Decreto sviluppo Italia 2.0
Sezione I – Agenda e identità digitale
Sezione II – Amministrazione Digitale e dati di tipo aperto
Sezione III- Agenda digitale per l’Istruzione e la Cultura Digitale
Sezione IV – Sanità digitale
Sezione V – Azzeramento del divario digitale e moneta elettronica
Sezione VI – Giustizia Digitale
Sezione VII – Ricerca, Innovazione e Comunità intelligenti
Sezione VIII – Assicurazioni, Mutualità e Mercato Finanziari
Sezione IX – Misure per la nascità e lo sviluppo di Imprese start-up Innovative
Sezione X – Ulteriore misure per la crescita del Paese
(GU n. 294 del 18-12-2012 – Suppl. Ordinario n.208)
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 25
Start-up innovativa e incubatore certificato: finalita’, definizione e pubblicita’
1. Le presenti disposizioni sono dirette a favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, ((la nuova imprenditorialita’ e)) l’occupazione, in particolare giovanile, con riguardo alle imprese start-up innovative, come definite al successivo comma 2 e coerentemente con quanto individuato nel Programma nazionale di riforma 2012, pubblicato in allegato al Documento di economia e finanza (DEF) del 2012 e con le raccomandazioni e gli orientamenti formulati dal Consiglio dei Ministri dell’Unione europea. Le disposizioni della presente sezione intendono contestualmente contribuire allo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale, alla creazione di un contesto maggiormente favorevole all’innovazione, cosi’ come a promuovere maggiore mobilita’ sociale e ad attrarre in Italia talenti, ((imprese innovative)) e capitali dall’estero.
2. Ai fini del presente decreto, l’impresa start-up innovativa, di seguito « start-up innovativa », e’ la societa’ di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione, che possiede i seguenti requisiti: a) ((i soci, persone fisiche, detengono al momento della costituzione e per i successivi ventiquattro mesi, la maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria dei soci;)) b) e’ costituita e svolge attivita’ d’impresa da non piu’ di quarantotto mesi; c) ha la sede principale dei propri affari e interessi in Italia; d) a partire dal secondo anno di attivita’ della start-up innovativa, il totale del valore della produzione annua, cosi’ come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non e’ superiore a 5 milioni di euro;
e) non distribuisce, e non ha distribuito, utili; f) ha, quale oggetto sociale ((esclusivo o prevalente, lo sviluppo,))
la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; g) non e’ stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda; h) possiede almeno uno dei seguenti ulteriori requisiti: 1) le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 20 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili. ((Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresi’ da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attivita’ di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprieta’ intellettuale, termini e licenze d’uso)). Le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione e’ assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa; 2) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’universita’ italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attivita’ di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero; 3) ((sia titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varieta’ vegetale direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attivita’ di impresa.))
3. Le societa’ gia’ costituite alla data di ((entrata in vigore della legge di conversione)) del presente decreto e in possesso dei requisiti previsti dal comma 2, sono considerate start-up innovative ai fini del presente decreto se entro 60 giorni dalla stessa data depositano presso l’Ufficio del registro delle imprese, di cui all’articolo 2188 del codice civile, una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale che attesti il possesso dei requisiti previsti dal comma 2. In tal caso, la disciplina di cui alla presente sezione trova applicazione per un periodo di quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, se la start-up innovativa e’ stata costituita entro i due anni precedenti, di tre anni, se e’ stata costituita entro i tre anni precedenti, e di due anni, se e’ stata costituita entro i quattro anni precedenti. 4. Ai fini del presente decreto, sono start-up a vocazione sociale le start-up innovative di cui al comma 2 e 3 che operano in via esclusiva nei settori indicati all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155.
5. Ai fini del presente decreto, l’incubatore di start-up innovative certificato, di seguito: « incubatore certificato » e’ una societa’ di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative ed e’ in possesso dei seguenti requisiti: a) dispone di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere start-up innovative, quali spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca; b) dispone di attrezzature adeguate all’attivita’ delle start-up innovative, quali sistemi di accesso in banda ultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi; c) e’ amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e ha a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente; d) ha regolari rapporti di collaborazione con universita’, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attivita’ e progetti collegati a start-up innovative;
e) ha adeguata e comprovata esperienza nell’attivita’ di sostegno a start-up innovative, la cui sussistenza e’ valutata ai sensi del comma 7. 6. Il possesso dei requisiti di cui alle lettere a), b), c), d) del comma 5 e’ autocertificato dall’incubatore di start-up innovative, mediante dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, al momento dell’iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 8, sulla base di indicatori e relativi valori minimi che sono stabiliti con decreto del Ministero dello sviluppo economico da adottarsi entro 60 giorni dalla data di ((entrata in vigore della legge di conversione)) del presente decreto. 7. Il possesso del requisito di cui alla lettera e) del comma 5 e’ autocertificato dall’incubatore di start-up innovative, mediante dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale presentata al registro delle imprese, sulla base di valori minimi individuati con il medesimo decreto del Ministero dello sviluppo economico di cui al comma 6 con riferimento ai seguenti indicatori:
a) numero di candidature di progetti di costituzione e/o incubazione di start-up innovative ricevute e valutate nel corso dell’anno; b) numero di start-up innovative avviate e ospitate nell’anno; c) numero di start-up innovative uscite nell’anno; d) numero complessivo di collaboratori e personale ospitato; e) percentuale di variazione del numero complessivo degli occupati rispetto all’anno, precedente; f) tasso di crescita media del valore della produzione delle start-up innovative incubate; g) ((capitali di rischio ovvero finanziamenti, messi a disposizione dall’Unione europea, dallo Stato e dalle regioni, raccolti a favore delle start-up innovative incubate;)) h) numero di brevetti registrati dalle start-up innovative incubate, tenendo conto del relativo settore merceologico di appartenenza. 8. Per le start-up innovative di cui ((ai commi 2 e 3)) e per gli incubatori certificati di cui al comma 5, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura istituiscono una apposita sezione speciale del registro delle imprese di cui all’articolo 2188 del codice civile, a cui la start-up innovativa e l’incubatore certificato devono essere iscritti al fine di poter beneficiare della disciplina della presente sezione. 9. Ai fini dell’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 8, la sussistenza dei requisiti per l’identificazione della start-up innovativa e dell’incubatore certificato di cui rispettivamente al comma 2 e al comma 5 e’ attestata mediante apposita autocertificazione prodotta dal legale rappresentante e depositata presso l’ufficio del registro delle imprese. 10. La sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 8 consente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relative, per la start-up innovativa: all’anagrafica, all’attivita’ svolta, ai soci fondatori e agli altri collaboratori, al bilancio, ai rapporti con gli altri attori della filiera quali incubatori o investitori; per gli incubatori certificati: all’anagrafica, all’attivita’ svolta, al bilancio, cosi’ come ai requisiti previsti al comma 5. 11. Le informazioni di cui al comma 12, per la start-up innovativa, e 13, per l’incubatore certificato, sono rese disponibili, assicurando la massima trasparenza e accessibilita’, per via telematica o su supporto informatico in formato tabellare gestibile da motori di ricerca, con possibilita’ di elaborazione e ripubblicazione gratuita da parte di soggetti terzi. Le imprese start-up innovative e gli incubatori certificati assicurano l’accesso informatico alle suddette informazioni dalla home page del proprio sito Internet. 12. La start-up innovativa e’ automaticamente iscritta alla sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 8, a seguito della compilazione e presentazione della domanda in formato elettronico, contenente le seguenti informazioni:
a) data e luogo di costituzione, nome e indirizzo del notaio; b) sede principale ed eventuali sedi periferiche; c) oggetto sociale; d) breve descrizione dell’attivita’ svolta, comprese l’attivita’ e le spese in ricerca e sviluppo; e) elenco dei soci, con trasparenza rispetto a fiduciarie, holding, con autocertificazione di veridicita’; f) elenco delle societa’ partecipate; g) indicazione dei titoli di studio e delle esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella start-up innovativa, esclusi eventuali dati sensibili; h) indicazione dell’esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, universita’ e centri di ricerca; i) ultimo bilancio depositato, nello standard XBRL; l) elenco dei diritti di privativa su proprieta’ industriale e intellettuale. 13. L’incubatore certificato e’ automaticamente iscritto alla sezione speciale del registro delle imprese di cui al comma 8, a seguito della compilazione e presentazione della domanda in formato elettronico, contenente le seguenti informazioni recanti i valori degli indicatori, di cui ai commi 6 e 7, conseguiti dall’incubatore certificato alla data di iscrizione: a) data e luogo di costituzione, nome e indirizzo del notaio; b) sede principale ed eventuali sedi periferiche; c) oggetto sociale; d) breve descrizione dell’attivita’ svolta; e) elenco delle strutture e attrezzature disponibili per lo svolgimento della propria attivita’; f) indicazione delle esperienze professionali del personale che amministra e dirige l’incubatore certificato, esclusi eventuali dati sensibili; g) indicazione dell’esistenza di collaborazioni con universita’ e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari; h) indicazione dell’esperienza acquisita nell’attivita’ di sostegno a start-up innovative. 14. Le informazioni di cui ai commi 12 e 13 debbono essere aggiornate con cadenza non superiore a sei mesi e sono sottoposte al regime di pubblicita’ di cui al comma 10. 15. Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio e comunque entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, il rappresentante legale della start-up innovativa o dell’incubatore certificato attesta il mantenimento del possesso dei requisiti previsti rispettivamente dal comma 2 e dal comma 5 e deposita tale dichiarazione presso l’ufficio del registro delle imprese. 16. Entro 60 giorni dalla perdita dei requisiti di cui ai commi 2 e 5 la start-up innovativa o l’incubatore certificato sono cancellati d’ufficio dalla sezione speciale del registro delle imprese di cui al presente articolo, permanendo l’iscrizione alla sezione ordinaria del registro delle imprese. Ai fini di cui al periodo precedente, alla perdita dei requisiti e’ equiparato il mancato deposito della dichiarazione di cui al comma 15. Si applica l’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 2004, n. 247. 17. Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, provvedono alle attivita’ di cui al presente articolo nell’ambito delle dotazioni finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 26
Deroga al diritto societario e riduzione degli oneri per l’avvio
1. Nelle start-up innovative il termine entro il quale la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo stabilito dagli articoli 2446, comma secondo, e 2482-bis, comma quarto, del codice civile, e’ posticipato al secondo esercizio successivo. Nelle start-up innovative che si trovino nelle ipotesi previste dagli articoli 2447 o 2482-ter del codice civile l’assemblea convocata senza indugio dagli amministratori, in alternativa all’immediata riduzione del capitale e al contemporaneo aumento del medesimo a una cifra non inferiore al minimo legale, puo’ deliberare di rinviare tali decisioni alla chiusura dell’esercizio successivo. Fino alla chiusura di tale esercizio non opera la causa di scioglimento della societa’ per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, punto n. 4), e 2545((-duodecies)) del codice civile. Se entro l’esercizio successivo il capitale non risulta reintegrato al di sopra del minimo legale, l’assemblea che approva il bilancio di tale esercizio deve deliberare ai sensi degli articoli 2447 o 2482((-ter)) del codice civile. 2. L’atto costitutivo della start-up innovativa costituita in forma di societa’ a responsabilita’ limitata puo’ creare categorie di quote fornite di diritti diversi e, nei limiti imposti dalla legge, puo’ liberamente determinare il contenuto delle varie categorie anche in deroga a quanto previsto dall’articolo 2468, commi secondo e terzo, del codice civile. 3. L’atto costitutivo della societa’ di cui al comma 2, anche in deroga ((all’articolo 2479, quinto comma)), del codice civile, puo’ creare categorie di quote che non attribuiscono diritti di voto o che attribuiscono al socio diritti di voto in misura non proporzionale alla partecipazione da questi detenuta ovvero diritti di voto limitati a particolari argomenti o subordinati al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative. 4. Alle start-up innovative di cui all’articolo 25 comma 2, non si applica la disciplina prevista per le societa’ di cui all’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e all’articolo 2, commi da 36-decies a 36-duodecies del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. 5. In deroga a quanto previsto dall’articolo 2468, comma primo, del codice civile, le quote di partecipazione in start-up innovative costituite in forma di societa’ a responsabilita’ limitata possono costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari, anche attraverso i portali per la raccolta di capitali di cui all’articolo 30 del presente decreto, nei limiti previsti dalle leggi speciali. 6. Nelle start-up innovative costituite in forma di societa’ a responsabilita’ limitata, il divieto di operazioni sulle proprie partecipazioni stabilito dall’articolo 2474 del codice civile non trova applicazione qualora l’operazione sia compiuta in attuazione di piani di incentivazione che prevedano l’assegnazione di quote di partecipazione a dipendenti, collaboratori o componenti dell’organo amministrativo, prestatori di opera e servizi anche professionali. 7. L’atto costitutivo delle societa’ di cui all’articolo 25, comma 2, e degli incubatori certificati di cui all’articolo 25 comma 5 puo’ altresi’ prevedere, a seguito dell’apporto da parte dei soci o di terzi anche di opera o servizi, l’emissione di strumenti finanziari forniti di diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi, escluso il voto nelle decisioni dei soci ai sensi degli articoli 2479 e 2479-bis del codice civile. 8. La start-up innovativa e l’incubatore certificato dal momento della loro iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese di cui all’articolo 25 comma 8, sono esonerati dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese, nonche’ dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio. L’esenzione e’ dipendente dal mantenimento dei requisiti previsti dalla legge per l’acquisizione della qualifica di start-up innovativa e di incubatore certificato e dura comunque non oltre il quarto anno di iscrizione.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 27
Remunerazione con strumenti finanziari della start-up innovativa e dell’incubatore certificato
1. Il reddito di lavoro derivante dall’assegnazione, da parte delle start-up innovative di cui all’articolo 25, comma 2, e degli incubatori certificati di cui all’articolo 25, comma 5, ai propri amministratori, dipendenti o collaboratori continuativi di strumenti finanziari o di ogni altro diritto o incentivo che preveda l’attribuzione di strumenti finanziari o diritti similari, nonche’ dall’esercizio di diritti di opzione attribuiti per l’acquisto di tali strumenti finanziari, non concorre alla formazione del reddito imponibile dei suddetti soggetti, sia ai fini fiscali, sia ai fini contributivi, a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla start-up innovativa o dall’incubatore certificato, dalla societa’ emittente o da qualsiasi soggetto che direttamente controlla o e’ controllato dalla start-up innovativa o dall’incubatore certificato, ovvero e’ controllato dallo stesso soggetto che controlla la start-up innovativa o l’incubatore certificato. Qualora gli strumenti finanziari o i diritti siano ceduti in contrasto con tale disposizione, il reddito di lavoro che non ha previamente concorso alla formazione del reddito imponibile dei suddetti soggetti e’ assoggettato a tassazione nel periodo d’imposta in cui avviene la cessione. 2. L’esenzione di cui al comma 1 si applica esclusivamente con riferimento all’attribuzione di azioni, quote, strumenti finanziari partecipativi o diritti emessi dalla start-up innovativa e dall’incubatore certificato con ((i quali)) i soggetti suddetti intrattengono il proprio rapporto di lavoro, nonche’ di quelli emessi da societa’ direttamente controllate da una start-up innovativa o da un incubatore certificato. 3. L’esenzione di cui al comma 1 trova applicazione con riferimento al reddito di lavoro derivante dagli strumenti finanziari e dai diritti attribuiti e assegnati ovvero ai diritti di opzione attribuiti e esercitati dopo ((la data di entrata in vigore della legge di conversione)) del presente decreto. 4. Le azioni, le quote e gli strumenti finanziari partecipativi emessi a fronte dell’apporto di opere e servizi resi in favore di start-up innovative o di incubatori certificati, ovvero di crediti maturati a seguito della prestazione di opere e servizi, ivi inclusi quelli professionali, resi nei confronti degli stessi, non concorrono alla formazione del reddito complessivo del soggetto che effettua l’apporto, anche in deroga all’articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, al momento della loro emissione o al momento in cui e’ operata la compensazione che tiene luogo del pagamento. 5. Le plusvalenze realizzate mediante la cessione a titolo oneroso degli strumenti finanziari di cui al presente articolo sono assoggettate ai regimi loro ordinariamente applicabili.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
(( Art. 27-bis
Misure di semplificazione per l’accesso alle agevolazioni per le assunzioni di personale nelle start-up innovative e negli incubatori certificati ))
((1. Alle start-up innovative e agli incubatori certificati di cui all’articolo 25 si applicano le disposizioni di cui all’articolo 24 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, con le seguenti modalita’ semplificate:))
(( a) il credito d’imposta e’ concesso al personale altamente qualificato assunto a tempo indeterminato, compreso quello assunto attraverso i contratti di apprendistato. Ai fini della concessione del credito d’imposta, non si applicano le disposizioni di cui ai commi 8, 9 e 10 del citato articolo 24;))
(( b) il credito d’imposta e’ concesso in via prioritaria rispetto alle altre imprese, fatta salva la quota riservata di cui al comma 13-bis del predetto articolo 24. L’istanza di cui al comma 6 dello stesso articolo e’ redatta in forma semplificata secondo le modalita’ stabilite con il decreto applicativo di cui al comma 11 del medesimo articolo.))
