CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 marzo 2019, n. 8668
Addetti ai pubblici servizi di trasporto – Trattamento pensionistico – Maggiorazione contributiva – Spettanza
Rilevato
che con sentenza del 17 aprile 2013, la Corte d’Appello di Roma, confermava la decisione resa dal Tribunale di Tivoli ed accoglieva la domanda proposta da O.R. nei confronti dell’INPS intesa ad ottenere le differenze sui ratei pensionistici derivanti dal computo della maggiorazione contributiva ex art. 4, d.l. n. 501/1995 conv. in l. n. 11/1996, attribuita dall’Istituto sulla base del precedente accertamento giudiziale del diritto, in misura ritenuta, in relazione all’incidenza del riconosciuto diritto sul ricalcolo del trattamento pensionistico, inferiore al dovuto; che la decisione della Corte territoriale discende dall’aver questa ritenuto, in relazione all’esclusivo oggetto del giudizio, stante il giudicato relativo alla spettanza del diritto alle predette maggiorazioni, oggetto dato dall’utilizzabilità dell’importo ad esse corrispondente, ai fini del calcolo della pensione, definibile tale quaestio iuris nel senso della riferibilità di quell’importo al periodo antecedente al 31.12.1994 con conseguente applicazione ad esso dell’aliquota del 2,5% e non del 2%; che per la cassazione di tale decisione ricorre l’INPS, affidando l’impugnazione ad un unico motivo, cui resiste, con controricorso, il R.;
Considerato
che, con l’unico motivo, l’Istituto ricorrente, nel denunciare la violazione e falsa applicazione degli artt. 3, d.lgs. n. 414/1996 e 4, d.l. n. 501/1995 conv. in l. n. 11/1996 lamenta la non conformità a diritto della pronunzia della Corte territoriale trattandosi di accredito figurativo da riferire al periodo successivo alla data di cessazione del rapporto e, come tale, rientrante nella quota C della base di computo del trattamento pensionistico da liquidarsi secondo le regole del soppresso Fondo di previdenza per gli addetti ai pubblici servizi di trasporto, confermate in via transitoria, con applicazione del coefficiente di rendimento pari al 2%;
che il motivo merita accoglimento alla luce dell’orientamento accolto da questa Corte (cfr., da ultimo, Cass. 29.8.2017, n. 20496) secondo cui la prevista maggiorazione, da qualificarsi come accredito figurativo, sulla base di una interpretazione rispondente alla lettera ed alla ratio della norma, andava collocata temporalmente nel momento successivo alla cessazione del rapporto, nella specie intervenuta nell’anno 1995 e liquidata, secondo le regole del Fondo di provenienza, confermate in via transitoria, che prevedevano, ai fini del calcolo della pensione, tre distinte quote, di cui l’ultima relativa al periodo 1.1.1995/31.12.1995, cui risultava applicabile il coefficiente di rendimento del 2%;
che il ricorso va, pertanto, accolto e la sentenza impugnata cassata con rinvio alla Corte d’Appello di Roma, in diversa composizione, che provvederà in conformità, disponendo, altresì, per il Governo delle spese del presente giudizio di legittimità.
P.Q.M.
Accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese, alla Corte d’Appello di Roma, in diversa composizione.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE di CASSAZIONE - Sentenza n. 29316 depositata il 23 ottobre 2023 - In tema di somministrazione irregolare, l'art. 80 bis del d.l. n. 34 del 2020, conv., con modif., dalla l. n. 77 del 2020 - ove è previsto che il secondo periodo del comma 3…
- CORTE di CASSAZIONE - Sentenza n. 30945 depositata il 7 novembre 2023 - In tema di somministrazione irregolare, l'art. 80 bis del d.l. n. 34 del 2020, conv., con modif., dalla l. n. 77 del 2020 - ove è previsto che il secondo periodo del comma 3…
- INPS - Messaggio 08 maggio 2023, n. 1645 Telematizzazione del TFR per i dipendenti pubblici di cui al D.P.C.M. 20 dicembre 1999, e successive modificazioni Con la circolare n. 185 del 14 dicembre 2021 è stato comunicato l’avvio del nuovo processo di…
- CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 524 depositata l' 11 gennaio 2023 - Il credito al trattamento di fine rapporto, se, in effetti, è esigibile soltanto con la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, matura (ed è, come tale, certo nell’an e…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 14584 depositata il 2 marzo 2023 - L'art. 545 cit., del comma ottavo ha previsto un regime di parziale impignorabilità, differenziato proprio in base al momento dell'accredito: se anteriore al…
- CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 37789 depositata il 27 dicembre 2022 - L'ammissione allo stato passivo del credito per TFR, con provvedimento definitivo, non preclude all'INPS, quale gestore del Fondo di garanzia, di contestare i presupposti di…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…
- L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione
L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione, infatti il risparmio fiscale…
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…