CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMMI E ESP CON – Comunicato 31 luglio 2020
Commercialisti, riflettori puntati su nuove norme UE per migliorare il crowdfunding
Nel documento del Consiglio e della Fondazione nazionali di categoria anche un approfondimento sull’impegno europeo nel settore dei trasporti
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato la informativa periodica “Attività Internazionale – International update n. 13”, una analisi sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.
Sotto la lente d’ingrandimento due importanti provvedimenti approvati dalla Commissione Europea per la ripresa economica post Covid-19: un pacchetto per i mercati dei capitali, che renderà più facile aiutare le imprese europee a superare la crisi, con modifiche volte a promuovere investimenti nell’economia, consentire una rapida ricapitalizzazione delle imprese e accrescere la capacità delle banche di finanziare la ripresa, e un nuovo importante pacchetto fiscale per garantire che la politica UE in materia di tassazione sostenga la ripresa economica e la crescita a lungo termine dell’Europa.
Nell’ambito del progetto dell’Unione dei mercati di capitali, il Consiglio Europeo ha adottato nuove norme per migliorare il funzionamento delle piattaforme di crowdfunding, un’utile fonte di finanziamento alternativa soprattutto per quelle imprese, come start-up e altre PMI, che hanno maggiori difficoltà nell’accesso al credito. Riguarderanno campagne di crowdfunding fino a 5 milioni di euro su un periodo di 12 mesi. Le operazioni riguardanti importi maggiori saranno regolamentate dalla MiFID e dal regolamento relativo al prospetto. Le forme di crowdfunding basate su ricompense e donazioni non rientrano nell’ambito di applicazione delle norme in quanto non possono essere considerate servizi finanziari. Le norme adottate forniscono un elevato livello di tutela degli investitori, tenendo conto nel contempo dei costi di conformità per i fornitori: stabiliscono requisiti prudenziali e obblighi di informazione e trasparenza comuni, oltre a includere requisiti specifici per gli investitori non sofisticati. Le regole specifiche per le imprese di crowdfunding dell’UE saranno adattate a seconda che provvedano al loro finanziamento sotto forma di prestiti o di investimenti (mediante azioni od obbligazioni emesse dalla società che raccoglie i fondi).
Analizzate poi le raccomandazioni specifiche approvate dal Consiglio Europeo, per ogni singolo paese e i pareri sulle politiche economiche, occupazionali e di bilancio degli Stati membri per il 2020. Quest’anno tengono conto del contesto specifico della pandemia di COVID-19 e dell’attivazione della clausola di salvaguardia generale prevista dal patto di stabilità e crescita, sono meno rigide, più mirate e meno prescrittive rispetto agli anni precedenti, con le seguenti priorità economiche:
– investire nell’accesso all’assistenza sanitaria, nella sua efficienza e nella sua resilienza;
– mantenere l’occupazione e affrontare l’impatto sociale della crisi;
– concentrarsi sulla ricerca e sullo sviluppo;
– garantire l’erogazione di liquidità e la stabilità del settore finanziario;
– salvaguardare il mercato unico e la circolazione di beni e servizi.
Le raccomandazioni specifiche per l’Italia sono di:
– “migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione”;
– “concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali”;
– “garantire l’effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all’economia reale, comprese le PMI, le imprese innovative e i lavoratori autonomi, ed evitare ritardi nei pagamenti, di anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica”.
L’informativa infine approfondisce l’impegno dell’UE nel settore dei trasporti. Infatti l’Europa sostiene la ripresa economica in tutti gli Stati membri investendo quasi 2,2 miliardi di euro in 140 progetti chiave in questo comparto. I progetti contribuiranno a costruire collegamenti di trasporto mancanti in tutto il continente, a promuovere il trasporto sostenibile e a creare posti di lavoro e saranno finanziati tramite il meccanismo per collegare l’Europa, il regime di sovvenzioni dell’UE a sostegno delle infrastrutture di trasporto. Con questi fondi, l’UE realizzerà gli obiettivi climatici del Green Deal europeo. Si pone l’accento sui progetti di rafforzamento delle ferrovie, compresi i collegamenti transfrontalieri e i collegamenti con porti e aeroporti, il trasporto per vie navigabili interne aumentando la capacità e migliorando i collegamenti con la rete stradale e ferroviaria.
Allegato
INFORMATIVA PERIODICA
Covid 19: International update n. 13
UNIONE EUROPEA
Conclusioni del Consiglio europeo, 17-21 luglio 2020
Il 21 luglio, il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sul piano per la ripresa e sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027.
