ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI – Comunicato 28 ottobre 2020
Realizzare un baratto 4.0 può funzionare! – Crisi senza precedenti anche per le banche, l’allarme di Visco impone nuove soluzioni
“Servono nuove soluzioni per contrastare i fallimenti sistemici e l’Italia, grazie alla fattura elettronica, potrebbe concretizzarne almeno una in pochissimo tempo”. A sostenerlo, a poche ora da un nuovo parziale lockdown, sono Confimi Industria e l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) che, già lo scorso giugno (comunicato congiunto del 25/06, ndr), hanno promosso l’idea di proiettare a livello nazionale – attraverso una gestione ipoteticamente assegnata all’Agenzia delle Entrate o ad un organismo a controllo pubblico – il baratto finanziario 4.0 ossia la possibilità di effettuare, attraverso il sistema nazionale di fatturazione elettronica, compensazioni volontarie multilaterali di crediti e debiti commerciali fra gli operatori dell’economia reale (agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni).
“Neanche in questi mesi di emergenza sono state trovate soluzioni convincenti in grado di risolvere criticità che sono croniche in un’Italia che non cresce da almeno 20 anni. A fatica – sostengono industriali e commercialisti – s’è fatto qualcosa per il breve”. E anche qualora fosse confermata la notizia che l’UE prorogherebbe di altri 6 mesi le misure del Cura Italia (moratoria il 31 gennaio) e del Decreto liquidità (garanzie Statali al fondo PMI oltre il 31/12), confidare solo sulle (pur necessarie) soluzioni europee di breve periodo e sull’aumento del debito pubblico potrebbe rilevarsi devastante.
“Sul versante liquidità” continuano a spiegare Confimi Industria e ANC “preoccupano le nuove regole (calendar provisioning) per i crediti deteriorati (NPL) che dal prossimo anno spingeranno gli istituti di credito a incrementare gli accantonamenti riducendo conseguentemente le possibilità di concedere nuovi prestiti (ovvero immettere liquidità nell’economia reale), generando disastri anche sui bilanci delle banche”.
Le preoccupazioni avanzate dallo stesso Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che non ha nascosto la prospettiva che l’emergenza Covid-19 “colpisca anche istituiti di crediti nel mondo” e che fa eco all’appello dell’ABI stessa di rivedere le regole degli NPL, impongono soluzioni nuove e coraggiose.
“Mai come oggi servono nuove soluzioni in grado di agevolare la circolazione di beni e servizi anche con meno liquidità e un moderno baratto finanziario può rappresentare una soluzione a tal fine”. Scendendo nel dettaglio: la compensazione multilaterale di crediti e debiti commerciali può essere realizzata su scala massiva nazionale se solo la piattaforma delle fatture elettroniche – Agenzia Entrate e Sogei – in cui transitano 2 miliardi di fatture l’anno (gran parte delle quali rappresentano un credito per il fornitore e un debito per il cliente), fosse implementata quantomeno nel B2B per rendere il tutto agevole. “Basterebbe un semplice algoritmo capace di intercettare le relazioni fra coloro che, in via volontaria, aderiscono al sistema del baratto finanziario”.
Una moneta di scambio senza emissione di nuova moneta né circolante né virtuale in grado di: (i) ridurre le esigenze di ricorso al credito bancario delle imprese non finanziarie (56%) riducendo il divario rispetto alla media dell’area euro (36%); (ii) ridurre il fenomeno delle perdite su crediti e i ritardi della giustizia troppo spesso le principali cause dei fallimenti e di buona parte dei crediti deteriorati (NLP) nel sistema bancario;
(iii) contenere il fenomeno dell’usura e dell’aggressione delle mafie.
Il baratto finanziario potrebbe rendere innanzitutto più solido il sistema dell’economia reale e conseguentemente meno fragile anche il sistema bancario e finanziario nazionale. Il governo del Portogallo (Decreto-Lei n.° 150/2019) ha già introdotto una soluzione normativa in tal senso (E-compensa), pur non avendo ancora una soluzione generalizzata di fatturazione elettronica. Noi cosa aspettiamo?
Nota congiunta (allegato al comunicato stampa del 28.10.2020)
Confimi Industria e Associazione Nazionale Commercialisti (ANC)
Problema liquidità.