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 28
Disposizioni in materia di rapporto di lavoro subordinato in start-up innovative
1. Le disposizioni del presente articolo trovano applicazione per il periodo di 4 anni dalla data di costituzione di una start-up innovativa di cui all’articolo 25, comma 2, ovvero per il piu’ limitato periodo previsto ((dal comma 3 del medesimo articolo 25))
per le societa’ gia’ costituite. 2. Le ragioni di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, ((nonche’ le ragioni di cui all’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,)) si intendono sussistenti qualora il contratto a tempo determinato, anche in somministrazione, sia stipulato da una start-up innovativa per lo svolgimento di attivita’ inerenti o strumentali all’oggetto sociale della stessa. 3. Il contratto a tempo determinato di cui al comma 2 puo’ essere stipulato per una durata minima di sei mesi ed una massima di trentasei mesi, ((ferma restando la possibilita’ di stipulare un contratto a termine di durata inferiore a sei mesi, ai sensi della normativa generale vigente.)) Entro il predetto limite di durata massima, piu’ successivi contratti a tempo determinato possono essere stipulati, per lo svolgimento delle ((attivita’ di cui al comma 2)), senza l’osservanza dei termini di cui all’articolo 5, comma 3, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, o anche senza soluzione di continuita’. In deroga al predetto limite di durata massima di trentasei mesi, un ulteriore successivo contratto a tempo determinato tra gli stessi soggetti e sempre per lo svolgimento delle attivita’ di cui al comma 2 puo’ essere stipulato per la durata ((residua rispetto al periodo)) di cui al comma 1, a condizione che la stipulazione avvenga presso la Direzione ((provinciale)) del lavoro competente per territorio. ((I contratti stipulati ai sensi del presente comma sono in ogni caso esenti dalle limitazioni quantitative di cui all’articolo 10, comma 7, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368.)) 4. Qualora, per effetto di successione di contratti a termine stipulati a norma del presente articolo, o comunque a norma del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, o di altre disposizioni di legge, il rapporto di lavoro tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi, comprensivi di proroghe o rinnovi, o la diversa maggiore durata stabilita a norma del comma 3, ed indipendentemente dagli eventuali periodi di interruzione tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato. 5. La prosecuzione o il rinnovo dei contratti a termine di cui al presente articolo oltre la durata massima prevista dal medesimo articolo ovvero la loro trasformazione in contratti di collaborazione privi dei caratteri della prestazione d’opera o professionale, determinano la trasformazione degli stessi contratti in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. 6. Per quanto non diversamente disposto dai precedenti commi, ai contratti a tempo determinato disciplinati dal presente articolo si applicano le disposizioni del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, ((e del capo I del titolo III del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.)) 7. La retribuzione dei lavoratori assunti da una societa’ di cui all’articolo 25, comma 2, e’ costituita da una parte che non puo’ essere inferiore al minimo tabellare previsto, per il rispettivo livello di inquadramento, dal contratto collettivo applicabile, e da una parte variabile, consistente in trattamenti collegati all’efficienza o alla redditivita’ dell’impresa, alla produttivita’ del lavoratore o del gruppo di lavoro, o ad altri obiettivi o parametri di rendimento concordati tra le parti, incluse l’assegnazione di opzioni per l’acquisto di quote o azioni della societa’ e la cessione gratuita delle medesime quote o azioni. 8. I contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente piu’ rappresentative sul piano nazionale possono definire in via diretta ovvero ((in via delegata ai livelli decentrati con accordi interconfederali o di categoria o avvisi comuni)): a) criteri per la determinazione di minimi tabellari specifici di cui al comma 7 funzionali alla promozione dell’avvio delle start-up innovative, nonche’ criteri per la definizione della parte variabile di cui al comma 7; b) disposizioni finalizzate all’adattamento delle regole di gestione del rapporto di lavoro alle esigenze delle start-up innovative, nella prospettiva di rafforzarne lo sviluppo e stabilizzarne la presenza nella realta’ produttiva.
9. Nel caso in cui sia stato stipulato un contratto a termine ai sensi delle disposizioni di cui al presente articolo da una societa’ che non risulti avere i requisiti di start-up innovativa di cui all’articolo 25, ((commi 2 e 3)), il contratto si considera stipulato a tempo indeterminato e trovano applicazione le disposizioni derogate dal presente articolo. 10. Gli interventi e le misure di cui al presente articolo costituiscono oggetto di monitoraggio a norma e per gli effetti di cui all’articolo 1, commi 2 e 3, della legge 28 giugno 2012, n. 92, con specifico riferimento alla loro effettiva funzionalita’ di promozione delle start-up innovative di cui al presente decreto, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 32.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 29
Incentivi all’investimento in start-up innovative
1. Per gli anni 2013, 2014 e 2015, all’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si detrae un importo pari al 19 per cento della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o piu’ start-up innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in start-up innovative. 2. Ai fini di tale verifica, non si tiene conto delle altre detrazioni eventualmente spettanti al contribuente. L’ammontare, in tutto o in parte, non detraibile nel periodo d’imposta di riferimento puo’ essere portato in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche nei periodi d’imposta successivi, ma non oltre il terzo. 3. L’investimento massimo detraibile ai sensi del comma 1, non puo’ eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di euro 500.000 e deve essere mantenuto per almeno due anni; l’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima del decorso di tale termine, comporta la decadenza dal beneficio e l’obbligo per il contribuente di restituire l’importo detratto, unitamente agli interessi legali. 4. Per i periodi d’imposta 2013, 2014 e 2015, non concorre alla formazione del reddito dei soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle societa’, diversi da imprese start-up innovative, il 20 per cento della somma investita nel capitale sociale di una o piu’ start-up innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio o altre societa’ che investano prevalentemente in start-up innovative. 5. L’investimento massimo deducibile ai sensi del comma 4 non puo’ eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di euro 1.800.000 e deve essere mantenuto per almeno due anni. L’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima del decorso di tale termine, comporta la decadenza dal beneficio ed il recupero a tassazione dell’importo dedotto, maggiorato degli interessi legali. 6. Gli organismi di investimento collettivo del risparmio o altre societa’ che investano prevalentemente in imprese start-up innovative non beneficiano dell’agevolazione prevista dai commi 4 e 5. 7. Per le start-up a vocazione sociale cosi’ come definite all’articolo 25, comma 4 e per le start-up che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico la detrazione di cui al comma 1 e’ pari al 25 per cento della somma investita e la deduzione di cui al comma 4 e’ pari al 27 per cento della somma investita. 8. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono individuate le modalita’ di attuazione delle agevolazioni previste dal presente articolo. 9. L’efficacia della disposizione del presente articolo e’ subordinata, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea, richiesta a cura del Ministero dello sviluppo economico.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 30
Raccolta di capitali di rischio tramite portali on line e altri interventi di sostegno per le start-up innovative
1. All’articolo 1, dopo il comma 5-octies del testo unico delle disposizioni in materia finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, sono inseriti i seguenti:
«5-novies. Per “portale per la raccolta di capitali per le start-up innovative” si intende una piattaforma online che abbia come finalita’ esclusiva la facilitazione della raccolta di capitale di rischio da parte delle start-up innovative, comprese le start-up a vocazione sociale. 5-decies. Per “start-up innovativa” si intende la societa’ definita dall’articolo 25, comma 2, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179.». 2. Nella parte II, titolo III, dopo il capo III-ter del suddetto decreto e’ inserito il seguente:
«Capo III-quater. Gestione di portali per la raccolta di capitali per le start-up innovative. Art. 50-quinquies. (Gestione di portali per la raccolta di capitali per start-up innovative). – 1. E’ gestore di portali il soggetto che esercita professionalmente il servizio di gestione di portali per la raccolta di capitali per le start-up innovative ed e’ iscritto nel registro di cui al comma 2. 2. L’attivita’ di gestione di portali per la raccolta di capitali per le start-up innovative e’ riservata alle imprese di investimento e alle banche autorizzate ai relativi servizi di investimento nonche’ ai soggetti iscritti in un apposito registro tenuto dalla Consob, a condizione che questi ultimi trasmettano gli ordini riguardanti la sottoscrizione e la compravendita di strumenti finanziari rappresentativi di capitale esclusivamente a banche e imprese di investimento. Ai soggetti iscritti in tale registro non si applicano le disposizioni della parte II, titolo II, capo II e dell’articolo 32. 3. L’iscrizione nel registro di cui al comma 2 e’ subordinata al ricorrere dei seguenti requisiti: a) forma di societa’ per azioni, di societa’ in accomandita per azioni, di societa’ a responsabilita’ limitata o di societa’ cooperativa; b) sede legale e amministrativa o, per i soggetti comunitari, stabile organizzazione nel territorio della Repubblica; c) oggetto sociale conforme con quanto previsto dal comma 1; d) possesso da parte di coloro che detengono il controllo e dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo dei requisiti di onorabilita’ stabiliti dalla Consob; e) possesso da parte dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo, di requisiti di professionalita’ stabiliti dalla Consob. 4. I soggetti iscritti nel registro di cui al comma 2 non possono detenere somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza di terzi. 5. La Consob determina, con regolamento, i principi e i criteri relativi: a) alla formazione del registro e alle relative forme di pubblicita’; b) alle eventuali ulteriori condizioni per l’iscrizione nel registro, alle cause di sospensione, radiazione e riammissione e alle misure applicabili nei confronti degli iscritti nel registro; c) alle eventuali ulteriori cause di incompatibilita’; d) alle regole di condotta che i gestori di portali devono rispettare nel rapporto con gli investitori, prevedendo un regime semplificato per i clienti professionali. 6. La Consob esercita la vigilanza sui gestori di portali per verificare l’osservanza delle disposizioni di cui al presente articolo e della relativa disciplina di attuazione. A questo fine la Consob puo’ chiedere la comunicazione di dati e di notizie e la trasmissione di atti e di documenti, fissando i relativi termini, nonche’ effettuare ispezioni. 7. I gestori di portali che violano le norme del presente articolo o le disposizioni emanate dalla Consob in forza di esso, sono puniti, in base alla gravita’ della violazione e tenuto conto dell’eventuale recidiva, con una sanzione amministrativa pecuniaria da euro cinquecento a euro venticinquemila. Per i soggetti iscritti nel registro di cui al comma 2, puo’ altresi’ essere disposta la sospensione da uno a quattro mesi o la radiazione dal registro. Si applicano i commi 2 e 3 dell’articolo 196. Resta fermo quanto previsto dalle disposizioni della parte II, titolo IV, capo I, applicabili alle imprese di investimento, alle banche, alle SGR e alle societa’ di gestione armonizzate.». 3. Dopo l’articolo 100-bis, del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, e’ inserito il seguente:
«Art. 100-ter. (Offerte attraverso portali per la raccolta di capitali). – 1. Le offerte al pubblico condotte esclusivamente attraverso uno o piu’ portali per la raccolta di capitali possono avere ad oggetto soltanto la sottoscrizione di strumenti finanziari emessi dalle start-up innovative e devono avere un corrispettivo totale inferiore a quello determinato dalla Consob ai sensi dell’articolo 100, comma 1, lettera c). 2. La Consob determina la disciplina applicabile alle offerte di cui al comma precedente, al fine di assicurare la sottoscrizione da parte di investitori professionali o particolari categorie di investitori dalla stessa individuate di una quota degli strumenti finanziari offerti, quando l’offerta non sia riservata esclusivamente a clienti professionali, e di tutelare gli investitori diversi dai clienti professionali nel caso in cui i soci di controllo della start-up innovativa cedano le proprie partecipazioni a terzi successivamente all’offerta.». 4. All’articolo 190, comma 1, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, le parole: «ovvero in caso di esercizio dell’attivita’ di consulente finanziario o di promotore finanziario in assenza dell’iscrizione negli albi di cui, rispettivamente, agli articoli 18-bis e 31.» sono sostituite dalle seguenti: « ovvero in caso di esercizio dell’attivita’ di consulente finanziario, di promotore finanziario o di gestore di portali in assenza dell’iscrizione negli albi o nel registro di cui, rispettivamente, agli articoli 18-bis, 31 e50-quinquies.». 5. La Consob detta le disposizioni attuative del presente articolo entro 90 giorni dalla data di ((entrata in vigore della legge di conversione)) del presente decreto. 6. In favore delle start-up innovative, di cui all’articolo 25, comma 2 e degli incubatori certificati di cui all’articolo 25, comma 5, l’intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e’ concesso gratuitamente e secondo criteri e modalita’ semplificati individuati con decreto di natura non regolamentare del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro 60 giorni dalla data di ((entrata in vigore della legge di conversione))
del presente decreto. Le modifiche riguardanti il funzionamento del Fondo devono complessivamente assicurare il rispetto degli equilibri di finanza pubblica. 7. Tra le imprese italiane destinatarie dei servizi messi a disposizione dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, di cui all’articolo 14, comma 18, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni, e dal Desk Italia di cui all’articolo 35 del presente decreto, sono incluse anche le start-up innovative di cui all’articolo 25, comma 2. L’Agenzia fornisce ai suddetti soggetti assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia. L’Agenzia provvede, altresi’, a individuare le principali fiere e manifestazioni internazionali dove ospitare gratuitamente le start-up innovative, tenendo conto dell’attinenza delle loro attivita’ all’oggetto della manifestazione.
L’Agenzia sviluppa iniziative per favorire l’incontro delle start-up innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione. 8. L’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane svolge le attivita’ indicate con le risorse umane, strumentali e finanziarie, previste a legislazione vigente.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 31
Composizione e gestione della crisi nell’impresa start-up innovativa, decadenza dei requisiti e attivita’ di controllo
1. La start-up innovativa non e’ soggetta a procedure concorsuali diverse da quelle previste dal capo II della legge 27 gennaio 2012, n. 3. 2. Decorsi dodici mesi dall’iscrizione nel registro delle imprese del decreto di apertura della liquidazione della start-up innovativa adottato a norma dell’articolo 14-quinquies della legge 27 gennaio 2012, n. 3, l’accesso ai dati relativi ai soci della stessa iscritti nel medesimo registro e’ consentito esclusivamente all’autorita’ giudiziaria e alle autorita’ di vigilanza. La disposizione di cui al primo periodo si applica anche ai dati dei titolari di cariche o qualifiche nella societa’ che rivestono la qualita’ di socio. 3. La disposizione di cui al comma 2 si applica anche a chi organizza in banche dati le informazioni relative ai soci di cui al predetto comma. 4. Qualora la start-up innovativa perda uno dei requisiti previsti dall’articolo 25, comma 2, prima della scadenza dei quattro anni dalla data di costituzione, o del diverso termine previsto dal comma 3 dell’articolo 25 se applicabile, secondo quanto risultante dal periodico aggiornamento della sezione del registro delle imprese di cui ((all’articolo 25, comma 8, e in)) ogni caso, una volta decorsi quattro anni dalla data di costituzione, cessa l’applicazione della disciplina prevista nella presente sezione, incluse le disposizioni di cui all’articolo 28, ferma restando l’efficacia dei contratti a tempo determinato stipulati dalla start-up innovativa sino alla scadenza del relativo termine. Per la start-up innovativa costituita in forma di societa’ a responsabilita’ limitata, le clausole eventualmente inserite nell’atto costitutivo ai sensi dei commi 2, 3 e 7 dell’articolo 26, mantengono efficacia limitatamente alle quote di partecipazione gia’ sottoscritte e agli strumenti finanziari partecipativi gia’ emessi. 5. Allo scopo di vigilare sul corretto utilizzo delle agevolazioni e sul rispetto della disciplina di cui alla presente sezione, il Ministero dello sviluppo economico puo’ avvalersi del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza, secondo le modalita’ previste dall’articolo 25 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134.
