La Corte di Cassazione con la sentenza n. 28151 del 27 giugno 2013 chiarisce che se la notizia di reato è stata acquisita da fonti valide (GdF) e contiene elementi che risultano indicativi di presunte violazioni tributarie, le quali meritano di essere approfondite, il sequestro probatorio sarà pienamente valido e legittimo, a prescindere dalla valutazione di sussistenza del fumus del reato. È proprio questa misura, infatti, che consentirà di valutare l’eventuale presenza di elementi idonei a far ritenere la sussistenza del fumus della fattispecie di reato.
La vicenda ha avuto inizio con l’emissione del provvedimento inerente il decreto di perquisizione e sequestro avverso il quale l’imputato ha presentato ricorso al Tribunale che accoglieva le doglianze ed annullava il decreto di perquisizione e sequestro emesso dai Pubblico ministero in relazione al reato previsto dall’art.8 del d.lgs. 10 marzo 2000, n.74. Il Tribunale ha rilevato che il decreto emesso dal Pubblico ministero non contiene né l’indicazione della condotta contestata né le finalità probatorie, limitandosi a rinviare alla comunicazione della polizia giudiziaria, con la conseguenza che è impedita ogni valutazione dell’esistenza del “fumus” di reato e che si versa in Ipotesi di motivazione apparente.
Il Pubblico ministero avverso la sentenza di annullamento presentava ricorso in cassazione basato su due doglianze.
Gli Ermellini evidenziano che ” la decisione del Tribunale deve essere condivisa nella parte in cui afferma che l’obbligo di motivazione non può dirsi soddisfatto allorché II provvedimento opera II rinvio a un atto che non risulta sia stato messo a disposizione della parte e da questa conosciuto; appare, infatti, conforme alla legge che il Pubblico ministero sia richiesto di offrire una pur sintetica, e rapportata alla fase delle indagini, indicazione dell’ipotesi concreta di reato che giustifica il sequestro e che tale indicazione sia riscontrabile dalla parte e dal giudice eventualmente chiamato a verificarne la correttezza.”
Mentre, i giudici di legittimità, accolgono l’altra parte della doglianza del Pubblico ministero in merito alle esigenze probatorie e del superamento della soglia di punibilità, è possibile solo acquisendo documenti e notizie e, dunque, mettendo il Pubblico ministero in condizione di esercitare l’azione penale solo ove sussistano tutti i presupposti di reato.
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