CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMM E ESP CON – Comunicato 01 luglio 2020
Unione Europea, al via oggi il semestre di presidenza tedesca – Il primo nodo da sciogliere sarà il Recovery fund sul quale si continua a mediare tra le diverse posizioni in vista delle decisioni importanti da prendere a metà luglio alla prossima riunione del Consiglio europeo
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’Informativa periodica “Attività Internazionale. International Update n. 11”, un’analisi sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.
Attenzione puntata sulle politiche della Germania che sarà da oggi alla guida della UE per il prossimo semestre, assumendo quella che, date le straordinarie circostanze economiche e geopolitiche dei mesi a venire, può certamente definirsi la più importante presidenza degli ultimi vent’anni. Il primo nodo da sciogliere sarà il Recovery fund sul quale si continua a mediare tra le diverse posizioni, in vista delle decisioni importanti da prendere a metà luglio alla prossima riunione del Consiglio europeo.
Tra le iniziative della Commissione europea di queste settimane l’estensione del quadro temporaneo a micro imprese, piccole imprese e start up, la richiesta di proroga del regime di split payment per l’Italia fino a giugno 2023 e l’approvazione dei regimi fiscali italiani da 7,6 miliardi di euro a sostegno di imprese e lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia.
Sul fronte dell’Eurogruppo, nella corsa alla successione del presidente uscente Mario Centeno, tre ministri rispettivamente di Spagna, Irlanda e Lussemburgo, hanno presentato la propria candidatura, il nuovo presidente sarà designato nel corso della riunione dell’Eurogruppo in programma per il 9 luglio.
Il 19 giugno, il Parlamento europeo ha incrementato il sostegno finanziario del Fondo di sviluppo rurale UE per permettere ai Paesi UE di aiutare agricoltori e PMI agroalimentari a uscire dalla crisi. La misura d’emergenza permetterà agli Stati membri di utilizzare i fondi UE, rimanenti dai programmi di sviluppo rurale esistenti, per pagare una somma forfettaria una tantum, a titolo di compensazione, agli agricoltori e alle piccole imprese rurali particolarmente colpiti dalla crisi COVID-19 per aiutarli a rimanere in attività.
Le misure principali prevedono:
– Fino a 7.000 euro per i singoli agricoltori, fino a 50.000 euro per le PMI agroalimentari;
– Importo forfettario pagabile entro il 30 giugno 2021, domande da approvare entro il 31 dicembre 2020;
– Massimale per gli aiuti innalzato al 2% per i programmi di sviluppo rurale.
La bozza di regolamento, così come approvata dai deputati e, in via informale, dai rappresentanti degli Stati membri, sarà ora sottoposta al Consiglio UE per l’approvazione finale.
Infine, focus sulla sottoscrizione da parte del Ministero degli Affari esteri del Patto per l’export, un documento programmatico per una strategia innovativa e condivisa di sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle imprese.
Allegato
INFORMATIVA PERIODICA – Covid-19: International update n. 11
Aggiornamento e attività internazionali in risposta alla crisi COVID 19
UNIONE EUROPEA
ALTRE ORGANIZZAZIONI
PROSSIMI EVENTI
Per aggiornamenti e approfondimenti
UNIONE EUROPEA
Consiglio europeo: Recovery fund al centro del dibattito
Il 19 giugno, il Consiglio europeo si è riunito per discutere il bilancio 2021-2027 e il Recovery Fund per la ripresa. In tutto, 1.850 miliardi (1.100 il bilancio europeo e 750 per il piano per portare l’Europa fuori dalla recessione, di cui 500 miliardi in sussidi a fondo perduto e 250 miliardi sotto forma di prestiti).
Come previsto non sono emerse novità di rilievo, gli Stati membri si sono impegnati a lavorare con attenzione al Recovery fund ma per le decisioni importanti si dovrà attendere la prossima riunione che si terrà a metà luglio.
Bilancio UE 2021: un bilancio annuale con al centro la ripresa europea
Il 25 giugno, la Commissione europea ha proposto un bilancio UE di 166,7 miliardi di euro per il 2021, integrato da 211 miliardi di euro in sovvenzioni e circa 133 miliardi di euro in prestiti nell’ambito di Next Generation EU, lo strumento temporaneo per la ripresa il cui obiettivo è mobilitare gli investimenti e far ripartire l’economia europea.