Sezione IX
MISURE PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE START-UP INNOVATIVE
Art. 32
Pubblicita’ e valutazione dell’impatto delle misure
1. Al fine di promuovere una maggiore consapevolezza pubblica, in particolare presso i giovani delle scuole superiori, degli istituti tecnici superiori e delle universita’, sulle opportunita’ imprenditoriali legate all’innovazione e alle materie oggetto della presente sezione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e del Ministero dello sviluppo economico, promuove, entro 60 giorni dalla data di ((entrata in vigore della legge di conversione))
del presente decreto, un concorso per sviluppare una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale. Agli adempimenti previsti dal presente comma si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. 2. Al fine di monitorare lo stato di attuazione delle misure di cui alla presente sezione volte a favorire la nascita e lo sviluppo di start-up innovative e di valutarne l’impatto sulla crescita, l’occupazione e l’innovazione, e’ istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un sistema permanente di monitoraggio e valutazione, che si avvale anche dei dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e da altri soggetti del Sistema statistico nazionale (Sistan). 3. Il sistema di cui al comma 2 assicura, con cadenza almeno annuale, rapporti sullo stato di attuazione delle singole misure, sulle conseguenze in termini microeconomici e macroeconomici, nonche’ sul grado di effettivo conseguimento delle finalita’ di cui all’articolo 25, comma 1. Dagli esiti del monitoraggio e della valutazione di cui al presente articolo sono desunti elementi per eventuali correzioni delle misure introdotte dal presente decreto-legge. 4. Allo scopo di assicurare il monitoraggio e la valutazione indipendenti dello stato di attuazione delle misure di cui alla presente sezione, l’ISTAT organizza delle banche dati informatizzate e pubbliche, rendendole disponibili gratuitamente. 5. Sono stanziate risorse pari a 150 mila euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, destinate all’ISTAT, per provvedere alla raccolta e all’aggiornamento regolare dei dati necessari per compiere una valutazione dell’impatto, in particolare sulla crescita, sull’occupazione, e sull’innovazione delle misure previste nella presente sezione, coerentemente con quanto indicato nel presente articolo. 6. L’ISTAT provvede ad assicurare la piena disponibilita’ dei dati di cui al presente articolo, assicurandone la massima trasparenza e accessibilita’, e quindi la possibilita’ di elaborazione e ripubblicazione gratuita e libera da parte di soggetti terzi. 7. Avvalendosi anche del sistema permanente di monitoraggio e valutazione previsto al comma 2, il Ministro dello sviluppo economico presenta alle Camere entro il primo marzo di ogni anno una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni contenute nella presente sezione, indicando in particolare l’impatto sulla crescita e l’occupazione e formulando una valutazione comparata dei benefici per il sistema economico nazionale in relazione agli oneri derivanti dalle stesse disposizioni, anche ai fini di eventuali modifiche normative. La prima relazione successiva all’entrata in vigore del presente decreto e’ presentata entro il 1° marzo 2014.
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 33
Disposizioni per incentivare la realizzazione di nuove infrastrutture
1. In via sperimentale, per favorire la realizzazione di nuove opere infrastrutturali di importo superiore a 500 milioni di euro mediante l’utilizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato di cui all’articolo 3, comma 15-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, la cui progettazione definitiva sia approvata entro il 31 dicembre 2015 e per le quali non sono previsti contributi pubblici a fondo perduto ed e’ accertata, in esito alla procedura di cui al comma 2, la non sostenibilita’ del piano economico finanziario, e’ riconosciuto al soggetto titolare del contratto di partenariato pubblico privato, ivi comprese le societa’ di progetto di cui all’articolo 156 del medesimo decreto legislativo n. 163 del 2006, un credito di imposta a valere sull’IRES e sull’IRAP generate in relazione alla costruzione e gestione dell’opera. Il credito di imposta e’ stabilito per ciascun progetto nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del piano economico finanziario e comunque entro il limite massimo del 50 per cento del costo dell’investimento. Il credito di imposta non costituisce ricavo ai fini delle imposte dirette e dell’IRAP. Il credito di imposta e’ posto a base di gara per l’individuazione dell’affidatario del contratto di partenariato pubblico privato e successivamente riportato nel contratto. 2. La non sostenibilita’ del piano economico finanziario e l’entita’ del credito di imposta entro il limite di cui al comma 1, al fine di conseguire l’equilibrio del piano medesimo anche attraverso il mercato, e’ verificata dal Cipe con propria delibera, previo parere del Nars che allo scopo e’ integrato con due ulteriori componenti designati rispettivamente dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottata su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Con la medesima delibera sono individuati i criteri e le modalita’ per l’accertamento, determinazione e monitoraggio del credito d’imposta, nonche’ per la rideterminazione della misura in caso di miglioramento dei parametri posti a base del piano economico finanziario. ((2-bis. All’articolo 10 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le seguenti modifiche:)) a) al comma 1, dopo le parole: «puo’ avere ad oggetto» sono inserite le seguenti: «il credito di imposta di cui all’articolo 33, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, chiesto a rimborso e»;)) b) dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:)) ((«1-bis. L’attestazione del credito di imposta di cui all’articolo 33, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, chiesto a rimborso deve essere rilasciata dall’Agenzia delle entrate entro quaranta giorni dalla richiesta del contribuente. Il mancato rilascio equivale ad attestazione ai sensi e nei limiti di cui al comma 1».))
((2-ter. Per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali di importo superiore a 500 milioni di euro previste in piani o programmi di amministrazioni pubbliche, da realizzare mediante l’utilizzazione dei contratti di partenariato pubblico privato di cui all’articolo 3, comma 15-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, per le quali e’ accertata, in esito alla procedura di cui al comma 2, la non sostenibilita’ del piano economico-finanziario, e’ riconosciuta al soggetto titolare del contratto di partenariato pubblico privato, ivi comprese le societa’ di progetto di cui all’articolo 156 del medesimo decreto legislativo n. 163, al fine di assicurare la sostenibilita’ economica dell’operazione di partenariato pubblico privato, l’esenzione dal pagamento del canone di concessione nella misura necessaria al raggiungimento dell’equilibrio del piano economico-finanziario. Con la medesima delibera di cui al comma 2 sono individuati i criteri e le modalita’ per l’accertamento, la determinazione e il monitoraggio dell’esenzione, nonche’ per la rideterminazione della misura in caso di miglioramento dei parametri posti a base del piano economicofinanziario. La presente misura e’ riconosciuta in conformita’ alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato.)) ((2-quater. La misura di cui al comma 2-ter e’ utilizzata anche cumulativamente a quella di cui al comma 1 del presente articolo al fine di assicurare la sostenibilita’ economica dell’operazione di partenariato pubblico privato. Nel complesso le misure di cui ai commi 1 e 2-ter del presente articolo non possono superare il 50 per cento del costo dell’investimento, tenendo conto anche del contributo pubblico a fondo perduto.)) 3. All’articolo 18 della legge 12 novembre 2011, n. 183, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’alinea del comma 1, le parole: «previste in piani o programmi di amministrazioni pubbliche» sono sostituite dalle seguenti: «incluse in piani o programmi di amministrazioni pubbliche previsti a legislazione vigente» e, dopo le parole: «per il soggetto interessato,» sono inserite le seguenti: «ivi inclusi i soggetti concessionari,»; b) al comma 2 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Le misure di cui al comma 1 possono essere utilizzate anche per le infrastrutture di interesse strategico gia’ affidate o in corso di affidamento con contratti di partenariato pubblico privato di cui all’articolo 3, comma 15-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nel caso in cui risulti necessario ripristinare l’equilibrio del piano economico finanziario. Il CIPE con propria delibera, previo parere del Nars che allo scopo e’ integrato con due ulteriori componenti designati rispettivamente dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottata su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, determina l’importo del contributo pubblico a fondo perduto, quello necessario per il riequilibrio del piano economico finanziario ai sensi del periodo precedente, l’ammontare delle risorse disponibili a legislazione vigente utilizzabili, l’ammontare delle misure di cui al comma 1 da riconoscere a compensazione della quota di contributo mancante, nonche’ i criteri e le modalita’ per la rideterminazione della misura delle agevolazioni in caso di miglioramento dei parametri posti a base del piano economico finanziario.». ((3-bis. All’articolo 157, comma 4, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, dopo le parole: «Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano anche alle societa’» sono inserite le seguenti:
«operanti nella gestione dei servizi di cui all’articolo 3-bis del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, alle societa’».)) ((3-ter. All’articolo 163, comma 2, lettera f), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «. Per gli interventi ferroviari di cui all’articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in cui il soggetto aggiudicatore sia diverso da RFI S.p.A., ma da quest’ultima direttamente o indirettamente partecipato, il Ministero individua in RFI S.p.A. il destinatario dei fondi da assegnare ai sensi della presente lettera».)) 4. I canoni di cui all’articolo 1, comma 1020, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, derivanti dalla realizzazione del completamento dell’autostrada Livorno-Civitavecchia, tratto Cecina-Civitavecchia, sono trasferiti alla regione Toscana, per i primi dieci anni di gestione dell’infrastruttura, fino alla quota massima annua del settantacinque per cento. Il trasferimento avviene a titolo di concorso al finanziamento da parte della regione di misure di agevolazione tariffaria in favore dei residenti nei comuni dei territori interessati. ((4-bis. Al comma 4 dell’articolo 157 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, dopo le parole: «rete di trasmissione nazionale di energia elettrica,» sono inserite le seguenti: «alle societa’ titolari delle autorizzazioni per la realizzazione di reti di comunicazione elettronica di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e alle societa’ titolari delle licenze individuali per l’installazione e la fornitura di reti di telecomunicazioni pubbliche di cui all’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 1997, n. 318, come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2002, n. 211,».)) ((4-ter. Fermo restando il limite massimo alle spese per l’indebitamento di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, quale garanzia del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti le universita’ possono rilasciare agli istituti finanziatori delegazione di pagamento a valere su tutte le entrate, proprie e da trasferimenti, ovvero sui corrispondenti proventi risultanti dal conto economico. L’atto di delega, non soggetto ad accettazione, e’ notificato al tesoriere da parte delle universita’ e costituisce titolo esecutivo. Le somme di competenza delle universita’ destinate al pagamento delle rate in scadenza dei mutui e dei prestiti non possono essere comprese nell’ambito di procedure cautelari, di esecuzione forzata e concorsuali, anche straordinarie, e non possono essere oggetto di compensazione, a pena di nullita’ rilevabile anche d’ufficio dal giudice.)) 5. Al fine di assicurare la realizzazione, in uno o piu’ degli Stati le cui acque territoriali confinano con gli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria, individuati con il decreto del Ministro della difesa di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, di apprestamenti e dispositivi info-operativi e di sicurezza idonei a garantire il supporto e la protezione del personale impiegato anche nelle attivita’ internazionali di contrasto alla pirateria ed assicurare una maggior tutela della liberta’ di navigazione del naviglio commerciale nazionale, in attuazione delle disposizioni di cui al citato articolo 5, e’ autorizzata una spesa di 3,7 milioni di euro per l’anno 2012 e di 2,6 milioni di euro annui fino all’anno 2020. 6. Alla copertura degli oneri di cui al comma 5, pari a 3,7 milioni di euro per l’anno 2012 e 2,6 milioni di euro annui per gli anni dal 2013 al 2020, si provvede: a) quanto a 3,7 milioni di euro per l’anno 2012 mediante utilizzo delle somme relative ai rimborsi corrisposti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell’ambito delle operazioni internazionali di pace, versate nell’anno 2012 e non ancora riassegnate al fondo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace previsto dall’articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. A tal fine le predette somme sono riassegnate al pertinente capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa; b) quanto a 2,6 milioni di euro annui dal 2013 al 2020, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 55, comma 5, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
((6-bis. All’articolo 27 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, al comma 11 la parola: «affida» e’ sostituita dalle seguenti: «puo’ affidare».)) 7. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. ((7-bis. Presso il Ministero dell’interno e’ istituita la Commissione per la pianificazione ed il coordinamento della fase esecutiva del programma di interventi per il completamento della rete nazionale standard Te.T.Ra. necessaria per le comunicazioni sicure della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato, cui e’ affidato il compito di formulare pareri sullo schema del programma, sul suo coordinamento e integrazione interforze e, nella fase di attuazione del programma, su ciascuna fornitura o progetto. La Commissione e’ presieduta dal direttore centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento della pubblica sicurezza, ed e’ composta: dal direttore dell’ufficio per il coordinamento e la pianificazione, di cui all’articolo 6 della legge 1° aprile 1981, n. 121; da un rappresentante della Polizia di Stato; da un rappresentante del Comando generale dell’Arma dei carabinieri; da un rappresentante del Comando generale della Guardia di finanza; da un rappresentante del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria; da un rappresentante del Corpo forestale dello Stato; da un dirigente della Ragioneria generale dello Stato. Le funzioni di segretario sono espletate da un funzionario designato dal Capo della polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza. Per i componenti della Commissione non sono corrisposti compensi. La Commissione, senza che cio’ comporti oneri per la finanza pubblica, puo’ decidere di chiedere specifici pareri anche ad estranei all’Amministrazione dello Stato, che abbiano particolare competenza tecnica. I contratti e le convenzioni inerenti all’attuazione del programma di cui al presente comma sono stipulati dal Capo della polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza, o da un suo delegato, acquisito il parere della Commissione di cui al presente comma.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-bis
Requisito della cifra d’affari realizzata ))
((1. All’articolo 357 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, dopo il comma 19 e’ inserito il seguente:))
((«19-bis. In relazione all’articolo 61, comma 6, fino al 31 dicembre 2015, per la dimostrazione del requisito della cifra di affari realizzata con lavori svolti mediante attivita’ diretta ed indiretta, il periodo di attivita’ documentabile e’ quello relativo ai migliori cinque anni del decennio antecedente la data di pubblicazione del bando».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-ter
Anagrafe unica delle stazioni appaltanti ))
((1. E’ istituita presso l’Autorita’ per la vigilanza sui contrattipubblici di lavori, servizi e forniture l’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti. Le stazioni appaltanti di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture hanno l’obbligo di richiedere l’iscrizione all’Anagrafe unica presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici istituita ai sensi dell’articolo 62-bis del codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Esse hanno altresi’ l’obbligo di aggiornare annualmente i rispettivi dati identificativi. Dall’obbligo di iscrizione ed aggiornamento dei dati derivano, in caso di inadempimento, la nullita’ degli atti adottati e la responsabilita’ amministrativa e contabile dei funzionari responsabili.)) ((2. L’Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture stabilisce con propria deliberazione le modalita’ operative e di funzionamento dell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-quater
Disposizioni in materia di svincolo delle garanzie di buona esecuzione ))
((1. Al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono apportate le seguenti modificazioni:)) a) all’articolo 113, comma 3, la parola: «75» e’ sostituita dalla seguente: «80» e la parola: «25» e’ sostituita dalla seguente:
«20»;)) b) dopo l’articolo 237 e’ inserito il seguente capo:)) ((«CAPO IV-bis. – OPERE IN ESERCIZIO. ART. 237-bis. – (Opere in esercizio). – 1. Per le opere realizzate nell’ambito dell’appalto che siano, in tutto o in parte, poste in esercizio prima della relativa collaudazione tecnico-amministrativa, l’esercizio protratto per oltre un anno determina, per la parte corrispondente, lo svincolo automatico delle garanzie di buona esecuzione prestate a favore dell’ente aggiudicatore, senza necessita’ di alcun benestare, ferma restando una quota massima del 20 per cento che, alle condizioni previste dal comma 2, e’ svincolata all’emissione del certificato di collaudo, ovvero decorso il termine contrattualmente previsto per l’emissione del certificato di collaudo ove questo non venga emesso entro tale termine per motivi non ascrivibili a responsabilita’ dell’appaltatore. Resta altresi’ fermo il mancato svincolo dell’ammontare delle garanzie relative alle parti non in esercizio.)) ((2. Qualora l’ente aggiudicatore rilevi e contesti all’esecutore, entro il primo anno di esercizio delle opere, vizi o difformita’ delle stesse che l’esecutore non rimuova nel corso del medesimo periodo, l’ente aggiudicatore comunica al garante, entro il predetto termine di un anno dall’entrata in esercizio delle opere, l’entita’ delle somme, corrispondenti al valore economico dei vizi o difformita’ rilevati, per le quali, in aggiunta alla quota del 20 per cento prevista al comma 1 e fino alla concorrenza dell’intero importo corrispondente alla parte posta in esercizio, non interviene lo svincolo automatico delle garanzie».)) ((2. La disposizione di cui al comma 1, lettera a), si applica ai contratti i cui bandi o avvisi con cui si indice una gara siano pubblicati successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nonche’, in caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, ai contratti in cui, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non siano ancora stati inviati gli inviti a presentare le offerte.