Dopo cinque giorni e quattro notti di negoziato, i 27 leader europei sono finalmente giunti ad un accordo sul bilancio UE 2021-2027 e sul fondo per sostenere la ripresa economica. Il Consiglio europeo, tra i più lunghi della storia, si è concluso con una vittoria per i paesi così detti frugali, Austria, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, che hanno ottenuto sconti più consistenti sul contributo al bilancio UE, la riduzione dell’ammontare dei sussidi (390 miliardi invece dei 500 inizialmente previsti) e un meccanismo di controllo sulle riforme presentate dai Paesi beneficiari per l’accesso ai fondi.
Il Next Generation EU sarà di 750 miliardi, che saranno prestati dai mercati alla Commissione, che, a partire dalla seconda metà del 2021, verserà in tutto agli Stati membri, in quote diverse, 390 miliardi a fondo perduto e 260 miliardi di prestiti.
L’Italia, in quanto paese maggiormente colpito dalla pandemia e dai suoi disastrosi effetti economici, è il paese che ne beneficerà maggiormente, ricevendo complessivamente 208,8 miliardi di euro, di cui 81,4 tramite sussidi a fondo perduto e 127,4 di prestiti. Questi ultimi sono aumentati rispetto ai 90,9 miliardi di euro inizialmente proposti dalla Commissione, quindi l’Italia otterrà quasi 35 miliardi in più, ma ci saranno meno sussidi (-3 miliardi) e più prestiti (quasi 39 miliardi), questo renderà più difficile per il governo italiano rinunciare ai 36 miliardi in prestito del MES.
Per ottenere i fondi europei, i governi nazionali dovranno presentare alla Commissione europea un piano dettagliato di spesa. La Commissione avrà due mesi di tempo per decidere se il piano meriti di essere promosso, e per farlo valuterà il rispetto delle politiche verdi e digitali e soprattutto delle raccomandazioni fatte da Bruxelles in questi anni.
Su richiesta del premier olandese Rutte i piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata e il Comitato economico e finanziario ne valuterà l’attuazione. Però quello del Consiglio non si configura come un veto automatico, ogni singolo Stato infatti non avrà il potere di bloccare tutto, per farlo sarà necessaria una coalizione di paesi che rappresenti almeno il 65% della popolazione europea.
Per quanto riguarda il bilancio pluriennale UE 2021-2027, questo ammonterà a 1074 miliardi di euro (l’1% del Prodotto nazionale lordo dell’Unione), una cifra di gran lunga inferiore ai 1300 miliardi di euro chiesti nella sessione plenaria del Parlamento europeo dello scorso maggio.
L’accordo raggiunto dovrà ora essere approvato anche dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Osservazioni del Presidente Charles Michel al termine della seduta
Parlamento europeo discute l’accordo su bilancio UE a lungo termine: deve essere migliorato per essere approvato
Il Parlamento europeo, in una risoluzione sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio 2020, ha dichiarato di non accettare l’accordo politico del Consiglio europeo sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 nella sua forma attuale. I deputati sono pronti “a non concedere l’approvazione” per il bilancio a lungo termine dell’UE, fino a quando non sarà raggiunto un accordo soddisfacente nei prossimi negoziati tra il Parlamento e la Presidenza tedesca del Consiglio, con l’obiettivo di ottenerlo entro la fine di ottobre.
Nel testo approvato, il Parlamento accoglie con favore l’approvazione, da parte dei leader UE, del Fondo di ripresa proposto dal Parlamento a maggio scorso, definendolo una “mossa storica per l’UE”. Si rammarica tuttavia “dei consistenti tagli apportati alla componente delle sovvenzioni” e chiede il pieno coinvolgimento democratico del Parlamento nello strumento per la ripresa.
Sul bilancio a lungo termine dell’UE (QFP), i deputati criticano i tagli apportati ai programmi orientati al futuro poiché “mineranno le basi di una ripresa sostenibile e resiliente”. I programmi faro dell’UE relativi a clima, transizione digitale, salute, gioventù, cultura, infrastrutture, ricerca, gestione delle frontiere e solidarietà sono a rischio di “un calo immediato dei finanziamenti dal 2020 al 2021”.
Inoltre, dal 2024, “il bilancio dell’UE nel suo complesso sarà al di sotto dei livelli del 2020, mettendo a rischio gli impegni e le priorità UE”.
Il Consiglio approva la sua posizione su uno strumento di sostegno all’attuazione di riforme per una ripresa sostenibile
Nell’ambito delle misure volte a promuovere la ripresa dalla crisi COVID-19, l’UE sosterrà gli sforzi di riforma degli Stati membri per stimolare la crescita e rilanciare le loro economie.
