IVASS – Regolamento 30 agosto 2022, n. 52
Attuazione delle disposizioni sulla sospensione temporanea delle minusvalenze per i titoli non durevoli introdotta dal decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, tesoreria dello stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali convertito con modificazioni con legge 4 agosto 2022, n. 122
Titolo I
Disposizioni di carattere generale
Art. 1
Fonti normative
1. Il regolamento è adottato ai sensi dell’art. 45, commi 3-octies, 3-novies e 3-decies del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73 recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali, convertito con modificazioni con legge 4 agosto 2022, n. 122.
Art. 2
Definizioni
1. Ai fini del presente Regolamento si intende per:
a) «Codice»: il decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, recante il Codice delle assicurazioni private;
b) «commento alla relazione semestrale»: il commento di cui all’allegato 6 al Regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008;
c) «data di riferimento»: il 31 dicembre per il bilancio e il 30 giugno per la relazione semestrale;
d) «impresa di assicurazione italiana»l’impresa di assicurazione e l’impresa di riassicurazione avente sede legale nel territorio della Repubblica italiana e la sede secondaria in Italia di impresa di assicurazione o di impresa di riassicurazione avente sede legale in uno Stato terzo, autorizzata all’esercizio delle assicurazioni o delle operazioni di cui all’art. 2 del codice o della riassicurazione;
e) «nota integrativa»: nota integrativa al bilancio d’esercizio di cui all’allegato 2 al regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008;
f) «organo amministrativo»: il consiglio di amministrazione o, ove non diversamente specificato, nelle imprese che hanno adottato il sistema di cui all’art. 2409-octies del codice civile, il consiglio di gestione ovvero, per le sedi secondarie, il rappresentante generale;
g) «organo di controllo»: il collegio sindacale o, nelle imprese che hanno adottato un sistema diverso da quello di cui all’art. 2380, comma 1, del codice civile, il consiglio di sorveglianza o il comitato per il controllo sulla gestione;
h) «relazione sulla gestione»: la relazione di cui all’art. 94 del Codice;
i) «titoli non durevoli»: investimenti in titoli compresi nelle voci C.III.1 (Azioni e quote), C.III.2 (Quote di fondi comuni di investimento) e C.III.3 (Obbligazioni e altri titoli a reddito fisso) dello stato patrimoniale attivo di cui all’allegato 1 al regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008, non destinati a permanere durevolmente nel patrimonio dell’impresa e, come tali, presenti nel portafoglio ad utilizzo non durevole;
l) «ultimo valore approvato»: il valore risultante dall’ultimo – rispetto alla data di riferimento – bilancio di esercizio approvato.
Art. 3
Ambito di applicazione
1. Il regolamento si applica alle imprese di assicurazione italiane che, ai sensi dell’art. 91, comma 2, del codice, redigono il bilancio di esercizio in conformità al decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 173.
Titolo II
Disposizioni relative all’esercizio della facoltà
Art. 4
Modalità di esercizio della facoltà
1. Ai fini della redazione del bilancio o della relazione semestrale, l’impresa che si avvale della facoltà di cui all’art. 45, comma 3-octies del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, convertito con modificazioni con legge 4 agosto 2022, n. 122, che, in relazione all’evoluzione della situazione di turbolenza dei mercati finanziari, potrà essere prorogata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, valuta i titoli non durevoli in base al loro valore di iscrizione, come risultante dall’ultimo bilancio annuale regolarmente approvato o, per i titoli non presenti nel portafoglio a tale data, al costo d’acquisizione, fatta eccezione per le perdite di carattere durevole.
2. La facoltà di cui al comma 1 può essere esercitata in relazione a singoli titoli il cui valore di mercato alla data di riferimento sia inferiore all’ultimo valore approvato o, per i titoli non presenti nel portafoglio al costo d’acquisizione.
3. L’organo amministrativo dell’impresa delibera l’esercizio della facoltà di cui al comma 1 in sede di approvazione del progetto di bilancio o della relazione semestrale anche sulla base di una relazione sottoscritta dai responsabili della funzione di gestione dei rischi e della funzione attuariale. Per le imprese di cui all’art. 154-bis, comma 1, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, la relazione è preventivamente trasmessa al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
4. Nella relazione dei responsabili della funzione di gestione dei rischi e della funzione attuariale si attesta la coerenza delle valutazioni dei titoli non durevoli con la struttura degli impegni finanziari in essere e le scadenze dei relativi esborsi, con particolare riguardo al portafoglio assicurativo. A tal fine l’impresa elabora una situazione dei flussi di cassa attesi, utilizzando ipotesi prudenti e stimando anche l’impatto di scenari stressati sulla posizione di liquidità.