Con riferimento alle disposizioni di cui al comma 1, lettera b), per i contratti gia’ affidati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto per i quali, alla medesima data, e’ spirato il termine di cui all’articolo 237-bis, comma 1, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, introdotto dal presente articolo, il termine comincia a decorrere dalla predetta data e ha durata di centottottanta giorni.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-quinquies
Disposizioni in materia di revisione triennale dell’attestato SOA ))
((1. Il termine di cui all’articolo 1, comma 3, lettera d), del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2012, n. 119, e’ prorogato al 31 dicembre 2013.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-sexies
Autorizzazione di spesa ))
((1. Per le finalita’ di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, e’ autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2013.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-septies
Consolidamento e razionalizzazione dei siti e delle infrastrutture digitali del Paese ))
((1. L’Agenzia per l’Italia digitale, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse e favorire il consolidamento delle infrastrutture digitali delle pubbliche amministrazioni, avvalendosi dei principali soggetti pubblici titolari di banche dati, effettua il censimento dei Centri per l’elaborazione delle informazioni (CED)
della pubblica amministrazione, come definiti al comma 2, ed elabora le linee guida, basate sulle principali metriche di efficienza internazionalmente riconosciute, finalizzate alla definizione di un piano triennale di razionalizzazione dei CED delle amministrazioni pubbliche che dovra’ portare alla diffusione di standard comuni di interoperabilita’, a crescenti livelli di efficienza, di sicurezza e di rapidita’ nell’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.))
((2. Con il termine CED e’ da intendere il sito che ospita un impianto informatico atto alla erogazione di servizi interni alle amministrazioni pubbliche e servizi erogati esternamente dalle amministrazioni pubbliche che al minimo comprende apparati di calcolo, apparati di rete per la connessione e apparati di memorizzazione di massa.)) ((3. Dalle attivita’ previste al comma 1 sono esclusi i CED soggetti alla gestione di dati classificati secondo la normativa in materia di tutela amministrativa delle informazioni coperte da segreto di Stato e di quelle classificate nazionali secondo le direttive dell’Autorita’ nazionale per la sicurezza (ANS) che esercita le sue funzioni tramite l’Ufficio centrale per la segretezza (UCSe) del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS).)) ((4. Entro il 30 settembre 2013 l’Agenzia per l’Italia digitale trasmette al Presidente del Consiglio dei ministri, dopo adeguata consultazione pubblica, i risultati del censimento effettuato e le linee guida per la razionalizzazione dell’infrastruttura digitale della pubblica amministrazione. Entro i successivi novanta giorni il Governo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, adotta il piano triennale di razionalizzazione dei CED delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, aggiornato annualmente.)) ((5. Dall’attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri o minori entrate per il bilancio dello Stato.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 33-octies
Superamento del dissenso espresso nella conferenza di servizi ))
((1. Al comma 3 dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, l’ultimo periodo e’ sostituito dai seguenti: «Se il motivato dissenso e’ espresso da una regione o da una provincia autonoma in una delle materie di propria competenza, ai fini del raggiungimento dell’intesa, entro trenta giorni dalla data di rimessione della questione alla delibera del Consiglio dei Ministri, viene indetta una riunione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la partecipazione della regione o della provincia autonoma, degli enti locali e delle amministrazioni interessate, attraverso un unico rappresentante legittimato, dall’organo competente, ad esprimere in modo vincolante la volonta’ dell’amministrazione sulle decisioni di competenza. In tale riunione i partecipanti debbono formulare le specifiche indicazioni necessarie alla individuazione di una soluzione condivisa, anche volta a modificare il progetto originario.
Se l’intesa non e’ raggiunta nel termine di ulteriori trenta giorni, e’ indetta una seconda riunione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con le medesime modalita’ della prima, per concordare interventi di mediazione, valutando anche le soluzioni progettuali alternative a quella originaria. Ove non sia comunque raggiunta l’intesa, in un ulteriore termine di trenta giorni, le trattative, con le medesime modalita’ delle precedenti fasi, sono finalizzate a risolvere e comunque a individuare i punti di dissenso. Se all’esito delle predette trattative l’intesa non e’ raggiunta, la deliberazione del Consiglio dei Ministri puo’ essere comunque adottata con la partecipazione dei Presidenti delle regioni o delle province autonome interessate».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 34
(( Misure urgenti per le attivita’ produttive, le infrastrutture e i trasporti locali, la valorizzazione dei beni culturali ed i comuni ))
((1. Al comma 14 dell’articolo 11 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n.
80, e successive modificazioni, le parole: «entro il 31 dicembre 2012» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2013». La scadenza del servizio per la sicurezza del sistema elettrico nazionale nelle isole maggiori di cui all’articolo 1 del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 2010, n. 41, e’ prorogata al 31 dicembre 2015.
L’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas provvede ad aggiornare le condizioni del servizio per il nuovo triennio, secondo le procedure, i principi e i criteri di cui all’articolo 1 del citato decreto-legge n. 3 del 2010, nel rispetto della disponibilita’ del servizio anche tramite procedure concorrenziali organizzate mensilmente.)) ((2. Le somme ancora da restituire alla Cassa conguaglio per il settore elettrico in attuazione della decisione della Commissione europea 2010/460/CE del 19 novembre 2009 relativa agli aiuti di Stato C38/A/04 e C36/B/06 e della decisione 2011/746/UE della Commissione, del 23 febbraio 2011, relativa agli aiuti di Stato C38/B/04 e C13/06, sono versate dalla stessa Cassa conguaglio all’entrata del bilancio dello Stato entro tre mesi dal ricevimento da parte dei soggetti obbligati, per essere riassegnate, nel medesimo importo, ad un apposito capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico e destinate ad interventi del Governo a favore dello sviluppo e dell’occupazione nelle regioni ove hanno sede le attivita’ produttive oggetto della restituzione.)) ((3. All’articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modifiche:)) (( a) al comma 8, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonche’ agli aventi causa da detti fondi per il limite di durata del finanziamento degli stessi fondi»;)) (( b) il comma 19-bis e’ sostituito dal seguente:)) (( «19-bis. Il compendio costituente l’Arsenale di Venezia, con esclusione delle porzioni utilizzate dal Ministero della difesa per i suoi specifici compiti istituzionali, in ragione delle caratteristiche storiche e ambientali, e’ trasferito a titolo gratuito in proprieta’, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, al comune di Venezia, che ne assicura l’inalienabilita’, la valorizzazione, il recupero e la riqualificazione. A tal fine il comune garantisce: ))a)(( l’uso gratuito, per le porzioni dell’Arsenale utilizzate per la realizzazione del centro operativo e servizi accessori del Sistema MOSE, al fine di completare gli interventi previsti dal piano attuativo per l’insediamento delle attivita’ di realizzazione, gestione e manutenzione del Sistema MOSE sull’area nord dell’Arsenale di Venezia ed assicurare la gestione e manutenzione dell’opera, una volta entrata in esercizio e per tutto il periodo di vita utile del Sistema MOSE. Resta salva la possibilita’ per l’ente municipale, compatibilmente con le esigenze di gestione e manutenzione del Sistema MOSE e d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e trasporti – Magistrato alle acque di Venezia, di destinare, a titolo oneroso, ad attivita’ non esclusivamente finalizzate alla gestione e manutenzione del Sistema MOSE, fabbricati o parti di essi insistenti sulle predette porzioni.
Le somme ricavate per effetto dell’utilizzo del compendio, anche a titolo di canoni di concessione richiesti a operatori economici o istituzionali, versati direttamente al comune di Venezia, sono esclusivamente impiegate per il recupero, la salvaguardia, la gestione e la valorizzazione dell’Arsenale; b) l’uso gratuito, per gli utilizzi posti in essere dalla fondazione “La Biennale di Venezia”, in virtu’ della natura e delle funzioni assolte dall’ente, dal CNR e comunque da tutti i soggetti pubblici ivi attualmente allocati che espletano funzioni istituzionali. L’Arsenale e’ sottoposto agli strumenti urbanistici previsti per la citta’ di Venezia e alle disposizioni di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. L’Agenzia del demanio, d’intesa con il Ministero della difesa e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti –
Magistrato alle acque di Venezia, procede, entro il termine di trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, alla perimetrazione e delimitazione del compendio e alla consegna di quanto trasferito al comune. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e’ definita, a decorrere dalla data del trasferimento, la riduzione delle risorse a qualsiasi titolo spettanti al comune di Venezia, in misura pari al 70 per cento della riduzione delle entrate erariali conseguente al trasferimento, essendo il restante 30 per cento vincolato alla destinazione per le opere di valorizzazione da parte del comune di Venezia».)) ((4. All’articolo 183, comma 4, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, le parole: «nei modi e termini di cui all’articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349» sono sostituite dalle seguenti:
«nel termine di trenta giorni dalla data di presentazione della documentazione da parte del soggetto aggiudicatore o dell’autorita’ proponente».)) ((5. Ai fini della ripresa produttiva e occupazionale delle aree interessate, il Commissario delegato di cui all’articolo 2, comma 3-octies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, prosegue le sue attivita’ fino al completamento degli interventi ivi previsti.))
((6. All’articolo 32, comma 17, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, le parole: «del Ministro» sono sostituite dalle seguenti: «del Ministero».)) ((7. Al fine di garantire il rispetto, da parte di tutti gli operatori del sistema dell’aviazione civile, degli standard di sicurezza stabiliti dalla normativa internazionale ed europea, in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione per l’assunzione di ispettori di volo, dalla data di entrata in vigore del presente decreto l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC)
e’ autorizzato ad assumere, in via transitoria, non oltre venti piloti professionisti con contratto a termine annuale rinnovabile di anno in anno sino ad un massimo di tre anni.)) ((8. L’ENAC provvede a determinare il contingente dei posti da destinare alle singole categorie di impiego ed i requisiti minimi di cui i piloti da assumere devono essere in possesso.)) ((9. Ai piloti assunti secondo quanto previsto dai commi 7 e 8 e’ corrisposta la remunerazione prevista per tale tipologia di personale in base al contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale non dirigente dello stesso ENAC.)) ((10. Alla copertura dell’onere derivante dall’attuazione dei commi da 7 a 9, pari a 1 milione di euro per l’anno 2012 ed a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, l’ENAC provvede con risorse proprie. Alla compensazione dei conseguenti effetti finanziari in termini di indebitamento netto, pari a 500.000 euro per l’anno 2012 e a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189.)) ((11. Per far fronte ai pagamenti per lavori e forniture gia’ eseguiti, ANAS S.p.A. puo’ utilizzare, in via transitoria e di anticipazione, le disponibilita’ finanziarie giacenti sul conto di tesoreria n. 23617 intestato alla stessa Societa’ (ex Fondo centrale di garanzia), ai sensi dell’articolo 1, comma 1025, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nel limite di 400 milioni di euro, con l’obbligo di corrispondente reintegro entro il 2012 mediante utilizzo delle risorse che verranno erogate ad ANAS dallo Stato a fronte di crediti gia’ maturati.)) ((12. Nelle more del completamento dell’))iter(( delle procedure contabili relative alle spese di investimento sostenute da ANAS S.p.A., nell’ambito dei contratti di programma per gli anni 2007, 2008 e 2009, il Ministero dell’economia e delle finanze e’ autorizzato a corrispondere alla stessa Societa’ le somme all’uopo conservate nel conto dei residui, per l’anno 2012, del pertinente capitolo del bilancio di previsione dello Stato.)) ((13. Per garantire le procedure centralizzate di conferma della validita’ della patente di guida di cui all’articolo 126 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e’ autorizzata la spesa di euro 4.000.000 per l’anno 2012, alla quale si provvede mediante parziale utilizzo della quota delle entrate riassegnabili ai sensi dell’articolo 1, comma 238, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311.)) ((14. Al decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modifiche:)) (( a) all’articolo 32, dopo il comma 6 e’ inserito il seguente:)) ((«6-bis. Le somme relative ai finanziamenti revocati ai sensi dei commi 2, 3 e 4 iscritte in conto residui dovranno essere versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, sul Fondo di cui al comma 6.»;)) (( b) all’articolo 36, i commi 7 e 7-bis sono abrogati.)) ((15. Al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, sono apportate le seguenti modificazioni:)) (( a) all’articolo 2, il comma 8 e’ abrogato;)) (( b) all’articolo 5, comma 2, lettera c), e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ciascuna di tali opere e’ corredata del relativo codice unico di progetto previsto dall’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, e l’elenco e’ trasmesso a cura del Ministero competente alla banca dati delle amministrazioni pubbliche istituita dall’articolo 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, contestualmente alla trasmissione del Documento al CIPE, ai sensi dell’articolo 2, commi 5 e 6».)) ((16. Gli accordi di cui all’articolo 1, comma 5, della legge 23 agosto 2004, n. 239, sono stipulati nei modi stabiliti con decreto del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.)) ((17. All’articolo 2-bis, comma 1, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 2010, n. 41, sono apportate le seguenti modifiche:)) (( a) le parole: «con decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato 25 giugno 1999, pubblicato nel supplemento ordinario alla ))Gazzetta Ufficiale(( n. 151 del 30 giugno 1999,» sono sostituite dalle seguenti: «ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79,»;))
(( b) sono soppresse le seguenti parole: «e per le quali non sia ad oggi accertabile il titolo di autorizzazione».)) ((18. Le concessioni di stoccaggio di gas naturale rilasciate a partire dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, hanno una durata di trenta anni, prorogabile non piu’ di una volta e per dieci anni. Per le concessioni rilasciate prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 164 del 2000 si intendono confermati sia l’originaria scadenza sia l’applicazione dell’articolo 1, comma 61, della legge 23 agosto 2004, n. 239.)) ((19. Per la piena attuazione dei piani e dei programmi relativi allo sviluppo e alla sicurezza dei sistemi energetici di cui al decreto legislativo 1º giugno 2011, n. 93, gli impianti attualmente in funzione di cui all’articolo 46 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, e di cui agli articoli 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, continuano ad essere eserciti fino al completamento delle procedure autorizzative in corso previste sulla base dell’originario titolo abilitativo, la cui scadenza deve intendersi a tal fine automaticamente prorogata fino all’anzidetto completamento.)) ((20. Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parita’ tra gli operatori, l’economicita’ della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettivita’ di riferimento, l’affidamento del servizio e’ effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente affidante, che da’ conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste.)) ((21. Gli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto non conformi ai requisiti previsti dalla normativa europea devono essere adeguati entro il termine del 31 dicembre 2013 pubblicando, entro la stessa data, la relazione prevista al comma 20.
Per gli affidamenti in cui non e’ prevista una data di scadenza gli enti competenti provvedono contestualmente ad inserire nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto un termine di scadenza dell’affidamento. Il mancato adempimento degli obblighi previsti nel presente comma determina la cessazione dell’affidamento alla data del 31 dicembre 2013.)) ((22. Gli affidamenti diretti assentiti alla data del 1° ottobre 2003 a societa’ a partecipazione pubblica gia’ quotate in borsa a tale data, e a quelle da esse controllate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto; gli affidamenti che non prevedono una data di scadenza cessano, improrogabilmente e senza necessita’ di apposita deliberazione dell’ente affidante, il 31 dicembre 2020.)) ((23. Dopo il comma 1 dell’articolo 3-bis del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e successive modificazioni, e’ inserito il seguente:)) ((«1-bis. Le funzioni di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, compresi quelli appartenenti al settore dei rifiuti urbani, di scelta della forma di gestione, di determinazione delle tariffe all’utenza per quanto di competenza, di affidamento della gestione e relativo controllo sono esercitate unicamente dagli enti di governo degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei istituiti o designati ai sensi del comma 1 del presente articolo».)) ((24. All’articolo 53, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, la lettera b) e’ abrogata.)) ((25. I commi da 20 a 22 non si applicano al servizio di distribuzione di gas naturale, di cui al decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, al servizio di distribuzione di energia elettrica, di cui al decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e alla legge 23 agosto 2004, n. 239, nonche’ alla gestione delle farmacie comunali, di cui alla legge 2 aprile 1968, n. 475. Restano inoltre ferme le disposizioni di cui all’articolo 37 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134.)) ((26. Al fine di aumentare la concorrenza nell’ambito delle procedure di affidamento in concessione del servizio di illuminazione votiva, all’articolo unico del decreto del Ministro dell’interno 31 dicembre 1983, pubblicato nella ))Gazzetta Ufficiale(( n. 16 del 17 gennaio 1984, al numero 18) sono soppresse le seguenti parole: «e illuminazioni votive». Conseguentemente i comuni, per l’affidamento del servizio di illuminazione votiva, applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, e in particolare l’articolo 30 e, qualora ne ricorrano le condizioni, l’articolo 125.)) ((27. All’articolo 4, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le parole: «e a condizione che il valore economico del servizio o dei beni oggetto dell’affidamento sia complessivamente pari o inferiore a 200.000 euro annui» sono soppresse.))
