- prevedere espressamente nel piano di concordato (e si ritiene conseguentemente nell’accordo di ristrutturazione del debito) una dilazione di pagamento del debito per Iva o ritenute (anche a seguito della transazione fiscale) in epoca successiva alla scadenza del termine per l’insorgere del reato,
- ottenere il decreto di omologa prima di tale data.
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 35786 depositata il 20 luglio 2017 interviene in tema di reati riguardanti il mancato versamento dell’IVA e delle ritenute per le imprese sottoposte a procedure concorsuali, alla luce della riforma del D.Lgs. n. 158/2015 che ha modificato le soglie di punibilità, ha statuito che solo l’omologazione del concordato, e non la semplice ammissione a tale procedura concorsuale, consente di evitare che scatti il reato di cui agli articoli 10-bis e 10-ter del D.Lgs. n. 74/2000. Si rammenta che in giurisprudenza esistono due indirizzi ed i giudici con la sentenza in commento hanno scelto quello più penalizzante per il contribuente. Infatti secondo l’indirizzo scelto la fattispecie dei reati non si realizzano solo per gli adempimenti che scadono dopo l’omologazione del concordato, per cui i reati di omesso versamento dell’Iva e delle ritenute, sussistono anche in presenza dell‘ammissione al concordato preventivo
La vicenda ha riguardato un amministratore di una srl nei cui confronti veniva emesso, dal GIP, il decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per i reati di omesso versamento delle ritenute (articolo 10-bis del Dlgs 74/2000) e dell’Iva (articolo 10-ter) di cui era accusato l’amministratore. Il rappresentante legale ricorreva al Tribunale del riesame avverso l’ordinanza. Il giudice adito confermava il provvedimento sequestro preventivo. Per cui l’amministratore presentava ricorso, avverso l’ordinanza di rigetto del Tribunale, proponeva ricorso in cassazione ritenendo l’illegittimità del decreto, in quanto la società era stata ammessa prima della scadenza del termine, per il versamento dell’Iva al concordato preventivo. Inoltre, la difessa dell’amministratore, evidenziava che l’eventuale versamento del dovuto, entro i termini previsti avrebbe comportato la violazione del principio della “parcondicio creditorum”.
Si ricorda che il D.Lgs. 158/2015 ha modificato la soglia di punibilità per il reato di omesso versamento dell’Iva, è stata innalzata ad euro 250.000, mentre per l’omesso versamento di ritenute dovute o certificate, la stessa soglia è stata elevata ad euro 150.000.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 29400 depositata il 5 luglio 2019 - La definizione di reati "della stessa indole", posta dall'art. 101 c.p. e rilevante per l'applicazione della recidiva ex art. 99 c.p., comma 2, n. 1, prescinde dalla…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 25537 depositata il 10 giugno 2019 - Omesso versamento all’Inps delle ritenute assistenziali e previdenziali ed applicabilità della causa di non punibilità della "particolare tenuità del fatto" - Il…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 32967 depositata il 28 luglio 2023 - Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali è a dolo generico, ed è integrato dalla consapevole scelta di omettere i versamenti…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 32967 depositata il 28 luglio 2023 - Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali è a dolo generico, ed è integrato dalla consapevole scelta di omettere i versamenti…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 22806 depositata il 13 giugno 2022 - Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali si perfeziona, in quanto a dolo generico, con la mera pretermissione del versamento delle…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 36302 depositata il 6 ottobre 2021 - Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali è integrato dalla consapevole scelta di omettere i versamenti dovuti, ravvisabile anche…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…
- L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione
L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione, infatti il risparmio fiscale…
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…
- E illegittimo il licenziamento del dipendente in m
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 8381 depositata…