Corte di Cassazione sentenza n. 335 depositata il 10 gennaio 2018 – La comunicazione alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense di dati reddituali non corrispondenti a vero e di non modesta entità, rispetto a quelli comunicati all’amministrazione finanziaria, costituivano volontà dell’avvocato di occultare l’effettivo ammontare dei redditi percepiti e versare una contribuzione inferiore a quella dovuta