Il 22 luglio, gli ambasciatori presso l’UE hanno approvato la posizione del Consiglio sull’istituzione di uno “strumento di sostegno tecnico”, che aiuterà gli Stati membri a rafforzare la loro capacità amministrativa di preparare e attuare riforme, per promuoverne la resilienza e sostenerne la ripresa.
Lo strumento di sostegno tecnico proposto è il successore del programma di sostegno alle riforme strutturali e garantirà che la Commissione possa continuare a fornire consulenza mirata sul terreno e che gli Stati membri dispongano della capacità istituzionale e amministrativa necessaria a elaborare e attuare riforme a favore della crescita. Più specificamente, intende integrare la proposta della Commissione relativa a un dispositivo per la ripresa e la resilienza volto a fornire un sostegno finanziario su larga scala per gli investimenti pubblici e le riforme al fine di promuovere la ripresa post pandemica degli Stati membri, in particolare per la preparazione di piani per la ripresa e la resilienza e la loro attuazione.
REACT-EU: il Consiglio concorda la sua posizione negoziale parziale
L’UE concede finanziamenti supplementari e maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi strutturali per sostenere gli sforzi di ripresa degli Stati membri a seguito della pandemia di COVID-19. Il 22 luglio gli ambasciatori presso l’UE, riuniti in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti, hanno approvato la posizione parziale del Consiglio su REACT-EU, l’iniziativa dell’UE con il maggiore impatto a breve e medio termine, e su una serie di modifiche a proposte legislative a lungo termine.
REACT-EU assegnerà agli Stati membri risorse supplementari eccezionali volte a rafforzare l’economia e l’occupazione nelle regioni maggiormente colpite e a preparare una ripresa verde, digitale e resiliente. Le risorse saranno messe a disposizione nel 2021 e 2022 e fungeranno da ponte tra la risposta di emergenza alla COVID-19 e la successiva fase di ripresa economica a lungo termine.
REACT-EU sosterrà principalmente i servizi sanitari e le PMI, il mantenimento e la creazione di posti di lavoro, in particolare per le persone in situazioni di vulnerabilità, l’occupazione giovanile e l’accesso ai servizi sociali.
Gli ambasciatori presso l’UE hanno approvato inoltre la posizione parziale aggiornata del Consiglio, che tiene conto delle modifiche dei fondi strutturali per il periodo di programmazione 2021-2027.
Le modifiche del pacchetto legislativo, inizialmente proposto a maggio 2018, introducono misure volte ad affrontare le ricadute socioeconomiche della pandemia di COVID-19.
La posizione del Consiglio sostiene pertanto il ruolo svolto dalla cultura e dal turismo nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale. Ciò significa che gli Stati membri saranno in grado di investire maggiormente in questi due settori, che sono stati duramente colpiti dalla pandemia.
Una volta che il Parlamento europeo avrà definito la sua posizione sulle proposte legislative, inizieranno i negoziati tra le due istituzioni al fine di raggiungere un accordo.
– Mandato parziale del Consiglio su REACT-EU, 17 luglio 2020
– Mandato parziale del Consiglio sul FESR e sul Fondo di coesione, 17 luglio 2020
– Mandato parziale del Consiglio sull’FSE Plus, 17 luglio 2020
– Mandato parziale del Consiglio sul regolamento sulle disposizioni comuni, 17 luglio 2020
Unione dei mercati dei capitali: il Consiglio adotta nuove norme relative alle piattaforme di crowdfunding
Il 20 luglio, il Consiglio ha adottato nuove norme per migliorare il funzionamento delle piattaforme di crowdfunding in tutta l’UE. Questa nuova forma di finanziamento alternativa che mette in collegamento, solitamente via Internet, coloro che possono dare, prestare o investire denaro direttamente con coloro che hanno bisogno di finanziamenti per un progetto specifico è molto importante soprattutto per le start-up e le altre PMI. Per questa tipologie di imprese infatti i prestiti bancari sono spesso costosi o difficilmente accessibili per mancanza di referenze creditizie o di garanzie collaterali, mentre il crowdfunding può costituire un’utile fonte di finanziamento alternativa, in particolare nelle prime fasi di attività.
Il nuovo quadro rientra nell’ambito del progetto dell’Unione dei mercati dei capitali, che mira a facilitare l’accesso a nuove fonti di finanziamento. Eliminerà gli ostacoli che impediscono alle piattaforme di crowdfunding di prestare i propri servizi a livello transfrontaliero, attraverso l’armonizzazione dei requisiti minimi applicabili quando queste operano sul mercato nazionale e negli altri paesi dell’UE. Aumenterà inoltre la certezza del diritto grazie a norme comuni relative alla protezione degli investitori.