Nel 2021 il bilancio annuale e Next Generation EU mobiliteranno insieme massicci investimenti per far fronte alle ripercussioni economiche e sociali dovute alla pandemia, avviare una ripresa sostenibile, proteggere l’occupazione e creare posti di lavoro. Il bilancio è inoltre pienamente in linea con l’obiettivo di investire nel futuro per realizzare un’Europa più verde, digitale e resiliente.
Questo bilancio, una volta adottato, sarà il primo del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e il primo bilancio annuale proposto dalla Commissione della Presidente von der Leyen.
L’adozione rapida del progetto di bilancio è essenziale per consentire a centinaia di migliaia di imprenditori, ricercatori, agricoltori e amministrazioni comunali in tutta Europa di beneficiare dei fondi, in modo da investire in un futuro migliore per le prossime generazioni.
– Domande e risposte sul progetto di bilancio 2021
– Progetto di bilancio 2021: testo normativo
– Scheda informativa sul progetto di bilancio 2021
Aiuti di Stato: la Commissione europea estende il quadro temporaneo per sostenere microimprese, piccole imprese e start-up e incentivare gli investimenti privati
Il 29 giugno, la Commissione ha adottato una terza modifica al Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato per estenderne ulteriormente l’ambito di applicazione e consentire agli Stati membri: i) di sostenere determinate microimprese e piccole imprese, comprese le start-up, che erano già in difficoltà prima del 31 dicembre 2019; ii) di incentivare gli investitori privati a partecipare alle misure di ricapitalizzazione collegate al coronavirus. Il quadro di temporaneo è stato istituito allo scopo di fornire un sostegno mirato ad imprese altrimenti redditizie che si trovano in difficoltà finanziarie a causa della pandemia di coronavirus. Non sono previsti quindi aiuti per le imprese che erano già in difficoltà prima del 31 dicembre 2019.
Tuttavia, le microimprese e le piccole imprese sono state particolarmente colpite dalla carenza di liquidità dovuta all’impatto economico della pandemia, che ne ha peggiorato le condizioni di accesso ai finanziamenti rispetto alle medie e grandi imprese. Se non affrontate, queste difficoltà potrebbero comportare un gran numero di fallimenti di piccole e micro imprese, con gravi perturbazioni per l’intera economia UE.
La Commissione sta pertanto consultando gli Stati membri sulla possibilità di fornire un sostegno pubblico a norma del quadro temporaneo a tutte le piccole e micro imprese, incluse quelle già in difficoltà finanziarie al 31 dicembre 2019, purché non siano state sottoposte a una procedura di insolvenza, non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio che non sono stati rimborsati o non siano l’oggetto di un piano di ristrutturazione ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato.
Aiuti di Stato: la Commissione approva regimi fiscali italiani da 7,6 miliardi di euro per sostenere le imprese e i lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia di coronavirus
Nell’ambito del quadro temporaneo, la Commissione europea ha approvato quattro regimi di aiuti italiani a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia di coronavirus, che si inseriscono nel più ampio pacchetto nazionale di sostegno incluso nel cosiddetto “Decreto Rilancio” che mira a sostenere l’economia italiana nel contesto del coronavirus.
L’Italia ha notificato alla Commissione quattro regimi di aiuti, con un bilancio complessivo stimato pari a 7,6 miliardi di euro, che offrono sgravi fiscali e crediti d’imposta alle imprese e ai lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia. Il sostegno fornito da questi regimi, di cui possono beneficiare imprese e lavoratori autonomi, consisterà in:
– un’esenzione parziale dall’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per le imprese e i lavoratori autonomi il cui fatturato nel 2019 non ha superato 250 milioni di euro. L’esenzione si applica a tutti i settori, salvo alcune eccezioni (ad esempio le banche e altri enti finanziari);
– l’esenzione dall’imposta municipale unica (IMU) sugli immobili turistici adibiti ad attività commerciali, compresi i centri benessere e gli stabilimenti balneari;
– crediti d’imposta per promuovere l’adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari;
– crediti d’imposta destinati a determinate imprese e lavoratori autonomi, in funzione del livello di entrate, per i canoni di locazione o concessione di immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020.
