ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI – Comunicato 18 settembre 2020
EMENDAMENTI AL DL AGOSTO: NON POSSONO RAPPRESENTARE UN ACCOGLIMENTO DELLA RICHIESTA DELLE ASSOCIAZONI DEI COMMERCIALISTI CIRCA LA MORATORIA DELLE SANZIONI
Nella nota rilasciata ieri dal Sottosegretario al Mef Villarosa, ripresa oggi dalla stampa specializzata a commento del contenuto degli emendamenti fiscali al DL agosto, si dichiara che sono state accolte le richieste avanzate la scorsa settimana dalla categoria dei commercialisti, incontrata dopo la proclamazione dell’astensione collettiva prevista originariamente proprio in questi giorni, poi revocata, a seguito di una decisione presa a maggioranza dal tavolo delle associazioni.
Ci sentiamo obbligati a respingere questa affermazione in quanto quello che è previsto negli emendamenti rispecchia la proposta del Mef e non la richiesta da noi formulata sin dalla proclamazione, e ribadite in quella sede rispetto alla moratoria delle sanzioni.
Al tavolo di confronto con il Mef del 10 settembre, e in tutti gli incontri precedentemente tenuti nelle ore precedenti, era stato chiesto di eliminare la discriminante del calo di fatturato del 33% in riconoscimento delle oggettive difficoltà operative incontrate dai Colleghi nel periodo dell’emergenza, e di prevedere, al limite, l’innalzamento della maggiorazione proposta dal Governo dallo 0,8 all’1%, così come già proposto in audizione da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, considerata anche la volontà dello stesso Governo di spostare il termine della moratoria dal 30/09 (nostra proposta) al 30/10.
Tutti gli esponenti del Governo presenti all’incontro si erano dichiarati disponibili alla valutazione della nostra richiesta in particolare procedendo con una valutazione d’impatto in termini di costo dell’operazione, cosa che evidentemente non è avvenuta o comunque non è stata comunicata alle parti interessate.
I Presidenti di ANC, SIC, UNAGRACO e UNICO sostengono che sarebbe fuorviante far arrivare ai colleghi e all’opinione pubblica il messaggio che, con particolare riferimento a questo specifico punto, la richiesta è stata accolta e che si sia pertanto soddisfatti.
A questo punto rimane solo l’auspicio che in sede di esame parlamentare il Legislatore tenga conto delle istanze formulate dai commercialisti e delle difficoltà che tutti i contribuenti stanno vivendo in questo momento, approvando un testo diverso e più giusto, che accolga la nostra richiesta.
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