CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMM E ESP CON – Comunicato 29 luglio 2020
I Commercialisti in piazza a sostegno dei Consulenti del lavoro
Miani: “Alla politica chiediamo buonsenso, ascolto e rispetto”. “Calderone: “In assenza di dialogo le professioni si mobiliteranno”
Anche il Consiglio nazionale dei commercialisti ha portato la sua solidarietà alla mobilitazione del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro, svoltasi oggi a Roma in piazza Montecitorio. Obiettivo della manifestazione era quello di spiegare ai rappresentanti della politica cosa non ha funzionato in materia di ammortizzatori sociali e di illustrare le difficoltà incontrate dalla categoria durante l’emergenza sanitaria. Una situazione simile a quella vissuta in questi mesi dai commercialisti italiani, come sottolineato nel suo intervento dal palco allestito davanti alla Camera dei Deputati dal presidente nazionale della categoria, Massimo Miani. Accompagnato dal suo vice Giorgio Luchetta, il numero uno dei commercialisti ha affermato che “con i Consulenti del lavoro in particolare, ma più in generale con tutte le professioni ordinistiche, stiamo portando avanti battaglie comuni affinché la politica ci dia ascolto. E’ il momento di essere uniti”.
Miani ha ricostruito il percorso che ha portato alla scelta dei commercialisti di alzare il livello dello scontro fino a programmare uno sciopero che dovrebbe tenersi a settembre. “In queste settimane – ha detto – ci siamo focalizzati sul fisco e in particolare sulla richiesta di rinvio dei termini dei versamenti del 20 luglio, tentando in ogni modo di dialogare con la politica”. Miani ha ricordato come in questi mesi di emergenza coronavirus i commercialisti abbiano fatto audizioni parlamentari e presentato emendamenti, avanzando proposte di interesse generale e non solo categoriale. “Di fronte alla mancanza di ascolto – ha proseguito – abbiamo deciso prima di acquistare una pagina sui principali quotidiani italiani per illustrare il senso delle nostre richieste e poi siamo stati costretti alla mobilitazione assieme alle nostre sigle sindacali”.
Il presidente dei commercialisti ha sottolineato come la battaglia della categoria in queste settimane sia stata sempre ispirata al “buonsenso”. Un “buonsenso” che per il leader dei commercialisti “impone che ci sia ascolto per il mondo delle professioni che tanto hanno dato nella fase emergenziale e anche rispetto, dal momento che l’intero comparto rappresenta tra il 12 e il 13% del pil nazionale”. Riconoscimenti espliciti alle ragioni della categoria sono venuti dai politici intervenuti alla manifestazione, a cominciare dai leader della Lega e di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Tutto improntato alla richiesta di dialogo con la politica anche l’intervento della presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone. Dopo aver anche lei espresso solidarietà ai commercialisti, sottolineando l’unità d’azione delle professioni del comparto giuridico-economico, ha spiegato come in questa fase i Consulenti del lavoro si siano impegnati per suggerire “un approccio di semplificazione e di razionalità e per chiedere strumenti che fossero immediatamente applicabili per garantire il diritto al lavoro”. Una categoria, quella dei Consulenti del lavoro, che, ha ricordato, ha gestito un fase durissima “mettendo purtroppo in cassa integrazione sei milioni e ottocentomila lavoratori degli otto che assistiamo, e che ha come riferimento della sua azione le sollecitazioni che facciamo a Parlamento e Governo per misure efficaci”.
“Non abbiamo certo la velleità di occupare le piazze e protestare contro un sistema di cui facciamo parte in quanto Ordine professionale – ha sottolineato -, ma in questo momento in cui stanno per essere messi in campo nuovi strumenti emergenziali, chiediamo di essere coinvolti”. Un’offerta di dialogo affinché le prossime misure siano scritte assieme agli esperti di settore, professionisti compresi, che se sarà ancora una volta rifiutata costringerà l’intero mondo ordinistico a nuovi momenti di mobilitazione. In caso di un nuovo no a queste reiterate offerte di collaborazione, ha concluso la Calderone “saremo in piazza molto più numerosi di oggi”.
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