Le misure puntano da un lato ad attenuare i problemi di liquidità con cui devono confrontarsi imprese e i lavoratori autonomi per via delle conseguenze negative della pandemia e dei provvedimenti adottati dal governo italiano per contenere la diffusione del virus e, dall’altro, a incoraggiare l’adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari.
La Commissione ha constatato che le misure italiane sono in linea con le condizioni del quadro temporaneo. In particolare: i) l’importo degli aiuti non supererà 100.000 euro per impresa operante nel settore dell’agricoltura primaria, 120.000 euro per impresa operante nel settore della pesca e dell’acquacoltura e 800.000 euro per impresa operante in qualsiasi altro settore, come previsto dal quadro temporaneo; ii) gli aiuti saranno concessi solo a imprese che non erano già in difficoltà al 31 dicembre 2019; iii) gli aiuti sono limitati nel tempo e saranno concessi solo fino al 31 dicembre 2020.
La Commissione ha concluso che le misure sono necessarie, opportune e proporzionate a quanto occorre per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.
Su tale base la Commissione ha approvato le misure in conformità delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.
La Commissione EMPL chiede misure radicali per aiutare imprese e lavoratori dell’UE a uscire dalla crisi
Per prevenire enormi perdite di posti di lavoro e una profonda recessione, la Commissione occupazione affari sociali e inclusione (EMPL) del Parlamento europeo chiede misure radicali per aiutare le imprese e i lavoratori dell’UE a uscire dalla crisi. Il 24 giugno, ha adottato la risoluzione sugli orientamenti per l’occupazione dell’UE in cui si invita la Commissione europea a rivedere gli orientamenti per l’occupazione per tener conto delle conseguenze della pandemia e rispondere meglio alle crisi future. Le misure proposte dagli eurodeputati includono sussidi salariali, sostegno al reddito, estensione dei regimi di indennità di disoccupazione e congedi per malattia retribuiti, congedo per assistenti e regime di lavoro da casa. La lotta contro la disoccupazione giovanile, i senzatetto e la povertà deve essere prioritaria attraverso una garanzia per i giovani rafforzata, una forte garanzia per l’infanzia per affrontare la povertà infantile e l’approccio Housing First. Il testo chiede che solo le società che non sono registrate in paradisi fiscali, che rispettano i contratti collettivi applicabili e che non pagano dividendi o bonus possano richiedere assistenza finanziaria dal meccanismo SURE per il lavoro di breve durata, e accoglie con favore una proposta di un regime di riassicurazione permanente della disoccupazione, previsto per la fine del 2020. Il periodo di tempo in cui si applicherà la “clausola generale di fuga”, che offre flessibilità fiscale agli Stati membri durante gravi shock economici, deve riflettere la dimensione e la durata del COVID-19- crisi. Per creare nuove opportunità di lavoro, i deputati propongono agli Stati membri di sostenere un’equa mobilità del lavoro in tutta Europa e rafforzare ulteriormente il programma di mobilità ERASMUS +.I servizi pubblici dovrebbero essere digitalizzati più rapidamente, in particolare quelli legati al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Si prevede che l’intera seduta voterà durante la sessione plenaria di settembre sul progetto di relazione adottato in commissione.
COVID-19: Aiuti a favore degli agricoltori dal fondo di sviluppo rurale dell’UE
Il 19 giugno, il Parlamento europeo ha incrementato il sostegno finanziario del fondo di sviluppo rurale UE, per permettere ai Paesi UE di aiutare agricoltori e PMI agroalimentari a uscire dalla crisi. La misura d’emergenza permetterà agli Stati membri di utilizzare i fondi UE, rimanenti dai programmi di sviluppo rurale esistenti, per pagare una somma forfettaria una tantum, a titolo di compensazione, agli agricoltori e alle piccole imprese rurali particolarmente colpiti dalla crisi COVID-19 per aiutarli a rimanere in attività. Le misure principali prevedono: – fino a 7.000 euro per i singoli agricoltori, fino a 50.000 euro per le PMI agroalimentari; – importo forfettario pagabile entro il 30 giugno 2021, domande da approvare entro il 31 dicembre 2020;
– massimale per gli aiuti innalzato al 2% per i programmi di sviluppo rurale. La bozza di regolamento, così come approvata dai deputati e, in via informale, dai rappresentanti degli Stati membri, sarà ora sottoposta al Consiglio UE per l’approvazione finale.