Perché il baratto finanziario 4.0 può funzionare
Servono nuove soluzioni per contrastare fallimenti sistemici. Dopo il nuovo lookdown non servono troppe spiegazioni sul perché. L’Italia, con la sua fattura elettronica, almeno una, la potrebbe concretizzare in pochissimo tempo.
Confimi Industria e l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) già lo scorso giugno (comunicato congiunto del 25/06, ndr) hanno promosso l’idea di proiettare a livello nazionale – attraverso una gestione ipoteticamente assegnata all’Agenzia delle Entrate o ad un organismo a controllo pubblico – il baratto finanziario 4.0 ossia la possibilità di effettuare, attraverso il sistema nazionale di fatturazione elettronica di cui al D.Lgs 127/2015, compensazioni volontarie multilaterali di crediti e debiti commerciali fra gli operatori dell’economia reale (agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni).
Con il Covid-19, per il momento, non si sono viste né soluzioni convincenti in grado quantomeno di puntellare nel medio lungo periodo il (da troppi anni) fragile sistema economico nazionale, né semplificazioni. A fatica, a suon di complicazioni e burocrazia (NOTA 1), s’è provato a fare qualcosa per il breve.
Può essere invero parzialmente positiva la notizia (se sarà concretizzata) secondo cui la UE sembrerebbe orientata a consentire la proroga di altri 6 mesi del Temporary framework e quindi delle misure del Cura Italia e del Decreto liquidità quali la moratoria dei mutui in scadenza il prossimo 31 gennaio nonché (ma è tutto da verificare anche per i nodi copertura) l’allungamento oltre il 31 dicembre della (non sempre concretizzabile) possibilità di accedere alle garanzie Statali con il fondo PMI; va da sé, tuttavia, che confidare in questa prospettiva rappresenta solo un espediente per non affrontare il problema e rinviarlo di qualche mese, nascondendo le sofferenze sotto il tappeto.
Confidare solo sulle (pur necessarie) soluzioni europee di breve periodo e sull’aumento del debito pubblico potrebbe rilevarsi devastante, tanto più con il concretizzarsi del (nemmeno troppo mascherato) nuovo lockdown del “tempo libero” che porterà alla contrazione dei consumi interni con effetti negativi sull’intera filiera.
Dal versante liquidità preoccupano peraltro le nuove regole (calendar provisioning) per i crediti deteriorati (NPL) che dal prossimo anno spingeranno gli istituti di credito a incrementare gli accantonamenti riducendo conseguentemente le possibilità di concedere nuovi prestiti (ovvero immettere liquidità nell’economia reale), generando disastri anche sui bilanci delle banche. E’ un rischio di cui ha parlato nei giorni scorsi lo stesso Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco (NOTA 2) che non ha nascosto la prospettiva che l’emergenza Covid-19 “colpisca anche istituiti di crediti nel mondo” e che fa eco all’appello dell’ABI stessa di rivedere le regole degli NPL. Nulla in contrario ma non è un mistero che in Europa ci sia chi non si fida degli attivi delle banche del sud Europa e che la % del credito deteriorato in detta area (vedi tavola 2) sia ben sopra la media UE del 2,94% sul totale (l’Italia quota 6,08% ed è seconda solo a Grecia, Cipro e Irlanda).
Il sistema bancario e finanziario nazionale da troppo tempo è chiaramente vittima di scelte sovrannazionali e di politiche che ne hanno minato la funzione storica (raccogliere risparmio e concedere credito) ed il nostro Paese – Covid-19 e precedenti crisi finanziarie a parte – non cresce complessivamente da oltre 20 anni.
Mai come oggi servono nuove soluzioni in grado di agevolare la circolazione di beni e servizi anche con meno liquidità. Il baratto finanziario 4.0 può rappresentare una soluzione a tal fine. La compensazione multilaterale di crediti e debiti commerciali può essere realizzata su scala massiva nazionale se solo si aprissero gli occhi sul fatto che la piattaforma delle fatture elettroniche (Agenzia Entrate e Sogei), in cui transitano 2 miliardi di fatture l’anno (gran parte delle quali rappresentano un credito per il fornitore e un debito per il cliente), potrebbe essere implementata – quantomeno nel B2B – per rendere tutto agevole e semplice (basterebbe un semplice algoritmo in grado di intercettare le relazioni – vedi Tavola 1 – fra chi aderisce – in via volontaria – al sistema del baratto finanziario).
