Corte di Cassazione sentenza n. 24547 depositata il 1° dicembre 2016 – Per le società di capitali l’eccedenza dell’atto rispetto ai limiti dell’oggetto sociale, ovvero il suo compimento al di fuori dei poteri conferiti, non ne integra un’ipotesi di nullità, ma, al più, di inefficacia e di opponibilità nei rapporti con i terzi, e, posto che è rimesso alla società, e solo ad essa, di respingere gli effetti dell’atto, deve correlativamente essere riconosciuto alla società il potere di assumere “ex tunc” quegli effetti, attraverso la ratifica