((28. All’articolo 1 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, dopo il comma 3-bis, e’ inserito il seguente:)) ((«3-bis.1. Agli impianti pilota di cui al comma 3-bis, che per il migliore sfruttamento ai fini sperimentali del fluido geotermico necessitano di una maggiore potenza nominale installata al fine di mantenere il fluido geotermico allo stato liquido, il limite di 5 MW e’ determinato in funzione dell’energia immessa nel sistema elettrico».)) ((29. All’articolo 154 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il comma 4 e’ sostituito dal seguente:)) ((«4. Il soggetto competente, al fine della redazione del piano economico- finanziario di cui all’articolo 149, comma 1, lettera d), predispone la tariffa di base, nell’osservanza del metodo tariffario di cui all’articolo 10, comma 14, lettera d), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, e la trasmette per l’approvazione all’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas».)) ((30. All’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 28, le parole: «A decorrere dal 31 dicembre 2013,» sono sostituite dalle seguenti: «A decorrere dal sessantesimo giorno dall’emanazione dei decreti di natura non regolamentare di cui al comma 2».)) ((31. Per l’esecuzione di interventi indifferibili ed urgenti volti a rimuovere i rischi di esondazione del fiume Pescara e a ristabilire le condizioni minime di agibilita’ e fruibilita’ del porto-canale di Pescara, il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna e’ individuato quale amministrazione competente, in regime ordinario, per il coordinamento delle attivita’ di dragaggio, rimozione, trattamento e relativo conferimento in discarica di sedimenti.)) ((32. Per il pagamento degli indennizzi agli operatori della pesca del porto-canale di Pescara, e’ stanziata, per l’anno 2013, la somma di 3.000.000 di euro in favore della regione.)) ((33. Per il compimento delle attivita’ di cui ai commi 31 e 32 e’ stanziata, per l’anno 2013, la somma di euro 12.000.000. All’onere si provvede mediante riduzione del fondo di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con proprio decreto le occorrenti variazioni di bilancio.))
((34. Gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso al sistema museale sito nell’isola di Caprera dedicato a Giuseppe Garibaldi, comprendente il Museo del compendio garibaldino e il memoriale custodito nell’ex forte Arbuticci, nonche’ quelli derivanti dalla vendita dei biglietti degli ascensori esterni panoramici del Monumento a Vittorio Emanuele II in Roma, a decorrere dall’anno 2013 sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati allo stato di previsione del Ministero per i beni e le attivita’ culturali, al fine di assicurare la gestione, manutenzione e restauro conservativo per la migliore valorizzazione e fruizione di detti complessi monumentali. Al relativo onere, pari 1.770.000 euro annui a decorrere dall’anno 2013, si provvede ai sensi dell’articolo 38. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato con propri decreti ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio.))
((35. A partire dai bandi e dagli avvisi pubblicati successivamente al 1° gennaio 2013, le spese per la pubblicazione di cui al secondo periodo del comma 7 dell’articolo 66 e al secondo periodo del comma 5 dell’articolo 122 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono rimborsate alla stazione appaltante dall’aggiudicatario entro il termine di sessanta giorni dall’aggiudicazione.)) ((36. Le somme versate entro il 9 ottobre 2012 all’entrata del bilancio dello Stato ai sensi delle disposizioni indicate nell’allegato 1, che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, non sono state riassegnate alle pertinenti unita’ previsionali, restano acquisite all’entrata del bilancio dello Stato.)) ((37. Il recupero al bilancio dello Stato di cui all’articolo 13, comma 17, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, e’ ridotto per l’anno 2012 di 120 milioni. Al relativo onere si provvede mediante utilizzo delle risorse recuperate dall’attuazione del comma 36. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.)) ((38. Ai fini della corretta applicazione delle disposizioni in materia di contenimento della spesa pubblica riguardanti le societa’ partecipate dalle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, si intendono per societa’ quotate le societa’ emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.)) ((39. All’articolo 21 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, il comma 6 e’ abrogato.)) ((40. Al fine di innalzare i livelli di sicurezza dei motociclisti, e’ obbligatoria l’offerta su tutti i veicoli di nuova immatricolazione a due o tre ruote e di cilindrata pari o superiore a 125 centimetri cubi, tra le dotazioni opzionali a disposizione dell’acquirente, di sistemi di sicurezza e di frenata avanzati (ABS), atti ad evitare il bloccaggio delle ruote durante la frenata.))
((41. La lettera d-ter) del comma 1 dell’articolo 5 della legge 24 aprile 2001, n. 170, e’ sostituita dalla seguente:)) ((«d-ter) gli edicolanti possono praticare sconti sulla merce venduta e defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita e restituito, nel rispetto del periodo di permanenza in vendita stabilito dall’editore, a compensazione delle successive anticipazioni al distributore».)) ((42. All’articolo 28, comma 3, della legge 20 febbraio 2006, n. 82, dopo le parole: «A tutti gli utilizzatori dei prodotti annotati nei registri di cui ai commi 1 e 2, ad eccezione» sono inserite le seguenti: «dei commercianti al dettaglio».))
((43. All’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 14 agosto 1996, n. 472, dopo il comma 1, e’ inserito il seguente:
«1-bis. Le eccezioni di cui al comma 1 si rendono applicabili esclusivamente nella fase di prima immissione in commercio».)) ((44. All’articolo 16, comma 5-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dopo le parole: «ne’ obbligo di scarico del mezzo di trasporto» sono aggiunti i seguenti periodi: «L’introduzione si intende realizzata anche negli spazi limitrofi al deposito IVA, senza che sia necessaria la preventiva introduzione della merce nel deposito. Si devono ritenere assolte le funzioni di stoccaggio e di custodia, e la condizione posta agli articoli 1766 e seguenti del codice civile che disciplinano il contratto di deposito.
All’estrazione della merce dal deposito IVA per la sua immissione in consumo nel territorio dello Stato, qualora risultino correttamente poste in essere le norme dettate al comma 6 del citato articolo 50-bis(( del decreto-legge n. 331 del 1993, l’imposta sul valore aggiunto si deve ritenere definitivamente assolta».)) ((45. Al fine di rendere la struttura amministrativo-contabile del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera maggiormente funzionale all’espletamento dei servizi d’istituto, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, adotta, entro sei mesi dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, apposito regolamento ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Detto provvedimento sostituisce il regolamento per i servizi di cassa e contabilita’ delle Capitanerie di porto, approvato con regio decreto 6 febbraio 1933, n. 391.)) ((46. Gli introiti derivanti da convenzioni stipulate dal Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera per l’implementazione dei servizi d’istituto sono versati in entrata al bilancio dello Stato per essere interamente riassegnati al fondo di cui all’articolo 1, comma 1331, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.)) ((47. Le somme disponibili previste dall’articolo 41, comma 16-
sexiesdecies.1, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, sono finalizzate allo svolgimento di iniziative di promozione turistica dell’Italia a cura del Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport.)) ((48. All’articolo 111 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, il comma 1 e’ sostituito dal seguente: «1. Al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto da adottare entro e non oltre il 28 febbraio 2013, dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione a norma dell’articolo 110, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneita’ per la sicurezza della circolazione.
Con il medesimo decreto e’ disposta, a far data dal 1° gennaio 2014, la revisione obbligatoria delle macchine agricole in circolazione soggette ad immatricolazione in ragione del relativo stato di vetusta’ e con precedenza per quelle immatricolate antecedentemente al 1° gennaio 2009, e sono stabiliti, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, i criteri, le modalita’ ed i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».)) ((49. All’articolo 12 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modificazioni:)) (( a) al comma 2, lettera ))a)((, dopo il primo periodo, e’ inserito il seguente: «Restano altresi’ esclusi dalla disciplina del presente comma gli istituti penitenziari»;)) ((b) al comma 2, lettera ))a)((, dopo l’ultimo periodo e’ aggiunto il seguente: «Sono altresi’ fatte salve le risorse attribuite al Ministero della giustizia per gli interventi manutentivi di edilizia penitenziaria»;)) ((c) al comma 7, quarto periodo, dopo le parole: «il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti» sono inserite le seguenti: «e il Ministero della giustizia».)) ((50. Al decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 166, sono apportate le seguenti modificazioni:)) ((a) all’articolo 5, comma 1, lettera c), la parola: «quattro» e’ sostituita dalla seguente: «sette»;)) ((b) all’articolo 5, comma 1, lettera d), la parola: «tre» e’ sostituita dalla seguente: «sei»;))
((c) all’articolo 5, comma 1, lettera e), la parola: «sei» e’ sostituita dalla seguente: «nove» e le parole: «anche se cessati dall’esercizio» sono soppresse;)) ((d) all’articolo 5, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. I componenti della commissione, aventi le qualifiche di cui al comma 1, possono anche essere in pensione da non piu’ di cinque anni»;)) ((e) all’articolo 5, il comma 4 e’ abrogato;)) ((f) all’articolo 11, comma 5, le parole: «Il giudizio di non idoneita’ e’ motivato» sono sostituite dalle seguenti: «Il giudizio di non idoneita’ e’ sinteticamente motivato con formulazioni standard, predisposte dalla commissione quando definisce i criteri che regolano la valutazione degli elaborati».)) ((51. Le modifiche di cui al comma 50, lettere a), b) c), d) e f), non si applicano ai concorsi gia’ banditi alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.)) ((52. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, sono apportate le seguenti modifiche:))
((«ART. 285 – (Caratteristiche tecniche) – Punto 32 – Gli impianti termici civili che, prima dell’entrata in vigore della presente disposizione, sono stati autorizzati ai sensi del titolo I della parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e che, a partire da tale data, ricadono nel successivo titolo II, devono essere adeguati alle disposizioni del titolo II entro il 1° settembre 2017 purche’ sui singoli terminali, siano e vengano dotati di elementi utili al risparmio energetico, quali valvole termostatiche e/o ripartitori di calore. Il titolare dell’autorizzazione produce, quali atti autonomi, le dichiarazioni previste dall’articolo 284, comma 1, della stessa parte quinta nei novanta giorni successivi all’adeguamento ed effettua le comunicazioni previste da tale articolo nei tempi ivi stabiliti. Il titolare dell’autorizzazione e’ equiparato all’installatore ai fini dell’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 288».)) ((53. L’articolo 5, comma 9, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e’ sostituito dal seguente:)) ((«9. Gli impianti termici siti negli edifici costituiti da piu’ unita’ immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente, fatto salvo quanto previsto periodo seguente. Qualora si installino generatori di calore a gas a condensazione che, per valori di prestazione energetica e di emissioni nei prodotti della combustione, appartengano alla classe ad alta efficienza energetica, piu’ efficiente e meno inquinante, prevista dalla pertinente norma tecnica di prodotto UNI EN 297 e/o UNI EN 483 e/o UNI EN 15502, il posizionamento dei terminali di tiraggio avviene in conformita’ alla vigente norma tecnica UNI 7129 e successive integrazioni».)) ((54. Alla legge 28 giugno 2012, n. 92, sono apportate le seguenti modifiche:)) (( a) all’articolo 1, comma 21, lettera b), capoverso 3-bis, la parola: «fax» e’ soppressa;)) (( b) all’articolo 4, comma 1, dopo le parole: «fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento» sono aggiunte le seguenti: «La stessa prestazione puo’ essere oggetto di accordi sindacali nell’ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, ovvero nell’ambito di processi di riduzione di personale dirigente conclusi con accordo firmato da associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria»;)) (( c) all’articolo 4, dopo il comma 7 sono inseriti i seguenti:)) ((«7-bis. Le disposizioni di cui ai commi da 1 a 7 trovano applicazione anche nel caso in cui le prestazioni spetterebbero a carico di forme sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria.)) ((7-ter. Nel caso degli accordi il datore di lavoro procede al recupero delle somme pagate ai sensi dell’articolo 5, comma 4, della legge n. 223 del 1991, relativamente ai lavoratori interessati, mediante conguaglio con i contributi dovuti all’INPS e non trova comunque applicazione l’articolo 2, comma 31, della presente legge.