Le nuove norme riguarderanno campagne di crowdfunding fino a 5 milioni di euro su un periodo di 12 mesi. Le operazioni riguardanti importi maggiori saranno regolamentate dalla MiFID e dal regolamento relativo al prospetto. Le forme di crowdfunding basate su ricompense e donazioni non rientrano nell’ambito di applicazione delle norme in quanto non possono essere considerate servizi finanziari.
Le norme adottate forniscono un elevato livello di tutela degli investitori, tenendo conto nel contempo dei costi di conformità per i fornitori: stabiliscono requisiti prudenziali e obblighi di informazione e trasparenza comuni, oltre a includere requisiti specifici per gli investitori non sofisticati. Le regole specifiche per le imprese di crowdfunding dell’UE saranno adattate a seconda che provvedano al loro finanziamento sotto forma di prestiti o di investimenti (mediante azioni od obbligazioni emesse dalla società che raccoglie i fondi).
Il quadro definisce norme comuni in materia di autorizzazione e vigilanza per le autorità nazionali competenti. L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) avrà un ruolo rafforzato per facilitare il coordinamento e la cooperazione, attraverso un meccanismo vincolante di mediazione delle controversie e l’elaborazione di norme tecniche.
Formalmente, il Consiglio ha adottato la sua posizione in prima lettura. Il regolamento deve ora essere adottato dal Parlamento europeo in seconda lettura prima che possa essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore.
– Testo della direttiva sul crowdfunding, 8 luglio 2020
– Testo del regolamento sul crowdfunding, 8 luglio 2020
Semestre europeo 2020: adottate le raccomandazioni specifiche per paese
Il 20 luglio, il Consiglio europeo ha approvato le raccomandazioni specifiche per paese e i pareri sulle politiche economiche, occupazionali e di bilancio degli Stati membri per il 2020, nonché la raccomandazione per la zona euro.
Le raccomandazioni specifiche per paese di quest’anno tengono conto del contesto specifico della pandemia di COVID-19 e dell’attivazione della clausola di salvaguardia generale prevista dal patto di stabilità e crescita, sono meno rigide, più mirate e meno prescrittive rispetto agli anni precedenti, con le seguenti priorità economiche:
– investire nell’accesso all’assistenza sanitaria, nella sua efficienza e nella sua resilienza;
– mantenere l’occupazione e affrontare l’impatto sociale della crisi;
– concentrarsi sulla ricerca e sullo sviluppo;
– garantire l’erogazione di liquidità e la stabilità del settore finanziario;
– salvaguardare il mercato unico e la circolazione di beni e servizi.
Le raccomandazioni specifiche per l’Italia sono di:
– “migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione”;
– “concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali”;
– “garantire l’effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all’economia reale, comprese le PMI, le imprese innovative e i lavoratori autonomi, ed evitare ritardi nei pagamenti, di anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica”.
Aiuti di Stato: la Commissione invita i portatori di interesse a formulare osservazioni sugli orientamenti riveduti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale
Il 23 luglio, la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica aperta fino al 30 settembre 2020, per invitare tutti i portatori di interesse a presentare osservazioni sul progetto di orientamenti UE riveduti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, volti a promuovere lo sviluppo economico delle regioni svantaggiate dell’UE, garantendo al tempo stesso parità di condizioni tra gli Stati membri.
Gli attuali orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale sono in fase di revisione nel contesto del “controllo dell’adeguatezza” della Commissione relativo al pacchetto per la modernizzazione degli aiuti di Stato del 2012, il cui obiettivo è valutare se le norme attuali sono ancora adeguate allo scopo.
Il progetto revisione degli orientamenti considera i risultati preliminari del controllo sull’adeguatezza, che in generale dimostrano che gli attuali orientamenti hanno funzionato bene, e incorpora, inoltre, le nuove priorità politiche del Green Deal europeo e delle strategie industriale e digitale europee.
Al tempo stesso, la Commissione propone adeguamenti mirati per semplificare le procedure e tenere conto dell’esperienza acquisita applicando le norme vigenti. La Commissione propone inoltre ulteriori semplificazioni procedurali per gli aiuti di Stato alle aree di transizione giusta che gli Stati membri stanno definendo.
Il progetto di orientamenti e tutti i dettagli relativi alla consultazione pubblica sono disponibili online.
