Corte di Cassazione ordinanza n. 12692 depositata il 21 aprile 2022

notifica inesistente

RILEVATO CHE:

– La S. proponeva ricorso avverso una cartella esattoriale, sul presupposto della lamentata nullità della notifica, eseguita in luogo diverso dalla sede della società e non corrispondente neppure a quello di residenza dell’amministratore p.t., nonché attraverso la consegna a persona estranea alla compagine sociale, qualificatasi come sorella dell’amministratore unico.

– La CTP accoglieva il ricorso.

– I successivi appelli riuniti di Equitalia Sud e della Agenzia delle Entrate venivano

– Il ricorso dell’Agenzia delle Entrate è affidato a tre motivi

– Resiste con controricorso la contribuente ed Equitalia Sud Spa

CONSIDERATO CHE: 

– Con il primo motivo si denuncia la violazione dell’art. 36, comma 2, lgs. n. 546 del 1992 nonché l’omesso esame, in relazione ai nn. 4 e 5 dell’art. 360 c.p.c., per avere la CTR valorizzato elementi del tutto inconferenti per la valutazione della notifica della cartella, tra cui la morte del precedente amministratore V.G..

–  Con il secondo motivo si denuncia  la violazione, ex art. 360 n. 3 c.p.c. dell’art.  145,  comma  1,  e  dell’art.  139,  comma  2,  c.p.c.,  per  avere  la  CTR trasculato l’avvenuta consegna di copia dell’atto ad un familiare di Veneruso Vincenzo, amministratore unico.

– Con il terzo motivo di ricorso si censura la violazione dell’art. 156 c.p.c., in relazione all’art. 360 3 c.p.c., per avere la CTR trascurato il raggiungimento dello scopo della notifica, invero testimoniata dalla tempestiva impugnazione della cartella.

– I motivi appaiono intimamente connessi, afferendo in convergenza  la notifica della cartella di pagamento per cui è controversia.

– Le censure sono, pertanto, suscettibili di trattazione unitaria.

– Esse si mostrano fondate alla luce dei principi affermati dalle Sezioni Unite di questa Corte (con le sentenze 20 luglio 2016, 14916 e 14917), secondo cui l’inesistenza della notificazione è configurabile, in base ai principi di strumentalità delle forme degli atti processuali e del giusto processo, oltre che in caso di totale mancanza materiale dell’atto, nelle sole ipotesi in cui venga posta in essere un’attività priva degli elementi costitutivi essenziali idonei a rendere riconoscibile un atto qualificabile come notificazione, ricadendo ogni altra ipotesi di difformità dal modello legale nella categoria della nullità. In particolare, i vizi relativi alla individuazione del luogo di esecuzione, anche qualora esso si riveli privo di alcun collegamento col destinatario, ricadono sempre nell’ambito della nullità dell’atto, come tale sanabile, con efficacia ex tunc, o per raggiungimento dello scopo, a seguito della costituzione della parte intimata (anche se compiuta al solo fine di eccepire la nullità).

– Tali principi, sebbene espressi in relazione alla notificazione del ricorso per cassazione, si estendono alla notificazione della cartella di pagamento (arg. ex n. 384 del 2016; Cass. n. 14925 del 2011; v. anche Cass. n. 21865 del 2016).

– Nel caso in esame, la tempestiva impugnazione della cartella ha determinato la sanatoria della nullità della sua notifica, ove sussistente.

– Ne conseguono l’accoglimento del ricorso e la cassazione della sentenza. La causa va, pertanto, rinviata alla Commissione tributaria regionale della Campania per un nuovo esame e per la regolazione delle spese del giudizio.

P.Q.M.

La Corte accoglie il ricorso. Cassa la sentenza impugnata.  Rinvia  per un nuovo esame e per la regolazione  delle spese processuali,  ivi  comprese quelle del presente giudizio di legittimità, alla Commissione Tributaria Regionale della Campania, in diversa composizione.