CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 02 novembre 2018, n. 28064
Accertamento – Riscossione – Iscrizione a ruolo – Cartella di pagamento – Versamenti omessi – Sanzioni – Contenzioso tributario
Ragioni della decisione
Con ricorso in Cassazione affidato a un motivo, nei cui confronti il contribuente ha resistito con controricorso, poi illustrato con memoria, l’Agenzia delle Entrate impugnava la sentenza della CTR della Basilicata, relativa al provvedimento di diniego di definizione della lite fiscale pendente.
L’ufficio deduce il vizio di violazione di legge, in particolare, dell’art. 16 comma 3 lett. a) della legge n. 289 del 2002 come richiamato nell’art. 39 D.L. n. 98/11, in relazione all’art. 360 primo comma n. 3 c.p.c., in quanto, erroneamente, i giudici d’appello avrebbero ritenuto la natura impositiva della cartella di pagamento recante due ruoli esecutivi per gli anni d’imposta 2000 e 2001 derivante da controllo automatizzato, ex art. 36 bis del DPR n. 600/73.
Il motivo è fondato.
Secondo la giurisprudenza di questa Corte In tema di condono fiscale, l’art. 16 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, consentendo la definizione agevolata delle sole liti aventi ad oggetto un atto impositivo comunque denominato, non si applica alle controversie riguardanti la cartella, emessa ai sensi dell’art. 36 bis del d.P.R. n. 29 settembre 1973, n. 600 e dell’art. 54 bis del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, con cui l’Amministrazione finanziaria richiede il pagamento di versamenti omessi e delle conseguenti sanzioni, poiché tale atto non ha natura impositiva, derivando, per quanto attiene ai versamenti, da una mera liquidazione dei tributi già esposti dal contribuente e, con riferimento alle sanzioni, da un riscontro puramente formale dell’omissione, sena alcuna autonomia e discrezionalità da parte dell’Amministrazione” (Cass. n. 1571 del 28/01/2015, 14333/18, Cass. ordinanze n. 14344 del 08/ 06/2017 e n. 1410 del 19/01/2017; Cass., Sez.5, Sentenze n. 7536 del 15/04/ 2016, n. 7279 del 13/04/2016, n. 9194 del 21/04/ 2011; conf. Cass., Sez. 5, nn. 548, 9545, 5977, 8137 e 2620 del 2016 nonché n. 9545 del 2011)
Nel caso di specie, al di là delle contestazioni sulla pretesa tributaria, spiegate dalla contribuente nel giudizio avverso la cartella, è pacifico che la cartella scaturisse da un controllo automatizzato, ex art. 36 bis DPR n. 600/73, per un debito proprio della contribuente che aveva omesso il versamento di imposte dalla stessa dichiarate e non pagate per gli anni in contestazione; la natura liquidatoria e non impositiva del giudizio, pertanto, giustifica il diniego di definizione della lite pendente da parte dell’ufficio.
Va, conseguentemente accolto il ricorso, cassata senza rinvio l’impugnata sentenza e, non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, ex art. 384 c.p.c., rigettato l’originario ricorso introduttivo.
Sussistono giusti motivi per la compensazione delle spese del giudizio di merito a seguito dell’alterno esito rispetto al giudizio d’appello, ponendosi a carico della parte intimata le spese del giudizio di legittimità
P.Q.M.
Accoglie il ricorso, cassa l’impugnata sentenza e, decidendo nel merito, rigetta il ricorso introduttivo della contribuente.
Dichiara compensate le spese del giudizio di merito e condanna la parte intimata al pagamento delle spese del giudizio di legittimità che liquida in € 4.000,00, oltre spese prenotate a debito.
Potrebbero interessare anche i seguenti articoli:
- Corte di Cassazione sentenza n. 21872 depositata il 28 ottobre 2016 - In tema di condono fiscale, rientrano nel concetto di lite pendente, con possibilità di definizione agevolata ai sensi dell'art. 16, comma 3, della l. n. 289 del 2002, le…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 17 gennaio 2019, n. 1158 - In tema di condono fiscale, rientrano nel concetto di lite pendente, con possibilità di definizione agevolata ai sensi dell'art. 16, comma 3, della l. n. 289 del 2002, le controversie relative…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 24 settembre 2020, n. 20058 - In tema di condono fiscale, rientrano nel concetto di lite pendente, con possibilità di definizione agevolata ai sensi dell’art. 39, comma 12, del d.l. n. 98 del 2011, conv. in l. n. 111 del…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 03 maggio 2019, n. 11623 - In tema di condono fiscale, rientrano nel concetto di lite pendente, con possibilità di definizione agevolata ai sensi dell'art. 39, comma 12, del d.l. n. 98 del 2011, conv. in l. n. 111 del…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 03 ottobre 2018, n. 24000 - In tema di condono fiscale, la causa ostativa alla definizione agevolata, contemplata dalla L. 27 dicembre 2002, n. 289, art. 15, comma 1, si applica alle società i cui rappresentanti legali…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 31 luglio 2020, n. 16505 - In tema di condono fiscale, l'art. 15, comma 1, ultimo periodo, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, va inteso nel senso che il contribuente non può beneficiare del condono in tutti i casi di…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Il contributo in conto impianto, anche se ottenuto
Il contributo in conto impianto, anche se ottenuto illecitamente, va tassato per…
- Il trattamento economico, nei contratti di sommini
La Cassazione, con l’ordinanza n. 22066 depositata il 13 ottobre 2020 inte…
- La conciliazione giudiziale non è equiparabile ad
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 20913 depositata il 30 settembre…
- Il giudice tributario deve valutare le dichiarazio
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 22036 depositata il 13 ottobre 2…
- L’obbligo di motivazione degli atti tributar
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 21977 depositata il 12 ottobre 2…