Corte di Cassazione ordinanza n. 1743 depositata il 24 gennaio 2018
TRIBUTI – IMPOSTA DI REGISTRO – ACQUISITO IMMOBILI – INDAGINI FINANZIARIE – ART. 32 D.P.R. N. 600 DEL 1973 – POTERI DI ACCESSO, VERIFICA E ISPEZIONE – AMMISSIBILITA’
Rilevato che
AGENZIA DELLE ENTRATE ha proposto ricorso, sulla scorta di un unico motivo, per la cassazione della sentenza con cui la Commissione Tributaria Regionale di Genova, riformando la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Savona, ha accolto l’appello proposto da C.L. (cedente degli immobili), annullando l’atto impositivo costituito da avviso di liquidazione per imposta di registro 2009;
Considerato che
il ricorso censura la sentenza sotto il profilo della violazione di legge (in relazione agli artt. 53-bis d.P.R. n. 131 del 1986, 32 d.P.R. n. 600 del 1973) per avere escluso il giudice di secondo grado l’utilizzabilità, ai fini dell’accertamento dell’imposta di registro, dei poteri di cui agli artt. 31 e seguenti del d.P.R. n. 600 del 1973, nel caso di specie utilizzati svolgendo nei confronti dell’acquirente degli immobili (B.E.) le indagini finanziarie di cui all’art. 32 del medesimo decreto, indagini da cui sono emersi ingiustificati prelevamenti per la complessiva somma di euro 49.200 in corrispondenza con il pagamento del prezzo di vendita, somma ritenuta versata in nero alla venditrice C.L. e perciò sommata al prezzo dichiarato in atto di euro 540.000;
in dottrina è comune l’osservazione secondo cui le disposizioni contenute nell’art. 53-bis d.P.R. n. 131 del 1986 siano di difficile interpretazione anche perché le discipline richiamate, sia in tema di imposte dirette (art. 31 e seguenti del d.P.R. n. 600 del 1973), sia di IVA (art. 52 d.P.R. n. 633 del 1972, in forza dell’art. 33, comma 1, d.P.R. n. 600 del 1973), non si presentano del tutto compatibili con la disciplina dell’accertamento dell’imposta di registro, sia dall’angolo visuale del riferimento alla determinazione del reddito contenuto nel primo d.P.R., sia con riguardo alla qualità di imprenditore richiesta dal secondo d.P.R.;
questa Corte si è recentemente occupata dell’estensione all’accertamento dell’imposta di registro dei poteri di accesso previsti dall’art. 52 d.P.R. n. 633 del 1972, affermando che «in tema di revoca dell’agevolazione prima casa, è legittimo l’accertamento realizzato mediante accesso all’abitazione di un privato ai sensi dell’art. 53-bis del d.P.R. n. 131 del 1986, dovendosi ritenere chiara l’intenzione del legislatore di estendere tale potere, già previsto dall’art. 52, comma 2, del d.P.R. n. 633 del 1972, anche nei confronti di chi non è imprenditore o soggetto IVA» (Sez. 5, Sentenza n. 13145 del 24/06/2016 Rv. 640155);
a non diverse conclusioni si deve giungere con riguardo all’applicabilità all’imposta di registro, in forza dell’espresso richiamo contenuto nell’art. 53-bis d.P.R. n. 131 del 1986, dei poteri previsti dagli artt. 31 e seguenti del d.P.R. n. 600 del 1973, pur dovendosi fare applicazione dei medesimi in quanto compatibili con le caratteristiche proprie dell’imposta di registro. In particolare, risultano direttamente applicabili i poteri di accesso, verifica e ispezione (art. 32, comma 1, n. 1, d.P.R. n. 600 del 1973; 52 d.P.R. n. 633 del 1972), nonché, per l’omogeneità del mezzo – trattandosi di un accesso indiretto – di richiedere dati, notizie e documenti relativi alle attività finanziarie (art. 32, comma 1, n. 7, d.P.R. n. 600 del 1973), con il conseguente invito a fornire i dati e le notizie (art. 32, comma 1, n. 2, d.P.R. n. 600 del 1973) in relazione a quelli in tal modo acquisiti;
ciò nonostante, il motivo è infondato poiché l’affermazione della sentenza gravata, che dubita dell’applicabilità dei poteri di cui agli artt. 31 e seguenti d.P.R. n. 600 del 1973, pur essendo errata e perciò da correggere a mente dell’art. 384, comma quarto, cod. proc. civ., non ha prodotto conseguenze sulla decisione, avendo il giudice di merito correttamente valorizzato – in ciò non venendo censurato nel ricorso – che l’accertata esistenza a carico dell’acquirente di indizi relativi a prelevamenti ingiustificati non determina di per sé l’esistenza dell’ulteriore e diverso indizio, necessario allo scopo di fondare l’accertamento sulla venditrice C., che dette somme siano state versate in nero per la compravendita;
in mancanza di costituzione non vi è da provvedere sulle spese;
P.Q.M.
Rigetta il ricorso.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 21 aprile 2021, n. 10513 - In forza di quanto prescritto dalla Nota li bis della Tariffa allegata al d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, nel testo vigente ratione temporis con riguardo alla fattispecie in giudizio, atteso che…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 21 aprile 2021, n. 10513 - In forza di quanto prescritto dalla Nota li bis della Tariffa allegata al d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, nel testo vigente ratione temporis con riguardo alla fattispecie in giudizio, atteso che…
- MINISTERO FINANZE - Decreto ministeriale 01 febbraio 2024 Modalità di utilizzo dei dati fiscali relativi ai corrispettivi trasmessi al Sistema tessera sanitaria Art. 1 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si intende per: a) «dati fiscali», i…
- Applicabilità delle agevolazioni prima casa ai sensi della Nota II-bis, comma 4-bis, all’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al Dpr 26 aprile 1986, n. 131, in caso di possidenza di altro immobile situato nello stesso Comune non acquistato…
- Corte di Cassazione sentenza n. 29991 depositata il 13 ottobre 2022 - L'amministrazione finanziaria è vincolata dalle constatazioni di fatto e dalle qualificazioni giuridiche, da essa già effettuate nell'ambito di procedimenti amministrativi connessi…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 01 ottobre 2019, n. 24344 - In tema di imposta di registro, il diritto all' agevolazione cd. prima casa di cui all'art. 1, comma 1, della Tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131 del 1986, presuppone che il…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…
- L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione
L’Iva detratta e stornata non costituisce elusione, infatti il risparmio fiscale…
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…