Verso una riforma sostanziale della politica commerciale UE
Il 16 giugno, la Commissione europea ha avviato un vasto riesame della politica commerciale UE, comprendente una consultazione pubblica online per raccogliere i contributi del Parlamento europeo, degli Stati membri, con il coinvolgimento dei portatori di interessi e dei rappresentanti della società civile.
La consultazione verte su tutti gli aspetti pertinenti della politica commerciale dell’UE, in particolare i seguenti:
– costruire un’economia resiliente e sostenibile nell’UE dopo il coronavirus;
– riformare l’Organizzazione mondiale del commercio;
– creare opportunità commerciali globali per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese;
– massimizzare il contributo della politica commerciale al superamento delle principali sfide globali quali i cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile o la transizione digitale;
– rafforzare le relazioni commerciali e d’investimento con i principali partner commerciali;
– promuovere la parità di condizioni di concorrenza e proteggere le imprese e i cittadini dell’UE.
L’obiettivo della Commissione è costruire un consenso su un nuovo orientamento a medio termine della politica commerciale UE, che consenta di rispondere a una serie di nuove sfide globali e tenga conto degli insegnamenti tratti dalla crisi legata al coronavirus.
Un’Unione europea forte ha bisogno di una politica commerciale e di investimento forte per sostenere la ripresa economica, creare posti di lavoro di qualità, proteggere le imprese europee dalle pratiche sleali di operatori interni ed esterni e assicurare la coerenza con le priorità più ampie nei settori della sostenibilità, dei cambiamenti climatici, dell’economia digitale e della sicurezza. Maggiori informazioni sono disponibili in una nota di consultazione, mentre osservazioni scritte possono essere presentate entro il 15 settembre 2020.
Relazione sugli ostacoli al commercio: l’UE continua a facilitare l’accesso ai mercati extraeuropei a fronte di un crescente protezionismo
Il 18 giugno, la Commissione europea ha pubblicato la relazione annuale sugli ostacoli al commercio e agli investimenti. Secondo le conclusioni contenute nella relazione, grazie all’efficace intervento UE, nel 2019 le imprese europee hanno generato esportazioni aggiuntive per 8 miliardi di euro. Tuttavia, le numerose nuove restrizioni che ostacolano le esportazioni dell’UE indicano che il protezionismo è ormai profondamente radicato nel commercio mondiale.
L’impegno congiunto di Commissione, Stati membri e organizzazioni di imprese UE nel quadro del partenariato per l’accesso ai mercati ha consentito alle imprese europee di recuperare nel 2019 importanti mercati di esportazione.
Le imprese dell’UE devono però far fronte anche al moltiplicarsi di nuovi ostacoli illeciti in settori di importanza strategica per l’UE, in particolare quelli delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, dell’elettronica, dell’automobile e altre industrie ad alta tecnologia. Nel mondo il numero totale di ostacoli al commercio ammonta attualmente a 438, 43 dei quali sono stati introdotti l’anno scorso da 22 paesi diversi. Il numero più elevato di restrizioni commerciali riguarda l’accesso ai mercati cinese e russo (rispettivamente 38 e 31 misure). Nel 2019 la Cina ha anche imposto il maggior numero di nuove restrizioni, seguita dai paesi del Sud del Mediterraneo e del Medio Oriente. Il 16 giugno la Commissione ha inoltre avviato una consultazione pubblica finalizzata al riesame della politica commerciale UE, per raccogliere, tra l’altro, proposte su come migliorare gli sforzi europei in materia di applicazione delle norme per aiutare le piccole imprese che devono far fronte a restrizioni ingiustificate all’esportazione in paesi extra UE.