Resta inoltre ferma la possibilita’ di effettuare nuove assunzioni anche presso le unita’ produttive interessate dai licenziamenti in deroga al diritto di precedenza di cui all’articolo 8, comma 1, della legge n. 223 del 1991».)) ((55. All’articolo 1, comma 430, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, dopo le parole: «con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti» sono aggiunte le seguenti: «, nonche’ le imprese che pur in assenza dei requisiti sopra indicati, indipendentemente dalla superficie dei punti di vendita, fanno parte di un gruppo societario ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile che opera con piu’ punti di vendita sul territorio nazionale e che realizza un volume d’affari annuo aggregato superiore a 10 milioni di euro. Per le aziende della grande distribuzione commerciale come sopra definite, la trasmissione telematica dei corrispettivi per ciascun punto di vendita sostituisce gli obblighi di certificazione fiscale dei corrispettivi stessi».)) ((56. All’articolo 6, comma 6-ter, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, dopo l’ultimo periodo e’ aggiunto il seguente: «Le suddette permute sono attuate, in deroga alla legge 24 aprile 1941, n. 392, anche per la realizzazione di nuovi edifici giudiziari delle sedi centrali di corte d’appello in cui sia prevista la razionale concentrazione di tutti gli uffici ordinari e minorili nonche’ l’accorpamento delle soppresse sedi periferiche di cui all’articolo 1 della legge 14 settembre 2011, n. 148».)) ((57. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto la CONSOB, nell’ambito dell’autonomia del proprio ordinamento ed al fine di assicurare efficaci e continuativi livelli di vigilanza per l’attuazione di quanto previsto ai sensi del presente articolo e per la tutela degli investitori, nonche’ per la salvaguardia della trasparenza e della correttezza del sistema finanziario, provvede alle occorrenti iniziative attuative, anche adottando misure di contenimento della spesa ulteriori ed alternative alle vigenti disposizioni in materia di finanza pubblica, purche’ sia assicurato il conseguimento dei medesimi risparmi previsti a legislazione vigente, e avvalendosi delle facolta’ di cui all’articolo 2, commi 4-undecies, fino ad un terzo della misura massima ivi prevista, e 4-terdecies del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80. Il collegio dei revisori dei conti verifica preventivamente che le misure previste siano idonee a garantire comunque i medesimi effetti di contenimento della spesa stabiliti a legislazione vigente ed attesta il rispetto di tale adempimento nella relazione al conto consuntivo. Resta in ogni caso precluso l’utilizzo degli stanziamenti preordinati alle spese in conto capitale per finanziare spese di parte corrente.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-bis
Autorita’ nazionale anticorruzione ))
((1. Allo scopo di rafforzare la trasparenza e la correttezza del complessivo sistema di rapporti tra cittadini, mondo delle imprese, anche innovative, e pubblica amministrazione, alla Commissione di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che opera come autorita’ nazionale anticorruzione, e’ preposto un presidente nominato con le forme e le modalita’ di cui al medesimo articolo 13, comma 3, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, del Ministro della giustizia e del Ministro dell’interno, tra persone di notoria indipendenza che hanno avuto esperienza in materia di contrasto alla corruzione e persecuzione degli illeciti nella pubblica amministrazione. I compensi del presidente e dei componenti della Commissione sono ridefiniti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, nel rispetto dell’articolo 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in modo da garantire l’invarianza complessiva della spesa.)) ((2. La Commissione di cui al comma 1 si avvale, sulla base di intese con il Ministro dell’economia e delle finanze, della Guardia di finanza, che agisce con i poteri di indagine ad essa attribuiti ai fini degli accertamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto e all’imposta sui redditi. La Commissione, agli stessi fini, puo’ richiedere indagini, accertamenti e relazioni all’Ispettorato per la funzione pubblica.)) ((3. Dall’attuazione dei commi 1 e 2 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.)) ((4. Conseguentemente, in sede di prima applicazione, il termine di cui all’articolo 1, comma 8, della legge 6 novembre 2012, n. 190, e’ differito al 31 marzo 2013.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-ter
Documentazione di spesa ))
((1. Ai fini delle rendicontazioni non ancora concluse alla data di entrata in vigore del presente decreto e per pagamenti gia’ effettuati entro la stessa data relativi ad interventi realizzati con finanziamenti pubblici, e’ da intendersi documentazione di spesa anche l’esibizione di copia autentica di assegni bancari emessi dal beneficiario a pagamento di forniture di beni e servizi, purche’ corredati di relativa fattura e lettera liberatoria.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-quater
Imprese turistico-balneari ))
((1. All’articolo 11 della legge 15 dicembre 2011, n. 217, sono apportate le seguenti modificazioni:)) (( a) il comma 6 e’ sostituito dal seguente: «6. Si intendono quali imprese turistico-balneari le attivita’ classificate all’articolo 01, comma 1, lettere b), c), d) ed e), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, che si svolgono su beni del demanio marittimo, ovvero le attivita’ di stabilimento balneare, anche quando le strutture sono ubicate su beni diversi dal demanio marittimo. Al fine di promuovere il rilancio delle attivita’ turistico-balneari e la tutela della concorrenza, e’ demandata alle regioni la fissazione degli indirizzi per lo svolgimento delle attivita’ accessorie degli stabilimenti balneari, quali l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande e gli intrattenimenti musicali e danzanti, da fissare nel rispetto delle particolari condizioni di tutela dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano, nonche’ dell’ordine pubblico, dell’incolumita’ e della sicurezza pubblica. Tali attivita’ accessorie devono essere effettuate entro gli orari di esercizio cui sono funzionalmente e logisticamente collegate e devono svolgersi nel rispetto delle vigenti norme, prescrizioni e autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica, igienico-sanitaria e di inquinamento acustico. Gli indirizzi regionali sono recepiti a livello comunale con apposita ordinanza del sindaco, nel rispetto del principio di sussidiarieta’ e di proporzionalita’»;)) (( b) dopo il comma 6 sono aggiunti i seguenti:)) ((«6-bis. In caso di intrattenimenti danzanti da svolgere in stabilimenti balneari, i progetti sottoposti all’esame delle commissioni di cui all’articolo 141 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, devono individuare espressamente i luoghi in cui si svolge l’attivita’ di pubblico spettacolo o intrattenimento.)) ((6-ter. La disciplina di cui all’articolo 80 del testo unico, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, si applica esclusivamente ai soli luoghi di pubblico spettacolo individuati nei progetti di cui al comma 6-bis.)) ((6-quater. In coerenza con quanto disposto dal decreto del Ministro dell’interno 30 novembre 1983, pubblicato nella ))Gazzetta Ufficiale(( n. 339 del 12 dicembre 1983, non fanno parte dell’intrattenimento danzante e sono quindi sottratte alla disciplina dell’articolo 80 del citato testo unico, le aree della concessione demaniale circostanti i locali di pubblico spettacolo individuati nei progetti di cui al comma 6-bis, purche’ prive di recinzioni di qualsiasi tipo e di strutture specificatamente destinate allo stazionamento del pubblico per assistere a spettacoli, in quanto aventi caratteristiche di locale all’aperto, come descritto all’articolo 1, comma 2, lettera a), del citato decreto ministeriale 30 novembre 1983».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-quinquies
Piano di sviluppo del turismo ))
((1. Su proposta del Ministro con delega al turismo, entro il 31 dicembre 2012, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il Governo adotta, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, un piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, di durata almeno quinquennale.)) ((2. Il piano e’ aggiornato ogni due anni con le procedure di cui al comma 1.)) ((3. Il Ministro con delega al turismo adotta ogni anno, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, un programma attuativo delle linee strategiche individuate dal piano di cui al comma 1.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-sexies
Disposizioni in materia di accise ))
((1. All’articolo 16 del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, comma 3, dopo le parole: «passivi dell’accisa» sono inserite le seguenti: «e dai titolari di licenza per l’esercizio di depositi commerciali di prodotti energetici ad imposta assolta,» e la parola:
«assolto» e’ sostituita dalle seguenti: «comunque corrisposto».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-septies
Modifiche al regime del registro delle imprese di pesca ))
((1. All’articolo 2, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 1999, n. 558, dopo le parole: «dello stesso codice» sono inserite le seguenti: «, gli imprenditori ittici di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4,».)) ((2. In deroga a quanto previsto dall’articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 153, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da emanare di concerto con il Ministro dello sviluppo economico entro il 31 dicembre 2012, sono adottate le opportune disposizioni attuative di quanto previsto al comma 1, anche al fine di integrare nel registro delle imprese di cui all’articolo 2188 del codice civile le informazioni di cui agli articoli 63 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n. 1639, tenuto conto altresi’ del ruolo e delle funzioni svolte dalle Capitanerie di porto.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-octies
Riordino dei servizi automobilistici sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale ))
((1. Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi automobilistici sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.
422, nel rispetto dei principi di concorrenza, di economicita’ e di efficienza.)) ((2. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, effettuati in maniera stabile e continuativa tramite modalita’ automobilistica. Esclusivamente per i servizi automobilistici integrativi e sostitutivi di cui al comma 3 sono fatte salve le disposizioni del regio decreto-legge 21 dicembre 1931, n. 1575, convertito dalla legge 24 marzo 1932, n. 386, nonche’ le normative regionali in materia.)) ((3. Le disposizioni contenute nel presente articolo non si applicano ai seguenti servizi automobilistici:))
((a) «servizi sostitutivi» dei servizi ferroviari, intendendosi per tali esclusivamente i servizi a carattere temporaneo resi necessari dalla provvisoria interruzione della rete ferroviaria o dalla provvisoria sospensione del servizio ferroviario per interventi di manutenzione straordinaria, guasti e altre cause di forza maggiore;)) ((b) «servizi integrativi» dei servizi ferroviari, intendendosi per tali esclusivamente i servizi a carattere temporaneo resi necessari da un provvisorio e non programmabile picco della domanda di trasporto e svolti in orari ed itinerari identici al servizio ferroviario da essi integrato.)) ((4. Ai sensi dell’articolo 3-bis del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano organizzano, entro il termine del 30 giugno 2013, lo svolgimento dei servizi automobilistici di cui al comma 1 in bacini territoriali ottimali tali da massimizzarne l’efficienza e l’integrazione con i servizi minimi di trasporto pubblico regionale e locale gia’ individuati da ciascuna regione in attuazione dell’articolo 16 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422. La dimensione dei bacini territoriali ottimali deve essere non inferiore a quella del territorio provinciale e non superiore a quella del territorio regionale. Decorso inutilmente il termine indicato, il Consiglio dei Ministri, a tutela dell’unita’ giuridica ed economica, esercita i poteri sostitutivi di cui all’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.)) ((5. A far data dal 31 dicembre 2013 l’affidamento della gestione dei servizi automobilistici di cui al comma 1, cosi’ come organizzati ai sensi del comma 4, avviene in favore di imprenditori o di societa’ in qualunque forma costituite individuati esclusivamente mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicita’, imparzialita’, trasparenza, adeguata pubblicita’, non discriminazione, parita’ di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalita’. Decorso inutilmente il termine anzidetto, il Consiglio dei Ministri, a tutela dell’unita’ giuridica ed economica, esercita i poteri sostitutivi di cui all’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.)) ((6. Al fine di promuovere l’assetto concorrenziale e l’efficienza dei servizi, il bando di gara o la lettera di invito relativi alle procedure di cui al comma 5:)) (( a) assicura che i corrispettivi posti a base d’asta siano quantificati secondo il criterio dei costi standard dei servizi automobilistici di tipologia analoga, determinato da ciascuna regione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422;)) (( b) prevede che la valutazione delle offerte sia effettuata secondo il criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa da una commissione nominata dall’ente affidante e composta da soggetti esperti nella specifica materia;)) (( c) assicura che i criteri di valutazione delle offerte basati su qualita’ e quantita’ dei servizi resi e sui progetti di integrazione con la rete dei servizi minimi esistenti prevalgano sui criteri riferiti al prezzo unitario dei servizi;)) (( d) indica i criteri per il passaggio dei dipendenti ai nuovi aggiudicatari del servizio, prevedendo, tra gli elementi di valutazione dell’offerta, l’adozione di strumenti di tutela dei livelli occupazionali e dei livelli salariali medi annui relativi alla precedente gestione.)) ((7. Al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo del trasporto pubblico regionale e locale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano destinano le economie di gara eventualmente ottenute al trasporto pubblico regionale e locale automobilistico, privilegiando:)) (( a) gli investimenti nell’acquisto di autobus appartenenti alla classe III o alla classe B, cosi’ come definite dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 23 dicembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 6 febbraio 2004;)) (( b) l’incremento quantitativo dei servizi minimi automobilistici a domanda elevata;)) (( c) l’adeguamento inflattivo contrattualmente previsto dei corrispettivi di esercizio;)) (( d) il cofinanziamento regionale ai rinnovi del contratto collettivo nazionale relativo al settore del trasporto pubblico regionale e locale.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-novies
Definizione dei contributi per programmi di edilizia residenziale ))
((1. Al fine di provvedere alla chiusura delle posizioni debitorie e creditorie determinatesi ai sensi dell’articolo 16, secondo comma, della legge 27 maggio 1975, n. 166, degli articoli 2 e 10 della legge 8 agosto 1977, n. 513, dell’articolo 72 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e dell’articolo 6 del decreto-legge 13 agosto 1975, n. 376, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 ottobre 1975, n. 492, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e’ autorizzato a provvedere al pagamento dei conguagli dei contributi di cui alle suddette disposizioni sulla base della certificazione fornita dalle banche relativa ai singoli interventi agevolativi e delle autocertificazioni prodotte, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dai singoli beneficiari in ordine alla sussistenza dei requisiti soggettivi. L’Agenzia delle entrate, anche avvalendosi della collaborazione dei provveditorati interregionali per le opere pubbliche, ha facolta’ di effettuare controlli a campione in ordine alla sussistenza del requisito del reddito. Per i requisiti oggettivi la cooperativa ovvero l’impresa o il soggetto pubblico dedicato all’edilizia residenziale deve produrre il certificato di agibilita’ di cui agli articoli 24 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. Qualora sia accertata la mancanza anche di uno solo dei requisiti necessari, il beneficiario decade dal diritto al contributo statale ed e’ tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito, oltre agli oneri accessori di legge.)) ((2. Le banche sono autorizzate a compensare le posizioni debitorie e creditorie, risultanti dalla certificazione di cui al comma 1, nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell’ambito del gruppo bancario di appartenenza. La certificazione evidenzia le complessive posizioni debitorie e creditorie relative alle disposizioni citate al comma 1; la determinazione delle predette posizioni non tiene conto dei conguagli relativi alle operazioni oggetto di contenzioso sulla sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti per la fruizione del contributo pubblico.)) ((3. Le risorse derivanti dalle posizioni di credito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nei confronti degli istituti bancari mutuanti sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, per le finalita’ di cui al comma 1, al pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.)) ((4. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.))
Sezione X ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-decies
Disposizioni in materia di collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e continente ))
((1. In considerazione dell’attuale condizione di tensione dei mercati finanziari internazionali che impone, a tutela della finanza pubblica, particolari esigenze di cautela nella verifica della sostenibilita’ del piano economico-finanziario del collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e continente (di seguito Ponte), anche in relazione alle modalita’ di finanziamento previste, la societa’ Stretto di Messina S.p.A. ed il contraente generale stipulano apposito atto aggiuntivo al contratto vigente per l’attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo. Ai fini di cui al presente comma, l’atto aggiuntivo e’ trasmesso entro trenta giorni dalla stipula alle competenti Commissioni parlamentari.)) ((2. Entro sessanta giorni dalla stipula dell’atto aggiuntivo la societa’ Stretto di Messina S.p.A. presenta al CIPE, ai fini di un primo esame in linea tecnica del progetto definitivo dell’opera, unitamente agli elaborati tecnici nonche’ ai necessari pareri e autorizzazioni, i piani economico-finanziari accompagnati da una completa e dettagliata analisi dell’intervento che attesti la sostenibilita’ dell’investimento, con riguardo sia alle condizioni praticate nel mercato dei capitali sia alle varie ipotesi di finanziamento pubblico. Il CIPE in sede di esame tecnico puo’ valutare parti progettuali dotate di autonoma funzionalita’ alla cui effettiva realizzazione si potra’ procedere sentite le regioni interessate. I piani economici e finanziari e le relative analisi che attestano la sostenibilita’ dell’investimento sono, altresi’, trasmessi alle competenti Commissioni parlamentari.)) ((3. In esito all’esame in linea tecnica del progetto definitivo dell’intervento, la societa’ Stretto di Messina S.p.A. avvia le necessarie iniziative per la selezione della migliore offerta di finanziamento dell’infrastruttura con capitali privati, senza che cio’ dia luogo ad impegni contrattuali vincolanti per la concessionaria. In caso di mancata individuazione del soggetto finanziatore entro il termine per l’esame del progetto definitivo di cui al comma 4, sono caducati tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonche’ le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla societa’ concessionaria. In tale circostanza, a definitiva e completa tacitazione di ogni diritto e pretesa, gli effetti della caducazione dei vincoli contrattuali comportano esclusivamente il riconoscimento di un indennizzo costituito dal pagamento delle prestazioni progettuali contrattualmente previste e direttamente eseguite e dal pagamento di una ulteriore somma pari al 10 per cento dell’importo predetto.)) ((4. Dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 2 novembre 2012, n. 187, fino all’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPE delle opere come individuate dal comma 2, entro e non oltre i 540 giorni successivi al completamento dell’esame del progetto in linea tecnica, tutti gli effetti dei contratti stipulati dalla societa’ Stretto di Messina S.p.A. con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera sono sospesi e per il periodo di sospensione non potranno essere avanzate dai contraenti pretese risarcitorie o di altra natura a nessun titolo. Sono altresi’ sospesi gli adeguamenti economici a qualsiasi titolo previsti. Per le parti progettuali non esaminate dal CIPE la sospensione degli effetti contrattuali permane, con le modalita’ sopra indicate, fino al reperimento della integrale copertura finanziaria. Le parti dovranno improntare il loro comportamento secondo i principi della buona fede.)) ((5. La mancata approvazione del progetto definitivo dell’opera da parte del CIPE, ai sensi del comma 4, comporta la caducazione di tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonche’ le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla societa’ concessionaria, secondo le modalita’ e per gli effetti di cui al comma 3.)) ((6. La societa’ Stretto di Messina S.p.A. puo’ essere autorizzata, previa approvazione dei progetti definitivi da parte del CIPE e di intesa con le regioni interessate, ad eseguire lavori infrastrutturali funzionali all’esigenza dell’attuale domanda di trasporto anche in caso di mancata realizzazione del Ponte, ricompresi nel progetto definitivo generale, a carico del bilancio dello Stato nei limiti delle risorse che saranno individuate con successivi provvedimenti.))
((7. Con atto di indirizzo del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono impartite direttive finalizzate all’immediato contenimento dei costi di gestione e di personale della societa’ Stretto di Messina S.p.A.)) ((8. Nel caso in cui l’atto aggiuntivo di cui al comma 1 non venga stipulato entro il termine perentorio del 1º marzo 2013 sono caducati, con effetto dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 2 novembre 2012, n. 187, tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonche’ le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla societa’ concessionaria secondo le modalita’ e per gli effetti di cui al comma 3.)) ((9. Nei casi di caducazione di cui ai commi 3, 5 e 8, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, la societa’ Stretto di Messina S.p.A.
e’ posta in liquidazione e, per lo svolgimento delle attivita’ liquidatorie, e’ nominato un commissario liquidatore che dovra’ concludere le operazioni entro e non oltre un anno dalla nomina.)) ((10. Agli oneri derivanti dagli eventuali indennizzi conseguenti all’attuazione del presente articolo si provvede mediante utilizzo dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successivi rifinanziamenti, relativa al Fondo per lo sviluppo e la coesione. A tale fine le risorse del Fondo sono coerentemente riprogrammate dal CIPE a valere sulle assegnazioni destinate al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.)) ((11. Gli eventuali indennizzi conseguenti all’attuazione del presente articolo sono preventivamente comunicati alle competenti Commissioni parlamentari con elencazione dei destinatari e delle relative somme loro riconosciute e con l’indicazione puntuale delle prestazioni progettuali previste ed eseguite che hanno dato luogo all’indennizzo per ciascuno dei predetti soggetti.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-undecies
Disposizioni in materia di trasporto pubblico locale ))
((1. Nelle more del completamento del processo di riordino della disciplina in materia di trasporto pubblico locale, per l’anno 2012, il fondo di cui agli articoli 21, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e 30, comma 3, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.
