nell’organigramma allegato.
Le Organizzazioni Sindacali, pur valutando positivamente la nuova proposta aziendale di organizzazione del territorio, in merito alla quale hanno presentato una loro proposta, ribadiscono le loro perplessità circa le aggregazioni delle strutture territoriali e ritengono più funzionale un modello organizzativo articolato per regioni, anche nel rispetto delle peculiarità dei territori che gestiscono una maggiore e complessa rete stradale che necessitano di una peculiare autonomia organizzativa e di conseguenti risorse.
Le OO.SS. nell’evidenziare inoltre la necessità di corrispondere a quanto previsto contrattualmente in merito all’articolazione delle unità produttive, hanno anche ritenuto opportuno proporre una dipendenza gerarchica della struttura territoriale diversa da quella adottata, come indicato nei documenti presentati in materia.
Le OO.SS. hanno comunque condiviso la necessità di attivare una nuova organizzazione territoriale, nell’ottica di un rafforzamento delle attività, finalizzata al rispetto degli obiettivi fissati dal Piano Industriale e dall’Accordo di Programma, anche attraverso la valorizzazione e promozione delle professionalità lavorative.
Le parti, dopo un ampio e articolato confronto, sulla base di tali presupposti,
CONCORDANO
1) Sul Nuovo Modello Organizzativo Territoriale, allegato al presente accordo, del quale costituisce parte integrante e sostanziale, fondato sulle seguenti linee guida:
a) consolidamento delle attività svolte a livello territoriale, maggior presidio delle attività di esercizio anche attraverso l’implementazione della gestione diretta delle stesse, gestione per processi;
b) valorizzazione del ruolo e della funzione svolti dalle sedi territoriali, quali articolazioni aziendali strategiche e di localizzazione dei servizi erogati anche in funzione dell’utenza.
2) Di procedere all’implementazione delle 16 strutture organizzative di II livello, denominate “Strutture Territoriali” (vedasi all. 1 – Modello Organizzativo Territoriale), ciascuna con a capo un dirigente responsabile denominato “Responsabile Struttura Territoriale”, da cui dipendono:
A. N. 9 strutture organizzative a staff: Segreteria Generale (1), Sistemi di Gestione, Servizio Prevenzione e Protezione dai rischi (2), Legale (3), Espropri, Pianificazione e Controllo, Progettazione, Sistemi Informativi (le citate strutture avranno un presidio presso le regioni aggregate e le sedi di Cosenza, Sassari e Catania), Area Amministrativo-Gestionale, quest’ultima con a capo un dirigente da cui dipendono n. 5 unità organizzative: Gestione Risorse Umane, Amministrazione, Gare e Appalti, Service e Patrimonio e Affari Generali;
B. Un’Area Gestione Rete con a capo un dirigente da cui dipendono n. 7 unità organizzative: Segreteria, Supporto Tecnico, Impianti e Sistemi Tecnologici, Catasto, Sala Operativa Compartimentale, Manutenzione Programmata e Centri di manutenzione;
C. Un’Area Nuove Opere con a capo un dirigente da cui dipende n. 1 struttura organizzativa, ovvero la Segreteria, ed un numero variabile di strutture temporanee, denominate Realizzazione e sostanzialmente identificabili nei vari uffici di direzione lavori;
D. N. 13 Sezioni Staccate: Novara, Sondrio, Belluno, Pordenone, Udine, Pescara, Foggia, Lecce, Salerno, Reggio Calabria, Trapani, Agrigento, Messina.
3) Di istituire, nelle regioni di Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Molise e nelle sedi di Cosenza, Catania e Sassari, oltre all’Area Gestione Rete, con a capo un dirigente responsabile, già esistente, strutture decentrate secondo la seguente articolazione:
A. Le 5 unità organizzative dell’Area Amministrativa-Gestionale, Affari Generali, Risorse Umane, Amministrazione, Service e Patrimonio e Gare e Appalti; le 5 unità organizzative dell’Area Amministrativa-Gestionale della sede territoriale e della sede aggregata, nonché delle sedi di Catania, Cosenza e Sassari, saranno dirette dal dirigente amministravo-gestionale, allocato nella sede della Struttura Territoriale.
B. l’Area Nuove Opere, articolata in 1 struttura organizzativa, ovvero la Segreteria, ed in un numero variabile di strutture temporanee, denominate Realizzazione e sostanzialmente identificabili nei vari uffici di direzione lavori.
4) Relativamente a quanto indicato ai punti 2 e 3 si precisa quanto segue:
– Nell’ambito della Segreteria sarà assicurato il presidio per le Relazioni Industriali, anche con compiti di carattere informativo e divulgativo;
– Ai sistemi informativi viene assegnata la competenza sui sistemi interni aziendali;
– Saranno presenti oltre agli Addetti anche esperti in materia di sicurezza sui cantieri, a supporto di attività dei CSP – CSE. Dipenderanno gerarchicamente e funzionalmente dal Responsabile del SPP anche gli addetti che avranno la propria sede fisica nella regione aggregata e nelle sedi di Catania, Sassari e Cosenza.