Libro bianco della Commissione europea sulle sovvenzioni estere nel mercato unico
Il 17 giugno, la Commissione europea ha adottato un libro bianco che affronta la questione degli effetti distorsivi causati dalle sovvenzioni estere nel mercato unico. Le regole di concorrenza, gli strumenti di difesa commerciale e le norme sugli appalti pubblici dell’UE svolgono un ruolo importante nel garantire condizioni eque per le imprese nel mercato unico. Le sovvenzioni degli Stati membri sono da sempre soggette alle norme UE sugli aiuti di Stato per evitare distorsioni. Le sovvenzioni concesse da governi di paesi terzi a imprese nell’UE hanno un impatto negativo sempre più tangibile sulla concorrenza nel mercato unico, ma sfuggono al controllo degli aiuti di Stato da parte dell’UE. Inoltre, le norme di difesa commerciale vigenti si applicano solo alle esportazioni di beni da paesi terzi, e quindi non coprono tutte le distorsioni causate dalle sovvenzioni estere concesse da paesi terzi. Si rileva l’esistenza di una lacuna normativa per i casi in cui le sovvenzioni estere assumono la forma di flussi finanziari che facilitano le acquisizioni di imprese dell’UE, sostengono direttamente il funzionamento di un’impresa nell’UE o facilitano la partecipazione a gare d’appalto pubbliche. Il libro bianco propone quindi soluzioni e caldeggia la creazione di nuovi strumenti per ovviare a questa lacuna normativa, prospettando diversi approcci possibili. La Commissione desidera raccogliere i pareri e i contributi di tutti i portatori di interesse in merito alle opzioni illustrate nel libro bianco. La consultazione pubblica, che sarà aperta fino al 23 settembre 2020, aiuterà la Commissione a preparare proposte legislative appropriate in questo campo.
Re-open EU: al via una nuova piattaforma web della Commissione europea per far ripartire in sicurezza la libera circolazione e il turismo nell’UE
Il 15 giugno, la Commissione europea ha varato “Re-open EU”, una piattaforma web per favorire la ripresa sicura dei viaggi e del turismo in tutta Europa, per fornire informazioni in tempo reale sulle frontiere, sui mezzi di trasporto e sui servizi turistici disponibili negli Stati membri, nonché le informazioni pratiche fornite dagli Stati membri sulle restrizioni di viaggio, sulle misure di sicurezza e salute pubblica. La piattaforma, facilmente accessibile sia come app che come sito web, sarà disponibile nelle 24 lingue ufficiali dell’UE. La piattaforma Re-open EU fa parte del pacchetto turismo e trasporti lanciato dalla Commissione il 13 maggio scorso, per ripristinare la fiducia dei viaggiatori nell’UE e aiutare il turismo europeo a ripartire in modo sicuro, in linea con le indispensabili precauzioni sanitarie. Inoltre, su Europeana Pro sarà creato un hub specifico per il turismo, per aiutare i professionisti del patrimonio culturale a scoprire iniziative a sostegno del turismo in tutta l’UE.
Finanza sostenibile: soddisfazione della Commissione per l’adozione del regolamento sulla tassonomia da parte del Parlamento europeo
La Commissione europea ha accolto con favore l’adozione, da parte del Parlamento europeo, del regolamento sulla tassonomia, un atto legislativo fondamentale che contribuirà al Green Deal europeo, promuovendo gli investimenti del settore privato in progetti verdi e sostenibili.
Il regolamento contribuirà alla nascita del primo “elenco verde” al mondo – un sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili – capace di creare un linguaggio comune che gli investitori potranno usare ovunque, quando investono in progetti e attività economiche che hanno significative ricadute positive sul clima e sull’ambiente. Consentendo agli investitori di riorientare gli investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili, questo atto legislativo sarà determinante affinché l’UE consegua la neutralità climatica entro il 2050.