201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.
214, e’ ripartito con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base del criterio storico.)) ((2. All’articolo 1, comma 1031, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alla lettera b), dopo le parole: «lacuale e fluviale» sono aggiunte le seguenti: «e la prosecuzione degli interventi di cui al comma 4 dell’articolo 8 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 34-duodecies
Proroga di termine ))
((1. All’articolo 1, comma 18, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, le parole: «fino a tale data» sono sostituite dalle seguenti:
«fino al 31 dicembre 2020».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 35
Desk Italia – Sportello attrazione investimenti esteri
((1. In attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera a) e lettera q), della Costituzione, ed al fine di incrementare la capacita’ del sistema Paese di attrarre investimenti dall’estero, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, e’ istituito il Desk Italia –
Sportello attrazione investimenti esteri, con funzioni di soggetto pubblico di coordinamento territoriale nazionale per gli investitori esteri che manifestino un interesse reale e concreto alla realizzazione in Italia di investimenti di natura non strettamente finanziaria e di rilevante impatto economico e significativo interesse per il Paese.)) ((2. Il Desk Italia – Sportello attrazione investimenti esteri costituisce il punto di riferimento per l’investitore estero in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti il relativo progetto di investimento, fungendo da raccordo fra le attivita’ svolte dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa
– Invitalia; a tal fine convoca apposite conferenze di servizi di cui agli articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, anche ai sensi dell’articolo 27, comma 4, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e propone la sostituzione di procedimenti amministrativi con accordi integrativi o sostitutivi dei relativi provvedimenti, ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241.)) ((3. Il Desk Italia – Sportello attrazione investimenti esteri opera presso il Ministero dello sviluppo economico, in raccordo con il Ministero degli affari esteri, avvalendosi del relativo personale, concordando con Agenzia ICE e con l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – Invitalia, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, modalita’ e procedure attraverso le quali realizzare gli indirizzi elaborati dalla cabina di regia per l’internazionalizzazione di cui all’articolo 14, comma 18-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. Le modalita’ e procedure concordate sono comunicate alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, al fine di consentire di individuare le necessarie forme di coinvolgimento degli uffici regionali. La riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico di cui all’articolo 14, comma 19, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e’ attuata con il regolamento di cui all’articolo 2, commi 10 e 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.)) ((4. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le regioni provvedono ad individuare l’ufficio interno al quale attribuire le funzioni di raccordo con il Desk Italia – Sportello attrazione investimenti esteri, al fine di agevolare il coordinamento con riguardo ad iniziative di investimento estere localizzate in ambito regionale e con potere, all’occorrenza, di convocare e presiedere conferenze di servizi per gli investimenti esteri di esclusivo interesse regionale. Agli adempimenti previsti dal presente comma si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.)) ((5. All’ufficio di cui al comma 4 sono adibiti prioritariamente i dipendenti a tempo indeterminato del soppresso Istituto per il commercio estero, dei quali sia avvenuto il trasferimento alle regioni in conformita’ con le intese di cui al comma 26-sexies, lettera a), dell’articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. Ai sensi del comma 26-septies del medesimo articolo 14, la previsione di cui al primo periodo opera senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.)) ((6. Il Desk Italia – Sportello attrazione investimenti esteri formula annualmente proposte di semplificazione normativa ed amministrativa sul tema dell’attrazione degli investimenti esteri, garantendo in ogni caso che gli indirizzi per l’operativita’ dello stesso Sportello non vengano modificati per un periodo di tempo necessario ad assicurare la realizzazione degli investimenti in Italia da parte degli investitori esteri.)) ((7. Al comma 22 dell’articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modificazioni: al primo periodo, le parole: «struttura dell’Agenzia» sono sostituite dalle seguenti:
«struttura dell’Agenzia, secondo le modalita’ ed i limiti previsti dallo statuto»; al secondo periodo, le parole: «Formula proposte al consiglio di amministrazione» sono sostituite dalle seguenti:
«Formula, d’intesa con il presidente, proposte al consiglio di amministrazione»; le parole: «, da’ attuazione ai programmi e alle deliberazioni da questo approvati e assicura gli adempimenti di carattere tecnico-amministrativo,» sono sostituite dalle seguenti: «, da’ attuazione ai programmi e alle deliberazioni approvate dal consiglio di amministrazione ed alle disposizioni operative del presidente, assicurando altresi’ gli adempimenti di carattere tecnico-amministrativo».))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 36
Misure in materia di confidi, strumenti di finanziamento e reti d’impresa
(( 1. I confidi sottoposti entro il 31 dicembre 2013 a vigilanza diretta da parte della Banca d’Italia possono imputare al fondo consortile, al capitale sociale, ad apposita riserva o accantonare per la copertura dei rischi i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali o finanziamenti per la concessione delle garanzie costituiti da contributi dello Stato, delle regioni e di altri enti pubblici esistenti alla data del 31 dicembre 2012. Le risorse sono attribuite unitariamente al patrimonio, anche a fini di vigilanza, dei relativi confidi, senza vincoli di destinazione nel caso siano destinati ad incrementare il patrimonio. Le eventuali azioni o quote corrispondenti costituiscono azioni o quote proprie dei confidi e non attribuiscono alcun diritto patrimoniale o amministrativo, ne’ sono computate nel capitale sociale o nel fondo consortile ai fini del calcolo delle quote richieste per la costituzione e per le deliberazioni dell’assemblea. La relativa delibera e’ di competenza dell’assemblea ordinaria.)) 2. La disposizione di cui al comma 1 trova applicazione anche ai confidi che operano a seguito di operazioni di fusione realizzate a partire dal 1° gennaio 2007, ovvero che realizzino, entro il 31 dicembre 2013, operazioni di fusione. In quest’ultimo caso la delibera assembleare richiamata al terzo periodo del primo comma potra’ essere adottata entro il 30 giugno 2014.
((2-bis. E’ istituito presso l’Ismea un Fondo mutualistico nazionale per la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole.
Il Fondo e’ costituito dai contributi volontari degli agricoltori e puo’ beneficiare di contributi pubblici compatibili con la normativa europea in materia di aiuti di Stato.))
((2-ter. Il contratto di rete di cui al successivo comma 5 puo’ prevedere, ai fini della stabilizzazione delle relazioni contrattuali tra i contraenti, la costituzione di un fondo di mutualita’ tra gli stessi, per il quale si applicano le medesime regole e agevolazioni previste per il fondo patrimoniale di cui al comma 4-ter dell’articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33. Il suddetto fondo di mutualita’ partecipa al Fondo mutualistico nazionale per la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole di cui al comma 2-bis.)) 3. All’articolo 32 del decreto-legge del 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge del 7 agosto 2012, n. 134, sono apportate le seguenti modificazioni: (( a) il comma 8 e’ sostituito dal seguente:)) ((«8. Le disposizioni dell’articolo 3, comma 115, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, non si applicano alle cambiali finanziarie nonche’ alle obbligazioni e titoli similari emessi da societa’ non emittenti strumenti finanziari rappresentativi del capitale quotati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, diverse dalle banche e dalle micro-imprese, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, a condizione che tali cambiali finanziarie, obbligazioni e titoli similari siano negoziati in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di Paesi della Unione europea o di Paesi aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.
917, ovvero, nel caso in cui tali cambiali finanziarie, obbligazioni e titoli similari non siano quotati, a condizione che siano detenuti da investitori qualificati ai sensi dell’articolo 100 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che non detengano, direttamente o indirettamente, anche per il tramite di societa’ fiduciarie o per interposta persona, piu’ del 2 per cento del capitale o del patrimonio della societa’ emittente e sempreche’ il beneficiario effettivo dei proventi sia residente in Italia o in Stati e territori che consentono un adeguato scambio di informazioni. Dette disposizioni si applicano con riferimento alle cambiali finanziarie, alle obbligazioni e ai titoli similari emessi a partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179»;))
b) il comma 9 e’ sostituito dal seguente: «Nell’articolo 1 del decreto legislativo 1° aprile 1996, n. 239, il comma 1 e’ sostituito dal seguente: “1. La ritenuta del 20 per cento di cui al comma 1 dell’articolo 26 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, non si applica sugli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e titoli similari, e delle cambiali finanziarie, emesse da banche, da societa’ per azioni con azioni negoziate in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione degli Stati membri dell’Unione europea e degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e da enti pubblici economici trasformati in societa’ per azioni in base a disposizione di legge, nonche’ sugli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e titoli similari, e delle cambiali finanziarie negoziate nei medesimi mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione emessi da societa’ diverse dalle prime.”»; c) il comma 16 e’ abrogato; d) il comma 19 e’ sostituito dal seguente: «19. Le obbligazioni e i titoli similari emessi da societa’ non emittenti strumenti finanziari rappresentativi del capitale quotati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, diverse dalle banche e dalle micro-imprese, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, possono prevedere clausole di partecipazione agli utili d’impresa e di subordinazione, purche’ con scadenza iniziale uguale o superiore a trentasei mesi.»; e) al comma 21, il quarto periodo e’ sostituito dal seguente:
«Tale somma e’ proporzionale al rapporto tra il valore nominale delle obbligazioni partecipative e la somma del capitale sociale, aumentato della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato, e del medesimo valore delle predette obbligazioni.»; f) il comma 24 e’ sostituito dal seguente: «Qualora l’emissione con clausole partecipative contempli anche la clausola di subordinazione e comporti il vincolo di non ridurre il capitale sociale se non nei limiti dei dividendi sull’utile dell’esercizio, la componente variabile del corrispettivo costituisce oggetto di specifico accantonamento per onere nel conto dei profitti e delle perdite della societa’ emittente, rappresenta un costo e, ai fini dell’applicazione delle imposte sui redditi, e’ computata in diminuzione del reddito dell’esercizio di competenza, a condizione che il corrispettivo non sia costituito esclusivamente da tale componente variabile. Ad ogni effetto di legge, gli utili netti annuali si considerano depurati da detta somma.»; g) dopo il comma 24 e’ inserito il seguente: «24-bis. La disposizione di cui al comma 24 si applica solamente ai titoli sottoscritti dagli investitori indicati nel comma 8». ((3-bis. Limitatamente all’ipotesi di conversione in azioni ordinarie delle azioni privilegiate in circolazione, la Cassa depositi e prestiti (CDP) provvede a determinare, entro il 31 gennaio 2013, il rapporto di conversione delle stesse secondo le seguenti modalita’:)) (( a) determinazione del valore di CDP (i) alla data di trasformazione di CDP in societa’ per azioni e (ii) al 31 dicembre 2012 sulla base di perizie giurate di stima che tengano conto, tra l’altro, della presenza della garanzia dello Stato sulla raccolta del risparmio postale;)) (( b) determinazione del rapporto tra il valore nominale delle azioni privilegiate e il valore di CDP alla data di trasformazione di CDP in societa’ per azioni determinato ai sensi della lettera a);)) (( c) determinazione del valore riconosciuto alle azioni privilegiate ai fini della conversione, quale quota, corrispondente alla percentuale di cui alla lettera b), del valore di CDP al 31 dicembre 2012 determinato ai sensi della lettera a).)) ((3-ter. Qualora il rapporto di conversione delle azioni privilegiate in azioni ordinarie come sopra determinato non risulti alla pari, i titolari delle azioni privilegiate hanno la facolta’ di beneficiare di un rapporto di conversione alla pari versando alla CDP una somma, a titolo di conguaglio, di importo pari alla differenza tra il valore di una azione ordinaria e il valore di una azione privilegiata.)) ((3-quater. I titolari delle azioni privilegiate che entro i termini di cui al comma 3-sexies non esercitano il diritto di recesso, versano al Ministero dell’economia e delle finanze, a titolo di compensazione, un importo forfetario pari al 50 per cento dei maggiori dividendi corrisposti da CDP, per le azioni privilegiate per le quali avviene la conversione, dalla data di trasformazione in societa’ per azioni, rispetto a quelli che sarebbero spettati alle medesime azioni per una partecipazione azionaria corrispondente alla percentuale di cui alla lettera b) del comma 3-bis.)) ((3-quinquies. L’importo di cui al comma 3-quater puo’ essere versato, quanto ad una quota non inferiore al 20 per cento, entro il 1° aprile 2013, e, quanto alla residua quota, in quattro rate uguali alla data del 1° aprile dei quattro anni successivi, con applicazione dei relativi interessi legali.))
((3-sexies. Il periodo per l’esercizio del diritto di recesso decorre dal 15 febbraio 2013 e termina il 15 marzo 2013. Le azioni privilegiate sono automaticamente convertite in azioni ordinarie a far data dal 1° aprile 2013.)) ((3-septies. Le condizioni economiche per la conversione di cui ai commi precedenti sono riconosciute al fine di consolidare la permanenza di soci privati nell’azionariato di CDP. Conseguentemente, in caso di recesso, quanto alla determinazione del valore di liquidazione delle azioni privilegiate, si applicano le vigenti disposizioni dello statuto della CDP.))
((3-octies. A decorrere dal 1° aprile 2013 e fino alla data di approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti di CDP del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012, a ciascuna fondazione bancaria azionista di CDP e’ concessa la facolta’ di acquistare dal Ministero dell’economia e delle finanze, che e’ obbligato a vendere, un numero di azioni ordinarie di CDP non superiore alla differenza tra il numero di azioni privilegiate gia’ detenuto e il numero di azioni ordinarie ottenuto ad esito della conversione. Tale facolta’ di acquisto e’ trasferibile a titolo gratuito tra le fondazioni bancarie azioniste di CDP.)) ((3-novies. La facolta’ di acquisto di cui al comma 3-octies viene esercitata al prezzo corrispondente al valore di CDP al 31 dicembre 2012 di cui al comma 3-bis, lettera a), che e’ corrisposto al Ministero dell’economia e delle finanze, quanto ad una quota non inferiore al 20 per cento, entro il 1° luglio 2013, e, quanto alla residua quota, in quattro rate uguali alla data del 1° luglio dei quattro anni successivi, con applicazione dei relativi interessi legali.)) ((3-decies. La dilazione dei pagamenti di cui ai commi 3-quinquies e 3-novies e’ accordata dal Ministero, a richiesta, a fronte della costituzione in pegno di azioni ordinarie a favore del Ministero, fino al completamento dei pagamenti dovuti. Il numero delle azioni da costituire in pegno e’ determinato sulla base degli importi dovuti per i pagamenti dilazionati comprensivi degli interessi, tenendo conto del valore delle azioni ordinarie corrispondente al valore di CDP al 31 dicembre 2012 di cui al comma 3-bis, lettera a). Il diritto di voto e il diritto agli utili spettano alla fondazione concedente il pegno. In caso di inadempimento delle obbligazioni assunte, il Ministero dell’economia e delle finanze acquisisce a titolo definitivo le azioni corrispondenti all’importo del mancato pagamento.)) 4. All’articolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il secondo periodo e’ inserito il seguente: «Il contratto di rete che prevede l’organo comune e il fondo patrimoniale non e’ dotato di soggettivita’ giuridica, salva la facolta’ di acquisto della stessa ai sensi del comma 4-quater ultima parte.»; b) il numero 1) e’ soppresso; c) alla lettera e), il secondo periodo e’ sostituito dal seguente:
«L’organo comune agisce in rappresentanza della rete, quando essa acquista soggettivita’ giuridica e, in assenza della soggettivita’, degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al contratto salvo che sia diversamente disposto nello stesso, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nelle procedure inerenti ad interventi di garanzia per l’accesso al credito e in quelle inerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione previsti dall’ordinamento, nonche’ all’utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualita’ o di cui sia adeguatamente garantita la genuinita’ della provenienza;». ((4-bis. All’articolo 3, comma 4-quater, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, ultimo periodo, le parole: «con l’iscrizione nel registro delle imprese la rete acquista soggettivita’ giuridica» sono sostituite dalle seguenti: «con l’iscrizione nella sezione ordinaria del registro delle imprese nella cui circoscrizione e’ stabilita la sua sede la rete acquista soggettivita’ giuridica. Per acquistare la soggettivita’ giuridica il contratto deve essere stipulato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, ovvero per atto firmato digitalmente a norma dell’articolo 25 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82».)) 5. Ai fini degli adempimenti pubblicitari di cui al comma 4-quater dell’articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, ((convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33,))
e successive modificazioni, il contratto di rete nel settore agricolo puo’ essere sottoscritto dalle parti con l’assistenza di una o piu’ organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, che hanno partecipato alla redazione finale dell’accordo. ((5-bis. Al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono apportare le seguenti modificazioni:)) (( a) all’articolo 34, comma 1, dopo la lettera e) e’ inserita la seguente: «e-bis) le aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete ai sensi dell’articolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33; si applicano le disposizioni dell’articolo 37»;)) (( b) all’articolo 37, dopo il comma 15 e’ inserito il seguente:
«15-bis. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione, in quanto compatibili, alla partecipazione alle procedure di affidamento delle aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete, di cui all’articolo 34, comma 1, lettera e-bis)».)) ((5-ter. All’articolo 51, secondo comma, numero 3o, della legge 16 febbraio 1913, n. 89, dopo le parole: «negli atti del notaro rogante»
sono aggiunte, in fine, le seguenti: «ovvero sia iscritto nel registro delle imprese».)) 6. All’articolo 1, comma 2, della legge 24 aprile 1990, n. 100, dopo la lettera b) e’ inserita la seguente: «b-bis) a partecipare, con quote di minoranza nei limiti di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, a societa’ commerciali, anche con sede in Italia, specializzate nella valorizzazione e commercializzazione all’estero dei prodotti italiani.»; ((6-bis. I contratti conclusi fra imprenditori agricoli non costituiscono cessioni ai sensi dell’articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.)) 7. «Il punto 2, lettera m) dell’allegato IV alla Parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e’ modificato come segue: m) impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza nominale di concessione superiore a 100 kW e, per i soli impianti idroelettrici che rientrano nella casistica di cui all’articolo 166 del presente decreto ed all’articolo 4, punto 3.b, lettera i), del decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 6 luglio 2012, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 2012, con potenza nominale di concessione superiore a 250 kW;».