Aiuti di Stato: la Commissione raccomanda di non concedere aiuti finanziari alle imprese che hanno legami con i paradisi fiscali
Il 14 luglio, la Commissione europea ha adottato una raccomandazione con cui invita gli Stati membri a non concedere aiuti finanziari alle imprese che hanno legami con i paesi che figurano nella lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. Le restrizioni dovrebbero riguardare anche le imprese che sono state condannate per gravi reati finanziari, ad esempio, per frode finanziaria, corruzione ed elusione degli obblighi in materia fiscale e previdenziale. L’obiettivo della raccomandazione è fornire agli Stati membri orientamenti su come introdurre delle condizioni relative alla concessione di aiuti finanziari per impedire l’uso improprio dei fondi pubblici e rafforzare le salvaguardie contro gli abusi fiscali in tutta l’UE. Coordinando le restrizioni relative alla concessione di aiuti finanziari, gli Stati membri eviteranno inoltre che si verifichino squilibri e distorsioni nel mercato unico.
La pandemia di coronavirus ha richiesto un impegno senza precedenti, a livello sia nazionale sia dell’UE, per sostenere le economie degli Stati membri e promuoverne la ripresa. Tale impegno ha anche preso la forma di cospicui aiuti finanziari destinati a fornire liquidità e capitali alle imprese, salvare posti di lavoro, salvaguardare le catene di approvvigionamento e facilitare la ricerca e lo sviluppo.
La raccomandazione adottata si prefigge di offrire agli Stati membri un modello, conforme alle normative dell’UE, da utilizzare per evitare che gli aiuti pubblici vengano assegnati ad imprese impegnate in pratiche e sistemi di frode, evasione e elusione fiscale, di riciclaggio del denaro o di finanziamento del terrorismo. In particolare, le imprese che hanno legami con le giurisdizioni che figurano nella lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali (ad esempio, le imprese con residenza fiscale in una di tali giurisdizioni) non dovrebbero beneficiare di aiuti pubblici.
Risposta al coronavirus: rendere i mercati dei capitali funzionali alla ripresa europea
Il 24 luglio, la Commissione europea, nell’ambito della sua strategia generale per la ripresa post coronavirus, ha adottato un pacchetto per i mercati dei capitali che renderà più facile aiutare le imprese europee a superare la crisi. Già ad aprile scorso, la Commissione aveva proposto un pacchetto per il settore bancario volto ad agevolare l’erogazione di prestiti bancari a famiglie e imprese in tutta l’UE. Il nuovo pacchetto propone modifiche mirate alle norme che regolano i mercati dei capitali, così da promuovere maggiori investimenti nell’economia, consentire una rapida ricapitalizzazione delle imprese e accrescere la capacità delle banche di finanziare la ripresa.
Contiene inoltre adeguamenti mirati del regolamento sul prospetto, della direttiva MiFID II e delle norme sulla cartolarizzazione.
Un prospetto è un documento che le imprese devono trasmettere ai propri investitori quando emettono azioni e obbligazioni. La Commissione propone di creare un “prospetto UE per la ripresa”, un modello breve di prospetto, per le imprese che hanno esperienza nel mercato pubblico. Questo prospetto temporaneo sarebbe facile da produrre per le imprese, facile da leggere per gli investitori e facile da controllare per le autorità nazionali competenti. Ridurrebbe la lunghezza dei prospetti da centinaia di pagine ad appena 30, aiutando le imprese a raccogliere capitali, ad esempio sotto forma di azioni, anziché indebitarsi maggiormente. Una seconda serie di modifiche mirate al regolamento sul prospetto mira a facilitare la raccolta di fondi da parte delle banche che svolgono un ruolo essenziale nel finanziamento della ripresa dell’economia reale. Le modifiche mirate alle disposizioni della MiFID II sono finalizzate a ridurre alcuni degli oneri amministrativi che gli investitori esperti devono affrontare nei loro rapporti business to business. Gli investitori meno esperti (ad esempio le famiglie che investono i loro risparmi per il pensionamento) continueranno a essere protetti come prima. Le modifiche riguardano alcune disposizioni già identificate come troppo gravose o come un ostacolo allo sviluppo dei mercati europei e che con la crisi attuale è ancora più importante alleggerire per offrire opportunità ai nuovi mercati. La Commissione propone pertanto di ricalibrare gli obblighi in modo da garantire maggiore trasparenza verso i clienti, assicurando nel contempo gli standard più elevati di protezione e costi di conformità accettabili per le imprese europee. Parallelamente, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sulle modifiche della direttiva delegata MiFID II, al fine di aumentare il regime di copertura della ricerca per gli emittenti di piccole e medie dimensioni e per le obbligazioni. In particolare, le PMI hanno bisogno di un buon livello di ricerca sugli investimenti per avere una visibilità sufficiente ad attrarre nuovi investitori.
