CONSIGLIO NAZIONALE CDL – Comunicato 04 giugno 2020
Dl Rilancio, il Governo apre ai professionisti
L’indennizzo di 600 euro previsto nel decreto “Rilancio” sarà rifinanziato in tempi brevi per i mesi di aprile e maggio anche ai professionisti ordinistici. Ad annunciarlo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, intervenendo questa mattina agli Stati Generali delle Professioni italiane, organizzati da 23 Ordini professionali per chiedere al Governo il pieno coinvolgimento dei professionisti italiani per azioni e interventi concreti che possano far ripartire il Paese. Una richiesta accolta anche dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che, in collegamento, ha annunciato che le categorie professionali saranno “assolutamente” invitate a Palazzo Chigi per raccogliere le idee e proposte per sburocratizzare il sistema Paese e rilanciare l’economia, anche in vista degli Stati Generali dell’Economia, annunciati dal Presidente del Consiglio Conte ieri. La manifestazione ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva, sia in termini di rassicurazione da parte della classe politica sia in termini di partecipazione di pubblico. Oltre 500mila i contatti avvenuti sui profili social dei professionisti e degli ospiti intervenuti, sulle pagine degli Ordini aderenti alla manifestazione e, infine, sui canali di informazione che hanno dato visibilità alle richieste dei professionisti.
“I professionisti italiani non vogliono trovarsi in uno schema di contrapposizione con il Governo e il Parlamento. Noi crediamo che sia importante valorizzare tutte le forme di lavoro e rendere merito alla classe professionale italiana che, in questo momento di grande difficoltà economica in cui versano gli studi professionali, ha fatto in modo di non far mancare la sua presenza e assistenza”, ha dichiarato la presidente del Comitato Unitario delle Professioni e dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. “Al di là della protesta che oggi ci unisce, quello che ci preoccupa è che oggi ancora manca un progetto per il Paese. Non si discute di come ripartire da questa grave emergenza con una mentalità nuova, che riesca a mettere da parte tutte le questioni irrisolte” ha precisato Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni tecniche e presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri. Le proposte per la ripresa sono contenute nel Manifesto per la Rinascita dell’Italia che il Cup e la Rete hanno elaborato e presentato durante i lavori, sollecitando l’attenzione del Governo per correggere e riconoscere al mondo dei professionisti ordinistici ciò che meritano in sede di conversione in legge del D.L. n. 34/2020, attualmente all’esame della Camera dei Deputati.
Allegato
Agli Stati Generali delle professioni i ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, accolgono le richieste delle Categorie e promettono interventi in tempi brevi a favore degli iscritti agli ordini. Prossimo step il confronto a Palazzo Chigi. Presentato il Manifesto per la Rinascita dell’Italia.
L’indennizzo di 600 euro previsto nel decreto “Rilancio” sarà rifinanziato in tempi brevi per i mesi di aprile e maggio anche ai professionisti ordinistici. Ad annunciarlo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, intervenendo questa mattina agli Stati Generali delle Professioni italiane, organizzati da 23 Ordini professionali per chiedere al Governo il pieno coinvolgimento dei professionisti italiani per azioni e interventi concreti che possano far ripartire il Paese. Una richiesta accolta anche dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che, in collegamento, ha annunciato che le categorie professionali saranno “assolutamente” invitate a Palazzo Chigi per raccogliere le idee e proposte per sburocratizzare il sistema Paese e rilanciare l’economia, anche in vista degli Stati Generali dell’Economia, annunciati dal Presidente del Consiglio Conte ieri. La manifestazione, in diretta streaming sul sito www.professionitaliane.it e il canale Youtube dedicato, ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva, sia in termini di rassicurazione da parte della classe politica sia in termini di partecipazione di pubblico. Oltre 500mila i contatti avvenuti sui profili social dei professionisti e degli ospiti intervenuti, sulle pagine degli Ordini aderenti alla manifestazione e, infine, sui canali di informazione che hanno dato visibilità alle richieste dei professionisti. Una manifestazione di protesta ma anche di proposta per sottolineare al Governo l’importante ruolo di sussidiarietà e di professionalità al servizio dei Paese che svolgono gli oltre 2,3 milioni di professionisti italiani. “I professionisti italiani non vogliono trovarsi in uno schema di contrapposizione con il Governo e il Parlamento. Noi crediamo che sia importante valorizzare tutte le forme di lavoro e rendere merito alla classe professionale italiana che, in questo momento di grande difficoltà economica in cui versano gli studi professionali, ha fatto in modo di non far mancare la sua presenza e assistenza”, ha dichiarato la presidente del Comitato Unitario delle Professioni e dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. “Al di là della protesta che oggi ci unisce, quello che ci preoccupa è che oggi ancora manca un progetto per il Paese. Non si discute di come ripartire da questa grave emergenza con una mentalità nuova, che riesca a mettere da parte tutte le questioni irrisolte” ha precisato Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni tecniche e presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri. Le proposte per la ripresa sono contenute nel Manifesto per la Rinascita dell’Italia che il Cup e la Rete hanno elaborato e presentato durante i lavori sollecitando l’attenzione del Governo per correggere e riconoscere al mondo dei professionisti ordinistici ciò che meritano in sede di conversione in legge del D.L. n. 34/2020, attualmente all’esame della Camera dei Deputati: dall’accesso dei professionisti ordinistici ai contributi a fondo perduto o al Fondo Nuove Competenze alla possibilità di richiedere il bonus di 600/1.000 euro per i mesi di aprile e maggio 2020 a seguito del diffondersi dell’emergenza epidemiologica. Alla diretta, oltre a tutti i presidenti dei Consigli nazionali aderenti al Manifesto, ha partecipato anche il leader della Lega, Matteo Salvini, per ribadire la necessità di “reintrodurre delle tariffe minime per prestazioni garantite e professionali”. Sui contributi a fondo perduto, inoltre, Salvini ha annunciato che è stato “presentato alla Camera un emendamento della Lega che andrà a sostituire il comma 15 dell’art. 25 del decreto Rilancio”. Una modifica presentata anche da Fratelli d’Italia, che ha chiesto anche l’ampliamento delle risorse economiche da destinare a questa misura. “Credere come fa la sinistra e questo Governo”, ha sottolineato Giorgia Meloni, “che i professionisti siano dei privilegiati, e che quindi non hanno bisogno di nulla, vuol dire non conoscere la realtà delle cose”. “Bisogna riconoscere che le misure che sono state adottate nei loro confronti per superare la crisi del lockdown non sono state misure sufficienti”, ha poi spiegato Ettore Rosato, Coordinatore Nazionale di Italia Viva, sottolineando come, ad esempio, l’esclusione dai contributi a fondo perduto rappresenti “un vulnus che va superato”. Al dibattito è intervenuto anche il Segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, per il quale il dovere della politica è oggi più che mai quello di ascoltare il mondo professionale e le sue esigenze. “La fotografia dell’ultimo mese che ha visto moltissimi professionisti richiedere il reddito di emergenza ha fatto emergere la gravità della situazione in cui versa il Paese, dove i professionisti non raggiungono i 20 mila euro annui lordi”, ha spiegato e dove “la cancellazione dei minimi tariffari è stato un errore enorme”. In chiusura anche l’intervento del leader di Azione, Carlo Calenda, che ha ricordato che “l’Italia quest’anno perderà il 13% del Pil e il futuro si giocherà sulla possibilità di rimbalzare il prossimo anno, cioè di avere una crescita forte che può essere innescata solo da questa parte produttiva del Paese. E non averne cura – ha concluso – significa avere una visione miope della crescita”.
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