CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 dicembre 2018, n. 31877 – Affinché si configuri il mobbing lavorativo debbono ricorrere una serie di comportamenti di carattere persecutorio – illeciti o anche leciti se considerati singolarmente – che, con intento vessatorio, siano posti in essere contro la vittima in modo miratamente sistematico e prolungato nel tempo, direttamente da parte del datore di lavoro o di un suo preposto o anche da parte di altri dipendenti, sottoposti al potere direttivo dei primi