La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 628 depositata il 10 gennaio 2014 intervenendo in tema di pene accessorie in materia di bancarotta fraudolenta, la pena accessoria dell’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale è prevista in misura fissa (10 anni), e ciò non lede alcun diritto costituzionalmente protetto.
La vicenda ha riguardato una persona ritenuta amministratore di fatto di una società di capitale dichiarata fallita ed accusata del reato di appropriazione indebita e di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale aggravato dalla pluralità dei fatti e in concorso con l’amministratore di diritto della suddetta società. Il GIP condannava l’imputato riconoscendolo colpevole dei reati ascritti. L’imputato avverso la pronuncia del giudice di prime cure ricorreva alla Corte di Appello che, però, confermava quasi integralmente la decisione impugnata salvo riconoscere la prescrizione del reato di appropriazione indebita.
Per la cassazione della decisione del giudice di seconde cure, per il tramite del proprio difensore, proponeva ricorso, basato su sette motivi di censura, alla Corte Suprema.
Gli Ermellini accolgono parzialmente il ricorso presentato nella parte della detreminazione l’annullamento senza rinvio dell’impugnata sentenza con rideterminazione, ai sensi dell’articolo 620, lettera I) cod.proc.pen., della sanzione accessoria dell’interdizione dai Pubblici Uffici nella misura di anni cinque e rigettando per il resto il ricorso. I giudici di legittimità pur rilevandoche nella giurisprudenza di questa Corte permanga un contrasto relativo, appunto, alla durata della pena accessoria interdittiva in caso di condanna per bancarotta.
Il primo orientamento (tra le tante, Cass. Sez. V 22 gennaio 2010 n. 9672 e Sez. V 31 marzo 2010 n. 23720) in base al quale detta pena (inabilitazione all’esercizio di imprese commerciali e incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per dieci anni prevista dalla L. Fall., articolo 216, u.c.), non può considerarsi indeterminata; con la conseguenza che essa non si sottrae alla disciplina di cui all’articolo 37 cod.pen., che, come è noto, impone che la pena accessoria abbia eguale durata a quella principale quando essa non sia predeterminata.
Esiste però altra corrente giurisprudenziale (v. Cass. Sez. V 30 maggio 2012 n. 30341, Sez. V 20 settembre 2012 n. 42731 e da ultimo Sez. V 31 gennaio 2013 n. 11257) per la quale deve rientrare nella nozione di pena accessoria non espressamente determinata dalla legge, quella per cui sia previsto un minimo ed un massimo, sicché, in tali casi, la durata della pena accessoria va parametrata dal Giudice a quella della pena principale inflitta.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 42856 depositata il 19 ottobre 2023 - Integra il reato di bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarotta semplice, l'omessa tenuta della contabilità interna quando lo scopo…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 15811 depositata il 26 maggio 2020 - In tema di bancarotta fraudolenta documentale, l'occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza è necessario il dolo specifico di recare pregiudizio…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 32733 depositata il 2 settembre 2021 - In tema di bancarotta fraudolenta documentale (art. 216, comma primo, n. 2, L.F.), è illegittima l'affermazione di responsabilità dell'amministratore che faccia…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 48227 depositata il 27 novembre 2019 - L'omessa tenuta della contabilità integra gli estremi del reato di bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarotta semplice, se lo scopo…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 1369 depositata il 14 gennaio 2022 - Integra il reato di bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarotta semplice, l'omessa tenuta della contabilità interna quando lo scopo…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 26240 depositata il 16 giugno 2023 - Solo il prelievo di somme di denaro a titolo di restituzione dei versamenti operati dai soci in conto capitale costituisce effettivamente una distrazione ed…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Le liberalità diverse dalle donazioni non sono sog
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 7442 depositata…
- Notifica nulla se il messo notificatore o l’
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5818 deposi…
- Le clausole vessatorie sono valide solo se vi è ap
La Corte di Cassazione, sezione II, con l’ordinanza n. 32731 depositata il…
- Il dipendente dimissionario non ha diritto all’ind
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 6782 depositata…
- L’indennità sostitutiva della mensa, non avendo na
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 7181 depositata…