((7-bis. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modificazioni:)) (( a) all’allegato II della parte II, dopo il punto 4) sono inseriti i seguenti:)) ((«4-bis) Elettrodotti aerei per il trasporto di energia elettrica, facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kV e con tracciato di lunghezza superiore a 10 Km ed elettrodotti in cavo interrato in corrente alternata, con tracciato di lunghezza superiore a 40 chilometri, facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale;))
((4-ter) Elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica, facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kV e con tracciato di lunghezza superiore a 3 Km, qualora disposto all’esito della verifica di assoggettabilita’ di cui all’articolo 20»;)) (( b) all’allegato III della parte II, alla lettera z), dopo le parole: «energia elettrica» sono inserite le seguenti: «, non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale,»;)) (( c) all’allegato IV della parte II, al punto 7, lettera z), dopo le parole: «energia elettrica» sono inserite le seguenti: «, non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale,»;)) ((d) al comma 8 dell’articolo 6, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le medesime riduzioni si applicano anche per le soglie dimensionali dei progetti di cui all’allegato II, punti 4-bis) e 4-ter), relativi agli elettrodotti facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale».)) ((7-ter. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in conformita’ all’Accordo concernente l’applicazione della direttiva del Consiglio delle Comunita’ europee n. 91/676/CEE del 12 dicembre 1991 relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, procedono all’aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, anche sulla base dei criteri contenuti nel medesimo Accordo. Qualora le regioni e le province autonome, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non abbiano provveduto ai sensi del precedente periodo, il Governo esercita il potere sostitutivo secondo quanto previsto dall’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.))
((7-quater. Nelle more della attuazione del comma 7-ter, e comunque per un periodo non superiore a dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nelle zone vulnerabili da nitrati si applicano le disposizioni previste per le zone non vulnerabili.))
((7-quinquies. All’articolo 2 della legge 27 dicembre 1953, n. 959, e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: «A decorrere dall’esercizio 2012, nel caso di cui al primo comma, il sovracanone e’ versato direttamente ai comuni».)) 8. «All’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, e’ aggiunto infine il seguente periodo: «Non costituiscono distrazione dall’esercizio esclusivo delle attivita’ agricole la locazione, il comodato e l’affitto di fabbricati ad uso abitativo, nonche’ di terreni e di fabbricati ad uso strumentale alle attivita’ agricole di cui all’articolo 2135 del c.c., sempreche’ i ricavi derivanti dalla locazione o dall’affitto siano marginali rispetto a quelli derivanti dall’esercizio dell’attivita’ agricola esercitata.
Il requisito della marginalita’ si considera soddisfatto qualora l’ammontare dei ricavi relativi alle locazioni e affitto dei beni non superi il 10 per cento dell’ammontare dei ricavi complessivi. Resta fermo l’assoggettamento di tali ricavi a tassazione in base alle regole del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.» ((8-bis. Al fine di rendere piu’ efficienti le attivita’ di controllo relative alla rintracciabilita’ dei prodotti agricoli e alimentari ai sensi dell’articolo 18 del regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, sulla sicurezza alimentare, i produttori agricoli di cui all’articolo 34, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, sono tenuti alla comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto di cui all’articolo 21 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni.)) 9. Il comitato tecnico previsto dall’articolo 16, secondo comma, della legge 17 febbraio 1982, n. 46, e’ soppresso dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Il Ministero dello sviluppo economico concede le agevolazioni di cui all’articolo 14 di cui alla precitata legge secondo gli esiti istruttori comunicati dal Gestore relativi alla validita’ tecnologica e alla valutazione economico-finanziaria del programma e del soggetto richiedente.
10. Il comma 5 dell’articolo 23 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e’ abrogato. ((10-bis. Le risorse di cui all’articolo 1, comma 50, della legge 15 dicembre 2004, n. 308, gia’ destinate alle esigenze di funzionamento del soppresso ICRAM, possono essere utilizzate, nei limiti delle risorse disponibili e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche per le spese di funzionamento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.)) ((10-ter. All’articolo 4, comma 45, alinea, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, la parola: «puo’» e’ sostituita dalle seguenti: «e’ autorizzato, anche attraverso la costituzione di forme associative e consortili con banche ed altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito agrario, all’erogazione del credito a condizioni di mercato e a».)) ((10-quater. All’articolo 7, comma 1, lettera c), capoverso 1-bis, del decreto legislativo 19 settembre 2012, n. 169, sono soppresse le seguenti parole: «, purche’ i finanziamenti o i servizi di pagamento siano volti a consentire agli investitori di effettuare operazioni relative a strumenti finanziari».)) ((10-quinquies. Fatto salvo quanto previsto all’articolo 4 del decreto- legge 3 novembre 2008, n. 171, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205, le risorse assegnate alle societa’ cooperative esercenti attivita’ di garanzia collettiva fidi per la realizzazione delle iniziative di intervento strutturale nell’ambito del programma SFOP 1994/1999 permangono nel patrimonio dei beneficiari, con il vincolo di destinazione esclusiva ad interventi nella filiera ittica in coerenza con gli obiettivi del Programma nazionale triennale della pesca, di cui all’articolo 2, comma 5-decies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10.)) ((10-sexies. All’articolo 39, comma 4, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, dopo le parole: «a piccole e medie imprese» sono inserite le seguenti: «nonche’ alle grandi imprese limitatamente ai soli finanziamenti erogati con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti, secondo quanto previsto e nei limiti di cui all’articolo 8, comma 5, lettera b), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106».)) ((10-septies. Gli interventi di cui all’articolo 39, comma 4, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono effettuati nell’ambito della disponibilita’ di cui all’articolo 39, comma 1, dello stesso decreto.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 36-bis
Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari ))
((1. Al comma 1 dell’articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, sono apportate le seguenti modificazioni:)) (( a) al primo periodo, le parole: «a pena di nullita’» sono soppresse;)) (( b) l’ultimo periodo e’ soppresso.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 37
Finanziamento delle agevolazioni in favore delle imprese delle Zone Urbane ricadenti nell’Obiettivo Convergenza
((1. La riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del Piano di azione coesione nonche’ la destinazione di risorse proprie regionali possono prevedere il finanziamento delle tipologie di agevolazioni di cui alle lettere da a) a d) del comma 341 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, in favore delle imprese di micro e piccola dimensione localizzate o che si localizzano entro la data fissata dal decreto di cui al comma 4 nelle Zone Urbane individuate dalla delibera CIPE n. 14/2009 dell’8 maggio 2009, nonche’ in quelle valutate ammissibili nella relazione istruttoria ad essa allegata e nelle ulteriori, rivenienti da altra procedura di cui all’articolo 1, comma 342, della medesima legge n. 296 del 2006 da definire entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ricadenti nelle regioni ammissibili all’obiettivo «Convergenza» ai sensi dell’articolo 5 del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell’11 luglio 2006, e successive modificazioni.)) ((1-bis. Rientrano tra le Zone franche urbane di cui all’articolo 1, comma 340, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le aree industriali ricadenti nelle regioni di cui all’obiettivo
«Convergenza» per le quali e’ stata gia’ avviata una procedura di riconversione industriale, purche’ siano state precedentemente utilizzate per la produzione di autovetture e abbiano registrato un numero di addetti, precedenti all’avvio delle procedure per la cassa integrazione guadagni straordinaria, non inferiore a mille unita’.))
((1-ter. La dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ ridotta di 2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.)) 2. Ai fini della classificazione delle imprese di cui al comma 1 si applicano i parametri dimensionali previsti dalla vigente normativa comunitaria. 3. Ai fini di cui al presente articolo, l’esenzione di cui all’articolo 1, comma 341, lettera c), della legge n. 296 del 2006, deve intendersi riferita alla «imposta municipale propria». 4. All’attuazione del presente articolo si provvede nel limite massimo delle risorse come individuate ai sensi del comma 1. Le condizioni, i limiti, le modalita’ e i termini di decorrenza e durata delle agevolazioni di cui al comma 1 sono stabiliti con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. ((4-bis. Le misure di cui al presente articolo si applicano altresi’ sperimentalmente ai comuni della provincia di Carbonia –
Iglesias, nell’ambito dei programmi di sviluppo e degli interventi compresi nell’accordo di programma «Piano Sulcis». La relativa copertura e’ disposta a valere sulle somme destinate alla attuazione del «Piano Sulcis» dalla delibera CIPE n. 93/2012 del 3 agosto 2012, come integrate dal presente decreto. Con decreto adottato ai sensi del comma 4, si provvede all’attuazione del presente comma ed alla individuazione delle risorse effettivamente disponibili che rappresentano il tetto di spesa.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
(( Art. 37-bis
Zone a burocrazia zero ))
((1. Nell’ambito delle attivita’ di sperimentazione di cui all’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, che proseguono fino al 31 dicembre 2013, possono essere individuate «zone a burocrazia zero», non soggette a vincolo paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico.)) ((2. Nelle zone di cui al comma 1 i soggetti sperimentatori possono individuare e rendere pubblici i casi in cui il rilascio delle autorizzazioni di competenza necessarie alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto sono sostituite da una comunicazione dell’interessato allo sportello unico per le attivita’ produttive. Nei rimanenti casi per le nuove iniziative produttive, avviate successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i procedimenti amministrativi sono conclusi con l’adozione del provvedimento conclusivo previa apposita conferenza di servizi telematica ed aperta a tutti gli interessati, anche con modalita’ asincrona. I provvedimenti conclusivi di tali procedimenti si intendono senz’altro positivamente adottati entro trenta giorni dall’avvio del procedimento se un provvedimento espresso non e’ adottato entro tale termine.)) ((3. Per le aree ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, ove la zona a burocrazia zero coincida con una delle zone franche urbane di cui all’articolo 37, le risorse previste per tali zone franche urbane, ai sensi dell’articolo 1, comma 340, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono utilizzate dal sindaco territorialmente competente per la concessione di contributi diretti alle nuove iniziative produttive avviate nelle zone a burocrazia zero.)) ((4. Il comma 2 non si applica ai procedimenti amministrativi di natura tributaria, di pubblica sicurezza ed attinenti all’incolumita’ pubblica. L’articolo 43 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e’ abrogato.)) ((5. Dall’attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri o minori entrate per il bilancio dello Stato.))
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 38
Disposizioni finanziarie
1. Ai fini del diritto aeronautico, l’espressione «base» identifica un insieme di locali ed infrastrutture a partire dalle quali un’impresa esercita in modo stabile, abituale e continuativo un’attivita’ di trasporto aereo, avvalendosi di lavoratori subordinati che hanno in tale base il loro centro di attivita’ professionale, nel senso che vi lavorano, vi prendono servizio e vi ritornano dopo lo svolgimento della propria attivita’. Un vettore aereo titolare di una licenza di esercizio rilasciata da uno Stato membro dell’Unione europea diverso dall’Italia e’ considerato stabilito sul territorio nazionale quando esercita in modo stabile o continuativo o abituale un’attivita’ di trasporto aereo a partire da una base quale definita al periodo precedente. In deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, il presente comma si applica a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012. 2. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972,n.
633, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 4, quinto comma, secondo periodo, dopo le parole:
«Non sono invece considerate attivita’ commerciali:» sono inserite le seguenti: «le operazioni effettuate dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni e dagli altri enti di diritto pubblico nell’ambito di attivita’ di pubblica autorita’;»; b) all’articolo 10, primo comma, il n. 5) e’ sostituito dal seguente:
«5) le operazioni relative ai versamenti di imposte effettuati per conto dei contribuenti, a norma di specifiche disposizioni di legge, da aziende ed istituti di credito;».3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui agli articoli 1, 2, comma 6, 14, comma 1, 26, 27, 29, 32 e 34, comma 20, pari complessivamente a 334,52 milioni di euro per l’anno 2013, 246,72 milioni di euro per l’anno 2014, 217,82 milioni di euro per l’anno 2015, 217,67 milioni di euro per l’anno 2016, 180,77 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017, che aumentano a 296,72 milioni di euro per l’anno 2014, 287,82 milioni di euro per l’anno 2015 e 227,67 milioni di euro per l’anno 2016, ai fini della compensazione degli effetti in termini di fabbisogno ed indebitamento netto, si provvede: a) quanto a 89,5 milioni di euro per l’anno 2013 e 50,8 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, con le maggiori entrate derivanti dal comma 1 del presente articolo; b) quanto a 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013, con le maggiori entrate derivanti dal comma 2 del presente articolo; c) quanto a 28,4 milioni di euro nell’anno 2017, con le maggiori entrate derivanti dall’articolo 29; d) quanto a 145,02 milioni di euro per l’anno 2013, 145,92 milioni di euro per l’anno 2014, 137,02 milioni di euro per l’anno 2015, 76,87 milioni di euro per l’anno 2016, 970.000 euro per l’anno 2017 e 29,37 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018, mediante utilizzo delle risorse del fondo di cui all’articolo 32 del decreto legislativo del 3 marzo 2011, n. 28, giacenti sul conto corrente bancario intestato allo stesso Fondo. A tale fine, la Cassa conguaglio per il settore elettrico, con cadenza trimestrale, versa all’entrata del bilancio dello Stato le risorse disponibili sul conto corrente fino al raggiungimento degli importi annuali di cui al periodo precedente. 4. Le rimanenti risorse del fondo di cui all’articolo 32 del decreto legislativo del 3 marzo 2011, n. 28, al netto di quanto complessivamente necessario per assicurare il versamento all’entrata previsto dal comma 3, lettera d), possono essere destinate, solo a partire dall’anno 2017, alle attivita’ di cui ai numeri ii e iv della lettera b) del comma 1, dell’articolo 32, del predetto decreto legislativo n. 28 del 2011, con le modalita’ ivi indicate. 5. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Art. 39
Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.
Sezione X
ULTERIORE MISURE PER LA CRESCITA DEL PAESE
Allegato I
(previsto dall’articolo 34, comma 36)
Articolo 1, comma 851, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (brevetti).
Articolo 148, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (sanzioni Antitrust).
Articolo 10, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 1994, n. 634 (diritti della motorizzazione civile).