Il testo stabilisce sei obiettivi ambientali e consente di etichettare un’attività economica come sostenibile dal punto di vista ambientale, se questa contribuisce ad almeno uno degli obiettivi approvati, senza danneggiare significativamente nessuno degli altri. Gli obiettivi sono:
– la mitigazione del cambiamento climatico e l’adattamento;
– l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine;
– la transizione verso un’economia circolare, compresa la prevenzione dei rifiuti e l’aumento dell’assorbimento di materie prime secondarie;
– la prevenzione e il controllo dell’inquinamento; e
– la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Come stabilito dal regolamento, la Commissione ha anche pubblicato il 18 giugno un invito a presentare candidature per diventare membri della piattaforma sulla finanza sostenibile, un organo consultivo composto da esperti del settore pubblico e privato, che assisterà la Commissione nella preparazione dei criteri di vaglio tecnico (i cosiddetti “atti delegati”) per l’ulteriore sviluppo della tassonomia. L’invito a presentare candidature per la piattaforma sulla finanza sostenibile sarà aperto per un periodo di 4 settimane. Il termine ultimo di presentazione delle candidature è il 16 luglio 2020. Per maggiori informazioni sulla piattaforma sulla finanza sostenibile e sulle modalità di presentazione della candidatura, consultare il sito: Registro dei gruppi di esperti della Commissione – Inviti a presentare candidature
Proposta la proroga dello split payment fino al 30 giugno 2023
Il 23 giugno, la Commissione europea ha trasmesso al Consiglio UE la proposta di decisione che autorizza l’Italia a continuare ad applicare il meccanismo dello split payment fino al 30 giugno 2023, in deroga agli artt. 206 e 226 della Direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’Imposta sul valore aggiunto. Il sistema dello Split Payment IVA, riferito alle cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di pubbliche amministrazioni, è stato adottato dallo Stato Italiano in deroga alle norme generali europee sull’IVA. La misura, dettata dalla necessità di combattere l’evasione e l’elusione fiscale, è per sua natura straordinaria e temporanea. Infatti il sistema ordinario europeo prevede che l’imposta sia versata allo Stato direttamente dal Debitore (prestatore o cedente) e non dalle amministrazioni pubbliche, come invece previsto nello Split Payment.
In deroga al sistema ordinario, il Consiglio dell’Unione europea, in ragione dei benefici ottenuti in termini di sostanziale incremento del gettito IVA in favore dell’Erario, aveva autorizzato l’Italia ad applicare le norme in tema di split payment sino alla data del 30 giugno 2020. La decisione sulla proposta di proroga del regime avanzata dalla Commissione ha quindi tempi strettissimi e sarà adottata in queste ore, con ogni probabilità i suoi effetti saranno retroattivi.
Fiscalità: il Consiglio approva il rinvio di alcune norme fiscali
Per ovviare alle gravi perturbazioni causate dalla pandemia di Covid-19, l’UE concederà più tempo per conformarsi alle norme in materia di scambi e comunicazione di informazioni a livello transfrontaliero e di IVA nel commercio elettronico.
Il Consiglio ha adottato una modifica della Direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (DAC) che consente agli Stati membri di avvalersi della facoltà di rinviare fino a un massimo di sei mesi i termini per la comunicazione e lo scambio delle seguenti informazioni:
– scambi automatici di informazioni sui conti finanziari i cui beneficiari sono fiscalmente residenti in un altro Stato membro;
– meccanismi transfrontalieri di pianificazione fiscale soggetti all’obbligo di notifica.
Le gravi perturbazioni causate dalla pandemia di Covid-19 e le misure di confinamento imposte alle attività di molte istituzioni finanziarie, consulenti tributari e autorità fiscali hanno ostacolato il tempestivo adempimento dei loro obblighi di comunicazione. In funzione dell’evoluzione della pandemia, la direttiva modificata prevede anche la possibilità, a condizioni rigorose, che il Consiglio prolunghi, una volta, il periodo di rinvio di altri tre mesi al massimo. Testo della modifica della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa, adottato il 24 giugno 2020
Per quanto concerne l’IVA nel commercio elettronico gli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE hanno raggiunto un accordo preliminare sul rinvio di sei mesi dell’applicazione del regime IVA applicabile alle imprese online, dal 1° luglio 2021, anziché dal 1° gennaio 2021. Il rinvio dovrebbe essere formalmente adottato dal Consiglio senza ulteriore dibattito, una volta che il testo sarà messo a punto dai giuristi-linguisti.
Relazione del Consiglio ECOFIN al Consiglio europeo sulle questioni fiscali
Il Consiglio UE ha approvato la relazione predisposta dal Consiglio ECOFIN che fornisce una panoramica dei progressi conseguiti in sede di Consiglio durante il semestre di presidenza croata.
La relazione evidenzia in particolare l’accordo raggiunto sul pacchetto legislativo relativo alla trasmissione e allo scambio obbligatori di informazioni sui pagamenti pertinenti ai fini dell’IVA, l’adozione della direttiva relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto per quanto concerne il regime speciale per le piccole imprese, le conclusioni sulla futura evoluzione della cooperazione amministrativa in ambito fiscale nella UE e le negoziazioni sulle modifiche alla direttiva sulla cooperazione amministrativa per prorogare le linee guida sullo scambio di informazioni come conseguenza della crisi da coronavirus. La relazione contiene inoltre un aggiornamento dettagliato stato dei lavori sui fascicoli più importanti attualmente in fase di negoziazione nel settore della fiscalità quali quello sulla base imponibile comune per le società (Common Corporate Tax Base, CCTB), il pacchetto UE sulla tassazione digitale e la posizione UE sulle negoziazioni e i progressi internazionali sul piano d’azione per l’IVA.
