ENPACL – Comunicato 22 luglio 2019
ENPACL: dal 1° gennaio 2020 il nuovo Regolamento – Pensioni più robuste grazie alla ricongiunzione e alla contribuzione volontaria, maggiore attenzione ai Consulenti del Lavoro morosi per difficoltà economiche temporanee, estensione delle tutele per maternità ed unioni civili – Queste le principali novità del Regolamento di previdenza e assistenza per gli iscritti all’Ente
Pensioni più ricche grazie alla ricongiunzione gratuita, ma anche maggior attenzione alle nuove famiglie nate dalle unioni civili. Il Regolamento di previdenza e assistenza dell’ENPACL, la Cassa dei Consulenti del Lavoro, continua a cambiare volto e lo fa con una serie di modifiche all’insegna di una più ampia tutela degli iscritti. Dopo la pubblicazione in G.U. n. 162 del 12 luglio 2019 dell’approvazione ministeriale alla delibera adottata dall’Assemblea dei Delegati dell’Ente il 23 novembre 2017, il nuovo testo entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020. Con le nuove regole, più del 60% degli iscritti potrà accedere a un assegno più robusto grazie alla ricongiunzione – gratuita o onerosa – e alla contribuzione volontaria.
In caso di ricongiunzione gratuita sarà possibile esercitare tale opzione per i contributi versati presso altri enti nei periodi antecedenti il 2013 (data di entrata in vigore presso l’ENPACL del metodo contributivo). I contributi, così, verranno considerati validi ai fini della misura, ma non incideranno sull’anzianità contributiva ovvero sul diritto ad andare in pensione. Più vantaggiosa la ricongiunzione onerosa: in questo caso, le eventuali eccedenze contributive andranno ad aumentare il montante contributivo individuale, incidendo sia sull’assegno pensionistico che sulla relativa anzianità. L’altra strada possibile per gli iscritti all’ENPACL è la contribuzione volontaria, utile ai fini della maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia che, in aggiunta alla contribuzione integrativa obbligatoria, potrà essere versata anche se si è iscritti ad altre Casse, aumentando la prestazione di base.
Per quanto concerne i riscatti, il pagamento per periodi di praticantato e servizio militare viene portato a 60 rate mensili mentre quello della laurea resta rateizzabile in 10 anni, senza interessi. Un’ulteriore novità riguarda la rateazione dei debiti contributivi: al fine di agevolare i pagamenti questa viene estesa da 5 a 7 anni, il minimo rateizzabile passa da 2.000 a 1.000 euro e l’importo minimo da 200 a 100 euro. Inoltre, pagando un quarto della morosità contributiva residua si potrà accedere a un’ulteriore rateazione del debito per gli anni per i quali si è stati dichiarati decaduti. Perciò chi non è in regola avrà diritto ad una seconda chance. Viene inoltre introdotto sia il ravvedimento operoso, con il diritto ad una riduzione delle sanzioni del 70% per chi accetta spontaneamente di pagare i debiti dell’anno precedente entro il 31 dicembre dell’anno successivo, sia l’accertamento con adesione, che consente, pagando il proprio debito in unica soluzione o a rate, di usufruire di uno sconto del 50% sulle sanzioni. Fra le novità del Regolamento, l’estensione alle unioni civili di tutte le disposizioni su pensioni superstiti e provvidenze straordinarie. Riconosciuta, inoltre, l’indennità di maternità al genitore adottivo o affidatario senza limiti di età anagrafica del bambino anche in casi di adozione nazionale. “Un Regolamento più efficace, più semplice, più vicino alle esigenze dei nostri iscritti”, commenta il Presidente dell’ENPACL, Alessandro Visparelli, evidenziando come “le nuove misure sono state rese possibili dagli ottimi risultati conseguiti nel bilancio consuntivo 2018, caratterizzato dall’avanzo di gestione più elevato dei 50 anni di storia dell’Ente: 96 milioni di euro. Somme che investiremo, in linea con gli anni scorsi, nel miglioramento delle prestazioni per gli iscritti, agendo su più fronti, dall’assistenza alla formazione. Le nuove misure – ha aggiunto – agevolano non solo l’incremento del proprio assegno pensionistico, ma vanno anche incontro a quei colleghi che non hanno potuto versare i contributi per difficoltà economiche temporanee e che intendono regolarizzare la propria posizione”.
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