Il nuovo baratto, rivisto in chiave tecnologica, può rappresentare una moneta di scambio in grado di far circolare merci e servizi fra imprese e professionisti in crisi di liquidità e non solo. Nulla che richieda l’emissione di nuova moneta né legale né virtuale e che possa destare la preoccupazione delle autorità monetarie, ma una soluzione che potrà:
- ridurre sensibilmente (pur non eliminandole) le esigenze di ricorso al credito bancario delle imprese non finanziarie (si veda l’esemplificazione a Tavola 1) contribuendo così ad avvicinare (vedi Tavola 3) la % nazionale (il 56% dei debiti finanziari delle imprese è costituito da prestiti bancari) a quella media dell’area euro (il 36%) rendendo meno compromettenti le ripercussioni sull’attività economica di una eventuale restrizione delle politiche creditizie (in Italia il 30% del totale attivo delle banche è composto da prestiti alle imprese contro il 23% dell’area euro) (NOTA 3);
- ridurre, conseguentemente, il fenomeno delle perdite su crediti e i ritardi della giustizia troppo spesso le principali cause dei fallimenti delle imprese nonché fonte di buona parte dei crediti deteriorati nel sistema bancario; non è un mistero che l’impatto economico di dette perdite è tanto più rilevante nei paesi caratterizzati da tempi lunghi della Giustizia ed è noto (si veda Tavola 4) che l’Italia si colloca a tal riguardo fra le meno virtuose delle economie del nostro continente;
- contenere il fenomeno dell’usura e dell’aggressione delle mafie sui soggetti in crisi di liquidità di cui sono in costante aumento i segnali di allarme; le mafie, infatti, sarebbero poco interessate ad un sistema non liquido (quale potrebbe essere quello della compensazione multilaterale) a cui non potrebbero avere accesso grazie ad un algoritmo non manipolabile dai soggetti che vi partecipano.
Il baratto del futuro (quello finanziario) agevolmente gestibile grazie alla tecnologia (in Italia prima che in altri Paesi grazie alla fattura elettronica generalizzata) non sarà certo la soluzione di tutti i problemi ma potrebbe contribuire a rendere innanzitutto più solido il sistema dell’economia reale (imprese manifatturiere, del commercio, dell’agricoltura, dei servizi e professioni) a conseguentemente meno fragile anche il sistema bancario e finanziario nazionale.
Una soluzione, quella delle compensazioni multilaterali, che anche altri paesi stanno iniziando a considerare.
In Portogallo, ad esempio, il Governo ha introdotto a fine 2019 un decreto (Decreto-Lei n.° 150/2019) “al fine di sostenere misure che garantiscano una maggiore efficienza nell’estinguere i debiti di individui e persone giuridiche (dotati di “numero di identificazione fiscale”) evitando così l’uso di meccanismi di debito e riducendo l’esistenza di crediti deteriorati”.
In Italia questa cosa è tecnologicamente a portata di mano (basterebbero alcune implementazioni al sistema della fatturazione elettronica nazionale): sarebbe da irresponsabili non considerarla!
—
Note:
(1) Oltre 180 i provvedimenti d’urgenza pubblicati in GU (di cui 22 DPCM e 21 decreti legge) a cui vanno aggiunti gli oltre 300 provvedimenti attuativi (molti ancora assenti) cui fanno rinvio i decreti legge Covid, le svariate Ordinanze Regionali e gli oltre 150 documenti i di prassi emanati dalle direzioni centrali di INPS, INAIL, AdE e AdD per un totale che rasenta il migliaio di documenti.
(2) Intervento del 23 ottobre alla videoconferenza “Stabilità Finanziaria e Regolamentazione” organizzata dall’Università Bocconi.
(3) Cfr Paolo Angelini, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia “La nuova regolamentazione sugli NPLs e il nuovo Codice delle crisi d’impresa”, appunti per gli interventi al seminario “Crediti bancari deteriorati. Il compito del legislatore per un recupero tempestivo”, promosso da AREL, Roma 21/10/2019.
Allegato
(testo dell’allegato)
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