La Commissione propone anche un pacchetto di misure che modificano il regolamento sulle cartolarizzazioni e il regolamento sui requisiti patrimoniali. La cartolarizzazione è uno strumento attraverso cui le banche possono raggruppare i prestiti, trasformarli in titoli e venderli sui mercati dei capitali. L’obiettivo di queste modifiche è facilitare l’uso della cartolarizzazione nella ripresa dell’Europa consentendo alle banche di espandere i loro prestiti e di liberare i loro bilanci dalle esposizioni deteriorate. È utile consentire alle banche di trasferire alcuni dei rischi dei prestiti alle PMI (piccole e medie imprese) ai mercati, in modo da poter continuare a concedere prestiti alle PMI. In particolare, la Commissione propone di creare un quadro specifico per le cartolarizzazioni a ilancio semplici, trasparenti e standardizzate, che beneficerebbe di un trattamento prudenziale che rispecchia l’effettivo livello di rischio di tali strumenti. La Commissione propone inoltre di eliminare gli attuali ostacoli normativi alla cartolarizzazione delle esposizioni deteriorate, così da aiutare le banche a scaricare esposizioni deteriorate che potrebbero crescere a causa della crisi del coronavirus.
Risposta al coronavirus: la Commissione accoglie con favore le “migliori pratiche” per fornire sostegno ai consumatori e alle imprese
La Commissione europea ha accolto con favore l’elenco di “migliori pratiche” concordato dal settore finanziario e dalle organizzazioni dei consumatori e delle imprese per contribuire ad attenuare ulteriormente l’impatto della pandemia di coronavirus. Tale elenco definisce concretamente il modo in cui i diversi partecipanti al mercato possono sostenere i cittadini e le imprese durante la crisi.
Le “migliori pratiche” coprono varie questioni, tra cui:
– moratorie sui pagamenti per i prestiti ai consumatori e alle imprese e per i contributi assicurativi; tali misure possono aiutare chi incontra difficoltà finanziarie, differendo i pagamenti;
– pagamenti più sicuri senza contante garantendo nel contempo che i pagamenti in contante siano possibili per chi ne ha bisogno;
– erogazione rapida di prestiti per attenuare l’impatto del coronavirus, garantendo spese e tassi di interesse equi;
– trattamento e riscossione più rapidi possibili delle indennità di assicurazione legittime.
L’elenco di “migliori pratiche” fa seguito a due tavole rotonde promosse dalla Commissione con i rappresentanti dei consumatori e delle imprese, le banche europee, altri prestatori e il settore assicurativo. Le discussioni fanno parte degli sforzi più ampi della Commissione volti ad aumentare l’erogazione di prestiti all’economia reale, tra cui il pacchetto destinato al settore bancario adottato in aprile. La Commissione promuoverà una nuova tavola rotonda in settembre per fare il punto dei progressi compiuti e proseguirà il dialogo con i portatori di interessi al fine di sostenere l’erogazione di prestiti durante la ripresa. Tutti i partecipanti sono invitati a seguire queste migliori pratiche.
L’elenco odierno è stato approvato da tutti i partecipanti alle tavole rotonde e comprende:
– migliori pratiche per l’erogazione del credito bancario e non bancario ai consumatori;
– migliori pratiche per l’erogazione del credito bancario e non bancario alle imprese;
– migliori pratiche per gli assicuratori.
Coronavirus: la Commissione invita a costituire partenariati innovativi tra le regioni dell’UE per la risposta e la ripresa
Il 27 luglio, la Commissione europea ha pubblicato un invito a manifestare interesse per la costituzione di partenariati tematici intesi a promuovere progetti di innovazione a livello interregionale a sostegno della risposta e della ripresa in seguito alla pandemia di COVID-19.
L’iniziativa si propone di aiutare le regioni a cogliere le opportunità nate dalla crisi, a sviluppare la resilienza e a sfruttare la trasformazione verde e digitale per il rilancio dei settori più colpiti, come la salute e il turismo.
Nell’ambito di questo invito a manifestare interesse la Commissione europea è alla ricerca di partenariati transnazionali di autorità regionali e altri portatori di interessi (quali università, centri di ricerca, cluster e PMI) disposti a promuovere partenariati di innovazione a livello interregionale per agevolare la commercializzazione e la crescita di progetti di innovazione a livello interregionale e per promuovere gli investimenti delle imprese.
