Con la scadenza della dichiarazione dei redditi (sia 730/2017 che Redditi ) si analizzano le spese a cui è collegata la detrazione fiscale tra queste risultano le “spese per la frequenza ai corsi di studio universitari”. Tra le spese in commento rientrano anche quelle spese sostenute per la frequenza di corsi di specializzazione e/o di perfezionamento se già laureati.
Di seguito un elenco, non esaustivo, delle spese per le quali compete la detrazione fiscale:
- corsi di istruzione universitaria;
- corsi universitari di specializzazione;
- corsi di perfezionamento;
- master universitari, ancorché erogati da consorzi ai quali partecipa l’Ateneo statale con quota di maggioranza;
- corsi di dottorato di ricerca;
- istituti tecnici superiori (ITS) in quanto equiparati alle spese universitarie;
- nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
Le spese per l’iscrizione ad istituti musicali privati non sono, invece, detraibili.
La detrazione fiscale è pari al 19 per cento delle spese detraibili è compete per le università:
- statali, sull’intero importo corrisposto;
- italiane private e per quelle straniere all’estero, nel limite massimo fissato annualmente con decreto del Miur ed è detraibile in misura diversa a seconda dell’area disciplinare e alla Regione in cui ha sede il corso di studio (indicati in dettaglio nell’allegato 1 del Decreto);
Il decreto del Miur n. 288/2016 ha stabilito i nuovi tetti di spesa in base all’area disciplinare dell’università e alla regione in cui ha sede l’università
Settore disciplinare | NORD | CENTRO | SUD E ISOLE |
---|---|---|---|
Medico | € 3.700 | € 2.900 | € 1.800 |
Sanitario | € 2.600 | € 2.200 | € 1.600 |
Scientifico-Tecnologico | € 3.500 | € 2.400 | € 1.600 |
Umanistico-sociale | € 2.800 | € 2.300 | € 1.500 |
Per i limiti delle spese di frequenza a corsi di istruzione presso università estere occorre prendere in riferimento i corsi tenuti presso l’Università statale italiana più vicina al domicilio fiscale del contribuente.
Per i master di primo e secondo livello, i corsi di dottorato e di specializzazione tenuti presso università private l’importo massimo detraibile (nel limite individuato dal MIUR sono incluse sia la spesa sostenuta per il test di ammissione che quella per l’imposta di bollo).
Le spese che si possono detrarre sono di seguito elencati:
- tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
- soprattasse per esami di profitto e laurea;
- la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
- la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica;
- la tassa regionale;
- i corsi tenuti dalle università telematichese istituite e riconosciute con decreto del Miur;
- le spese di iscrizione ai dottorati di ricerca;
- le spese sostenute per l’iscrizione ai conservatori di musicae ITS.
In ogni caso non si possono detrarre le seguenti spese:
- le spese per rilascio di certificati, compresa l’imposta di bollo relativa, eventuali more e sanzioni nonché il duplicato del badge identificativo o del libretto;
- i contributi pagati all’università pubblica per il riconoscimento della laurea conseguita all’estero;
- le spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici e materiale di cancelleria;
- le spese di trasporto, vitto ed alloggiosostenute allo scopo di permettere allo studente la frequenza delle lezioni.
La detrazione compete anche se la spesa è sostenuta per conto di familiari fiscalmente a carico.
Affitto universitari fuorisede
Le spese inerenti i canoni di locazione per consentire la partecipazione alla frequenza all’università per i cosiddetti “studenti fuori sede” possono essere portate in detrazione fiscale nel limite totale di 2.633 euro.
La detrazione, per i canoni di cui sopra, è pari 19 per cento di quanto pagato e per gli studenti fuorisede sono state fissate alcune regole.
Oltre ai limiti di spesa per i quali è possibile richiedere la detrazione Irpef del 19% la regola è che la scuola o l’università presso cui lo studente è iscritto per l’anno accademico 2016/2017 disti almeno 100 Km dal proprio Comune di residenza.
Per il calcolo della distanza geografica dei 100 Km si prende in considerazione il domicilio fiscale del nucleo familiare che ha a carico lo studente, prendendo in considerazione anche le reti ferroviarie, gli autobus e le autostrade. Il principio è che la detrazione è ammessa nel caso in cui il costo del trasporto per raggiungere la sede degli studi universitari risulti troppo gravoso per la famiglia.
Per tutte le spese detratte occorre conservarle ed esibirle in caso di richiesta da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
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