CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 dicembre 2017, n. 31237
Tributi – IVA all’importazione – Immissione in libera pratica – Detrazione mediante reverse charge – Potere di accertamento – Competenza dell’Agenzia delle Entrate
Fatti di causa
1. Con sentenza n. 1078 del 27/04/2016 la Commissione tributaria regionale della Puglia rigettava l’appello proposto dall’Agenzia delle Entrate avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Bari che aveva accolto il ricorso con cui la contribuente C.C. s.r.l. aveva impugnato l’avviso di accertamento con cui l’Amministrazione finanziaria, sul presupposto dell’indebita utilizzazione di un deposito fiscale gestito virtualmente dalla W.S. s.r.l., recuperava a tassazione l’IVA, a suo dire, indebitamente detratta dalla società in relazione all’anno d’imposta 2005.
2. Il giudice di appello affermava il difetto di competenza funzionale dell’Agenzia delle entrate, ritenendo l’Agenzia delle dogane l’unico organo competente ad accertare e riscuotere l’IVA all’importazione (art. 70, d.P.R. 26/10/1972, n. 633). Avverso tale decisione l’Agenzia delle entrate propone ricorso per cassazione affidato a un solo motivo per violazione di norme di diritto (art. 70, d.P.R. 26/10/1972, n. 633; art. 50-bis, d.l. 30/08/1993, n. 331); la società contribuente replica con controricorso e memoria.
Ragioni della decisione
1. Il ricorso è fondato, dovendosi dare ulteriore continuità ai principi di diritto enunciati, tra le altre, da Cassazione civile, sez. trib., 05/08/2016, n. 16459 («In tema d’IVA, l’Agenzia delle Entrate è competente all’accertamento ed alla riscossione dell’imposta conseguente all’importazione se, precedendo l’immissione in libera pratica quella in consumo con certo intervallo temporale, sia assolta al momento dell’estrazione della merce dal deposito fiscale mediante il meccanismo contabile del “reverse charge”, atteso che non si tratta, secondo la normativa dell’Unione europea, di un’obbligazione doganale, restando la legittimazione attribuita, per economia di procedimento, all’autorità doganale solo ove l’immissione in libera pratica e quella al consumo coincidano al momento dell’importazione». Rv. 640656-01) e da Cassazione civile, sez. trib., 05/08/2016, n. 16463 («Posto che l’obbligazione doganale all’importazione non comprende l’Iva all’importazione e che l’autorità doganale è quella chiamata ad occuparsi dell’obbligazione doganale all’importazione, di modo che soltanto per economia di procedimenti l’agenzia delle dogane riscuote l’Iva all’importazione negli spazi doganali, spettano alla competenza dell’agenzia delle entrate e non già a quella dell’agenzia delle dogane l’accertamento e la riscossione dell’Iva intracomunitaria al di fuori degli spazi doganali, in particolare dell’Iva da assolvere all’atto dell’estrazione della merce dai depositi fiscali Iva mediante il meccanismo dell’inversione contabile». Mass. non uff.), nonché da altre similari decisioni nomofilattiche frutto della medesima camera di consiglio mono-tematematica (Cassazione civile, sez. trib., 05/08/2016, nn. 16466, 16465, 16464, 16456, nonché 23/09/2016, n. 18643).
2. Premesso, infatti, che la Corte di giustizia afferma la natura di tributo interno e non di dazio doganale dell’IVA all’importazione (Corte giustizia, 05/05/ 1982, Gaston Schul; 25/02/1988, Drexl; 17/05/2001, Fischer & Brandenstein; 29/07/2009, Pakora Plus; 16/07/2011, Lidl & Companhia, sull’imponibile ex art. 83 Direttiva U.E. 2006/112/CE; 17/07/2014, Equoland), l’atto impositivo l’Agenzia delle entrate mira a recuperare l’IVA all’importazione a seguito di disconoscimento della detrazione operata dalla parte contribuente mediante auto-fatturazione (cd. reverse charge) al momento dell’estrazione della merce da un deposito fiscale ritenuto “virtuale”, perché, a suo dire, illecitamente gestito da altra società.
3. Pertanto, prosegue il precitato orientamento, «non coglie nel segno il giudice di appello quando assimila ai diritti di confine l’IVA all’importazione, dovuta a seguito dell’estrazione delle merci già immesse in libera pratica, facendone conseguire la competenza dell’Agenzia delle dogane, omettendo di considerare che l’IVA all’importazione ha natura di tributo interno, come tale di competenza dell’Agenzia delle entrate; – che la competenza dell’Agenzia delle dogane è prospettabile soltanto per economia procedimentale in ipotesi di coincidenza tra l’immissione in libera pratica e l’immissione in consumo della merce importata e non, invece, quando la prima preceda temporalmente la seconda; – che è differente la disciplina applicabile ai due tipi di tributo» (così Cass. n. 18643/2016, cit.).