5. La relazione di cui al comma 4 è trasmessa all’organo di controllo entro il termine di cui all’art. 2429, comma 1, del codice civile o, per la relazione semestrale, nel termine di cui all’art. 11 del regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008.
6. Ai fini della determinazione dell’eventuale componente variabile della remunerazione a favore dell’organo amministrativo, dell’alta direzione, delle funzioni fondamentali e del personale rilevante dell’impresa, così come definiti dalle disposizioni di attuazione dell’art. 30 del codice, si considerano i risultati reddituali prima dell’esercizio della facoltà di cui al comma 1.
7. L’impresa, con riferimento ai titoli per i quali esercita la facoltà di cui al comma 1, riporta nella nota integrativa o nel commento alla relazione semestrale:
a) i criteri seguiti per l’individuazione e la valutazione degli stessi (parte A, punto i) della nota integrativa e punto h) delle «Informazioni sulla gestione» del commento alla relazione semestrale);
b) il raffronto del valore iscritto alla data di riferimento con il relativo valore desumibile dall’andamento dei mercati distintamente per le gestioni vita e danni (parte B, sezione 2, punto 2.3.1 della nota integrativa e punto q) delle «Informazioni sulla gestione» del commento alla relazione semestrale);
c) gli effetti dell’esercizio della facoltà sull’utile (parte B, sezione 22, punto 22.4 della nota integrativa e punto q) delle «Informazioni sulla gestione» del commento alla relazione semestrale).
8. L’impresa che ha esercitato la facoltà di cui al comma 1 a una determinata data di riferimento, riporta nella nota integrativa (parte B, sezione 22, punto 22.4 della nota integrativa) o nel commento alla relazione semestrale (punto q) delle «Informazioni sulla gestione» del commento alla relazione semestrale) relativi alla prima data di riferimento successiva gli effetti derivanti:
a) dall’eventuale cessione dei titoli nel corso del semestre successivo alla data di riferimento;
b) dalla valutazione dei titoli alla data di riferimento successiva.
Art. 5
Riserva indisponibile
1. L’impresa che esercita la facoltà di cui all’art. 4, comma 1, destina a riserva indisponibile utili di ammontare corrispondente alla differenza tra i valori iscritti in bilancio o, per i titoli non presenti nel portafoglio al 31 dicembre, tra il costo d’acquisizione e i valori di mercato rilevati alla data di riferimento, al netto del relativo onere fiscale.
2. Se gli utili dell’esercizio o le riserve di utili o le altre riserve patrimoniali disponibili non sono sufficienti a costituire la riserva indisponibile per l’ammontare determinato secondo il comma 1, l’impresa destina a tal fine gli utili degli esercizi successivi.
3. L’impresa indica in nota integrativa (parte C, punto 1) l’ammontare della riserva indisponibile di utili, al netto del relativo onere fiscale, distintamente per la gestione danni e la gestione vita, evidenziandone la parte che impegna gli utili degli esercizi precedenti, l’utile dell’esercizio e gli utili di esercizi successivi.
4. L’impresa indica nella relazione sulla gestione l’effetto della mancata svalutazione sui dati e le informazioni fornite, ai fini della valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico dell’esercizio.
5. L’organo amministrativo valuta la compatibilità dell’esercizio della facoltà di cui all’art. 4, comma 1, con la posizione patrimoniale ed economica dell’impresa, con particolare riferimento al caso in cui utili degli esercizi successivi sono destinati alla riserva indisponibile.
6. L’impresa indica nel commento alla relazione semestrale l’ammontare della differenza tra i valori iscritti in relazione semestrale dei titoli per i quali la facoltà è esercitata ed i valori di mercato rilevati alla data di riferimento, al netto del relativo onere fiscale.
Art. 6
Comunicazioni all’IVASS
1. L’impresa comunica all’IVASS l’esercizio della facoltà di cui all’art. 4, comma 1, entro quindici giorni dall’adozione della delibera dell’organo amministrativo di cui all’art. 4, comma 3, specificando le informazioni indicate all’ art. 4, comma 7, e all’art. 5, commi 3 e 6.
2. L’impresa comunica tempestivamente all’IVASS la cessazione dell’esercizio della facoltà di cui all’art. 4.
Titolo III
Disposizioni finali
Art. 7
Abrogazioni
1. E’ abrogato il regolamento IVASS n. 43 del 12 febbraio 2019.
Art. 8
Pubblicazione
1. Il regolamento è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, nel Bollettino dell’IVASS e sul sito istituzionale.
Art. 9
Entrata in vigore
1. Il regolamento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
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