Stimolare la ripresa verde dell’UE e far ripartire l’economia: l’Unione investe oltre 2 miliardi di euro in 140 progetti chiave nel settore dei trasporti
L’UE sostiene la ripresa economica in tutti gli Stati membri investendo quasi 2,2 miliardi di euro in 140 progetti chiave nel settore dei trasporti. Questi progetti contribuiranno a costruire collegamenti di trasporto mancanti in tutto il continente, a promuovere il trasporto sostenibile e a creare posti di lavoro e saranno finanziati tramite il meccanismo per collegare l’Europa (CEF), il regime di sovvenzioni dell’UE a sostegno delle infrastrutture di trasporto.
Con questi fondi, l’UE realizzerà gli obiettivi climatici del Green Deal europeo. Si pone l’accento sui progetti di rafforzamento delle ferrovie, compresi i collegamenti transfrontalieri e i collegamenti con porti e aeroporti, il trasporto per vie navigabili interne aumentando la capacità e migliorando i collegamenti con la rete stradale e ferroviaria.
Una fiscalità equa e semplice: la Commissione propone un nuovo pacchetto di misure per contribuire alla ripresa e alla crescita dell’Europa
Il 15 luglio, la Commissione europea ha adottato un nuovo ambizioso pacchetto fiscale per garantire che la politica UE in materia di tassazione sostenga la ripresa economica e la crescita a lungo termine dell’Europa. Il pacchetto si fonda sui due pilastri dell’equità e della semplicità. Per la Commissione europea una fiscalità equa rimane una priorità assoluta, in quanto strumento per proteggere le entrate pubbliche che avrà un ruolo importante nel breve periodo per la ripresa economica dell’UE e, nel lungo periodo, per la sua prosperità.
Il pacchetto mira a promuovere l’equità fiscale, intensificando la lotta contro gli abusi fiscali, riducendo la concorrenza fiscale sleale e aumentando la trasparenza fiscale. Parallelamente il pacchetto si concentra sulla semplificazione delle norme e delle procedure fiscali per migliorare il contesto in cui operano le imprese in tutta l’UE, anche mediante la rimozione di ostacoli fiscali e oneri amministrativi a carico dei contribuenti in molti settori, in modo che sia più facile per le imprese prosperare e crescere nel mercato unico.
Il pacchetto si compone di tre iniziative distinte ma correlate:
– il piano d’azione in materia fiscale presenta 25 diverse azioni per una fiscalità più semplice, equa e in sintonia con l’economia moderna nei prossimi anni. Queste azioni renderanno la vita più semplice ai contribuenti onesti, rimuovendo ostacoli in ogni fase, dalla registrazione alla risoluzione delle controversie, passando per la dichiarazione , il pagamento e la verifica. Il piano d’azione aiuterà gli Stati membri a sfruttare il potenziale dei dati e delle nuove tecnologie, a lottare più efficacemente contro la frode fiscale, a migliorare il rispetto dell’obbligo tributario e a ridurre gli oneri amministrativi;
– la proposta sulla cooperazione amministrativa (DAC 7) estende le norme dell’UE in materia di trasparenza fiscale alle piattaforme digitali, in modo che coloro che fanno profitto con la vendita di beni o servizi sulle piattaforme paghino anch’essi una giusta quota di tasse. La nuova proposta garantirà che gli Stati membri scambino automaticamente informazioni sui ricavi generati dai venditori sulle piattaforme online. La proposta intende inoltre rafforzare e chiarire le norme in altri ambiti in cui gli Stati membri collaborano per lottare contro gli abusi fiscali, ad esempio mediante controlli fiscali congiunti;
– la comunicazione sulla buona governance in materia fiscale è incentrata sulla promozione di una fiscalità equa e sul contrasto della concorrenza fiscale sleale, nell’UE e a livello internazionale. A tal fine la Commissione propone una riforma del codice di condotta, che affronti le questioni relative alla concorrenza fiscale e contrasti le pratiche fiscali dannose all’interno dell’UE. Propone inoltre di migliorare la lista UE delle giurisdizioni non cooperative, che riguarda i paesi terzi che si rifiutano di seguire le norme convenute a livello internazionale. Finora la lista ha incoraggiato i paesi terzi ad adottare norme di buona governance in materia fiscale, ma occorre fare di più. La comunicazione illustra inoltre l’approccio dell’UE alla cooperazione in materia di fiscalità con i paesi in via di sviluppo, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il pacchetto costituisce la prima parte di un’ambiziosa agenda globale dell’UE in materia fiscale per i prossimi anni. La Commissione lavorerà anche su un nuovo approccio alla tassazione delle imprese per il XXI secolo, per affrontare le sfide dell’economia digitale e garantire che tutte le multinazionali paghino una giusta quota di tasse. Nel contesto del Green Deal la Commissione presenterà proposte per garantire che la fiscalità sostenga l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo approccio poliedrico alla riforma della fiscalità nell’UE mira a rendere la tassazione più equa, più verde e adatta all’economia moderna, contribuendo in tal modo a una crescita sostenibile, inclusiva e a lungo termine.
