CONSIGLIO NAZIONALE CDL – Comunicato 29 settembre 2020
DL 104: la circolare non arriva, allora proroga al 31 ottobre
La Presidente del Consiglio Nazionale Marina Calderone ha scritto oggi al Ministro Catalfo e al Presidente Tridico per denunciare lo stato di totale disagio dei Consulenti del Lavoro, alla luce dei cronici ritardi con cui vengono diramate le circolari Inps. Le stesse sono soggette al parere vincolante preventivo del Ministero del Lavoro, che a quanto pare ingenera questi ritardi. Resta il fortissimo disagio per la scadenza dei termini di domani 30.9.2020 che arriva senza siano state diramate le istruzioni operative per la gestione degli ammortizzatori sociali previsti dal Decreto Agosto. Da qui la richiesta di proroga del termine, da inserire nella legge di conversione.
Allegato
D.L. 104/2020 – ulteriori interventi di integrazione salariale.
Signora Ministro, Signor Presidente dell’INPS, ad un giorno dalla scadenza del termine del 30.09.2020 introdotto dall’art. 1, commi 9 e 10, del D.L. 104/2020 per la presentazione delle istanze di accesso agli ulteriori trattamenti di integrazione salariale, rileviamo l’assenza di istruzioni operative da parte dell’INPS.
Il Consiglio Nazionale è destinatario delle rimostranze dei colleghi che ci rappresentano l’impossibilità di completare tutti gli adempimenti quando mancano poche ore alla scadenza del termine, permanendo criticità non risolte nei precedenti messaggi.
Oltre alla preoccupazione, i colleghi manifestano il profondo disappunto per una situazione che sembra ripercorrere quanto già verificatosi in occasione della scadenza del termine di presentazione delle istanze di cassa integrazione delle aziende plurilocalizzate. Come certamente ricorderete, alle 17.00 di un venerdì (il 17/07/2020) con messaggio INPS n. 2856, si procedette a posticipare un termine di legge. Il tutto lasciando ad aziende e professionisti l’onere di assumersi la responsabilità di fare affidamento su un provvedimento amministrativo.
Eccoci nuovamente nella medesima situazione, privati di indicazioni puntuali per procedere ad applicare integralmente le nuove disposizioni.
Dobbiamo ancora una volta sottolineare il ritardo con cui ormai da mesi vengono emanate le circolari, che affonda le radici per quanto ci consta, nel continuo rimbalzo delle competenze e delle responsabilità tra il Ministero del Lavoro e l’INPS.
In tutte le occasioni in cui abbiamo chiesto chiarimenti in ordine ai ritardi dell’INPS nell’emissione delle circolari, ci siamo sentiti opporre come motivazione che le stesse fossero in attesa del parere del Ministero del Lavoro.
La presente è indirizzata al Ministro del Lavoro e al Presidente dell’INPS congiuntamente proprio perché riteniamo sia giunta l’ora di porre fine a situazioni che, come quelle descritte, ingenerano confusione e ritardi che complicano non poco l’attività dei 26.000 Consulenti del Lavoro che da mesi hanno consacrato la loro esistenza a leggere, interpretare, applicare le tante norme e circolari emanate sin dall’inizio dell’emergenza.
Abbiamo più e più volte invocato la semplificazione, quella vera, quella che farebbe lavorare tutti più serenamente e che, soprattutto, darebbe ai cittadini la sensazione di aver sconfitto, per una volta, la burocrazia inutile e fine a sé stessa.
Non possiamo certo affermare che, questo nostro intendimento, sia stato raccolto e abbia trovato dimora nei provvedimenti passati e presenti.
Pur nella consapevolezza che non fosse affatto semplice gestire una pandemia che, per gli effetti che ha prodotto e sta producendo è una catastrofe di dimensioni planetarie, oggi non possiamo certamente rassegnarVi la nostra soddisfazione per l’ennesima difficoltà che siamo chiamati ad affrontare.
I colleghi sono arrabbiati, tesi, preoccupati e immensamente stanchi, dopo mesi passati in trincea, a mettere in sicurezza l’80% delle aziende e dei lavoratori da noi assistiti. Da soli abbiamo richiesto l’attivazione degli ammortizzatori emergenziali per 6,8 milioni di persone. Una cifra, un numero, che di per sé è già enorme e che lo diventa ancor di più se si riflette sul fatto che, dietro ad ogni lavoratore in difficoltà, c’è molto spesso un nucleo familiare, un insieme di persone che vivono e vivranno del sussidio richiesto. La consapevolezza della delicatezza del nostro ruolo, delle ricadute sociali del nostro agire, ci ha spinti a lavorare senza guardare l’orologio, senza badare alle festività di calendario, senza concederci pause feriali, senza poter contare su sussidi e sostegni concessi per legge ad altre tipologie di lavoratori.
L’azione sussidiaria dei professionisti è un supporto indispensabile, senza il quale lo Stato non potrebbe garantire ai cittadini il godimento di tutti i loro diritti costituzionali. Tuttavia, i professionisti non possono da soli colmare i vuoti generatisi a causa dell’assenza di atti propedeutici all’attuazione delle norme.
Questa responsabilità è e deve essere in capo a chi è istituzionalmente chiamato a compiere quegli atti con tempestività.
Per questo motivo, a nome del Consiglio Nazionale e della categoria che rappresento, chiedo che il termine di cui al D.L. 104/2020 sia posticipato almeno al 31.10.2020, attraverso la predisposizione di un apposito atto normativo e che di tale proroga ne sia data ampia e immediata notizia.
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