La Corte di Cassazione con la sentenza n. 19989 del 30 agosto 2013 intervenendo in tema di compensi professionali ha affermato che ai tecnici solo diplomati, quali geometri e periti in edilizia, è consentita soltanto la progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione in ogni caso di opere che prevedano l’impiego di strutture in cemento armato, a meno che non si tratti di piccoli manufatti accessori. Niente diritto al compenso prima della riforma anche se il professionista è stato assolto in sede penale dall’accusa di esercizio abusivo. Nuove norme ininfluenti sulle cause già pendenti
La Corte Suprema nella sentenza in esame precisa che i geometri possono progettare modeste costruzioni civili in cemento armato solo dopo l’abrogazione del R.D. n. 2229/1939 ad opera del decreto legislativo n. 212/2010.
Nel caso di specie la normativa all’epoca vigente non consentiva al geometra la progettazione e la direzione delle costruzioni civili, ancorché modeste, ma in cemento armato.
Poiché i requisiti di validità dei contratti sono regolati dalla legge del tempo in cui vengono conclusi, il geometra non ha diritto al compenso per la progettazione di una villa con opere in cemento armato, progettazione realizzata prima della riforma del 2010 della disciplina. Tale circostanza rimane anche se nell’ambito del processo penale, è stato assolto dall’accusa di esercizio abusivo della professione.
Gli Ermellini osservano che “il negozio giuridico nullo, all’epoca della sua perfezione, perché contrario a norma imperative, non può diventare valido e acquistare efficacia per effetto della semplice abrogazione di tali disposizioni, in quanto, perché questo effetto si determini, è necessario che la nuova legge operi retroattivamente, incidendo sulla qualificazione degli atti compiuti prima della sua entrata in vigore (Cass. 21 febbraio 1995, n. 1877).”
Per i giudici di legittimità il successivo intervento di un ingegnere nella fase esecutiva e in quella delle direzione dei lavori, non sana la nullità del contratto d’opera professionale per violazione di norme imperative.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 7053 depositata il 28 febbraio 2022 - Costituisce esercizio abusivo di una professione, punibile a norma dell'art. 348 cod. pen., non solo il compimento senza titolo, anche se posto in essere…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 14082 depositata il 1° aprile 2019 - Esclusione dell'opposizione del segreto professionale per il Tributarista ad indagine penale per esercizio abusivo della professione, truffa, appropriazione indebita,…
- Commissione Tributaria Regionale per la Toscana sez. 2 sentenza n. 27 depositata l' 11 gennaio 2022 - In tema di IRAP, con riguardo all'attività professionale di avvocato, non può farsi discendere la sussistenza dell'autonoma organizzazione dalla sola…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 12282 depositata il 16 aprile 2020 - Integra il reato di esercizio abusivo di una professione, il compimento senza titolo di atti che, pur non attribuiti singolarmente in via esclusiva a una determinata…
- CORTE di CASSAZIONE, sezione penale, Sentenza n. 12729 depositata il 27 marzo 2023 - Commette esercizio abusivo della professione forense chi rediga un atto giudiziario, compili e sottoscriva una citazione, una comparsa o un'istanza anche senza…
- Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 2096 depositata il 28 febbraio 2023 - In tema di misura del compenso revisionale, a fronte della mancata pubblicazione da parte dell'Istituto Nazionale di Statistica dei dati relativi ai beni e servizi…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Le liberalità diverse dalle donazioni non sono sog
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 7442 depositata…
- Notifica nulla se il messo notificatore o l’
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5818 deposi…
- Le clausole vessatorie sono valide solo se vi è ap
La Corte di Cassazione, sezione II, con l’ordinanza n. 32731 depositata il…
- Il dipendente dimissionario non ha diritto all’ind
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 6782 depositata…
- L’indennità sostitutiva della mensa, non avendo na
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 7181 depositata…