4. In definitiva, va ribadito che, nella fattispecie decise nel 2016 così come in quella similare in esame, tutte riferibili all’utilizzazione del deposito fiscale gestito virtualmente dalla W.S. s.r.l., «la competenza funzionale ad emettere l’atto impositivo per il disconoscimento della detrazione dell’IVA all’importazione dovuta per l’immissione al consumo, quindi dopo l’immissione della merce in libera pratica, operata dalla società contribuente mediante reverse charge, spettava all’Agenzia delle entrate» (conf. ult. cit.).
5. A identiche conclusioni, oltre alla sezione tributaria della Corte, è giunta anche alla sesta sezione della medesima Corte, in fattispecie ancora una volta riferibili all’utilizzazione del deposito fiscale gestito virtualmente dalla W.S. s.r.l. (Cassazione civile, sez. 6-5, c.c. 05/10/2017, Agenzia delle entrate vs Soc. L. B.).
6. Ne deriva, per un verso il complessivo superamento dei risalenti precedenti invocati dalla parte contribuente in memoria, laddove gli isolati arresti del 2010 (Cassazione civile, sez. trib., 19/05/2010, nn. 12263 e 12262) si ricollegano a complessive ricostruzioni della fenomenologia dell’IVA all’importazione, dei depositi fiscali e del reverse charge completamente rivisitate dalla successiva giurisprudenza di legittimità (conf. Cassazione civile, sez. trib., 15/04/2015, n.7576, nonché 08/09/2015, n. 1815 e 17/05/2017, n. 12231), ampiamente evolutasi sulla scorta della vincolante giurisprudenza della Corte di giustizia (conf. le sent. Ecotrade, Idexx Laboratories, Equoland e le altre sopra cit. sub par.4). Inoltre il precedente del 2011 (Cassazione civile, sez. trib., 20/07/2011, n. 15921), non è neppure attinente, riguardando il diverso istituto del plafond.
7. L’accoglimento del ricorso comporta la cassazione della sentenza impugnata con rinvio alla Commissione tributaria regionale della Puglia che, in diversa composizione, riesaminerà la vertenza alla stregua dei superiori principi di diritto e regolerà anche le spese del giudizio di legittimità.
P.Q.M.
Accoglie il ricorso; cassa la sentenza in relazione al motivo accolto; rinvia alla Commissione tributaria regionale della Puglia in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 11 novembre 2019, n. 29046 - Il meccanismo del c.d.reverse charge non ha valore formale o fittizio, ma costituisce reale assolvimento dell'IVA con conseguentemente il sistema dell'autofatturazione è in grado di…
- CORTE di CASSAZIONE - Sentenza n. 15749 depositata il 5 giugno 2023 - Anche nel regime del reverse charge o inversione contabile il diritto di detrazione dell'imposta relativa ad un'operazione di cessione di beni non può essere riconosciuto al…
- AGENZIA DELLE DOGANE - Circolare 30 dicembre 2021, n. 46 - Importazioni in esenzione dai dazi all’importazione e dall’iva decisione della commissione europea n. 2021/2313 del 22 dicembre 2021 relativa all’esenzione dai dazi doganali all’importazione e…
- AGENZIA DELLE DOGANE - Circolare 28 aprile 2021, n. 15 - Importazioni in esenzione dai dazi all’importazione e dall’iva - Decisione della commissione europea n. 2021/660 del 19 aprile 2021 recante modifica della decisione (ue) 2020/491 relativa…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 29 novembre 2019, n. 31237 - In tema di dichiarazione dei redditi, l'errore relativo all'indicazione di dati inerenti all'esercizio di un'opzione offerta dal legislatore è emendabile e ritrattabile solo se il…
- AGENZIA DELLE ENTRATE - Risoluzione 22 settembre 2020, n.53 - Determinazione della soglia del 10 per cento di cui all’articolo 17-bis, comma 5, lettera a), del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 - IVA - Split payment e reverse charge -…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- L’art. 7 L. n. 604/1966 consente al datore d
L’art. 7 L. n. 604/1966 consente al datore di lavoro di comunicare il licenziame…
- Le circolari INPS sono atti interni e non possono
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 10728 depositata il 2…
- La nota di variazione IVA va emessa entro un anno
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 8984 deposi…
- Gli amministratori deleganti sono responsabili, ne
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n 10739 depositata il…
- La prescrizione quinquennale, di cui all’art. 2949
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n. 8553 depositata il 2…