CESE – Uniti per il futuro dell’Europa, è il momento di agire
Nel corso della sessione plenaria di giugno, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha dibattuto sulla ripresa dell’economia europea dopo la crisi causata dalla pandemia, e sulla necessità di sostenere l’attuazione del piano della Commissione europea. È stato riconosciuto il ruolo fondamentale della politica di coesione sia nel piano europeo di ripresa della Commissione che nella proposta, riveduta e più ambiziosa, per il quadro finanziario pluriennale, insistendo sull’importanza di accelerare da questo momento l’adozione e l’attuazione di entrambi.
La collaborazione è necessaria e urgente per dare una risposta alla crisi, far ripartire l’economia e promuovere una ripresa duratura. La politica di coesione svolgerà un ruolo fondamentale in questo senso e provvederà all’erogazione del primo pacchetto di aiuti. Il 27 maggio la Commissione ha proposto il piano per la ripresa più completo e ambizioso mai elaborato nella storia dell’Unione europea. Next Generation EU mobiliterà investimenti per 750 miliardi di euro. La stessa politica di coesione beneficerà di una dotazione extra di 55 miliardi di euro di nuovi fondi a titolo dell’iniziativa REACT-UE e del nuovo Fondo per una transizione giusta. Quest’ultimo verrà quintuplicato, passando da 7,5 a 40 miliardi di euro.
ALTRE ORGANIZZAZIONI
MINISTERO AFFARI ESTERI
Firmato il Patto per l’export
L’8 giugno, il MAE ha aderito al Patto per l’export, un documento programmatico per una strategia innovativa e condivisa di sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle imprese, basato su sei pilastri: Comunicazione; Promozione Integrata; Formazione/ Informazione; Sistema fieristico; Commercio digitale; Finanza agevolata.
Nel corso della cerimonia è stato presentato anche l’e-book “Export: una guida per partire – strumenti e servizi pubblici a portata di PMI”. Si tratta di uno strumento concreto, volto a favorire in maniera semplice e immediata l’accesso alle informazioni sui servizi che il sistema pubblico offre alle imprese che ancora non sono presenti sui mercati esteri, o che non lo sono in maniera stabile.
ACCOUNTANCY EUROPE
Impatto del Coronavirus sulle revisioni contabili in corso
Accountancy Europe ha pubblicato la nuova guida Coronavirus’ impact on ongoing audits che segue quella dello scorso aprile Coronavirus’ impact on auditing for 2019 year-ends and beyond. Il documento evidenzia come la crisi innescata dal coronavirus impatta sulle imprese e intende supportare i revisori contabili europei nell’adattare il proprio lavoro sulle revisioni contabili in corso.
Con questo obiettivo sono state analizzate le linee guida sulla revisione contabile emesse dalle istituzioni a livello globale, dai legislatori nazionali e dagli organismi professionali.
Le principali problematiche che coinvolgono i revisori si dividono in quattro categorie:
– identificazione e valutazione dei rischi;
– risposta ai rischi identificati e valutati;
– relazione di revisione e comunicazioni del revisore;
– coinvolgimento del revisore nel supporto al governo.
Accountancy Europe guida il dibattito sul reporting non-finanziario
Accountancy Europe ha pubblicato 3 documenti che portano avanti il dibattito relativo al reporting sulle informazioni non finanziarie (non-financial information (NFI) reporting). I professionisti contabili hanno le competenze e le conoscenze per guidare il confronto su questo tema. Sulla base della propria esperienza, Accountancy Europe sollecita un NFI reporting più affidabile, offre un punto di vista relativo all’assurance sulle informazioni non finanziarie, e alimenta il dibattito su uno standard setter globale per disciplinare il tema delle NFI.
