CORTE di CASSAZIONE sentenza n. 14518 depositata il 15 luglio 2016 – La domanda di concordato preventivo proposta dal debitore quando sia già pendente, a suo carico, un procedimento prefallimentare innanzi ad un diverso ufficio giudiziario competente a deciderlo, spetta alla cognizione di quest’ultimo, atteso che tra la prima e l’istanza o la richiesta di fallimento ricorre, in quanto iniziative tra loro incompatibili ma dirette a regolare la stessa situazione di crisi, un rapporto di continenza per specularità, sicché trovano applicazione le disposizioni dettate dall’art. 39, comma 2, c.p.c., non stabilendo, peraltro, l’art. 161 l.fall. l’inderogabilità della competenza territoriale ivi prevista per la domanda suddetta