Il datore di lavoro di concerto con gli RLS e le OO.SS., valuterà l’opportunità di nominare un RSPP da allocare in apposita struttura di riferimento delle regioni aggregate e delle sedi di Catania, Sassari e Cosenza, secondo le attribuzioni di legge.
– Con riferimento all’Ufficio Legale territoriale, si conviene di effettuare una verifica congiunta circa la comunicazione gestionale emanata in data 30 settembre con prot. CDG – 0550430-I, al fine di una valutazione in merito alle esigenze aziendali ed ai profili di responsabilità delineati dall’attribuzione del titolo di “referente Responsabilità Civile e Tutele Assicurative”;
– La dipendenza, non solo funzionale, ma anche gerarchica dalla Direzione Generale delle risorse appartenenti alle strutture di Gare e Appalti di Catania e Cosenza ha natura solo temporanea.
5) In merito al corretto funzionamento del sistema delle Relazioni Industriali, nel rispetto di quanto previsto nel vigente CCNL, anche per ciò che riguarda le unità produttive nello stesso definite, l’azienda ha rappresentato come il sistema procuratorio adottato preveda l’affidamento della responsabilità delle relazioni industriali al Responsabile Territoriale che darà seguito all’attuazione delle politiche aziendali in materia. Al Responsabile di Area Gestione Rete potrà essere altresì demandata, previo coordinamento con il RT la responsabilità nella conduzione delle Relazioni Industriali relative alle tematiche proprie dell’area di riferimento (es. strutture aggregate).
6) L’avvio di un processo valutativo riguardante l’applicazione del nuovo modello e la rispondenza agli obiettivi definiti. Tale valutazione, effettuata a livello nazionale, anche sulla base delle evidenze che potranno emergere nell’ambito dei confronti sindacali territoriali, sarà completata entro il mese di giugno del 2020, prevedendo un confronto intermedio a partire dal 1° marzo 2020.
7) A seguito della sottoscrizione del presente accordo, la fase di implementazione del nuovo modello organizzativo territoriale dovrà proseguire con dei momenti di confronto rispettosi dei necessari tempi di valutazione, a livello delle varie articolazioni organizzative della Struttura Territoriale; gli stessi saranno propedeutici alla successiva allocazione delle risorse, che avverrà mediante apposita comunicazione gestionale, con decorrenza uniforme per l’intero territorio nazionale.
8) Dopo la data di sottoscrizione del presente verbale, si procederà ad avviare la definizione del fabbisogno delle risorse umane necessarie, anche sulla base dei confronti effettuati a livello territoriale per la parte di competenza. Al termine di tale processo, l’Azienda adotterà tutti gli strumenti contrattualmente previsti per reperire le risorse umane necessarie, riscontrate dalla citata analisi dei fabbisogni.
9) Definire, anche sulla base degli esiti del progetto di dimensionamento quali-quantitativo delle strutture territoriali promosso dalla Società, che verrà espletato nel corso del 2020, l’articolazione dei profili professionali da allocare in ogni singola unità organizzativa mediante un accordo specifico che contempli l’intero fabbisogno aziendale entro dicembre 2020. Nelle more della finalizzazione del citato progetto i cui esiti saranno oggetto di confronto, le Parti stabiliscono che tutte le attività presidiate dalle strutture territoriali saranno garantite secondo quanto stabilito dall’accordo del modello organizzativo compartimentale sottoscritto in data 22 giugno 2005 ferme restando le modifiche ed integrazioni organizzative apportate.
Le parti concordano inoltre che, a completamento della revisione dell’organizzazione aziendale, saranno esaminati i seguenti argomenti:
– Fabbisogni formativi scaturenti dall’applicazione del modello territoriale;
– Modello di Esercizio;
– SOC;
– Sezioni staccate.
(1) Nell’ambito della segreteria sarà assicurato il presidio delle Relazioni Industriali, anche con compiti di carattere informativo e divulgativo.
(2) Saranno presenti oltre agli Addetti anche esperti in materia di sicurezza sui cantieri, a supporto di attività dei CSP – CSE.
Dipenderanno gerarchicamente e funzionalmente dal Responsabile del SPP anche gli addetti che avranno la propria sede fisica nella regione aggregata e nelle sedi di Catania, Sassari e Cosenza.
Il datore di lavoro di concerto con gli RLS e le OO.SS., valuterà l’opportunità di nominare un RSPP da allocare in apposita struttura di riferimento delle regioni aggregate e delle sedi di Catania, Sassari e Cosenza, secondo le attribuzioni di legge.
(3) Dipendenza gerarchica/funzionale dalla Direzione Legale.
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