Nel rispondere alla consultazione della Commissione europea sulla Direttiva sul reporting non finanziario, AcE ha espresso il proprio supporto al corporate reporting che collega le informazioni finanziarie e non finanziarie, auspicando il rafforzamento dei requisiti di assurance sulle informazioni non finanziarie, e la definizione di uno standard unico sulle informazioni non finanziarie.
La risposta di AcE alla Commissione europea è stata integrata dalla pubblicazione del documento Setting up for high-quality non-financial information assurance in Europe che approfondisce 3 condizioni necessarie per poter fornire in Europa una assurance coerente e di qualità sulle informazioni non finanziarie:
– il quadro normativo UE dovrebbe imporre una assurance sterna indipendente;
– è necessario che tutti i fornitori di servizi di assurance agiscano nel rispetto dei principi professionali (competenza, qualità, etica);
– il controllo pubblico dovrebbe includere tutti i fornitori di servizi di assurance.
Il contributo del team multidisciplinare alla qualità della revisione contabile
Una revisione contabile di qualità è utile nella misura in cui fornisce informazioni finanziarie attendibili. Gli stakeholder richiedono informazioni societarie sempre più numerose e diverse, e per comunicarle le imprese si rivolgono, oltre che ai commercialisti, anche ad altri esperti. Allo stesso modo i revisori contabili dipendono da altri specialisti, ricercatori, ingegneri, attuari per integrare le proprie competenze e fornire una revisione contabile del bilancio di altissima qualità. L’obiettivo di questi team multidisciplinari è perciò quello di soddisfare le richieste di un contesto imprenditoriale complesso ed in rapida evoluzione.
Il 25 giugno, AcE ha pubblicato il documento How do multidisciplinary teams contribute to audit quality? che riporta il parere di 18 esperti sul lavoro in team multidisciplinari, con le seguenti conclusioni: – i team di revisione multidisciplinari contribuiscono a revisioni contabili di qualità; – i revisori beneficiano dell’input di esperti, specialmente di esperti interni; – le società di revisione dovrebbero sviluppare ulteriormente le proprie capacità di lavorare con gli esperti interni;
– le società di revisione dovrebbero mantenere la multidisciplinarietà per soddisfare le aspettative sulla revisione contabile che sono in continua evoluzione; – Le priorità dei revisori rimangono qualità della revisione, interesse pubblico, indipendenza ed etica.
PROSSIMI EVENTI
IFAC
Webinar: l’evoluzione dei piccoli studi professionali ai tempi del COVID-19
IFAC ha organizzato il webinar How Small Firms Can Evolve in the COVID-19 Environment focalizzato sul piano avviato di recente Practice Transformation Action Plan – A Road Map to the Future. I partecipanti potranno ascoltare gli interventi dei membri dell’IFAC Small and Medium Practices Advisory Group (SMP AG), il gruppo di lavoro di IFAC che si occupa dei piccoli e medi studi professionali, e dei maggiori esponenti della professione contabile che esporranno prospettive, esperienze e punti di vista per la gestione dei piccoli studi in un contesto in continua evoluzione.
Tra gli argomenti trattati:
– Cogliere le opportunità del cambiamento
– Sfruttare le tecnologie e comprendere le attività fondamentali per utilizzarle in modo efficace
– Gestire i talenti, agevolare le attività virtuali, lavoro flessibile, salute e sicurezza dei lavoratori
– Evoluzione del modello operativo dello studio e diversificazione dei nuovi servizi
I webinar sono gratuiti, disponibili in tre lingue, in diversi orari. WEBINAR 1 [inglese]: lunedì 13 luglio 15:00 – 16:15 Cliccare qui per registrarsi WEBINAR 3 [spagnolo]: mercoledì 22 luglio 16:00 – 17:15 Cliccare qui per registrarsi WEBINAR 4 [francese]: venerdì 24 luglio 15:30 – 16:45 Cliccare qui per registrarsi
PER AGGIORNAMENTI E APPROFONDIMENTI
Commissione europea – E-news on economic and financial developments
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) – news
Accountancy Europe – news
CFE Tax Adviser Europe – news
European Tax Adviser Federation (ETAF) – newsenewsletter
International Federation of Accountants (IFAC) – news
International Valuation Standards Council (IVSC) – news
Comitato di Integrazione Latino Europa-America (CILEA) – news Conference of European Restructuring and Insolvency Law – news
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