ANPAL – Comunicato del 13 febbraio 223

La formazione al centro della transizione ecologica Europea – Lo sviluppo delle competenze è uno dei quattro pilastri del piano industriale per il Green Deal della Commissione Europea

L’obiettivo è ambizioso: fare dell’Europa il primo continente a emissioni Net-Zero entro il 2050.

Per centrarlo, la Commissione europea ha presentato un piano industriale per migliorare la competitività dell’industria europea e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica.

La strategia ha bisogno di operare su più fronti per potenziare in maniera significativa la capacità produttiva dell’Ue per le tecnologie e i prodotti a emissioni zero.

Il piano industriale si basa infatti su quattro pilastri:

– contesto normativo prevedibile e semplificato

– accesso più rapido ai finanziamenti pubblici

– sviluppo delle competenze

– catene di approvvigionamento resilienti con i partner dell’Unione europea

È allora evidente l’importanza data dalla Commissione all’aspetto della formazione, con il terzo pilastro teso ad arrivare a una forza lavoro europea qualificata nelle tecnologie richieste dalla transizione ecologica.

Lo sviluppo delle competenze “verdi” – per garantire lavori di qualità e ben retribuiti – è infatti una priorità tanto per il piano industriale a supporto del Green Deal quanto per l’Anno europeo delle competenze, istituito dalla Commissione europea per il 2023.

Non potrebbe essere altrimenti, visto che, secondo le stime, tra il 35% e il 40% di tutti i posti di lavoro potrebbe essere interessato dalla transizione ecologica.

Ma quali sono le proposte della Commissione europea?

Innanzitutto c’è la volontà di istituire accademie industriali Net-Zero che offrano programmi di miglioramento e riqualificazione delle competenze nelle industrie strategiche.

Un’altra iniziativa consisterà nel facilitare l’accesso dei cittadini di Paesi terzi nei settori produttivi prioritari dell’Unione.

Un’ulteriore misura prevede la promozione di finanziamenti pubblici e privati dedicati allo sviluppo delle competenze.

La Commissione esaminerà inoltre come combinare un approccio “Skills-first”, che riconosce le competenze effettive, con gli approcci esistenti basati sulle qualifiche.