Il programma fiscale della Presidenza tedesca del Consiglio UE
La Presidenza del Consiglio UE sarà detenuta dalla Germania fino alla fine del 2020 con un programma che dovrà necessariamente tenere conto della grande sfida rappresentata dalla ripresa post pandemica che rende necessario e urgente riunire le forze e stabilire priorità chiare e precise.
Per quanto concerne le materie fiscali, il programma mira al perseguimento di una politica fiscale europea moderna e innovativa che promuova la forza economica dell’Europa e tuteli le entrate fiscali degli Stati membri, prevedendo oneri fiscali distribuiti in modo equo e trasparente tra gli Stati membri. Al momento l’OCSE sta elaborando proposte di riforma per affrontare in modo efficace le sfide fiscali derivanti dalla trasformazione digitale e che contemplano anche l’introduzione di un’aliquota fiscale effettiva globale minima. La UE si impegna a introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie a livello europeo. La crescente mobilità di cittadini, imprese e ricchezza richiede alle autorità fiscali degli Stati membri di collaborare per semplificare la tassazione, per questo è importante rivedere la direttiva sulla cooperazione amministrativa in materia di tassazione, per affrontare l’evasione fiscale in modo efficace. Tra le altre priorità anche la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
ALTRE ORGANIZZAZIONI OCSE
Aggiornamento sui progressi compiuti a livello internazionale nell’ambito della tassazione dell’economia digitale
Il 22 luglio, l’OCSE ha tenuto il Tax Talks Webcast per discutere i progressi compiuti sul progetto del Quadro inclusivo sulla tassazione dell’economia digitale, il modello di disposizioni OCSE sul Reporting di coloro che operano su piattaforme digitali, la Relazione OCSE G20 recentemente pubblicata relativa alle statistiche sulle imposte sulle società e altri recenti sviluppi in ambito fiscale.
ACCOUNTANCY EUROPE
Gestione del rischio nelle PMI: sostenibilità
Considerate la spina dorsale dell’economia europea, le PMI si trovano sempre più al centro dell’attenzione sulla transizione sostenibile. Il rapporto tra PMI e sostenibilità è infatti sempre più stretto, e non è più possibile ignorare l’impatto delle discussioni sulla sostenibilità sulle attività e sui mercati delle PMI. Se da una parte la transizione sostenibile ha bisogno del coinvolgimento delle PMI, dall’altra non è pensabile che le PMI possano conseguire un successo resiliente e di lungo termine senza integrare le considerazioni sulla sostenibilità nelle proprie strategie aziendali.
Pensare alla sostenibilità può sembrare eccessivo per molte piccole imprese che devono affrontare le sfide quotidiane e lottano per la sopravvivenza, specialmente alla luce della crisi senza precedenti innescata dal COVID-19 (si veda in proposito la pubblicazione di Accountancy Europe COVID 19: 5 key steps for accountants to guide SMEs through the crisis). La pandemia ha evidenziato inoltre l’urgente necessità di prassi aziendali e supply chain più resilienti e sostenibili.
In qualità di consulenti di fiducia delle PMI, i commercialisti possono giocare un ruolo chiave in questa area di vitale importanza e aiutare i proprietari-amministratori a pensare ai loro potenziali rischi di sostenibilità, ad attenuarli e a sfruttare le opportunità derivanti dalla transizione sostenibile.
L’ultimo documento pubblicato da AcE SME risk management: sustainabiliy – il secondo della serie dedicata alla gestione del rischio nelle PMI – si pone l’obiettivo di spiegare in che modo e perché la sostenibilità è importante per le PMI. Vengono esaminate le opportunità e i rischi che le piccole imprese stanno affrontando in quest’area, inclusi i rischi di non includere il fattore sostenibilità nei loro modelli aziendali, nonché il ruolo che il commercialista può svolgerle nell’aiutare le piccole imprese integrare la sostenibilità nelle loro strategie e attività aziendali. I rischi hanno molteplici sfaccettature e possono derivare dal fatto di non soddisfare le aspettative degli stakeholder chiave (consumatori, autorità di regolamentazione, partner commerciali, banche, ecc.), di avere punti di debolezza nella supply chain, di essere eccessivamente dipendente da determinate risorse limitate e da altri fattori.
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- CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMM E ESP CON - Comunicato 15 luglio 2020 - Commercialisti e Corte dei Conti insieme per migliorare l’utilizzo dei fondi pubblici
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