CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 21 dicembre 2017, n. 30698
Pensione di invalidità – Trasformazione in pensione di vecchiaia – Decesso della parte appellata – Notifica agli eredi
Fatti di causa
Con sentenza n. 2860/2011 la Corte d’Appello di Lecce ha accolto l’impugnazione dell’Inps avverso la sentenza del tribunale pronunciata il 26.3.2009 che aveva riconosciuto a M. M. M. il diritto alla trasformazione della pensione di invalidità in pensione di vecchiaia e disposto la condanna dell’Inps al pagamento delle prestazioni conseguenti.
A sostegno della decisione la Corte richiamava l’orientamento di legittimità secondo cui ai fini della maturazione del necessario requisito contributivo non potessero computarsi i contributi maturati in costanza di godimento della pensione di invalidità.
Avverso la pronuncia hanno proposto ricorso con un motivo B. F., B. E., B. S., in qualità di eredi di M. M. M..
L’Inps ha rilasciato procura in calce al ricorso notificato.
Ragioni della decisione
1. – Con l’unico motivo di ricorso viene dedotta la nullità assoluta della sentenza di secondo grado per violazione del principio del contraddittorio e del diritto alla difesa ai sensi degli articoli 360, 1 c. numeri 3 e 4 c.p.c. poiché la signora M. M. M. ricorrente in primo grado era deceduta il 27 luglio 2007 ossia in data anteriore alla pubblicazione e alla notifica della sentenza di primo grado ed alla proposizione del ricorso in appello da parte dell’Inps depositato in data 2 marzo 2010; e pertanto il processo andava instaurato nei confronti degli eredi, mentre il ricorso in appello era stato notificato soltanto alla M. M. M. presso il domicilio del procuratore costituito in primo grado, in violazione degli articoli 303, 328 e 330 c.p.c.
2. – Il motivo è fondato. Risulta dagli atti che nel caso di specie la signora M. M. M. ricorrente in primo grado sia deceduta il 27 luglio 2007 prima del deposito della sentenza di primo grado avvenuto il 26.3.2009; l’atto di appello dell’INPS è stato proposto nei confronti della parte deceduta e notificato al procuratore costituito avv. L. P., anziché agli eredi, i quali dopo una prima notifica della sentenza ad opera dell’avv. P., avevano pure provveduto in data 7.4.2010 a rinotificare personalmente la sentenza all’INPS. L’Istituto era quindi a conoscenza del decesso della parte appellata, ciononostante il processo di appello è stato celebrato in contumacia degli eredi.
3. – Questa Corte ha affermato (Sez. U, Sentenza n. 26279 del 16/12/2009) e ribadito (sentenze nn. 9551/2010, 7140/2013) che “l’atto di impugnazione della sentenza, nel caso di morte della parte vittoriosa, deve essere rivolto e notificato agli eredi, indipendentemente sia dal momento in cui il decesso è avvenuto, sia dalla eventuale ignoranza dell’evento, anche se incolpevole, da parte del soccombente; ove l’impugnazione sia proposta invece nei confronti del defunto, non può trovare applicazione la disciplina di cui all’art. 291 cod. proc. civ”.
4. – Nel caso di specie è indiscutibile che il ricorso proposto e notificato nei confronti della parte defunta fu atto nullo imputabile all’INPS, che non osservò la regola di controllare l’esistenza in vita della destinataria e neppure si curò dell’avvenuta conoscenza dell’evento a seguito della notifica della sentenza ad opera degli eredi.
5. In conclusione, sulla scorta della considerazioni che precedono il ricorso deve essere accolto, la sentenza cassata con rinvio al giudice indicato nel dispositivo per una nuova decisione.
Il giudice del rinvio procederà alla liquidazione delle spese del giudizio di Cassazione.
P.Q.M.
Accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia anche per le spese alla Corte d’Appello di Lecce in diversa composizione.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza n. 10945 depositata il 26 aprile 2023 - La pensione di vecchiaia anticipata per invalidità soggiace alla generale previsione dell'aumento dell'età pensionabile in dipendenza dell'incremento della speranza di vita di cui…
- Lo "slittamento" di dodici mesi per il conseguimento del diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia opera non solo per i soggetti che, a far tempo dal gennaio 2011, maturino tale diritto a sessant'anni se donne e a sessantacinque anni se uomini,…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 03 novembre 2022, n. 32379 - La trasformazione dell'assegno di invalidità in pensione nel concorso dei requisiti di età e di assicurazione per la pensione di vecchiaia è previsto direttamente dalla L. n. 222 del 1984,…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 07 settembre 2022, n. 26325 - In tema di pensione di vecchiaia anticipata il regime delle "finestre" si applica anche agli invalidi in misura non inferiore all'ottanta per cento, come si desume dal chiaro tenore testuale…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 14 luglio 2021, n. 20061 - La pensione di vecchiaia anticipata per invalidità soggiace alla generale previsione dell’aumento dell'età pensionabile in dipendenza dell'incremento della speranza di vita di cui al D.L. n. 78…
- CORTE di CASSAZIONE - Ordinanza n. 10846 depositata il 24 aprile 2023 - Il contribuente può impugnare la cartella di pagamento della quale - a causa dell'invalidità della relativa notifica - sia venuto a conoscenza solo attraverso un estratto di ruolo…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…
- L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione
L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione, infatti il risparmio fiscale…
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…
- E illegittimo il licenziamento del dipendente in m
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 8381 depositata…
- Illegittimo il licenziamento per inidoneità fisica
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9937 depositata…