ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI – Comunicato 27 giugno 2022
Scadenza versamento Imposte sui Redditi, Irap e Iva urge provvedimento di proroga
Le molteplici criticità che caratterizzano la stagione dichiarativa 2022 rendono indispensabile un differimento dei termini di versamento delle imposte sui redditi, dell’IRAP e dell’IVA in scadenza al 30 giugno.
Sull’opportunità di una proroga si è espresso già nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il cui Presidente Elbano de Nuccio lo scorso 17 giugno ha scritto al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Direttore dell’Agenzia Entrate rappresentando per contribuenti e commercialisti la necessità di un differimento dei termini di versamento delle imposte al 20 luglio, come del resto previsto in altre circostanze, con la possibilità di versamento delle stesse entro il 22 agosto applicando la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo.
Come opportunamente evidenziato, si sono registrate difficoltà operative che hanno determinato dei ritardi, le cui conseguenze hanno interessato anche il lavoro delle software house e condizionato l’operatività degli stessi studi professionali: dalle modifiche degli ISA approvate solo a fine aprile alla possibilità per gli studi di richiedere i dati relativi alle precalcolate Isa 2022 solo dallo scorso 4 maggio, dal ritardo con il quale sono state rese disponibili le dichiarazioni precompilate (23 maggio anziché dal 30 aprile) alla possibilità per contribuenti di accettare o modificare la precompilata solo a partire dal 31 maggio.
Una situazione complicata dunque, che obbliga anche a tenere conto sia degli ulteriori adempimenti in scadenza a fine giugno, sia del carico di lavoro che ha caratterizzato l’attività dei commercialisti anche nei primi mesi del 2022 nell’assicurare assistenza a cittadini e imprese.
Le Associazioni nazionali ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNAGRACO – SIC – UNGDCEC – UNICO si uniscono alla richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale e sollecitano anche loro un intervento da parte del MEF e dell’Agenzia delle Entrate per un tempestivo provvedimento di rinvio della scadenza del 30 giugno.
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